Marcello Pacifico eletto presidente dell’Accademia Europa per i prossimi 4 anni dal Consiglio direttivo della Cesi. Pacifico, presidente nazionale Anief e presidente dell’Accademia Europa: “Molti i progetti con la Cesi, che riguardano anche i lavoratori. Ma non ci fermiamo qui, siamo pronti ad ampliare all’interno delle nostre Commissioni di lavoro i progetti per mettere i lavoratori al centro dell’idea di Europa più giusta, equa e solidale. Ci vogliono cultura e determinazione alla base delle nostre azioni, grazie per la fiducia e procediamo in questa direzione”
La situazione sugli abbandoni scolastici continua a essere preoccupante: scorrendo il Focus sulla dispersione scolastica nella scuola secondaria, pubblicato in questi giorni dal Ministero dell’Istruzione e predisposto dal DGSIS – Ufficio Gestione Patrimonio informativo e Statistica – si scopre che tra gli alunni più a rischio vi sono quelli frequentanti la scuola media. Tre, in particolare, sono i momenti a rischio: abbandono dei banchi in corso d’anno, nel passaggio da una classe all’altraoppure nel passaggio di ciclo, dal terzo anno della secondaria di primo grado al primo anno della secondaria di secondo grado.Nel periodo che va dal 2017 al 2010, oltre 34mila alunni, rientranti in una di questi casi, hanno lasciato la scuola. Poi, ci sono gli studenti che hanno difficoltà nel corso delle superiori, che fanno innalzare i numeri. Considerando che con il Covid, come emerso durante il G20 dei ministri dell’Istruzione svolto in questi giorni a Catania, il disagio è aumentato, c’è da aspettarsi che nell’ultimo periodo la situazione sia pure peggiorata.
Anief ritiene che sia giunto il momento di attuare delle disposizioni normative che contrastino pesantemente questa tendenza: "approfittando del tasso di denatalità – sostiene Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – si devono assolutamente mantenere e, laddove necessario, aumentare gli organici dei docenti e del personale Ata. In questo modo si potrebbe andare a incidere sul numero di alunni per classe, portandoli a massi 18-20 anziché 28-30, come avviene attualmente proprio in quelle classi dove sono collocati gli studenti più a rischio. Perché, paradossalmente, i parametri imposti dal dimensionamento scolastico attuato negli ultimi dodici anni prevedono esattamente al primo e secondo anno delle scuole secondarie la maggiore concentrazioni di ragazzi nella stessa aula”.
Più istituti con tempo pieno e più tempo scuola per tutti, rivedere il numero di alunni per classe, aumentare gli stipendi del personale di almeno 200 euro al mese: i punti da attuare il prima possibile, già questa estate, anche avvalendosi dei fondi in arrivo all’Istruzione pubblica dalla Commissione europea con il Pnrr, sono stati elencati da Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, durante una video-intervista all’agenzia Teleborsa. Secondo il sindacalista autonomo è troppo "importante non pensare solo al tempo pieno, che è fondamentale a partire dall'infanzia per lottare contro le disuguaglianze, ma anche recuperare quel tempo scuola che è stato falcidiato", dice Pacifico, ricordando che la riduzione delle ore "ha portato alla scomparsa di 200mila posti nella scuola". In parallelo, sarà indispensabile agire sui numeri minimi per la formazione delle classi e sugli stipendi del personale, che rimane tra i meno pagati dell’area Ocse
Oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, è intervenuto per parlare di Concorsi e riforma reclutamento all’interno della trasmissione radiofonica di Italia Stampa: “In futuro ci saranno concorsi annuali, che grazie ad Anief saranno semplificati anche per la scuola. È necessario garantire il diritto di tutti i cittadini ad accedere ai concorsi pubblici, ma anche avere i migliori insegnanti in cattedra. Queste sono le proposte che presenteremo in parlamento quando si discuterà della semplificazione dei concorsi ordinari e di come semplificarli in base alle norme volute dal ministro Brunetta”
Non è inderogabile il blocco dei trasferimenti imposto ai neo-assunti a partire dal 1° settembre scorso. Nell’OM n.18372 del 14 giugno 2021, infatti, si prevede deroga per alcune categorie: queste riguardano gli insegnanti soprannumerari o in esubero, i beneficiari della precedenza legata all’articolo 33, commi 3 e 6, della Legge n.104/92, con la condizione di bisogna successiva alla data di iscrizione al bando. Possono presentare domanda pure i docenti con figli minori di 3 anni e i coniugati con militari che si spostano per motivi di servizio. Per tutti gli altri, che sono la stragrande maggioranza di coloro che insegnano e sono stati assunti a tempo indeterminato, anche alla luce della recente nota ministeriale sulle utilizzazioni ed assegnazioni provvisorie del prossimo anno scolastico, non c’è nulla da fare. A meno che la Camera non proceda all’approvazione degli emendamenti Anief al decreto Sostegni-bis oppure che il lavoratore decida di ricorrere al giudice, con i legali dello stesso giovane sindacato: “La nostra intenzione – dice il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico – è quella di dare a tutti quanti ne avessero bisogno la possibilità di presentare domanda. Negare l’assegnazione provvisoria in presenza del posto e in tempo di Covid è nello stesso tempo una clamorosa negazione del diritto alla famiglia e del buon senso”