Contrattazione su lavoro agile, lavoratori fragili, formazione iniziale, reclutamento, vertenze su precariato, diploma magistrale, ITP, IRC, facenti funzione Dsga, revisione vincoli criteri mobilità, dimensionamento e organici.
Contrattazione su lavoro agile, lavoratori fragili, formazione iniziale, reclutamento, vertenze su precariato, diploma magistrale, ITP, IRC, facenti funzione Dsga, revisione vincoli criteri mobilità, dimensionamento e organici.
Il pericolo di una seconda ondata di contagi da coronavirus potrebbe accentuare la propensione al pensionamento di insegnanti e personale tecnico-amministrativo (Ata): lo scrive oggi Il Sole 24 Ore, sottolineando che “un campanello d’allarme sull’effetto Covid-19 tra i prof è già suonato nei giorni scorsi quando è partita la nuova procedura della call veloce, targata Azzolina. Appena 2.500 precari hanno presentato domanda per spostarsi in un’altra regione (soprattutto da Sud a Nord) per conquistare un posto fisso”. Sulla propensione a lasciare il servizio pesa anche il fatto che il 2021 sarà anche l’ultimo anno per fruire dell’anticipo pensionistico Quota 100, “stime prudenziali di esperti del settore e sindacati indicano in almeno 50mila le domande in arrivo (40mila docenti o poco meno e 10mila Ata)”. Un fenomeno che, sommato all’attuale record di posti vacanti, potrebbe andare quasi a vanificare, ancora prima di essere svolti, le tre ormai imminenti procedure concorsuali per complessivi 78 mila posti da assegnare.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha grossi dubbi sul fatto che i concorsi-lumaca, regolati da bandi malfatti ed eccessivamente selettivi, possano sopperire ad un così alto numero di uscite dal lavoro favorite anche dal fatto che il 2021 sarà l’ultimo anno di ‘Quota 100’: le cattedre che si andranno a liberare nei prossimi mesi, ma anche i posti di personale Ata, che ormai fa registrare quasi 10 mila pensionamenti l’anno, difficilmente potranno essere sopperite con altrettante immissioni in ruolo, considerando anche che dalle GaE, se non si cambieranno le regole di accesso, potranno subentrare davvero in pochi. In questa situazione diventa ancora più necessario utilizzare le graduatorie d’Istituto-provinciali per procedere non solo con le supplenze ma anche alle immissioni in ruolo. Questo provvedimento, assieme alla cancellazione definitiva dell’organico di fatto, sarebbe provvidenziale, per evitare che il prossimo anno si centri un nuovo record di assunzioni a tempo determinato, prestando così il fianco ancora di più alle procedure di infrazione che la Commissione UE potrebbe attuare nei confronti dell’Italia per essere incorsa nell’abuso di precariato e nella mancata assunzione dei precari con 36 mesi di servizio, come dall’Anief denunciato da tempo al Consiglio d’Europa”.
Anief ricorre per far ottenere il giusto punteggio d’inserimento nelle Gps per la valutazione specializzazione biennale 6 punti anziché 2, valutazione certificazione linguistica B2 conseguita nei centri linguistici d’ateneo, valutazione master 3 punti anziché 1. C’è ancora tempo per aderire. Per saperne di più, clicca qui
Necessario abolire l’articolo 32, comma 4 del Decreto Legge n. 104/2020 per consentire anche a docenti, educatori e Ata di poter accudire i figli eventualmente posti in quarantena, senza dover ricorrere al congedo straordinario e alla riduzione del 50% dello stipendio, e della necessità di attivare il tavolo presso il ministero dell’Istruzione per la firma del contratto integrativo e disciplinare le modalità della didattica a distanza come previsto dalla legge.
A pochi giorni dalla prima apertura delle scuole, infatti, sono già alcuni gli istituti che hanno disposto la chiusura di classi, plessi o di interi edifici a causa della presenza di alcuni tra alunni e personale scolastico positivo al Covid-19, mentre la DAD rimane uno strumento utilizzato in parecchie scuole per consentire il distanziamento. Ma dal 6 giugno, dopo quasi quattro mesi, nonostante le diverse richieste di Anief, ancora non si è attivato presso il ministero dell’Istruzione il tavolo per la firma del contratto integrativo previsto dalla legge n. 41/2020.
Queste le richieste specifiche del presidente Anief presentate al Ministero del Lavoro, durante l’intervento quale delegato Cisal di cui è uno dei segretari confederali, insieme a Gian Mauro Nonnis, vicepresidente Anief, dopo l’intervento nei giorni scorsi presso il Ministero della Funzione pubblica. Bisogna intervenire per la confederazione anche con un protocollo per il settore privato e con un accordo quadro per il settore pubblico per dare maggiore tutela per disconnessione, salario accessorio, formazione, sicurezza, salute, privacy e per tutte le norme relative all'organizzazione dell'orario di lavoro.
Sui 50 mila maestri precari con diploma magistrale conseguito prima del 2002 serve chiarezza: lo ha detto oggi il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico, nel corso di un’intervista rilasciata ad Italia Stampa e nel giorno di svolgimento di un incontro nazionale in videoconferenza per fare il punto della situazione. “Con una ordinanza – ha ricordato il sindacalista - il Consiglio di Stato ha sospeso tre sentenze del Tar Lazio che ai sensi dell’Adunanza Plenaria avrebbe comportato la necessità di respingere la domanda di inserimento nelle GaE da parte di chi aveva un diploma magistrale. Quanto hanno ottenuto i legali dell’Anief dimostra che c’è incertezza sul fatto che questo personale dopo anni di precariato ed essere entrato nei ruoli, a volte senza clausola rescissoria e senza riserva”, debba essere messo alla porta. Una possibilità che i giudici, ordinando un’istruttoria al ministero dell’Istruzione che consente, nelle more, la conferma degli incarichi ricevuti, sembrano ora scongiurare.
CCNL 2016/18 -