Il nuovo anno vedrà ancora una volta tante supplenze sul sostegno e pochi insegnanti specializzati. Gli alunni disabili hanno diritto a una inclusione di qualità, i docenti all’accesso alla specializzazione con i Tfa
Durante l’incontro del 16 giugno 2021, i dirigenti dell’Ufficio V della DGSP avevano informato le organizzazioni sindacali che le domande complessivamente presentate erano circa 8mila. Oggi, il delegato alle relazioni sindacali ha inviato ai sindacati un file con i numeri reali
Il Governo rinuncia a emendare il testo all’articolo 59 del decreto Sostegni-bis sulla scuola: ora la parola passa ai gruppi parlamentari. L’emendamento 59.76 del gruppo Fratelli d’Italia, come richiesto da Anief, eliminerebbe il vincolo del servizio per le assunzioni da prima fascia e autorizzerebbe le assunzioni da seconda fascia con un TFA-PAS straordinario. Il testo non sembra molto dissimile da quanto a parole dichiarato da diversi esponenti dell’attuale maggioranza (Lega e PD tra i più espliciti) e da quanto suggerito dal Movimento 5 Stelle nella scorsa legislatura quando era all’opposizione (quando ancora esistevano le sole graduatorie d’Istituto). Il contenuto del testo, d'altronde, ha ricevuto il beneplacito di tutte le altre organizzazioni sindacali al tavolo del Governo con i rappresentanti del ministro dell’Istruzione in attuazione del Patto per la Scuola siglato nei giorni precedenti.
Secondo Marcello Pacifico presidente nazionale Anief, recentemente eletto anche come presidente per i prossimi 4 anni dell’Accademia della Cesi (la Confederazione europea rappresentativa di oltre cinque milioni di lavoratori europei), “l’approvazione di questo emendamento è l’unica strada per poter subito andare ad assumere migliaia di lavoratori della scuola italiana abilitati e specializzati e comunque già dichiarati idonei a ricevere da anni contratti di supplenze. Non si può continuare a fare finta che non esista la procedura d’infrazione 4231/2014 prodotta proprio presso la Commissione europea. Oppure che non sia mia stato accolto il ricorso Anief 146/2017 da parte del Comitato europeo dei diritti sociali. Se non vogliono essere corresponsabili nell’ennesimo record di supplentite, i nostri parlamentari stavolta possono davvero cambiare in meglio le regole sul reclutamento scolastico”.
Rimane praticamente immutato l’organico dei docenti di Religione cattolica, in vista del prossimo anno scolastico: dal 1° settembre 2021 saranno infatti 17.073 le cattedre dei docenti di Irc, appena due in più di quest’anno. Anche la quantità di personale educativo è leggermente cresciuta, giungendo a 2.296 unità. I numeri sono stati forniti ai sindacati ieri pomeriggio dall’Ufficio del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del ministero dell’Istruzione. All’incontro c’era anche l’Anief, che ha ricordato quanto le due categorie professionali debbano fare i conti con un’altissima percentuale di precari: per entrambe, quindi, occorre bandire il prima possibile delle procedure di reclutamento riservate al personale con almeno 24 mesi di servizio, con lo sviluppo di graduatorie ad hoc, dalle quali attingere per coprire progressivamente l’alto numero di posti vacanti e disponibili. Posti che, tra l’altro, dovrebbero essere molti di più, considerando le tante ore tagliate nell’ultimo ventennio.
"Abbiamo chiesto dei cambiamenti profondi durante l'iter parlamentare. Ci aspettiamo ora un colpo da parte del relatore o del governo, che deve rispondere alle richieste che abbiamo fatto su tanti temi, per esempio sul reclutamento": sono le parole di Marcello Pacifico, leader del sindacato Anief, nel commentare le diverse richieste di modifica degli articoli 58 e 59 del decreto Sostegni-bis riguardanti la scuola, in vista del regolare avvio e proseguo delle lezioni a settembre. L’appello del sindacalista autonomo riguarda un provvedimento di legge, in fase di conversione alla Camera, che ha alimentato tante polemiche da parte dei sindacati, tra cui Anief, che con la sua eventuale conferma, senza l’approvazione degli emendamenti richiesti su Gps, mobilità, organici e altro, andrebbe a tradire il Patto per la Scuola di fine maggio: nei prossimi giorni è previsto il parere della V Commissione, poi attorno al 20 luglio il testo arriverà in Aula per il voto finale di Montecitorio.