Oggi pomeriggio ha avuto luogo una riunione in videoconferenza convocata dall’Ufficio del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del Ministero dell’Istruzione del dott. Filippo Serra e i delegati Anief sulla comunicazione sulle bozze dei decreti organici PED e IRC per l’a.s. 2021-22. Ha condotto l’incontro la dirigente, dott.ssa Valentina Ummarino. Collegati il dott. Giovanni Campanella dell’Ufficio della Direzione generale per il personale scolastico e l’Ufficio stampa del Ministero. Per Anief presenti Giuseppe Faraci della Segreteria Nazionale e Alessandro Manfridi referente nazionale Anief IRC
Anche la Commissione Istruzione della Camera si schiera a favore delle modifiche richieste agli articoli 58 e 59 del decreto Sostegni-bis, così da andare a mutare il testo iniziale. Dalla VII Commissione c’è innanzitutto il via libera al reclutamento dei docenti di sostegno: una posizione, hanno spiegato i deputati nel parere sugli emendamenti, che partendo dalla “carenza dell’organico di docenti di sostegno”, arriva alla necessità di “prevedere un percorso più agile e semplificato per il loro reclutamento, al fine di garantire la presenza di un docente specializzato che sappia applicare le strategie più adeguate per la piena inclusione degli alunni e delle alunne con disabilità”. Dai deputati del settore Cultura della Camera arriva anche la bocciatura alla norma che impedisce a chi non ha superato un concorso di partecipare al successivo, la necessità di avviare in fretta dei corsi abilitanti all’insegnamento, più una formazione più mirata all’accesso all’immissione in ruolo.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “il reclutamento semplificato, a partire dai docenti di sostegno, la norma incostituzionale che impedisce di svolgere prove concorsuali a chi non ha superato l’ultima tornata, l’avvio dei corsi di abilitazione, sono punti affrontati più volte da Anief attraverso emendamenti specifici, e dopo avere anche sottoscritto con il Governo e il ministro dell’Istruzione il Patto per la Scuola di Palazzo Chigi. Sapere che su molti punti la pensa come noi la VII Commissione della Camera può solo che farci piacere. Adesso attendiamo il parere più importante, decisivo, quello dei deputati della Commissione Bilancio”.
“Perché, però, dobbiamo iniziare il nuovo anno scolastico con decine di migliaia di insegnanti privi di specializzazione su sostegno? Questo è assurdo”. Lo sostiene Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: intervistato da Italia Stampa, il sindacalista ricorda che il sindacato “ha vinto un ricorso presso il Tribunale amministrativo su questo punto, ovvero sul fatto che i corsi banditi dal ministro dell’Università e della Ricerca, Cristina Messa, non corrispondono al bisogno didattico effettivo: la loro organizzazione non è tarata del numero dei supplenti, del numero dei docenti non specializzati e nemmeno dell’incremento annuo degli alunni disabili. Ecco perché rispetto a questi argomenti, sin da subito occorre aprire il numero chiuso che oggi impedisce il libero accesso ai corsi di sostegno universitari, così da permettere la loro frequenza anche al personale di ruolo e a tutti coloro che hanno ragione di frequentarli”.
Le dichiarazioni di Pacifico giungono negli stessi giorni in cui il ministero dell’Istruzione ha autorizzato l’avvio dei corsi di specializzazione su sostegno per 16mila posti: lo ha detto il ministro Patrizio Bianchi sulla base delle autorizzazioni dal ministero dell’Economia e delle Finanze, ma vi sarebbe anche l’impegno di specializzare con altri corsi altri 60mila docenti nel prossimo triennio. È bene che si proceda allora subito in questa direzione, cancellando gli inutili paletti per l’accesso, considerando anche che in alcune province le richieste di accesso sono state inferiori ai posti messi a bando.
Sono già mille le denunce giunte al sindacato per le esclusioni dal nuovo concorso straordinario per aspiranti insegnanti della secondaria: “questa situazione è assurda, perché su 32mila posti banditi e 60mila candidati non riusciranno ad avere il ruolo più di 15mila”, commenta il presidente dell'Anief Marcello Pacifico, spiegando che ciò avverrà nonostante le prove siano state allargate a tutti gli idonei. Bisognava rispondere in pochi minuti a domande aperte complesse, una delle quali anche in inglese. È stato un fallimento. "La realtà dei fatti - dice il sindacalista all’agenzia Teleborsa - è che il prossimo anno avremo un sacco di cattedre vacanti, perfino dopo questo concorso straordinario che era nato per porre fine al precariato": si va verso una mancanza sempre più cronica di docenti di ruolo, dovuta anche alla fallimentare gestione anche delle graduatorie delle supplenze, con le Gae inopinatamente chiuse e le Gps aperte alle assunzioni a tempo indeterminato ma con troppi “paletti”. Il sindacato invita i partecipanti al concorso straordinario che sono stati esclusi a chiedere di accedere alla graduatoria a prescindere dall’esito della selezione
Mancano poche ore per i 60.460 aspiranti docenti che, da domani 2 luglio a giovedì 8, sono chiamati a svolgere la prova scritta del concorso ordinario per le discipline scientifiche STEM, riconducibili alle discipline Fisica, Matematica, Matematica e Fisica, Matematica e Scienze, Scienze e Tecnologie informatiche: gli aspiranti docenti dovranno rispondere a 50 quesiti a risposta multipla, di cui 40 sulle materie della disciplina, 5 sulle conoscenze di lingua informatica e lingua inglese, 5 sulle competenze in lingue informatica. Chi raggiunge 70 punti, cioè 2 punti per ogni risposta esatta, può accedere alla prova orale ed, eventualmente, alla prova laboratoriale, entrambeda svolgere a breve. Complessivamente, sono diventati 6.129 i posti messi a bando.
Il sindacato Anief conferma la volontà di mettere una lente d’ingrandimento sulle prove che si andranno a svolgere: “stiamo parlando di una procedura allestita in poche settimane – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – quindi temiamo che i quesiti non siano stati scelti e predisposti con la dovuta attenzione. Quando si parla di merito, non ci si può improvvisare. Inoltre, continuiamo a sostenere che la soglia non debba essere posta a sette-decimi ma in corrispondenza della sufficienza, come previsto per tutti i concorsi di questo genere. Staremo a che a vedere l’esito del nostro ricorso per la riapertura del bandomutato, visto che chi aveva presentato un anno fa la propria candidatura, o non lo ha fatto, era consapevole di partecipare o meno ad un concorso diverso, peraltro con 3.000 posti a bando e non oltre 6.000 come deciso da qualche giorno.