Varie

Dopo anni di annunci da parte dei sindacati e il passaggio dell’ente dall’INDAP all’INPS, è arrivato il momento di sospendere la trattenuta obbligatoria dell’0,80% sullo stipendio da parte del personale della scuola materna ed elementare. Pronta la richiesta di risarcimento. Risparmia anche 250 euro all’anno.

L’ente istituito nell’immediato dopoguerra costringe, ogni mese, gli insegnanti di scuola elementare e materna, gli ex direttori didattici al versamento obbligatorio di una quota trattenuta sullo stipendio che è superiore persino alle facoltative trattenute sindacali. Per gli insegnanti di scuola media tale trattenuta è stata abolita da trent’anni. Tra i servizi resi dall’ente, che fatturerebbe 50.000.000 di euro annui, non figurano certamente quelli sulla pensione che ora è passata al sistema contributivo. Con l’approvazione della manovra, migliaia di colleghi dovranno ora versare allo stesse ente, l’INPS, due trattenute: una per la pensione, l’altra per un ente, l’ENAM, di cui non si percepisce più l’utilità. Dopo anni di annunci da parte delle altre organizzazioni sindacali e di elezioni all’interno dell’ente, pertanto, Anief ha deciso di mettere a disposizione di tutti i colleghi di scuola materna ed elementare il modello per revocare il contributo obbligatorio, da indirizzare alla Ragioneria provinciale dello Stato e per conoscenza all’INPS.

Ci batteremo durante la campagna per le elezioni RSU anche su questo punto: se saremo rappresentativi grazie anche alla tua candidatura e al tuo voto, chiederemo con più forza al Governo l’eliminazione di questa tassa privatistica inutile e fuori tempo, tanto più dannosa quanto più gli stipendi rimangono bloccati per una legge incostituzionale contro cui stiamo ricorrendo in tribunale (per info scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). Anche per questo, ti invitiamo a candidarti nelle liste Anief come Rsu: scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per riprenderti il tuo stipendio. Nel frattempo, scarica il modello di revoca e invialo all’amministrazione indicata, in copia anche a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. dove indirizzare in futuro anche le eventuali risposte dell’amministrazione o nuove comunicazioni in caso di indebita mancata accettazione della tua richiesta.

Scarica il modello di revoca Enam

Auguri sinceri perché tu possa coltivare in queste feste gli affetti, i piaceri, i desideri e continuare a ricostruire con l’Anief la scuola del domani. Buone feste.

Il Presidente nazionale Anief

Marcello Pacifico

Non c’è più alcun motivo per cui oltre 300mila insegnanti della scuola dell’infanzia e della primaria debbano sovvenzionare un ente di fatto soppresso, l’ENAM, e che non offre più loro servizi, opportunità professionali, né contributi. Per questo motivo l’Anief annuncia a questi insegnanti che darà loro la possibilità di revocare la trattenuta obbligatoria dello 0,80% sullo stipendio: basterà indirizzare un modello, predisposto dallo stesso sindacato, alla Ragioneria provinciale dello Stato e per conoscenza all’INPS.

Secondo il sindacato i soldi prelevati dall’ENAM, in media circa 200 euro al mese, riguardano una “tassa” a dir poco anacronistica: istituita nell’immediato dopoguerra, fu corrisposta mensilmente a tutti i maestri della scuola elementare e materna, ma anche agli ex direttori didattici, attraverso il versamento obbligatorio di una quota trattenuta sullo stipendio addirittura superiore a quelle sindacali facoltative. Per gli insegnanti della scuola media la trattenuta è stata abolita da trent’anni. Ora l’ENAM, che negli ultimi tempi era arrivato a fatturare la considerevole cifra di 50 milioni di euro anni, è stato assorbito dall’INPS, che come noto gestirà le pensioni dei dipendenti con il sistema contributivo. “Il paradosso è che con l’approvazione della manovra Monti – spiega Marcello Pacifico, Presidente dell’Anief - migliaia di colleghi dovranno quindi versare allo stesse ente previdenziale, l’INPS, due trattenute: una per la pensione, l’altra per un ente, l’ENAM, di cui non si percepisce più l’utilità”.

Subito dopo le festività natalizie – ha continuato il Presidente dell’Anief - avvieremo la campagna per il rinnovo delle RSU d’istituto: in quell’occasione ci soffermeremo anche su questa ingiustizia perpetrata dallo Stao nei confronti di centinaia di migliaia di suoi dipendenti. Se saremo rappresentativi grazie anche alla candidatura e al voto dei lavoratori avremo più forza per chiedere al Governo l’eliminazione di questa tassa privatistica. Un contributo inutile e fuori tempo, ancora più dannoso – conclude Pacifico - perché confermato nello stesso periodo in cui gli stipendi degli insegnanti rimarranno bloccati (fino al 2014) per una legge incostituzionale contro cui abbiamo già deciso di ricorrere in tribunale”.

L’avvocato costituzionalista ha patrocinato alcune cause del giovane sindacato, nei ricorsi in difesa del personale precario, sui punteggi da attribuire nelle graduatorie ad esaurimento. La nomina a presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato conferma la fiducia che abbiamo riposto e ci induce a formulare un augurio sincero di buon lavoro per il bene del Paese.

Caro/a socio/a, collega

il nostro Sindacato, nato nel dicembre 2008, ha provato in questi tre anni di silenzio o accondiscendenza alle scelte ministeriali da parte degli altri sindacati, ad opporsi, spesso con successo, nelle aule parlamentari e giudiziarie ai tagli sul sostegno, allo sfruttamento del precariato, alla mortificazione della professione del personale docente, ata o ricercatore. L’eco che la stampa ha riservato ai comunicati dell’Anief ne è la prova in un’editoria che è sempre più orientata politicamente e sindacalmente.

Alcuni di voi hanno accettato la sfida di aiutare gli altri nella segreteria nazionale o negli sportelli territoriali e di mettersi in gioco in prima persona rappresentando gli interessi di tutti nei rapporti con l’amministrazione tra gelosie, invidie, ostruzionismi, diffamazioni degli altri sindacalisti ma anche ringraziamenti sentiti e vivi di persone che ancora credono alla giustizia sociale e alla progressione civile.

L’Anief ha cambiato il modo di fare sindacato come lo dimostrano le diverse intese siglate con gli altri sindacati non rappresentativi che pur con una storia decennale ne hanno riconosciuto la spinta propulsiva delle sue azioni, la bontà e la determinazione e come lo dimostrano i duri e violenti attacchi ricevuti da parte di organizzazioni sindacali nate più di 100 anni fa.

Il contenzioso sul pettine ha permesso la riapertura delle graduatorie per 30.000 colleghi che hanno scelto di cambiare provincia ed ha prodotto l’accantonamento di alcuni dei 10.000 posti dati in ruolo dalle vecchie graduatorie, pur in presenza di un intervento del legislatore che è stato dichiarato incostituzionale. La riassunzione del ricorso al giudice del lavoro, indipendentemente dall’esito del contenzioso al Tar visto il conflitto di competenza sollevato da altri sindacati alle Sezioni Unite della Cassazione, porterà a tutti i ricorrenti/aventi diritto il posto in ruolo anche con procedure d’urgenza laddove riconosciute dal giudice, e il giusto risarcimento danni vantato.

Il ricorso avverso le sole 67.000 immissioni in ruolo, sulla scia della sentenza del Consiglio di Stato, porterà il Miur probabilmente a rivedere il criterio di ripartizione dei posti dati in ruolo nelle diverse aree del Paese.

La lunga campagna d’informazione e di organizzazione dei ricorsi per la stabilizzazione dei precari, il riconoscimento degli scatti e l’assegnazione dei contratti al 31 agosto su posti vacanti e disponibili, ha costretto tutti gli altri sindacati a investire tutte le loro strutture del problema e ora finalmente giunge nelle aule dei tribunali, per via del tempo utilizzato a creare la rete territoriale dei terminali sindacali e legali. Il loro esito è scontato visto che la normativa europea non può essere superata dal nuovo intervento del legislatore, cosicché il loro iter può essere considerato una polizza assicurativa per quanto di voi dopo anni di precariato ancora attendono il ruolo.

Il contenzioso per lo spostamento del punteggio già dichiarato all’atto dell’aggiornamento è stato bloccato anch’esso da un intervento del legislatore e in questo momento ci costringe a iniziative individuali al giudice del lavoro per sollevare una questione di incostituzionalità della norma, al fine di riprendere sempre nel tribunale ordinario la questione in maniera seriale.

Tutti i nuovi e vecchi ricorsi presentati al Tar Lazio sulle graduatorie, comunque, dopo le decisioni dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato, dovranno essere in maniera precauzionale riassunti presso il giudice del lavoro, in attesa di un ripensamento della questione sulla giurisdizione da parte della suprema corte.

L’attenzione al dramma del precariato, però, non ci ha allontanato dal contrastare la progressiva mortificazione dei diritti e della professionalità acquisita dal personale di ruolo: i ricorsi annunciati avverso il blocco della mobilità e l’accorpamento dei primi due gradoni stipendiali per i 65.000 neo-assunti ne sono l’apice dopo che stanno per essere depositati, finalmente, nelle aule dei tribunali i primi ricorsi per il riconoscimento dello sblocco degli aumenti stipendiali e del contratto, come del riconoscimento titolo SSIS o di supervisore di tirocinio ai fini della mobilità.

Senza per niente dimenticare quanti hanno diritto a inserirsi nelle graduatorie perché in possesso di un titolo abilitante, come lo dimostrano anche le iniziative legislative promosse e che dovranno avere un esito privilegiato nell’esame del Parlamento nei prossimi mesi.

La ricerca di una valorizzazione della nostra categoria, ci ha portato con ostinazione ad ottenere il riconoscimento di ente di formazione da parte del Miur così da offrire le tante collaborazioni per un servizio di qualità, dalla preparazione al concorso a dirigente dove abbiamo ricorso per gli esclusi, a quella per Dsga o per l’accesso al Tfa senza nulla trascurare in merito a tematiche sensibili quali la formazione del personale in servizio, docente e Ata, con attenzione al sostegno, ai disturbi di apprendimento, al passaggio di area.

Pur volendoci distanziare dagli altri sindacati, coscienti della necessità di offrire alcuni servizi essenziali, ci siamo dotati di un’assicurazione per il personale in servizio contro gli infortuni personali e dei discenti,  di convenzioni con Caf e Patronati delle Acli che ora saranno estese ad altri enti, di intese per servizi bancari e legali con professionisti del settore, di sportelli di consulenza sindacale aperti al pubblico previa richiesta anticipata per mail.

E’ vero, l’Anief non ha la struttura di sindacati che ormai rappresentano il loro interesse, quasi un quinto potere ormai slegato dalle sue necessità ontologiche, tuttavia, non lo vuole neanche essere se questa azione la porta necessariamente a rinnegare la sua identità.

L’Anief siete tutti voi ed è per questo che vi chiedo di continuare a rinnovare la vostra fiducia nell’attivare la delega sindacale entro il mese di ottobre qualora abbiate avuto un contratto al 30 giugno o al 31 agosto o siate entrati di ruolo comunicando all’amministrazione il numero di partita o l’attivazione del vecchio numero di partita dichiarato e di presentarvi se di ruolo o di presentare un candidato per la lista RSU dell’Anief affinché possiate esprimere il vostro diritto di voto, attraverso la compilazione del modello di pre-candidatura.

Il nuovo anno scolastico che inizia assume una rilevanza particolare perché finalmente dopo tre anni di bavaglio (2009-2011) ti sarà data la possibilità nel marzo 2012 di decidere quale sindacato ti debba rappresentare nei tavoli negoziali con l’ex-provveditore, il direttore regionale, il ministro per il prossimo triennio 2012-2014. Basta votare la lista sindacale alle elezioni Rsu ed avere una delega attiva al 31 dicembre 2011.

Senza candidati non si vota la lista e senza la lista Anief potrà scomparire, persino, la stessa idea di contrattazione su tematiche sensibili come sta avvenendo, purtroppo, negli ultimi mesi su aumenti di stipendio, assegnazioni ai plessi, procedure di mobilità.

Stato del Contenzioso al Tar Lazio e invio istruzioni operative per la prosecuzione dei ricorsi al Giudice del lavoro.

ANIEF informa che sono in corso di invio a tutti i soci, tramite newsletter, le istruzioni operative per la prosecuzione al GdL di tutti i ricorsi TAR attivati tra il 2007 ed il 2011.

Coloro che non dovessero averle ricevute entro le ore 24:00 di lunedì 26 settembre dovranno segnalarlo alla Segreteria nazionale o al proprio referente territoriale, che provvederanno tempestivamente ad inviarle ai richiedenti.

Chi non avesse aderito entro le scadenze indicate ai ricorsi avverso il DM 44/2011 o i DD. MM. precedenti potrà farlo adesso inviando una mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. avente per oggetto il tipo di ricorso a cui si intende aderire (ad es., “Strumento musicale”) e per contenuto i propri dati anagrafici completi di recapiti telefonici (fisso e cellulare) ed e-mail (clicca qui per consultare l’elenco dei ricorsi proponibili).