Nella giornata di oggi si è tenuto un incontro relativo al tavolo tecnico permanente tra l'Unità di Missione guidata dalla dott.ssa Montesarchio, i Dipartimento dei Ministeri coinvolti e le organizzazioni sindacali del comparto istruzione e ricerca
Nella giornata di oggi si è tenuto un incontro relativo al tavolo tecnico permanente tra l'Unità di Missione guidata dalla dott.ssa Montesarchio, i Dipartimento dei Ministeri coinvolti e le organizzazioni sindacali del comparto istruzione e ricerca
“La mancata attenzione da parte dei governi verso il personale scolastico si riscontra anche negli stipendi loro assegnati: perché negli ultimi 15 anni ai metalmeccanici sono stati applicati aumenti che sfiorano il 30%, mentre a docenti e Ata della scuola solo del 10% complessivo? Non meravigliamoci se poi, soprattutto nel Nord Italia, ci sono tanti giovani che decidono di andare in fabbrica piuttosto che insegnare con la laurea”. Lo dichiara oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, preso atto che nel pagamento dello stipendio di marzo 2024 assegnato in questi giorni ad oltre un milione di insegnanti e personale Ata continuano a mancare gli arretrati relativi all’indennità di vacanza contrattuale per il mancato rinnovo del Ccnl 2022-24.
Il supplente fino al termine delle attività didattiche ha pieno diritto a ricevere la Carta del docente, anche se ha svolto solo poche ore settimanali: poiché lo Stato non procede in modo automatico, è il giudice del lavoro ad intervenire risarcendo il precario.
Seminari di legislazione scolastica “Il CCNL 2019- 21 Approfondimenti” e Assemblee sindacali: il sindacato rappresentativo Anief continua la campagna di formazione e informazione per i docenti e gli Ata delle nostre scuole. Presente agli incontri Marcello Pacifico, leader nazionale del sindacato
Sulla proroga dei contratti di 6 mila collaboratori scolastici aggiuntivi Pnrr - Agenda Sud non bastano le buone intenzioni: a distanza di due settimane dall’annuncio da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito di volere assicurare “il proseguimento di queste attività grazie a una dotazione di circa 14 milioni di euro, direttamente nel bilancio del Ministero” per confermare l’organico aggiuntivo, tutto è finito nel silenzio. Con le scuole lasciate a gestire in proprio la situazione e i collaboratori scolastici aggrappati a una speranza. Non si fa così.
C’è una “astratta incompatibilità delle normativa nazionale con la clausola 4 punto 1 dell’Accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato inserito nella Direttiva 1999/70/CE: a scriverlo è stato la scorsa settimana il Tribunale di Firenze, sezione Lavoro, ricordando che «la clausola 4, punto 1, dell’accordo quadro deve essere interpretata nel senso che essa osta a una normativa nazionale che riserva al solo personale docente a tempo indeterminato del Ministero, e non al personale docente a tempo determinato di tale Ministero, il beneficio di un vantaggio finanziario dell’importo di EUR 500 all’anno, concesso al fine di sostenere la formazione continua dei docenti e di valorizzarne le competenze professionali». Alla luce di tale premessa, il giudice del lavoro ha deciso di risarcire con 1.500 euro un insegnante che ha presentato ricorso con Anief, dopo avere svolto tre annualità formandosi finanziandosi a livello personale e senza possibilità di usufruire della Carta del docente invece assegnata ai colleghi di ruolo.
Oltre 800 euro l’anno, per un totale di 1.637 euro: è la cifra che ha recuperato dal Tribunale del lavoro di Livorno una insegnante precaria che ha svolto, all’interno di istituti scolastici statali, a seguito della stipula di contratti di durata breve. La docente si era infatti resa conto che nel suo cedolino stipendiale mancava la ‘voce’ della ‘Retribuzione Professionale Docenti’, invece presente nelle buste paga dei colleghi di ruolo. Per questo si è rivolta ad Anief e ha ottenuto giustizia. Dopo avere esaminato la normativa e i precedenti giudiziari, il Tribunale ha concluso, anche sulla base “del principio di non discriminazione di derivazione comunitaria”, che “il contratto a termine è comparabile a quello prestato dai docenti della medesima classe di concorso immessi in ruolo, per cui non è dato riscontrare alcuna ragione oggettiva che giustifichi il mancato riconoscimento ai docenti a tempo determinato dalla retribuzione professionale docenti per il servizio effettivamente svolto”.
SCUOLA – A maggio riprende il confronto all’Aran su temi decisivi come le sanzioni a docenti e Ata, più la loro gestione all’estero
Con la pubblicazione del Decreto MUR n. 621/2024 sono state confermate le richieste avanzate in informativa dal sindacato Anief riguardo il chiarimento sulle abilitazioni per le classi di concorso oggetto di nuovo accorpamento (DM 255/2023) e sulla possibilità per quanti stiano frequentando il TFA Sostegno VIII Ciclo di contemporanea iscrizione anche ai percorsi abilitanti pur essendo entrambi percorsi con obbligo di frequenza. “Le nostre proposte di chiarimento che avevamo evidenziato sin da subito nei vari incontri di informativa con il MUR che si sono svolti in questi mesi sono state confermate dal Ministero dell'Università – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale ANIEF – ma il ritardo nella pubblicazione è inconcepibile e molti docenti saranno svantaggiati dall'avvio dei percorsi così in là nel tempo. Auspichiamo che ora le Università siano celeri nella pubblicazione dei bandi per consentire a tutti gli interessati il conseguimento dell'abilitazione per cui hanno titolo”.
Sono in arrivo i bandi di concorso per soli titoli rivolti al personale Ata della scuola: è stata infatti pubblicata la nota n. 55934 del 19.04.2024 di indizione dei concorsi rivolti a chi ha svolto almeno 24 mesi di supplenze, con invito agli uffici scolastici “a pubblicare sui propri siti internet i bandi di indizione dei concorsi per soli titoli di cui all’oggetto, entro e non oltre la data del 9 maggio 2024”. Le domande si potranno presentare dalle ore 9.00 del 10 maggio alle ore 14.00 del 30 maggio 2024 direttamente sul Portale InPa. Gli effetti delle domande, con collocazione in graduatoria, saranno utilizzate nell’anno scolastico 2024-25 per i ruoli e le supplenze.
La Carta da 500 euro annuali per l’aggiornamento è una indennità “versata al fine di sostenere la formazione continua dei docenti” ed “è obbligatoria tanto per il personale a tempo indeterminato quanto per quello impiegato a tempo determinato presso il Ministero”, al fine di “valorizzarne le competenze professionali”: lo ha scritto la Corte di giustizia UE, nell’ordinanza della VI Sezione del 18 maggio 2022, e tutti i giorni lo ribadiscono i giudici del lavoro. È accaduto anche a Firenze, dove il Tribunale ha deciso sul ricorso “depositato il 6 febbraio 2024 e notificato il 9 febbraio 2024” dai legali del sindacato Anief, in difesa di una insegnante precaria che dal 2020 ad oggi ha sottoscritto quattro supplenze annuali.
I legali della rete Anief presentano i primi ricorsi per dar riconoscere il Bonus mamme alle precarie della scuola. Possibile presentare la domanda, così da poter ottenere l’esonero contributivo. Chi vuole maggiori informazioni e partecipare all’azione legale gratuita può cliccare al seguente link.
Un altro stipendio privo di arretrati: dopo quello di marzo, anche la busta paga di aprile, percepita oggi da circa un milione di docenti e Ata della scuola, continua ad essere ridotta. Perché non solo gli stipendi medi annui lordi della scuola risultano 10mila euro in meno rispetto alla media della PA (34.153 euro contro 24.667): ad aggravare la situazione è il fatto che mancano anche i 4 mila euro di arretrati relativi all’indennità di vacanza contrattuale per il mancato rinnovo del Ccnl 2022-24. Quella assegnata dallo Stato è infatti una indennità minima, molto lontana dalla somma reale. La recente legge di bilancio ha introdotto una normativa che non ha rispettato pienamente i diritti dei lavoratori, offrendo una somma anticipata per gli aumenti contrattuali che non corrispondono agli arretrati dovuti per legge.
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“La Retribuzione Professionale Docenti” va assegnata “a tutto il personale docente ed educativo, senza operare differenziazioni fra assunti a tempo indeterminato e determinato e fra le diverse tipologie di supplenze”: lo ha scritto la suprema Corte di Cassazione nell’ordinanza n. 20015 del 27.7.2018 - alla luce della direttiva 1999/70/CE al fine di non sottrarre diritti agli assunti a tempo determinato, a prescindere dalle diverse tipologie di incarico previste -; lo ha ribadito il Tribunale del lavoro di Trapani la scorsa settimana. Con una sentenza secca e ineccepibile, il giudice ha risarcito il supplente difeso dei legali Anief, per tre annualità di supplenze a tempo determinato, con oltre 1.700 euro, perché “i docenti che svolgono supplenze brevi e saltuarie, come chiarito dalla Corte nel detto pronunciamento, rendono una prestazione equivalente se non identica, per qualità, a quella del docente con contratto a tempo indeterminato o con contratto di lavoro a tempo determinato con scadenza al 31 agosto o al 30 giugno, da cui si differenziano solo per ragioni di quantità o durata della prestazione”.
“I progetti del PNRR collegati alla scuola hanno bisogno di una sterzata: dopo due anni il bilancio risulta negativo, perché gli istituti scolastici hanno subìto tagli e accorpamenti con il dimensionamento varato con la Legge di Bilancio 2023, con i concorsi programmati è aumentata la precarietà invece di diminuire, è stata anche rifiutata la formazione per realizzare finalmente delle forme di carriera. Con il decreto Pnrr Quater, in settimana atteso nell’Aula di Palazzo Madama, si potrebbero approvare in extremis importanti emendamenti, ci appelliamo ai deputati perché li prendano in considerazione dopo che in Commissione sono stati scartati”. Lo dichiara oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, alla vigilia dell’approdo del testo in Senato in vista del voto finale.
È giusto destinare anche ai precari la Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del personale docente. A ribadirlo, tre giorni fa, è stato il tribunale di Marsala, che ha dato parere favorevole riguardo il ricorso presentato dai legali Anief in difesa di una insegnante che ha svolto delle supplenze tra il 2019 e il 2022 senza la possibilità di aggiornarsi come invece fatto dai colleghi di ruolo.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): “Un precedente di importante rilevanza. Decine di migliaia di ricostruzioni di carriera già definite potrebbero a questo punto essere tutte riesaminate. Anief rilancia la propria iniziativa giudiziaria per recuperare l’anno 2013 ai fini della ricostruzione di carriera”. Per preaderire al ricorso vai al seguente link.
Ai precari va destinata “la Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del personale docente, con le medesime modalità con cui è stata attribuita ai docenti a tempo indeterminato”: la conferma arriva dal Tribunale di Treviso nel dare piena ragione ai legali dell’Anief che hanno difeso un insegnante che ha svolto supplenze annuali tra il 2017 e il 2023, per un totale di 2.500 euro di risarcimento.
Si è tenuto oggi all’Aran il primo incontro per la definizione della sequenza contrattuale prevista dall’articolo 178 lettera b del CCNL Scuola, Comparto Istruzione e Ricerca 2019/21: “la disciplina del rapporto di lavoro del personale delle scuole italiane all'estero.” Per l'Anief erano presenti la segretaria generale, Professoressa Chiara Cozzetto e il responsabile dipartimento estero Prof. Salvatore Fina.
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