Non si è mai fermato il lavoro del sindacato Anief per permettere l’assunzione in ruolo dei precari specializzati dalle Graduatorie provinciali per le supplenze
Non si è mai fermato il lavoro del sindacato Anief per permettere l’assunzione in ruolo dei precari specializzati dalle Graduatorie provinciali per le supplenze
Hanno pieno diritto a fruire della Carta del docente anche gli insegnanti precari, pure se con cattedra dimezzata, ad esempio solo 9 ore su 18 alle superiori. Lo dice anche il Tribunale di Venezia motivando in tal modo il risarcimento di 1.500 euro a un insegnante che ha fatto ricorso con Anief dopo avere lavorato per tre annualità, tra il 2019 e il 2023, senza vedersi assegnato nemmeno un euro per l’aggiornamento professionale. Il giudice ha spiegato che la Carta docente non si può negare ai precari, poiché nel “d.p.c.m. del 23 settembre 2015, poi sostituito dal d.p.c.m. 28 settembre 2016 sono stati individuati i “beneficiari della carta”, identificandoli nei “docenti di ruolo a tempo indeterminato delle Istituzioni scolastiche statali, sia a tempo pieno che a tempo parziale, compresi i docenti che sono in periodo di formazione e prova, i docenti dichiarati inidonei per motivi di salute di cui all'articolo 514 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive modificazioni, i docenti in posizione di comando, distacco, fuori ruolo o altrimenti utilizzati, i docenti nelle scuole all'estero, delle scuole militari”.
Il Bonus Mamme, previsto dalla legge di bilancio 2024 per le lavoratrici madri, spetta anche al personale della scuola, ma solo con rapporto di lavoro a tempo indeterminato. L’esonero vale per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 e fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo; inoltre, spetta alle lavoratrici madri di due figli, sempre se di ruolo, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 e fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.
Proseguono gli incontri relativi alle sequenze contrattuali. Nella giornata odierna è stata affrontata la discussione inerente ai contratti di ricerca e alla figura del tecnologo universitario.
Nessun dubbio: escludere i precari dalla Carta del docente è illegittimo. Lo ha scritto anche la settimana scorsa il Tribunale di Tivoli assegnando la card da 500 euro per l’anno scolastico in corso e per il passato, per 2mila euro totali, ad una insegnante che ha presentato ricorso tramite i legali Anief. Principalmente, il giudice del lavoro ha ricordato che il DPCM del 23 settembre 2015 che ha introdotto l’aggiornamento permanente e strutturale, da assolvere anche attraverso la Carta del docente, nella parte che esclude i precari è stato “di recente annullato dal Consiglio di Stato, con sentenza n. 1842/2022, proprio in ragione dell’illegittimità dell’esclusione dalla fruizione della carta docenti del personale assunto a tempo determinato”.
La grandezza del risultato ottenuto a marzo dai legali dell’Anief nei tribunali d’Italia attraverso ricorsi mirati è confermata dal confronto con l’anno precedente: il milione e 250 mila euro di risarcimenti, ottenuti attraverso 500 sentenze, rappresentano il 500% in più dei ricorsi patrocinati dai legali Anief a 12 mesi prima, sempre conteggiando i 30 giorni dello stesso mese, quando furono ottenuti 207 mila euro. Praticamente, si è arrivati a realizzare 60 mila euro a giornate lavorative che il giovane sindacato ha fatto avere ai lavoratori che tutela, a partire da quelli più fragili quali sono i precari.
La prossima settimana, a partire martedì 9 aprile, alla Camera è prevista un’importante decisione per il bene della scuola, in particolare per portare a fondo quest’anno gli impegni presi con l’Unione europea che ha finanziato il Pnrr e per raggiungere gli obiettivi prefissati dal Governo con l’Agenda Sud: in quinta Commissione saranno esaminati diversi emendamenti al decreto legge PNRR quater, tra cui quello, fondamentale, per la conferma in servizio, con proroga dei contratti fino al prossimo 30 giugno, di circa 6 mila ausiliari (collaboratori scolastici), il cui contratto risulta in scadenza al 15 aprile per PNRR.
“Sul sostegno agli alunni disabili si sta andando verso un anno scolastico a tinte molto cupe, con l’ennesimo record di supplenti chiamati a coprire circa 100mila posti liberi”: lo dichiara oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, alla luce delle novità approvate nel disegno di legge Semplificazione che va in base al testo già approvato dal Governo va a modificare in modo inopportuno il decreto legislativo n. 66/2017, come il parere rilevante delle famiglie degli alunni sul docente di sostegno non di ruolo da nominare per l’anno scolastico successivo.
“Sul sostegno la continuità didattica si ottiene assumendo in ruolo i docenti specializzati Tfa. Basta con i posti in deroga, che sono circa il 50%, abbiamo un organico specializzando di 80mila”: con queste parole il leader della giovane associazione sindacale rappresentativa Anief, il prof. Marcello Pacifico, torna a parlare di stabilizzazione dei docenti precari specializzati della scuola.
"L’art. 1, co. 121 della L. 107/2015 deve essere disapplicato, in quanto si pone in contrasto con la clausola 4 dell’Accordo quadro allegato alla direttiva 1999/70/CE, nella parte in cui limita il riconoscimento del diritto alla Carta Docente ai solo insegnanti di ruolo e non lo consente rispetto agli insegnanti incaricati di supplenze annuali ai sensi dell’art. 4, co. 1, L. 124/1999 o fino al termine delle attività didattiche, ai sensi dell’art. 4, co. 2, L. 124/1999”: a scriverlo è il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, assegnando 3mila euro ad un insegnante che ha svolto sei supplenze annuali, tra il 2017 e il 2023, senza ricevere un euro per la sua formazione a differenza dei colleghi già di ruolo.
Gli aspetti “di particolare complessità” del contratto di Istruzione, Ricerca e Università 2019/21 necessitano di essere approfonditi e concordati coi sindacati rappresentativi e con le loro Confederazione: per questo motivo, da martedì 9 aprile si avvieranno all’Aran le sequenze contrattuali dello stesso Ccnl sottoscritto lo scorso 18 gennaio, così come previsto dall’articolo 179, nel quale si prevede che per “figure professionali eterogenee si applicano discipline difficilmente riconducibili ad unità”.
Il giovane sindacato rappresentativo Anief ha messo in atto un’altra attività nata per far rispettare i diritti dei lavoratori della scuola, avviando la nuova campagna “Non un euro di meno”. Ogni utente, tramite apposito modulo, potrà registrarsi e richiedere gratuitamente informazioni e consulenza sul proprio stato matricolare e sugli eventuali diritti relativi alla giurisprudenza.
ISTRUZIONE – A scuola non possono esserci insegnanti meno formati di altri, la Carta del docente va pure ai precari: a Messina 2.500 euro alla supplente che ha lavorato fino al 30 giugno anche per meno ore settimanali
Un milione e 250mila euro di risarcimenti ottenuti al termine di oltre 500 sentenze: anche marzo 2024 fa brillare gli occhi ai lavoratori della scuola, insegnanti e personale amministrativo, tecnico e ausiliario, che hanno creduto all’azione vincente dell’Anief nei tribunali d’Italia. I numeri, sempre più incoraggianti, sono quelli derivanti dalle cause vinte lo scorso mese dai legali che operano per il giovane sindacato autonomo: se si sommane anche quelle di gennaio e febbraio 2024 si arriva ad oltre 3 milioni e 758mila euro risarciti complessivi nei primi tre mesi dell’anno.
Tutti i 250mila supplenti che nell’anno scolastico in corso hanno sottoscritto una supplenza annuale, non solo quelli con il contratto in scadenza 31 agosto 2024, hanno pieno diritto ad usufruire della Carta del docente: lo ha confermato il Tribunale di Marsala condannando il ministero dell’Istruzione e del Merito ad assegnare ad un’insegnante i 500 euro della card annuale per l’aggiornamento e avallando in pieno la tesi dei legali Anief che hanno difeso la docente. Il giudice del lavoro ha risposto in questo modo alla questione applicando, ha scritto nella sentenza, “la regola prevista dalla clausola n. 4, par. 1, dell’Accordo Quadro allegato alla Direttiva 1999/70/CE secondo cui “Per quanto riguarda le condizioni di impiego, i lavoratori a tempo determinato non possono essere trattati in modo meno favorevole dei lavoratori a tempo indeterminato comparabili per il solo fatto di avere un contratto o rapporto di lavoro a tempo determinato, a meno che non sussistano ragioni oggettive”.
Con la ripresa delle lezioni dopo le festività pasquali, riprende anche l’iter di attuazione dei primi concorsi Pnrr per nuovi docenti: le prove orali riguardano circa 250.000 candidati ammessi (su 372.804 iscritti, considerando che circa il 10-20% non hanno superato lo scritto e oltre il 20% non si sono neanche presentati) e si svolgeranno a partire dalla metà del mese. I primi candidati hanno già ricevuto la convocazione per l’orale, considerando che va ufficializzata per vie scritte almeno quindici giorni prima del suo svolgimento.
Tutti gli anni di supplenza concorrono e incidono allo stesso modo sulla ricostruzione di carriera professionale, anche quelli pre-ruolo: lo ha ribadito il Tribunale di Cosenza sezione Controversie di lavoro esaminando il ricorso, presentato dai legali Anief, di una collaboratrice scolastica entrata di recente in ruolo e che ha chiesto la considerazione piena degli anni pre-ruolo. Il giudice gli ha dato ragione ricordando che la Corte di Giustizia europea ha spiegato che “la clausola 4 dell’Accordo esclude in generale ed in termini non equivoci qualsiasi disparità di trattamento non obiettivamente giustificata nei confronti dei lavoratori a tempo determinato”.
Sul Bonus Mamme è tutto confermato: le donne lavoratrici non di ruolo rimangono escluse. Dopo l’annuncio della misura, la discriminazione è confermata nella Circolare Ministeriale n. 0002244 di fine marzo, che annuncia l’introduzione di misure di sostegno significative per le lavoratrici madri nel settore educativo. In particolare, sono presenti le disposizioni collocate nell’ultima Legge di bilancio, a partire dall'esonero dal versamento dei contributi previdenziali fino a 3.000 euro annui per le madri con tre o più figli, e, in forma sperimentale per il 2024, anche per quelle con due figli. A rendere ingiusta la misura sono alcuni vincoli che rendono applicabile la misura solo alle dipendenti a tempo indeterminato
Con il decreto legge PNRR quater non si vuole evitare il patatrac nella scuola italiana, perché delle decine di emendamenti segnalati dai gruppi parlamentari e richiesti dal sindacato Anief, ne rimangono “in vita” solamente due: la proroga dei contratti di più di 6mila unità del personale ausiliario PNRR e Agenda Sud al 30 giugno, come richiesto dalla maggioranza (14.35 NM, 14.36 LEGA, 14.37 FDI, 14.38 FI) e dall'opposizione (14.41 e 14.42 AVS); la restituzione della tassa di 30 euro versata nel 2020 da più di 50 mila partecipanti al bando del concorso abilitante cassato (14.3 e 14.4 PD-IDP) presentato dalla sola opposizione. Disco rosso, invece, per molti altri provvedimenti, altrettanto vitali per il futuro prossimo organizzativo dei nostri istituti scolastici, come la stabilizzazione di nuovi docenti di sostegno e idonei di vari concorsi, lo stop ai vincoli per la mobilità del personale di ruolo, l’assunzione di nuovi presidi e tanto altro.
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