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Corriere della Sera – 16 gennaio 2012
“Quasi la metà degli alunni disabili non partecipa ad attività extrascolastiche”
░ Quasi la metà degli alunni con disabilità non partecipa alle attività extrascolastiche organizzate dalla scuola. È quanto riporta l'Istat nella sua nota sull'integrazione scolastica degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di I grado, statali e non statali, nell’anno scolastico 2010/11. Lo scrive il sito redattore sociale.
LE DIFFERENZE TRA REGIONI - Secondo l’istituto di statistica, nelle regioni del Mezzogiorno si osserva una minore partecipazione rispetto alle altre due ripartizioni geografiche: nella scuola primaria: solo il 44,9% degli alunni con disabilità partecipa ad attività extrascolastiche, mentre nella scuola secondaria di primo grado è il 45,5% degli studenti con disabilità che prende parte a questo tipo di attività. Ancora più difficile, inoltre, la partecipazione ai campi scuola: riguarda solo il 16% degli alunni con disabilità. In questo caso le differenze territoriali sono molto evidenti: nelle regioni del Centro si registra la percentuale più alta di alunni che partecipano ai campi scuola (26,2% nella scuola primaria e 36,2% nella scuola secondaria), mentre nel Mezzogiorno si riscontra la percentuale più bassa (6,9% nella scuola primaria e 6,2% nella scuola secondaria di primo grado). SEMPRE IN CLASSE - Nel complesso, l’Istat valuta come gli alunni con disabilità passino la maggior parte del tempo in classe, in media 25,8 ore settimanali per la scuola primaria e 23,1 per quella secondaria, e svolgono attività didattica al di fuori della classe solo per un numero residuale di ore, in media 3,7 ore settimanali nella scuola primaria e 4,1 nella scuola secondaria di primo grado. Ore che salgono a oltre 5 nelle scuole del Nord, mentre scendono nel Mezzogiorno a poco più di 2 ore nelle scuole primarie e meno di 3 nelle secondarie. Nel caso di mancanza totale di autonomia, invece, secondo i dati Istat c’è una diminuzione delle ore di didattica passate in classe ed il conseguente aumento di ore nelle quali l’alunno svolge attività didattica al di fuori della classe. Sono gli alunni del Nord non autonomi in tutte e tre le attività indagate quelli che svolgono attività didattica al di fuori della classe per un numero maggiore di ore: 10,6 ore nella scuola primaria e 14,3 ore nella scuola secondaria di primo grado. Al contrario, sono gli alunni del Mezzogiorno a svolgere attività didattica fuori dalla classe per un numero minore di ore: 4,0 ore nella scuola primaria e 7,2 ore nella scuola secondaria di primo grado. 

La Sicilia – 18 gennaio 2012
“Insegnanti di sostegno: è caos. Il Tar impone il rapporto 1 a 1”.
░ In vista delle iscrizioni e dei prossimi organici, conferenza di sevizio tra dirigenti scolastici, uffici e azienda sanitaria di Catania.
Sta destando notevole clamore l'esito di alcune sentenze del Tar di Catania che ha riconosciuto il diritto degli alunni diversamente abili inseriti nella scuola media ad avere, se affetti da problemi gravi, un insegnante di sostegno a testa. Le sentenze sono state notificate agli uffici scolastici regionali e provinciali, oltre che ovviamente ai capi di istituto interessati. Quella del sostegno è una problematica spinosa. Gli organici vengono assegnati alle scuole attraverso la distribuzione del budget provinciale conferito dall'ufficio scolastico regionale. Accade pertanto che spesso non è possibile riscontrare tutte le richieste che scaturiscono dalle scuole, a seguito degli alunni con certificazione «h» che risultano iscritti…. La questione rischia di diventare la goccia che fa traboccare il vaso, dal momento che sono centinaia gli alunni diversamente abili in provincia di Catania che non vedono riconosciuto pienamente il loro diritto a fruire delle attività integrative di sostegno. … Il problema si pone proprio nel periodo delle iscrizioni per il prossimo anno scolastico in base alle quali verranno fatte le mappe per gli organici da far funzionare a partire da settembre. Di qui la richiesta di promuovere una conferenza di servizio che tratti con urgenza le modalità per l'integrazione degli alunni diversamente abili con un confronto chiaro tra dirigenti scolastici, USP e ASL.

ASASI - La Letterina n. 307 - 19 gennaio 2012
“Liberalizzare il servizio scolastico. Se non ora, quando?”.
░ La nota di Salvatore Indelicato, su una prospettiva di sistema che, trattandosi di materia complessa,offre il fianco a più soluzioni.
Nella bozza ufficiosa sulle liberalizzazioni del governo Monti si parla, all’art. 8, di promozione della concorrenza nei servizi pubblici e, all’art. 19, di privatizzazione dei servizi pubblici, ma non si affronta direttamente il problema della liberalizzazione del servizio di istruzione e formazione……… Liberalizzare la scuola, eppure, si potrebbe. Ma non lo si fa per paura e per veti incrociati. Il primo intervento è abbattere il monopolio. In Gran Bretagna nel 2003 ci era riuscito il socialista Blair che ha trasformato le scuole in fondazioni del territorio. Le ha, in pratica, tolte dalla pancia del ministero, e ha creato un mercato delle scuole, dando potere di scelta alle famiglie”. Liberalizzare la scuola significa dare possibilità di scelta alle famiglie di scegliersi la scuola. Si deve passare da un sistema di monopolio pubblico ad un sistema anche di concorrenza delle scuole. Ovviamente, si deve trattare di una concorrenza regolata. E non basta avere inserito le paritarie nel sistema pubblico di istruzione e formazione perché il sistema è ancora sbilanciato e non produce alcuna serie concorrenza virtuosa. Il secondo intervento è infatti sulla ripartizione delle risorse. Con il sistema della liberalizzazione, il finanziamento non viene dato alla scuola, ma direttamente allo studente, alle famiglie. Questo andrebbe a risolvere il problema della parità giuridica (ma non economica) delle scuole paritarie in Italia…. Il terzo intervento di liberalizzazione riguarda la piena realizzazione dell’autonomia delle scuole. Autonomia piena a tutto tondo e responsabile cioè con accountability verso gli utenti e la società. Autonomia nella piena gestione anche del personale e del reclutamento dei docenti… Il quarto intervento riguarda il personale e i concorsi. Non ci sono più le scuole di specializzazione, devono partire le lauree abilitanti, i Tirocini Formativi Attivi. È, quello dei Tfa, il blocco più grande: si ammettono al Tfa al massimo il numero di posti disponibili, più il 20 per cento. Il ministro Profumo ha sostenuto che bisogna pensare a due canali separati per selezionare i docenti: la graduatoria e il concorso. Con un percorso di velocizzazione dell’ingresso in graduatoria per i più giovani. Liberalizzando la scuola, come verrebbero scelti i docenti? Non c’è il rischio che, per contenere i costi, si scelgano insegnanti con meno esperienza? …. Il quinto intervento di liberalizzazione riguarda la piena realizzazione di un sistema di valutazione efficace ed efficiente che dia agli utenti la cifra di quanto e come si dispiega sul territorio il servizio scolastico. Meccanismi virtuosi che andrebbero a cozzare con un’altra questione, rimasta sul tavolo sin dai tempi della Gelmini: la valutazione esterna di docenti, studenti, dirigenti delle scuole. L’Invalsi, scelto perché era ritenuto impraticabile il metodo Ofsted degli inglesi, fondato sugli ispettorati, è partito con pochi fondi. E i dati delle scuole non furono mai resi pubblici. Una pubblicità necessaria per sviluppare la concorrenza. Questi pochi ma essenziali obiettivi sarebbero già esplosivi se inseriti all’interno del decreto delle liberalizzazioni. Vedremo.
Press-IN anno IV / n. 124 - 20 gennaio 2012
“Cosa cambia. Invalidità civile, tra nuove regole e vecchi disagi”.
░ Press-IN è un'iniziativa del “Progetto Lettura Agevolata” del Comune di Venezia. Si riporta un articolo di Maria G. Faiella (Il Corriere della Sera, 20 gennaio)sull’iter per i ricorsi (normativa vigente da 1°gennaio)
Nuove regole dal primo gennaio per i ricorsi in materia di invalidità civile, cecità e sordità civile, handicap e disabilità, pensioni di inabilità e assegni di invalidità. In pratica, se un cittadino vuole opporsi a un verbale dell’Inps e contestare, per esempio, il mancato riconoscimento dell’invalidità o la revoca di una provvidenza, non può più fare direttamente causa, ma è obbligato a presentare un’istanza di «Accertamento tecnico preventivo» (Atp) e depositarla presso la cancelleria del Tribunale di residenza. Lo prevede all’art. 38 la legge n. 111/2011: l'introduzione nel codice di procedura civile dell'art. 445 bis disciplina l’Atp obbligatorio per questo tipo di controversie.
SOLUZIONE AMICHEVOLE – L’intento del legislatore è ridurre i contenziosi favorendo una soluzione amichevole tra le parti, con un iter più rapido. Ma le associazioni dei disabili temono che possano ridursi le garanzie per far valere i propri diritti, non di rado messi a rischio da procedure burocratiche e farraginose…. LA PROCEDURA Dopo la richiesta di Accertamento tecnico preventivo da parte del cittadino, «il Giudice provvede a far effettuare subito la consulenza, nominando un medico iscritto all’albo dei periti del Tribunale che dovrà esprimersi sulla sussistenza dei requisiti medico-legali dell’invalidità - chiarisce Piccioni - . Le sue conclusioni, qualora siano accettate dalle parti, sono omologate con un decreto dal Giudice ed hanno quindi immediata efficacia legale. Se invece una delle parti non accetta l’esito del perito, dovrà farsi carico di promuovere la causa giudiziaria che verrà espletata secondo il consueto iter procedurale». SVANTAGGI - Il decreto del giudice è inappellabile, cioè non si possono più presentare ricorsi. CRITERI RESTRITTIVI - L’alto numero di ricorsi davanti al giudice da parte dei cittadini e l’elevata percentuale di loro accoglimenti da parte della magistratura (in circa la metà dei casi) si spiega «anche con l’aumento nel 2010 del numero di provvidenze respinte dall’Inps (più 22,1% rispetto al 2009), in seguito ai criteri restrittivi per l’assegnazione della percentuale d’invalidità e accompagnamento……

QN – 23 gennaio 2012
“Pronta la rivoluzione dei concorsi pubblici”.
░ Nel decreto Semplificazioni potrebbe darsi meno peso alla Laurea e più valore alle esperienze acquisite.
La fase due del Governo Monti comprende il capitolo semplificazioni e quello dedicato al valore legale dei titoli di studio. L’idea, che potrebbe tramutarsi in un decreto nel prossimo consiglio dei ministri di venerdì, è quella di modificare gli accessi ai concorsi pubblici. Per esempio, non sarebbe più vincolante la laurea in una determinata materia ma potrebbero risultare alternative altre lauree, o addirittura esperienze cumulate nel settore…. E’ un primo passo verso l’abolizione del valore legale della laurea, progetto già accarezzato dall’ex ministro Gelmini.

www.aetnascuola.it – 24 gennaio 2012
“I 276 Militi Ignoti dell’istruzione”.
░ Riportiamo, dell’articolo di V.Pascuzzi la prima parte (sollecita a “vigilare” sulla questione della riduzione a 17 anni del percorso scolastico-formativo), e quella sulla sperimentazione del merito.
Forse per la scuola è davvero “fernuta ‘a nuttata” gelminiana, si intravedono schiarite. La prima è che il ministro Profumo, dopo una settimana di surplace, ha fermato il “progetto” della riduzione di un anno del percorso di studi, la c.d. maturità a 17 anni. E non era un’indiscrezione dubbia ma un progetto con tanto di d.d.l. già pronto! Ma lo stop vale “per il momento”, perciò non c’è da stare tranquilli e bisogna vigilare almeno per due motivi: primo, l’esistenza - non smentita - del d.d.l. e, secondo, le modalità poco chiare con cui se ne è venuti a conoscenza. Su questo stop ministeriale hanno avuto importanza le posizioni contrarie esternate soprattutto tramite internet. Se è così, è un fatto nuovo e positivo: il ministro ascolta. …..Testardamente l’ex ministro Gelmini impose e portò comunque a compimento la sua sperimentazione sul merito: il c.d. progetto “Valorizza”. Un progetto-bonsai, un’iniziativa del tutto marginale, simbolica, non seria, non appetibile e non condivisa dagli interessati potenziali. Ciò non ostante, a giugno scorso furono individuati e premiati 276 insegnanti meritevoli, qualcuno venne convocato a Roma, uscì una notiziola sulla stampa. Però nessuna foto con il ministro Gelmini, nessun elenco dei premiati, nessun dato per poter conoscere le caratteristiche di questi prof meritevoli. Poi nessuna altra notizia. Motivi di privacy o cos’altro? Qualche mese fa, su un forum ma coperto dall’anonimato, qualcuno dei 276 meritevoli lamentava ancora la mancata corresponsione del premio promesso! Ora sarebbe opportuno che, in nome della promessa trasparenza, il ministro Profumo fornisse finalmente informazioni.

ItaliaOggi – 24 gennaio 2012
“Edilizia, pronti 556 milioni. Istituti come centri civici”.
░ Si tratta di somme già in precedenza autorizzate.
In arrivo una pioggia di milioni per ristrutturare scuole e costruirne nuove. Nella seduta del 20 gennaio scorso, il Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) ha sbloccato, tra altri, 556 milioni a favore di interventi per l’edilizia scolastica Il relativo piano… prevede che almeno 300 milioni vadano alla ristrutturazione delle scuole nel Mezzogiorno e 150 al resto d’Italia. I restanti cento milioni serviranno alla costruzione di nuovi edifici, la cui destinazione non sarà solo scolastica. Le nuove scuole si proporranno, nei comuni in cui verranno edificate, come centri di aggregazione per i cittadini consentendo lo svolgimento non solo di attività didattico-educative per gli alunni ma di iniziative educative e culturali rivolte a tutta la popolazione… destinate ai cittadini di tutte le età: corsi di informatica, attività sportive, università della terza età…...

ItaliaOggi – 24 gennaio 2012
“Quanti errori, il concorso a preside rischia ora di essere annullato”.
░ M.D’Amato riferisce della decisione con la quale il Consiglio di Stato ha ammesso un gruppo di candidati ricorrenti che erano stati bocciati con voti tra il 75 e il 79. E’ una decisione che conforta l’ANIEF.
Il CdS ha confermato i decreti cautelari di dicembre, del presidente della VI Sezione giurisdizionale, di consentire anche ai candidati che non avevano superato la preselezione a quiz del 12 ottobre di partecipare agli scritti del concorso a posti di dirigente scolastico. I giudici di Palazzo Spada hanno rilevato, per un verso per un verso, il carattere obiettivamente erroneo di alcuni dei quiz somministrati e, per altro verso, l’alta probabilità che, in assenza degli errori in questione, gli appellanti avrebbero potuto accedere al prosieguo delle prove concorsuali”. Hanno però circoscritto la conferma a quei candidati con punteggio da 75 a 79, a fronte degli 80 necessari per essere ammessi alle prove scritte, perché solo nei loro confronti è sembrato ai giudici sussistere tale possibilità…. Per sapere che fine farà questo concorso, bisognerà quindi attendere sia le decisioni di merito del Tar del Lazio sui ricorsi, sia l’esito degli inevitabili appelli al CdS…..

ItaliaOggi – 25 gennaio 2012
“Tutto da riscrivere il nuovo tirocinio (gratuito) per i praticanti”.
░ ItaliaOggi pubblica una tabella delle attuali forme di tirocinio nelle categorie professionali (agronomi e forestali; agrotecnici, architetti; attuari; avvocati; biologi;commercialisti; chimici; Consulenti del lavoro; geologi; geometri; giornalisti; ingegneri; periti agrari; periti industriali; notai e tecnologi alimentari), e prospetta quelle che saranno le nuove forme di tirocinio degli aspiranti professionisti.
La norma prevista nel decreto legge sulla concorrenza - (art.9 Dl Liberalizzazioni) che prevede per i giovani un periodo di pratica non superiore a 18 mesi, di cui sei svolti durante il corso di laurea – non trova applicazione nei principi contenuti negli attuali ordinamenti di ordini e collegi. Anche per quelle categorie, le economico-contabili soprattutto, che sulla normativa erano intervenute recentemente… Sono le categorie economico-giuridiche quelle che dovranno darsi più da fare per adeguare gli ordinamenti secondo i dettami del Dl. Fatta eccezione per i notai, infatti, il tirocinio per avvocati, consulenti del lavoro e dottori commercialisti è più lungo dei 18 mesi…. Sforbiciata in vista anche per gli avvocati, il cui praticantato è attualmente svolto alla conclusione del quinquennio …. Nessun tirocinio obbligatorio, fino ad ora, per i futuri ingegneri, architetti, biologi, chimici, geologi e attuari. Resta il dubbio se queste categorie dovranno prevedere una disposizione ad hoc…

Libero Quotidiano – 26 gennaio 2012
“Abolizione del valore legale dei titoli,Profumo tentenna”.
░ Una indiscrezione sull’O.d.g. del prossimo C.dei M. sollecita le proteste, contro il Ministro, di studenti universitari.
Nel Consiglio dei ministri di domani, accanto alla presentazione di un pacchetto di norme per “semplificare e sburocratizzare i finanziamenti dei progetti di ricerca”, Profumo potrebbe sottoporre ai colleghi un ulteriore provvedimento articolato in tre punti. Questi: peso del titolo di studio nei concorsi pubblici; revisione del criterio legato al voto di laurea; diverso accreditamento delle singole università. Il primo punto, ove mai venisse concretizzato in un testo legislativo, eliminerebbe il vincolo tra laurea e concorsi pubblici. Ad eccezione dei posti con specifiche competenze tecniche, per concorrere non sarebbe più richiesta una laurea specifica. E il voto incassato alle università non farebbe più parte degli elementi che servono alla definizione del punteggio concorsuale. Quanto agli atenei, non sarebbero più considerati tutti dello stesso livello…. … Le linee guida non sono piaciute agli studenti di Link. Che approfittando dell’uscita pubblica del ministro, hanno voluto lanciare un avvertimento a Profumo….”Il ministro scelga da che parte stare: non accettiamo che si utilizzi l’abolizione del valore legale del titolo di studio per legittimare quello che sempre più sta avvenendo: una svalutazione delle università pubbliche e la creazione di pochi centri di eccellenza. Privati, costosi e per pochi”….

Il Sole 24Ore – 26 gennaio 2012
“In 300 istituti parte la valutazione sui presidi”.
░ E’ per il Progetto “VALeS”, per la durata di tre anni. Il Progetto non prevede premi ma un finanziamento per sostenere il piano di miglioramento della singola scuola; al termine del triennio sperimentale di osservazione, i dd.ss. delle 300 scuole (150 tra quelle del precedente progetto VSQ e 150 del VALeS) saranno valutati – ai fini di un eventuale premio di produzione – in ordine ai risultati con riferimento a: Direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane; Promozione della qualità, processi interni alla comunità professionale; Attenzione alle famiglie e alla comunità sociale; Organizzazione e gestione delle risorse finanziarie e strumentali; Sviluppo delle innovazioni; Collaborazione con gli enti del territorio.
E’ il nuovo progetto sperimentale (la dizione corretta è: Valutazione e Sviluppo Scuola) per valutare le scuole, e per la prima volta i presidi. Durerà tre anni e coinvolgerà 300 istituti, di cui 150 situati nelle regioni dell’Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia), i cui fondi quindi (di provenienza FSE) finanzieranno parte della sperimentazione…. La novità è contenuta nella bozza di circolare che il ministro dell’Istruzione invierà alle scuole del I e II ciclo per illustrare l’implementazione dei progetti di valutazione del sistema scolastico italiano… Vales si affiancherà ai due progetti sperimentali (Valorizza e Vsq, costati 31 milioni di euro) per premiare docenti e istituti, già avviati lo scorso anno dal ministro Gelmini... La bozza di circolare sottolinea come il progetto “Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle scuole” (che prevede premi fino a 70mila euro a scuola) proseguirà il suo iter e si concluderà, come previsto, nel 2012/13. Le scuole che vi parteciperanno (su base volontaria) non potranno poi candidarsi a Vales. Il progetto Valorizza, invece, è terminato a giugno 2011, con 276 professori premiati con una mensilità in più in busta paga…

ItaliaOggi – 26 gennaio 2012
“L’Italia governante è formata da un milione di persone che vivono a sbafo su tutte le altre”
░ In un articolo di Francesco Arcucci, alcune considerazioni sullo sconfortante parassitismo della casta (l’obiettivo è sulla RAI).
I mali della pubblica amministrazione, la spreco di denaro pubblico, l’uso smodato del medesimo, la spesa pubblica fuori controllo hanno determinato l’attuale situazione per cui l’Italia è a un passo dal non essere più in grado di finanziarsi sui mercati internazionali… C’è oggi un’Italia governante formata da oltre un milione di persone (parlamentari, alti burocrati, consiglieri regionali, consiglieri provinciali, consiglieri comunali, amministratori delle migliaia e migliaia di enti pubblici o di nomina pubblica) che vivono con tutti i loro privilegi sull’Italia governata… I soldi che l’Italia governante riesce a ottenere dall’Italia governata rappresentano una percentuale che è forse la più alta del mondo… Si arriva al punto che la RAI, che è una società per azioni, si fa pagare il canone attraverso l’Agenzia delle Entrate… e nello stesso tempo ottiene gli introiti pubblicitari….

Corriere della Sera – 26 gennaio 2012
“Milleproroghe, sì alla fiducia Aumentano le sigarette”
░ Qualche contenuto del provvedimento approvato che la Camerà approverà martedì prossimo, in via definitiva.
Decreto milleproroghe, il governo autorizza le correzioni del testo in commissione e pone la questione di fiducia (si vota stasera, mentre il via libera definitivo della Camera è previsto per martedì) preparandosi, però, a un nuovo «assalto alla diligenza» organizzato dai partiti al Senato. Per ora, dunque, su indicazione del presidente Mario Monti salta la sanatoria che avrebbe messo a riparo i partiti per le violazioni di legge in materia di affissioni abusive… Aumenteranno poi le accise sulle sigarette per coprire le pensioni dei lavoratori «esodati» e «precoci» che avrebbero dovuto essere compensati grazie a un ritocco delle aliquote contributive dei lavoratori autonomi. … rientrano nei benefici solo i dipendenti che sono effettivamente usciti dalle aziende entro il 31 dicembre 2011. ….I tabaccai accusano: «L' aumento è un regalo alla criminalità e al contrabbando». …. Quest' anno il decreto legge milleproroghe - il tradizionale provvedimento di fine anno in cui è possibile infilare di tutto - è stato contenuto nei limiti della sobrietà: 29 articoli, appena 60 emendamenti … Ai senatori (che presto prenderanno in consegna il decreto in scadenza il 27 febbraio) viene segnalata in primo luogo la vicenda dei 4.000 docenti che non hanno maturato, con la riforma Monti di Natale, il diritto ad andare in pensione per il solo fatto che il loro anno solare coincide con il calendario scolastico (1° settembre-31 agosto).
 

http://www.cobascuolatorino.it - 11 gennaio 2012
“Breve vademecum sul nuovo sistema pensionistico italiano, dopo la cura Monti”
░ Del pregevole studio realizzato dai Cobas, riportiamo alcune valutazioni iniziali; per i dati e le tabelle, si consulti il sito Cobas.
Era abbastanza evidente a tutti che, una volta insediatosi, Monti avrebbe innanzitutto “rivisto”, peggiorandolo fortemente, il sistema pensionistico italiano. Un sistema che, se facciamo caso, ha subito riforme strutturali (fino a quella odierna) solo con Governi di centrosinistra e/o tecnici. E’questa una prima riflessione da fare: solo con la cosiddetta “pace sociale”, cioè con i sostanziale accordo con i Sindacati “concertativi”, si possono fare riforme radicali e tale pace è garantita se c'è l'appoggio parlamentare del cosiddetto “centrosinistra”. BREVE CRONISTORIA DAL 1992 AD OGGI. Inizia il Governo Amato('92), si passa a Dini('95) con la prima vera “controriforma”, cioè la suddivisione del sistema di calcolo in: RETRIBUTIVO…. CONTRIBUTIVO….MISTO…. La "controriforma Dini" apre, inoltre, la strada alla privatizzazione della previdenza favorendo la nascita della pensione integrativa privata per la quale la legge detta orientamenti generali. … Il Governo Prodi nel 2007 …
mette tutti d'accordo e tagliare ulteriormente il sistema pensionistico. E' la fase delle quote: per poter andare in pensione, per es. nel 2012, bisognava raggiungere quota 96 (60 anni anagrafici e 36 contributivi o 61 anagrafici e 35 contributivi). Restava la pensione di vecchiaia con 40 anni di contributi. Il nuovo sistema pensionistico D.L. 201/2011. La riforma della previdenza contenuta nella manovra di Natale può essere sintetizzata in quattro concetti chiave: il contributivo per tutti, la pensione di vecchiaia, la pensione anticipata e l’aggancio dei requisiti anagrafici e contributivi alla speranza di vita; scompare definitivamente la pensione di anzianità…. Dovranno smetterla con le solite menzogne: “la riforma pensionistica è stata fatta per garantire un futuro e un contratto a tempo indeterminato ai giovani”. Ma come troveranno un posto di lavoro i giovani se … è il sistema contributivo stesso che incentiva anche a posticipare il pensionamento ?... La pensione anticipata comporta anche una penalizzazione per coloro che vanno in pensione con un’età inferiore a 62 anni. Si tratta di un taglio dell’assegno per la quota di contributi maturati prima del 2012. Quindi, la penalizzazione sarà dell’1% e del 2%, rispettivamente, per chi va in pensione a 61 e a 62 anni. … l’obiettivo dichiarato dai legiferatori è proprio quello di convincere gli iscritti a non accedere al pensionamento anticipato e di ritardare il più possibile la cessazione dal servizio.

www.istat.it - 12 gennaio 2012
“L’integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo grado statali e non statali”.
░ L'Istituto nazionale di statistica, in collaborazione con il Miur e con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha realizzato tra il 26 aprile e il 10 giugno del 2011 una rilevazione sull'inserimento degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, statali e non statali, integrando le informazioni rilevate dal Miur. Le informazioni provengono da 22.808 scuole.
Nell'anno scolastico 2010-2011 in Italia sono 139 mila gli alunni con disabilità (il 3,0% del totale degli alunni), di cui circa 78 mila nella scuola primaria (pari al 2,8% del totale degli alunni) e poco più di 61 mila nella scuola secondaria di primo grado (il 3,4% del totale). Nelle scuole primarie il 13,9% degli alunni con disabilità non è autonomo nello spostarsi all'interno dell'edificio scolastico, una percentuale che scende all'11,4% nella scuola secondaria di primo grado. Nella scuola primaria si registra anche la percentuale più elevata di alunni non autonomi nel mangiare (9,9% il 6,4% di alunni della scuola secondaria) e nel recarsi al bagno da soli (20,1% degli alunni della scuola primaria contro i 13,2% della scuola secondaria di primo grado). Il ritardo mentale, i disturbi del linguaggio, quelli dell'apprendimento e i disturbi dell'attenzione rappresentano i problemi più frequenti negli alunni con disabilità di entrambi gli ordini scolastici considerati. L'84,5% degli alunni con disabilità della scuola primaria e l'82,1% della scuola secondaria ha la certificazione ai sensi della Legge 104/92. Sono poco più di 63 mila gli insegnanti di sostegno. Il 64,2% degli insegnanti di sostegno della scuola primaria e il 69,8% di quelli della scuola secondaria svolge l'attività a tempo pieno nello stesso plesso. La quota restante svolge la propria attività su più plessi scolastici sia all'interno dello stesso istituto sia su istituti diversi. La maggior parte delle famiglie incontra gli insegnanti curriculari al di fuori degli incontri d'istituto dei Gruppi di Lavoro sull'Handicap (GLH), meno di una volta al mese (43,4% nella scuola primaria, 52,6% nella scuola secondaria di primo grado); più frequenti sono invece i colloqui tra familiari e l'insegnante di sostegno: per entrambi gli ordini scolastici, poco più del 60% delle famiglie li incontra almeno una volta al mese.

ASASI - La Letterina n. 306 - 12 gennaio 2012
“Istruzione: Che cosa può fare il governo Monti ?”.
░ Riportiamo la prima parte di un articolo del professore Giorgio Israel, noto studioso; molta la carne al fuoco, e di pregio.
Tra i dossier aperti, il primo della lista è lo sblocco della formazione dei nuovi insegnanti. Nonostante da tre anni sia pronto un nuovo regolamento per la formazione, tutto è fermo da allora… Il pretesto principale per la paralisi è la richiesta di vincolare la formazione al reclutamento. Da questo punto di vista, va salutato con molto favore il proponimento espresso dal ministro Profumo di riavviare i concorsi per le scuole di ogni ordine e grado. Tanto più occorre evitare a tutti i costi che i ritardi del ministero blocchino il nuovo processo di formazione per un quarto anno, anche perché si rischierebbe di creare materia di contenzioso sui concorsi. Le nuove Indicazioni Nazionali per i licei furono ispirate al principio di fissare le conoscenze imprescindibili lasciando la massima libertà metodologica. È il modo di concepire correttamente l’autonomia… Preoccupano invece, e non poco, le nuove linee guida per gli istituti tecnici e professionali che hanno un ruolo strategico nel rapporto tra il mondo della scuola e il mondo della produzione. Difatti, esse sono state costruite pesantemente sulle idee postmarxiste di Edgar Morin circa la mente umana “ologrammatica” e “sistemica”; da cui la dissoluzione delle ripartizioni disciplinari, che ha prodotto l’idea di accorpare scienze della terra, biologia, chimica e fisica nelle cosiddette “scienze integrate”. Non è qui la sede per discutere le perplessità… Infine anche qui vi è il capitolo valutazione. È nota la tendenza a un ruolo crescente dell’Invalsi (Istituto per la valutazione del sistema dell’istruzione). Ma occorre intendersi: l’Invalsi può valutare il sistema nel complesso, essere usato per valutare gli insegnanti, e addirittura per valutare gli studenti, sostituendosi agli insegnanti. Sarebbe auspicabile che il ministro proceda con i piedi di piombo per il secondo aspetto e si astenga assolutamente dal terzo…. Per favore, ministro Profumo, difenda la cultura, la scienza, l’italiano e il buon senso. Evitiamo di sostituire l’insegnamento con l’addestramento ai test (“teaching to the test”)… Da decenni si parla di promuovere l’autonomia di scuole; l’esito è un dirigismo di rigidità mai vista. “Autonomia” dovrebbe significare lo spostamento delle verifiche da monte a valle: fate le vostre scelte liberamente, assumete chi volete (lo si propone anche per le scuole) e sarete valutati in base ai risultati. Ma le scuole e gli insegnanti sono sommersi da una valanga crescente di adempimenti e controlli preventivi, di prescrizioni tendenti a trasformarli in meri esecutori. Anche i meccanismi di valutazione man mano introdotti non sono tesi a verificare a posteriori, ma a prescrivere a priori. Ad esempio, la tendenza a sostituire le prove d’esame con test preparati dall’Invalsi non è innocua: l’Istituto di valutazione del sistema dell’istruzione travalica la sua funzione di valutazione di sistema surrogando la funzione dell’insegnante nella valutazione degli allievi, con la conseguenza grave di trasformare la didattica in addestramento a superare i test e di “valorizzare” gli insegnanti peggiori….

http://pressin.comune.venezia.it/ Anno IV n.67 – 12 gennaio 2012
“Istat: "Quasi la metà degli alunni disabili non partecipa ad attività extrascolastiche"
░ Press-IN, iniziativa del Progetto Lettura Agevolata del Comune di Venezia riporta alcuni dati dell'indagine sull'integrazione scolastica nelle scuole primarie e secondarie di I grado, statali e non statali.
Quasi la metà degli alunni con disabilità non partecipa alle attività extrascolastiche organizzate dalla scuola. È quanto riporta l'Istat nella sua nota sull'integrazione scolastica degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di I grado, statali e non statali, nell’anno scolastico 2010/11. Secondo l’istituto di statistica, nelle regioni del Mezzogiorno si osserva una minore partecipazione rispetto alle altre due ripartizioni geografiche: nella scuola primaria: solo il 44,9% degli alunni con disabilità partecipa ad attività extrascolastiche, mentre nella scuola secondaria di primo grado è il 45,5% degli studenti con disabilità che prende parte a questo tipo di attività. Ancora più difficile, inoltre, la partecipazione ai campi scuola: riguarda solo il 16% degli alunni con disabilità. In questo caso le differenze territoriali sono molto evidenti: nelle regioni del Centro si registra la percentuale più alta di alunni che partecipano ai c ampi scuola (26,2% nella scuola primaria e 36,2% nella scuola secondaria), mentre nel Mezzogiorno si riscontra la percentuale più bassa (6,9% nella scuola primaria e 6,2% nella scuola secondaria di primo grado). Nel complesso, l’Istat valuta come gli alunni con disabilità passino la maggior parte del tempo in classe, in media 25,8 ore settimanali per la scuola primaria e 23,1 per quella secondaria, e svolgono attività didattica al di fuori della classe solo per un numero residuale di ore, in media 3,7 ore settimanali nella scuola primaria e 4,1 nella scuola secondaria di primo grado. Ore che salgono a oltre 5 nelle scuole del Nord, mentre scendono nel Mezzogiorno a poco più di 2 ore nelle scuole primarie e meno di 3 nelle secondarie. Nel caso di mancanza totale di autonomia, invece, secondo i dati Istat c’è una diminuzione delle ore di didattica passate in classe ed il conseguente aumento di ore nelle quali l’alunno svolge attività didattica al di fuori della classe. Sono gli alunni del Nord non autonomi in tutte e tre le attività indagate quelli che svolgono attività didattica al di fuori della classe per un numero maggiore di ore: 10,6 ore nella scuola primaria e 14,3 ore nella scuola secondaria di primo grado. Al contrario, sono gli alunni del Mezzogiorno a svolgere attività didattica fuori dalla classe per un numero minore di ore: 4,0 ore nella scuola primaria e 7,2 ore nella scuola secondaria di primo grado.

 


ItaliaOggi - 13 gennaio 2012
“La scuola durerà un anno di meno”.
░ Annunziato come imminente un disegno di legge di riforma, firmato Profumo. Prospetta che già a 17 anni si sostenga l’esame di maturità e che si introduca l’organico funzionale in tutte le scuole. (A.Ricciardi)
Le voci si erano fatte insistenti da qualche giorno… Una riforma vera che incide sui finanziamenti agli istituti e sulle supplenze. E soprattutto sulla durata della scuola: un anno in meno, tutti all’esame di maturità non più dopo 13 anni sui banche, ma 12. Come del resto avviene in tanti Paesi europei, dalla Francia all Gemania…. Accorciare il percorso scolastico di un anno è materia assai spinosa, sulla quale inutilmente si sono esercitati già due ministri: Luigi Berlinguer, centrosinistra, e Letizia Moratti, centrodestra…. Sono dai sessanta ai settantamila i lavoratori che, secondo fonti ufficiose, rischierebbero di essere di troppo, con un anno in meno di scuola…. Ieri, alla vigilia del Consiglio dei ministri, sono arrivati i no della Flc-Cgil… e della Cisl-Scuola…. Mentre dal PD sono giunti, per bocca della responsabile scuola Francesca Puglisi, i primi timidi sì… Gli organici dei docenti diventerebbero “funzionali” garantendo così alle scuole o reti di scuole una stabilità triennale del personale cui attingere anche per le supplenze…

www.repubblica.it - 13 gennaio 2012
“Prof lo rimprovera, studente lo picchia a colpi di estintore”.
░ Il docente dell'istituto professionale Caterina da Siena è finito in ospedale con quattro denti rotti. Il sedicenne era stato richiamato perché aveva acceso un falò nel corridoio della scuola.
Ha rimproverato uno studente che si aggirava per i corridoi con un estintore in mano, nel tentativo di spegnere una fiammata che lui stesso aveva appiccato «per scherzo». Un rimprovero che a un professore dell’istituto professionale per la moda e la grafica Caterina da Siena è costato quattro denti rotti, un trauma facciale e una contusione al ginocchio. In risposta al richiamo del docente, il ragazzino si è voltato e gli ha scaraventato l’estintore in faccia, colpendolo con violenza e mandandolo in ospedale, dove è stato medicato e dimesso…… Al momento — da parte della scuola e dello stesso insegnante — non sarebbe stata sporta nessuna denuncia alle forze dell’ordine. Solo una segnalazione al commissariato Lambrate.

www.repubblica.it - 13 gennaio 2012
“Liberalizzazioni, ogni famiglia risparmierà novecento euro all'anno”
░ Il decreto sulla concorrenza verrà varato entro la prossima settimana. Soddisfazione delle associazioni dei consumatori. Secondo l'antitrust si guadagna un punto e mezzo di Pil.
"Finalmente il governo ha ascoltato i consumatori". Esultano tutte le associazioni - da Adusbef a Federconsumatori, da Altroconsumo ad Adoc, dal Codacons al Movimento di difesa del cittadino - dopo la diffusione della bozza di decreto sulla concorrenza. ….Motivo di tanto entusiasmo è il risparmio atteso dagli interventi a 360 gradi su benzina, farmacie, professioni, taxi, ferrovie, autostrade, servizi pubblici, treni, negozi. L'intera operazione di "deregulation" riporterebbe nelle tasche di ogni famiglia italiana almeno 900 euro l'anno grazie all'apertura dei diversi mercati e al conseguente abbassamento di prezzi e tariffe. Una ricaduta totale pari a 21,6 miliardi, un punto e mezzo di Pil, come confermato dall'Antitrust…. La vera, inaspettata, novità del decreto liberalizzazioni è l'articolo 6 della bozza sulla class action. La normativa viene potenziata con l'eliminazione di alcuni meccanismi insidiosi che spesso bloccano le cause collettive. Non sarà più necessario che tutti i ricorrenti abbiano una posizione "identica" (ad esempio uno stesso importo del danno da risarcire). Basterà la più logica "omogeneità". Solo un'apparente formalità, usata tuttavia dalle aziende come arma di difesa per ritardare i contenziosi. Viene anche reintrodotta una misura presente nella legge Prodi, poi annacquata dal successivo governo Berlusconi: la possibilità di aderire all'azione collettiva fino al giudizio di appello (oggi fino a 120 giorni da quando il giudice ammette la causa). … La misura più attesa dai consumatori era senz'altro quella sulla benzina, visto i continui rincari alla pompa che falcidiano i bilanci familiari. La possibilità per i benzinai (sia proprietari che non, ma in misura diversa) di acquistare benzina, gasolio o gpl in modo libero e dunque da grossisti e rivenditori diversi dal marchio dell'impianto, apre squarci di possibili ribassi. Così come la possibilità dei proprietari di trasformare l'impianto in self service. E quella di vendere giornali, tabacchi, caramelle e altri beni….. L'abbassamento del "quorum" consentirà una maggiore capillarità di farmacie sul territorio: una ogni 3 mila abitanti, dice la bozza di decreto. Contro i 4 mila attuali per i Comuni sopra i 12.500 abitanti e 5 mila per quelli al di sotto. Questo comporterà l'obbligo per le Regioni di mettere a bando, entro l'1 marzo 2013, 3.891 nuove sedi, di cui 882 nelle città più grandi (con più di 70 mila abitanti). Se almeno l'80 per cento di queste nuove aperture non saranno assegnate, perché la Regione non organizza i concorsi o li fa per una percentuale inferiore, allora la vendita dei farmaci di fascia C (quelli con obbligo di ricetta medica, ma a totale carico del cittadino) sarà liberalizzata e dunque possibile anche nelle parafarmacie e nei corner degli ipermercati, sempre alla presenza di un farmacista… Saldi liberi tutto l'anno, senza limiti di tempo, durata né ampiezza degli sconti praticati. E senza chiedere preventive autorizzazioni al Comune. La misura piace moltissimo ai consumatori e riguarda 750 mila piccoli negozi, 10 mila supermercati, 600 ipermercati. L'abolizione delle tariffe professionali (quelle minime erano state tolte da Bersani nel 2006, ma era rimasto il riferimento), accompagnata dall'obbligo per il professionista di produrre un preventivo, prima di ricevere il mandato, nel quale indicare sia la tariffa offerta secondo un "criterio di equità", sia l'esistenza di un'assicurazione per eventuali danni provocati al cliente, dovrebbero portare ulteriori vantaggi per il consumatore.

www.governarelascuola.it - 15 gennaio 2012
“Il programma annuale 2012. Alcune criticità”.
░ Riportiamo, su materia complessa e rilevante, parte di uno studio pubblicato sul settimanale elettronico diretto da Pietro Perziani; solleva questioni critiche all’interno delle istruzioni emanate dal Miur, per la predisposizione del Programma Annuale 2012.
LA FINANZA CREATIVA E’ FINITA ? In premessa, la Nota informa che la dotazione finanziaria ordinaria è stata determinata in applicazione del D.I. 44/2001 e del D.M. 21/2007… I parametri fissati dal D.M. 21/07 sono del tutto irrealistici, per cui si continuerà ad andare avanti con integrazioni della dotazione ordinaria che il MIUR continuerà ad assegnare non si sa bene in base a quali criteri…. Le scuole faranno un programma annuale, ma di fatto sarà un programma fino ad agosto, anche per le scuole che non sono oggetto di dimensionamento. La possibilità di ulteriori finanziamenti, inoltre, è prevista per: - ex LSU, CO.CO.CO, Ex Appalti Storici - legge 440/97 - alternanza scuola lavoro – mensa gratuita da parte del personale scolastico - misure incentivanti per progetti relativi alle aree a rischio - pagamento visite fiscali….
ASSEGNAZIONE PER GLI ISTITUTI CONTRATTUALI. In questa sezione… vengono presi in esame tutti gli emolumenti accessori che sono liquidati al personale con questa modalità di pagamento, sia di natura contrattuale che extra-contrattuale…. Segnaliamo in particolare la questione delle ore eccedenti per la sostituzione dei colleghi assenti, oggetto di molta confusione da diversi anni; facciamo una ricostruzione filologica della normativa, noiosa ma speriamo utile. Nella Nota si parla di “ore eccedenti per sostituzione dei colleghi assenti (art. 30 CCNL), compreso l’incremento disposto ai sensi dell’Intesa del 10.11.2011”;ora, nell’art. 30 del CCNL si parla di due cose, attività aggiuntive ed ore eccedenti:
“Art.30 – Attività aggiuntive e ore eccedenti. Le attività aggiuntive e le ore eccedenti d’insegnamento restano disciplinate dalla legislazione e dalle norme contrattuali, nazionali e integrative, attualmente vigenti all’atto delle stipula del presente CCNL.” Si dice altresì che restano disciplinate dalle norme contrattuali e dalla legislazione. Tradotto in italiano, questo vuol dire che le attività aggiuntive per l’arricchimento dell’offerta formativa sono parte del contratto, ivi compresi i relativi oneri, come chiaramente detto all’art. 88, rubricato “Indennità e compensi a carico del Fondo d’Istituto”, al comma 2:“Con il fondo sono, altresì, retribuite: … b. le attività aggiuntive di insegnamento. Esse consistono nello svolgimento, oltre l’orario obbligatorio di insegnamento e fino ad un massimo di 6 ore settimanali, di interventi didattici volti all’arricchimento e alla personalizzazione dell’offerta formativa, con esclusione delle attività aggiuntive di insegnamento previste dall’art.70 del CCNL del 4 agosto 1995…. Per tali attività spetta un compenso nelle misure stabilite nella Tabella 5;” Sono quindi escluse le “attività aggiuntive di insegnamento previste dall’art.70 del CCNL del 4 agosto 1995”, articolo che riportiamo di seguito: ART. 70 - Ore eccedenti
“1. Per il pagamento delle ore di insegnamento eccedenti l'orario d'obbligo non rientranti nelle attività aggiuntive di insegnamento di cui all'art. 43, comma 2, il cui finanziamento grava sul fondo d'istituto, si applica il criterio di calcolo di cui all'art. 88, comma 4, del D.P.R. 31 maggio 1974, n. 417. Ogni ora eccedente effettivamente prestata viene pertanto retribuita in ragione di 1/78 dello stipendio tabellare in godimento dell'interessato.” Finalmente, oltre alle attività aggiuntive, compaiono le ore eccedenti, che sin dal primo CCNL le OO.SS hanno scelto di non contrattualizzare, di lasciarle nel precedente regime pubblicistico, per l’ovvia ragione che in questo modo gli oneri rimanevano a carico della fiscalità generale. Per finire, va detto che attività aggiuntive di insegnamento e ore eccedenti vengono pagate con importi diversi, le attività aggiuntive d’insegnamento 35 euro l’ora (Tab. 5 all. CCNL 2006/2009) e le ore eccedenti 1/78 dello stipendio tabellare, equivalenti a 1/18 dello stipendio settimanale (Art. 88, comma 4, del D.P.R. 31 maggio 1974, n. 417). Di fatto, le ore eccedenti per la sostituzione dei colleghi assenti sono scomparse dall’orizzonte del MIUR; dalla Nota si potrebbe arguire che anche queste sono a carico del FIS, ma la cosa non ha senso, anche perché non si saprebbe con quale importo pagarle: 35 euro l’ora o 1/78 dello stipendio? Se le si fa rientrare nel FIS, andrebbero pagate 35 euro l’ora! Che fare? Non si sa che cosa consigliare a DS e DSGA; sarebbe assolutamente necessario un chiarimento, perché nella situazione attuale, qualsiasi cosa si faccia, si fa male.
LA QUESTIONE DEL DOCENTE VICARIO. Per quanto riguarda la questione delicatissima del docente vicario, nella Nota si arriva alla ufficializzazione dell’assurdo giuridico; andiamo per punti.“Per gli istituti contrattuali di cui all’art. 146 (CCNL), che non gravano sul FIS, non è prevista l’assegnazione di una risorsa finanziaria all’Istituzione scolastica.” Il MIUR dice due cose: - ci sono degli istituti contrattuali in base a cui i lavoratori hanno diritto di percepire dei compensi, nel caso naturalmente effettuino le prestazioni previste da tali istituti; - il datore di lavoro pubblico non intende onorare i suoi obblighi, dato che non assegna alle scuole i fondi necessari per liquidare tali emolumenti. Non c’è che una soluzione: fare in modo che le prestazioni di cui si sta parlando non vengano effettuate. Ma quali sono le “prestazioni” di cui si sta parlando? “In particolare, circa la sostituzione di un dipendente assente con altro soggetto cui si chiede di svolgere funzioni superiori, si richiama, tra l’altro, quanto disposto dall’ art. 52 del decreto legislativo n. 165/2001 in merito alla possibilità di adibire il prestatore di lavoro a mansioni proprie della qualifica superiore in caso di assenza del dipendente, fermo restando la necessità di disporre della copertura finanziaria, che per l’indennità in questione, come detto, non è assegnata a codesta istituzione scolastica.
Peraltro, a tal riguardo giova ribadire che la disposizione di cui al citato art. 52, comma 5, del D.Lgs. n. 165/2001, sanziona con la nullità l’eventuale assegnazione disposta al di fuori dei casi di cui al comma 2, con correlata responsabilità del dirigente che l’ha ordinata.” Si sta parlando del docente vicario; il MIUR dice che alla scuola non vengono assegnati i fondi per la corresponsione delle indennità di funzioni superiori e di direzione, per cui l’unica soluzione possibile per il Dirigente è di non nominare il docente vicario, o meglio di non nominarlo con delle modalità che prevedano la corresponsione delle citate indennità. L’unica possibilità di pagamento è quella legata al FIS e alla contrattazione di istituto: “Quanto sopra fatta salva naturalmente la possibilità per i dirigenti scolastici di avvalersi, nello svolgimento delle proprie funzioni organizzative ed amministrative, di docenti collaboratori, la cui attività è retribuibile, in sede di contrattazione di istituto, a carico del FIS (cfr. art. 34 CCNL).” In termini puramente teorici, la cosa sarebbe anche sostenibile: non ci sono i soldi, per cui non se ne fa niente, quanto previsto dall’art. 146 del CCNL rimane una possibilità non realizzabile per mancanza di fondi. C’è però qualche piccolo problema. Nei casi normali, la competenza e la responsabilità in merito alla nomina del docente vicario e al relativo trattamento economico ricadono sul Dirigente Scolastico, ma nel caso delle scuole date in reggenza… la “correlata responsabilità” ricade in capo ai Direttori degli Uffici Scolastici di tutte le regioni italiane…..Per un approfondimento di quest’ultimo aspetto, rimandiamo all’articolo “La nomina del docente vicario. La questione dell’art.52 D.lgs. 165/2001”….

www.superando.it - 16 gennaio 2012
“Tra le nuove attività delle mafie anche il comparto socio-sanitario per disabili”
░ Lo si legge nel XIII Rapporto di SOS Impresa - associazione nata nel 1991 a Palermo, nell'ambito di Confesercenti -, intitolato "Le mani della criminalità sulle imprese", recentemente presentato a Roma.
… Nel capitolo intitolato "I nuovi settori di investimento", si scrive che «gli interessi delle mafie si sono spostati anche in settori nuovi e per certi versi imprevedibili, come ad esempio nel comparto sanitario, ovvero nella gestione di cliniche private, di centri diagnostici, di residence per anziani, di servizi per disabili e nelle mense». … Come hanno infatti dichiarato i realizzatori del documento, «possiamo affermare che la Mafia Spa si conferma come il più grande agente economico del Paese, una grande holding company articolata su un network criminale, fortemente intrecciato con la società, l'economia, la politica, in grado di muovere un fatturato che si aggira intorno ai 140 miliardi di euro con un utile che supera i 100 miliardi di euro al netto degli investimenti e degli accantonamenti, e 65 miliardi di euro di liquidità». E ancora, «il solo ramo commerciale della criminalità mafiosa e non, che incide direttamente sul mondo dell'impresa, sfiora i 100 miliardi di euro, pari a circa il 7% del Prodotto Interno Lordo nazionale. Una massa enorme di denaro, quindi, che passa quotidianamente dalle tasche dei commercianti e degli imprenditori italiani a quelle dei mafiosi»…. «Gli interessi delle mafie si sono spostati anche in settori nuovi e per certi versi imprevedibili», come ad esempio, «nello sport (gestione di società dilettantistiche e semi-professioniste, impianti sportivi e scommesse clandestine), nell'autotrasporto e nella logistica, nei servizi di vigilanza dei locali notturni», ma anche «nel comparto sanitario, ovvero nella gestione di cliniche private, di centri diagnostici, di residence per anziani, di servizi per disabili e nelle mense».

ItaliaOggi - 17 gennaio 2012
“Spunta la riforma di Profumo”
░ Nel dl sulle liberalizzazioni, misure di sistema per la Scuola.
Più autonomia e fondi per le scuole. Test invalsi obbligatori, linee guida nazionali per raccordare l’istruzione con la formazione professionale regionale. E poi nuovi istituti nelle caserme dismesse della Difesa, e organico funzionale per tre anni. Sono le novità che, secondo ItaliaOggi, dovrebbero entrare nel decreto legge sulle liberalizzazioni… Al momento, la riduzione a12 anni del percorso scolastico… risulta essere stata accantonata…. Le risorse per l’istruzione, ad esclusione di quelle per la scuola non statale, confluiranno in due soli capitoli: il fondo per l’autonomia e quello per il personale. Nel primo andranno tutte le risorse che ad oggi vengono date indirettamente alle scuole e che così potranno essere gestite autonomamente senza vincoli. Ogni scuola, inoltre avrà un organico funzionale di durata triennale, con il quale fa fronte non solo alle esigenze ordinarie ma anche alle supplenze. Per consentire di costituire, a invarianza di spesa, nuove cattedre, si utilizzeranno anche gli spezzoni… Gli istituti avranno diritto, poi, a organici da utilizzare in rete con altre scuole per realizzare attività di recupero e di sostegno alle eccellenze, oltre che ai ragazzi diversamente abili.

ItaliaOggi - 17 gennaio 2012
“Corsa alla disoccupazione ridotta”
░ Non è necessario essere iscritti all’Ufficio di collocamento. Le domande entro il 31 marzo. (Antimo Di Geronimo)
I docenti e i non docenti che intendono percepire l’indennità di disoccupazione con i requisiti ridotti, hanno tempo al 31 marzo prossimo per presentare la domanda. L’istanza può essere presentata fin da oggi anche da coloro che attualmente stanno lavorando, a differenza della disoccupazione con i requisiti ordinari che presuppone l’assenza totale di rapporto di lavoro. La presentazione della domanda consente ai precari di ottenere un indennizzo per i periodi in cui non hanno lavorato nel 2011, a patto che siano in grado di vantare almeno 78 giorni di servizio, sempre nel 2011 e almeno un contributo settimanale versato entro il 31 dicembre del 2009 …(deve possedere cioè almeno un contributo settimanale versato prima del biennio precedente l’anno nel quale viene chiesta l’indennità). Nel calcolo delle 78 giornate sono comprese anche le festività e le giornate di assenza indennizzate (per es., maternità, malattia, permessi retribuiti). Per i primi 120 giorni, l’indennità giornaliera non può superare il 35% della retribuzione media giornaliera… nei limiti di un importo massimo mensile lordo di 844,06 elevato a 1.014,48 per i lavoratori che possono far valere una retribuzione lorda mensile superiore a 1.826,07. L’indennità è pagata dall’Inps con un unico assegno inviato a casa del lavoratore (o con domiciliazione su conto corrente bancario o postale), per un periodo corrispondente alle giornate effettivamente lavorate nell’anno precedente, e comunque non superiore a 180 giornate. La domanda va presentata all’Inps, su appositi modelli reperibili presso le sedi, oppure direttamente sul sito dell’Inps, nella sezione dedicata alla modulistica, entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui si è verificata la disoccupazione. E’ necessario allegare anche il modello 86/88bis, la cui compilazione è a cura delle scuole doce si è lavorato nel 2008…. L’indennità di disoccupazione con requisiti ridotti è alternativa a quella con i requisiti ordinari, che si ottiene quando il lavoratore può fare valere 52 contributi settimanali negli ultimi due anni; fatto salvo il possesso di un’anzianità contributiva di due anni. Per accedere all’indennità con i requisiti ordinari, inoltre, è necessario presentare la domanda dopo il licenziamento, fermo restando la preventiva iscrizione al collocamento, e comunque entro 66 giorni dalla data del licenziamento. Questa indennità, dunque, è incompatibile con la costanza del rapporto di lavoro…

ItaliaOggi - 17 gennaio 2012
“Nuovi permessi sindacali. Ecco come fare”
░ Antimo Di Geronimo riprende, dalla Direzione Scolastica Regionale della Campania, un vademecum utile anche alle prossime RSU.
Permessi sindacali: a chi spettano, come chiederli, come registrarli e comunicarli al ministro della Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi. E’ un vero e proprio vademecum per i dirigenti scolastici e i sindacalisti, la circolare n.66 emanata dell’USR per la Campania l’11 dicembre scorso (sito:http://www.csa.napoli.bdp.it/pagine/circolari.htm). … La circolare reca anche i moduli per le rilevazioni che sono necessarie perché adesso è obbligatorio comunicare i permessi alla Funzione pubblica entro due giorni dalla fruizione. L’ufficio ha ricordato che i dirigenti delle organizzazioni sindacali rappresentative (Flc-Cgil; Cisl-Scuola; Uil-Scuola; Snals-Confsal; Gilda-Unams) non collocati in distacco sindacale possono fruire, ai sensi degli artt. 8-9-10, del contratto quadro del 7.8.98, di permessi sindacali giornalieri ed orari, per l’espletamento del loro mandato, per la partecipazione a trattative sindacali, o per partecipare a convegni e congressi di natura sindacale. Tali permessi non possono superare bimestralmente, per ciascun dirigente sindacale tenuto ad assicurare la continuità didattica, i cinque giorni lavorativi e, in ogni caso, i 12 giorni nel corso dell’a.s…..Il nominativo del dirigente sindacale che fruisca del permesso deve essere chiaramente specificato, a cura dell’associazione sindacale richiedente… E’ necessario specificare se si tratta di permesso per espletamento del mandato, o di permesso per partecipazione a riunioni degli organi statutari…. I dirigenti dei sindacati rappresentativi hanno diritto anche a permessi sindacali non retribuiti per la partecipazione a trattative sindacali o a congressi e convegni di natura sindacale. Per quanto riguarda i permessi spettanti alle RSU, il monte ore dei permessi va calcolato nella misura di 25munuti e 30 secondi per dipendente in servizio con rapporto di lavoro a t.i….

Il Messaggero - 19 gennaio 2012
“Milleproroghe, spiraglio sulle pensioni”
░ Deroghe per i lavoratori precoci. La modifica interessa i cosiddetti “esodati” e i professori di scuola.
Per colpa delle nuove norme sul sistema previdenziale varate a dicembre erano rimasti in mezzo al guado, con il rischio concreto di dover passare i prossimi 4-5 anni senza né stipendio né pensione. Ora questi ex lavoratori… possono tirare un sospiro di sollievo: un emendamento a firma PD-PDL al decreto Milleproroghe all’esame della Camera, consentirà loro di rientrare nelle vecchie regole, e quindi di arrivare alla pensione così come da piani antecedenti alla manovra Salva-Italia…. L’emendamento prevede per i cosiddetti “esodati” il mantenimento ancora per due anni delle vecchie regole…. Applicazioni delle vecchie regole pensionistiche anche per il personale della scuola che raggiungerà i requisiti entro agosto prossimo….
 

ASASI - La Letterina n. 305 - 5 gennaio 2012
“Attività ASASi. La sperimentazione per la valutazione degli insegnanti”.
░ Il qualificato periodico on line si schiera, con una nota redazionale, a favore della valutazione in itinere del personale scolastico.
… Occorre solo avere il coraggio di estendere a tutte le scuole la procedura Valorizza… Il MIUR affidò all’Associazione TreeLLLe e alla Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo il compito di redigere un Rapporto di ricerca sull’efficacia del metodo “Valorizza” che tenesse conto delle critiche e dei suggerimenti delle scuole. Il Rapporto ha cercato di verificare se il metodo è effettivamente in grado di identificare gli insegnanti di comprovata e condivisa buona reputazione. A questo fine l’ultima fase della sperimentazione è stata destinata a validare il metodo sperimentato… Nell’anno scolastico 2010/11, 33 scuole statali si sono rese disponibili per la sperimentazione in tre regioni: Piemonte, Lombardia e Campania. In ciascuna scuola, il Collegio dei Docenti ha eletto due insegnanti che, insieme al Dirigente Scolastico e al Presidente del Consiglio di Istituto (senza diritto di voto), hanno costituito il Nucleo di Valutazione deputato a scegliere i professori di comprovata e condivisa buona reputazione. I docenti si sono candidati, su base volontaria, per essere presi in considerazione dal nucleo, sapendo che solo uno su tre avrebbe avuto il riconoscimento. Per candidarsi, hanno compilato un questionario di autovalutazione presentato insieme al loro curriculum vitae. Alle famiglie e agli studenti delle superiori, è
stato somministrato un questionario nel quale è stato chiesto di indicare 3 nomi di docenti che meritavano d’essere riconosciuti come “eccellenti”. Ciascun membro del Nucleo ha predisposto una sua lista d’insegnanti meritevoli alla luce delle sue convinzioni e delle informazioni raccolte tra le componenti della comunità scolastica. Le tre liste sono state confrontate nelle riunioni del Nucleo, che ha infine scelto, come meritevoli di riconoscimento, i candidati che comparivano in tutte e tre le liste o in almeno due di esse. Ai docenti così individuati il Ministero ha dato un riconoscimento corrispondente a una mensilità di
retribuzione una tantum. In 11 delle 33 scuole due ricercatori delle Fondazioni hanno seguito passo passo, come osservatori, i lavori dei nuclei di valutazione e hanno effettuato interviste ad alcuni loro membri… Le interviste segnalano un’insoddisfazione sugli strumenti utilizzati per raccogliere informazioni sui docenti e una preoccupazione riguardo alla capacità delle famiglie, soprattutto in ambienti socio-economici disagiati, di giudicare correttamente la qualità degli insegnanti. Minori le preoccupazioni sulle capacità di giudizio degli studenti. D’altro canto è stata largamente apprezzata la possibilità che il modello offre di incrociare punti di vista diversi, dei protagonisti e degli utenti nel giudizio valutativo…. È stata apprezzata la possibilità di adottare una logica di valutazione tutta interna che vede protagonista la comunità scolastica.

AIPD Onlus – scheda n.359/2012 – 5 gennaio 2012
“Le iscrizioni a.s. 2012-2013. Norme relative agli alunni con disabilità”
░ Con riferimento alla C.M. n.110 del 29/12/2011, relativa alle iscrizioni nelle scuole di ogni ordine e grado, l’Associazione Italiana Persone Down Scuola propone osservazioni e consigli ai docenti di Sostegno e agli utenti. Riportiamo, in parte, la scheda redatta da Salvatore Nocera, Responsabile dell’Area Normativo-Giuridica dell’Osservatorio Scolastico sull’Integrazione dell’AIPD Nazionale.
Scuola-Asl-Enti locali: coordinamento e compiti. Insegnanti di sostegno.- Consigli ai genitori. Numero alunni per classe. Le domande di iscrizione sono accolte entro il limite massimo dei posti complessivamente disponibili nella singola istituzione scolastica, limite definito sulla base delle risorse di organico e dei piani di utilizzo degli edifici scolastici predisposti dagli Enti Locali competenti. Resta inteso, comunque, che l’Amministrazione scolastica deve garantire in ogni caso, soprattutto per gli alunni soggetti all’obbligo di istruzione, la fruizione del diritto allo studio attraverso ogni utile forma di razionalizzazione e di indirizzo a livello territoriale….Osservazioni. In proposito la C.M. non fa alcun riferimento al DPR n° 81/09 (ma del quale si dovrà tener conto) il cui art. 5 comma 2 prevede che, di norma, una classe con presenza di alunni con disabilità, non può superare il numero di 20 alunni, elevabile a 22 in forza dell’art. 4 stesso DPR, ma anche riducibile a meno di 20 in forza dello stesso art. 4 e anche dell’art. 8 del medesimo DPR. Ciò, unitamente all’insufficiente capienza di singole aule, può legittimare la richiesta di sdoppiamenti di classi e quindi di aumenti di organico ….. L’art. 4 riguarda espressamente gli alunni con disabilità. Si precisa che per l’iscrizione occorre la certificazione di disabilità di cui al DPCM n° 185/06 e il Profilo Dinamico Funzionale… Sulla base delle esigenze ivi indicate, vanno formulate nel PEI le richieste delle risorse necessarie (sostegno, assistenza per l’autonomia e la comunicazione, trasporto, assistenza igienica, eliminazione di barriere architettoniche e sensopercettive, etc.)…. Si precisa che gli alunni con disabilità frequentanti la scuola secondaria di primo grado che non hanno ancora compiuto 18 anni prima dell’inizio del nuovo anno scolastico e che conseguono agli esami solo l’attestato con la certificazione dei crediti formativi maturati, hanno diritto col semplice attestato ad iscriversi alle scuole superiori al solo fine di conseguire altro attestato agli esami finali. Osservazioni. Circa le certificazioni necessarie per l'iscrizione, è da ritenersi che nulla sia mutato a seguito della Direttiva n° 14 del 29/12/2011 del Ministero della Pubblica Amministrazione e della Semplificazione …, pertanto all'atto dell'iscrizione si deve continuare a consegnare alla scuola la certificazione di cui al citato DPCM n° 185/06 in originale. Quanto all'aggiornamento del Profilo Dinamico Funzionale (PDF) esso deve essere effettuato non dalla sola ASL, ma da tutto il GLHO composto dagli operatori della ASL che seguono l'alunno, da tutto il consiglio di classe dell'ultimo anno del grado di scuola e dalla famiglia come stabilito dall'art. 12 comma 5 della L. n° 104/92. Pertanto è evidentemente illegittima la prassi secondo cui molte scuole richiedono alle sole ASL l'aggiornamento della Diagnosi Funzionale in luogo dell'aggiornamento del PDF che non è di competenza della sola ASL. Tutto diverrebbe più semplice se si applicasse l'Intesa Stato-Regioni del 20/03/2008 che prevedeva l'accorpamento della DF con il PDF, ma che non ha trovato ancora attuazione (vedi scheda n° 255. L’Intesa Stato-Regioni del 2008 per l’accoglienza scolastica e la presa in carico degli alunni con disabilità).

www.repubblica.it – 7 gennaio 2012
“Italia, il lavoro si cerca tramite un intermediario”
░ Alcuni dati comparativi, dal Rapporto Eurostat ('Methods used for seeking work') su dati aggiornati al II trimestre del 2011): per trovare lavoro, in Italia il 76,9% dei candidati chiede aiuto a amici, parenti o sindacati (la media europea è del 68,9%); il 63,9 % invia il curriculum; il 31,4% segue gli annunci che compaiono sulla stampa o sul Web.
In Italia oltre due persone su tre in cerca di lavoro si affidano a un intermediario che può essere un parente o anche un sindacato….Nell'Unione europea, inoltre, si fa molta pubblicità del proprio curriculum, del proprio percorso di studi, (68,8% Ue 17 e 71,5% Ue 27), una modalità che viene anche seguita in Italia ma con una percentuale inferiore (63,9%), tra le più basse… L'Italia risulta anche tra i Paesi che meno fanno affidamento agli annunci di lavoro che compaiono sulla stampa o sul web, con solo il 31,4% che si rende disponibile a una precisa prestazione o risponde a un'offerta di impiego. Insomma, gli italiani credono poco nei contatti a distanza e privilegiano di gran lunga gli approcci diretti e informali. Non a caso è anche al di sotto dei valori medi europei la quota di coloro che si rivolgono ad operatori istituzionali, come i centri pubblici per l'impiego (31,9%), addirittura l'Italia è penultima nell'eurozona… Tornando alle preferenze degli italiani, la seconda via scelta per trovare un'occupazione consiste nel chiedere direttamente al datore di lavoro; sempre secondo le tabelle di Eurostat oltre sei persone su dieci in cerca si rivolge al principale. Molto probabilmente si tratta di una modalità favorita dalla struttura produttiva del Paese, con tantissime piccole e medie aziende, dove, quindi, è più facile entrare in rapporto con i 'capi'.

www.governarelascuola.it/notizie – 8 gennaio 2011
“L’autonomia scolastica e la dirigenza. Un incidente di percorso ?”.
░ Dal n.3 del periodico on line riportiamo alcuni passi del primo saggio.
Recentemente, abbiamo definito l’autonomia scolastica un’incompiuta; forse è anche peggio, forse dobbiamo dire che si è trattato di un incidente di percorso. Per evitare fraintendimenti, precisiamo che stiamo parlando dell’assetto istituzionale e gestionale dell’autonomia scolastica e del sistema di istruzione più in generale, non dell’autonomia funzionale; anzi, le scuole hanno acquisito una pratica dell’autonomia organizzativa e didattica che costituisce un punto fermo….
Adesso ci rendiamo conto fino in fondo di come l’autonomia scolastica sia nata debole, perché non è nata come una riforma di sistema, discussa nell’opinione pubblica e condivisa dalle forze politiche e sociali, è stata invece frutto di un provvedimento che potremmo definire “incidentale” nell’ambito della Legge 59/1997… Infatti, dal 2001 tutto si è fermato, eppure, poteva non essere così, se solo si fosse voluto. Con la Legge 59/1997, Bassanini ha dato inizio ad un processo di decentramento amministrativo che si è mosso lungo due assi portanti, due forme diverse di sussidiarietà: - la sussidiarietà verticale, una specie di devolution amministrativa, consistente nel decentramento di competenze dall’apparato ministeriale centrale a quello periferico e soprattutto in un passaggio di competenze dallo Stato alle Regioni ed agli EE.LL.
- la sussidiarietà orizzontale, consistente nel trasferimento di competenze dagli enti politici generalistici alle “autonomie funzionali”, intese come “enti gestori” di servizi di natura specialistica.
Senza voler sottovalutare l’aspetto del decentramento amministrativo, l’aspetto più innovativo della Bassanini sta proprio in questo secondo aspetto; lo stesso passaggio di competenze dallo Stato alle Regioni e agli EE.LL. può essere considerato non solo un semplice decentramento, ma anche una forma sussidiarietà orizzontale, quello che già in Costituzione troviamo nella forma di valorizzazione delle autonomie locali. L’autonomia scolastica è a pieno titolo frutto di questo “doppio movimento” di sussidiarietà: - da una parte è un decentramento di competenze all’interno del MIUR, in quanto la gestione del servizio di istruzione passa dall’Amministrazione scolastica centrale e periferica alle singole istituzioni scolastiche; - questo passaggio di competenze però non è un semplice decentramento amministrativo, perché a tutte le istituzioni scolastiche viene conferita la personalità giuridica e viene attribuita l’autonomia i campo organizzativo e didattico, le scuole diventano cioè “autonomie funzionali”…. Questa netta e forte caratterizzazione dell’autonomia scolastica come autonomia funzionale in campo organizzativo e didattico, nel campo cioè della definizione e della gestione dell’offerta formativa, è la sua forza e al contempo debolezza.
Cos’è una scuola autonoma? Qual è la sua natura giuridico-istituzionale? Qual è il suo assetto gestionale interno? Quali sono i suoi rapporti con il Miur, le Regioni e gli EE.LL? Domande senza risposta…. A livello generale, la Riforma Costituzionale del 2001 rimane inattuata, tra tentativi di devolution, riforme costituzionali, federalismo fiscale….
L’autonomia poteva diventare il principio base del sistema di istruzione e formazione, a tutti i livelli e in tutti i campi, applicando il principio di sussidarietà sia in senso verticale che in senso orizzontale. Si potevano esplorare strade ampiamente praticate in altri settori, si poteva andare ad un’espansione dell’autonomia scolastica sul territorio, nella forma giuridica di un Consorzio/Associazione di natura istituzionale tra scuole di un determinato territorio, oppure di un’Agenzia sul modello di quelle definite proprio dalla Legge 59/1997. La Protezione Civile, l’Agenzia delle Entrate si, l’Autonomia Scolastica no. … Viene da pensare che effettivamente l’autonomia scolastica è stata “appioppata” ai dirigenti e al personale della scuola, ma il vero dominus del servizio di istruzione rimane il buon vecchio Ministero, non solo a livello centrale, ma anche sul territorio. Di pari passo con la messa in un angolo dell’autonomia scolastica abbiamo assistito allo svilimento della figura professionale del Dirigente delle Istituzioni Scolastiche: non solo la perequazione con le altre dirigenze è rimasta lettera morta, ma si è venuta addirittura a creare una sperequazione all’interno della categoria; del resto, autonomia scolastica e dirigenza sono nate insieme, la debolezza dell’una comporta la debolezza dell’altra. Delle figure di sistema e della carriera docente meglio tacere, per carità di patria….

Il Gazzettino – 9 gennaio 2012
“Pittoni: insegnanti, ecco il nuovo reclutamento.”
░ La Lega Nord – per bocca del suo esperto per la Scuola, il senatore Mario Pittoni, ripropone la vecchia formula: albi regionali, per bloccare nelle sedi di origine i precari che hanno scarse prospettive di lavoro.
Un criterio meritocratico di valutazione dei nostri studenti, che metta ordine sulle degenerazioni evidenziato dal Rapporto della Fondazione Agnelli che premia il Veneto ? Il senatore Mario Pittoni, capogruppo Lega Nord in Commissione istruzione del Senato, l’ha già individuato: “E’ nel progetto di riforma del reclutamento degli insegnanti che abbiamo appena consegnato al nuovo ministro dell’Istruzione, Profumo, e sul quale i sindacati (CGIL esclusa) e arti sociali si sono già dichiarati disponibili a discutere –sottolinea. Se passa, avremo creato il precedente per rivoluzionare su basi di merito tutto il sistema di assunzione nel settore pubblico”. Il nuovo sistema prevede che per l’assegnazione dei posti, ogni regione faccia riferimento a due liste. “Una, cosiddetta a esaurimento, nella quale entreranno gli attuali iscritti nelle graduatorie provinciali della stessa regione conservando i diritti acquisiti, ed una aperta, alla quale potranno iscriversi tutti i docenti in possesso di abilitazione. I vantaggi del meccanismo sono sostanzialmente quattro: 1. Funge da calmiere agli spostamenti dalle zne con meno opportunità di lavoro ma valutazioni generose; 2. Toglie appetibilità ai corsi on line più o meno fasulli o allo scambio di favori tra strutture private e docenti. 3. Mette in competizione gli aspiranti all’insegnamento iscritti ai vari albi regionali spingendoli a migliorarsi. 4. Crea le condizioni per poter allargare le maglie dell’ingresso ai corsi di abilitazione.

 

Superando.it – 9 gennaio 2011
“Revocato quel contestato bando sulla formazione”.
░ L’articolo pubblicato su “Superando” si chiude con un ringraziamento a Elena Duccillo, dell’ANIEF, che molto e tempestivamente si è spesa per il buon esito (l’abrogazione del decreto Ansas n.273/2011) della vicenda.
Anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), tramite le parole del proprio vicepresidente Salvatore Nocera, aveva chiesto ai responsabili dell'ANSAS (Agenzia Nazionale dello Sviluppo per l'Autonomia Scolastica, ex INDIRE) e ai referenti del Ministero, di rivedere quel recente bando sulla «creazione di graduatorie regionali di tutor per i corsi inerenti il progetto di riqualificazione/riconversione professionale sul sostegno», ritenendo inaccettabile «una tale superficialità nella formazione dei futuri docenti per il sostegno» e «lesiva della qualità dell'inclusione scolastica». Ebbene, qualche giorno fa, la stessa ANSAS ha deciso di revocare quel bando, ciò che è stato accolto con soddisfazione anche dall'ANIEF, (Associazione Professionale Sindacale), distintasi a sua volta per una dura protesta. … La stessa ANSAS, il 5 gennaio scorso, con il Decreto n. 10, ha deciso di «revocare in autotela» il precedente provvedimento, «per sopravvenuti motivi di pubblico interesse e di nuova valutazione dell'interesse pubblico originario», determinando quindi «la caducazione in via automatica di tutte le candidature inoltrate». Soddisfazione è stata espressa anche dall'ANIEF(Associazione Professionale Sindacale), organizzazione distintasi a sua volta per una dura protesta e che in una nota ufficiale rileva di voler «continuare a vigilare, nell'interesse di alunni e docenti, su ogni azione che verrà intrapresa sulla formazione degli insegnanti».

ItaliaOggi - 10 gennaio 2011
“Giallo sugli Stati generali dei tecnici e professionali”.
░ Rinviati sine die dal ministro, le scuole annullano i viaggi
Rinviati a data da destinarsi. La pidaria la nota con cui nei giorni scorsi il Miur ha annunciato l’annullamento degli Stati generali dell’istruzione tecnica e professionale, indetti a Roma per il 12 gennaio. Una manifestazione nazionale al Palazzetto dello Sport per valorizzare questi percorsi di studio secondario e i nuovi istituti tecnici superiori ITS, con una parte congressuale e una espositiva delle migliori esperienze didattiche realizzate dagli studenti di tute le regioni…. Mesi di preparazione… poi in piene vacanze di Natale, il Miur annulla tutto…. Nel frattempo rimangono aperti nodi importanti proprio dell’istruzione tecnico-professionale, come le modalità del nuovo contratto di apprendistato con cui i 15enni possono assolvere l’obbligo d’istruzione, e le opzioni per gli indirizzi degli studenti del III anno degli istituti tecnici e professionali.

ItaliaOggi - 10 gennaio 2011
“Boom di TFA nel Lazio”.
░ Il Ministro della Funzione pubblica accetta il piano di ripartizione dei corsi proposto dal MIUR.
Sono bastate al ministro della Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi le risposte date dall’Istruzione per dire sì alla richiesta di 20mila TFA e 2800 lauree magistrali per il 2012. Il decreto di autorizzazione ora è all’esame dell’Economia per il via libero definitivo. OK a 15700 TFA per le Superiori, 1500 posti in meno – secondo quanto risulta a ItaliaOggi – rispetto alle richieste degli atenei, e 10mila in più del fabbisogno stimato dal Ministero. Il boom nel Lazio, con 2700 unità da formare alle superiori (quasi 4 volte in più del fabbisogno). Segue la Lombardia.
ItaliaOggi - 10 gennaio 2011
“I dubbi previdenziali di chi ha appena maturato i requisiti”.
░ Si attende ancora, e non se ne ha notizia, il decreto ministeriale che fisserà le modalità e i termini di scadenza per la eventuale presentazione della domanda di cessazione dal servizio con effetto primo settembre 2012, e si attende la circolare applicativa in materia di quiescenza; resta da capire, ad esempio, se sarà possibile chiedere la permanenza in servizio e il part time.
C‘è attesa tra il personale del comparto scuola di conoscere, dopo l’entrata in vigore delle nuove disposizioni in materia di trattamenti pensionistici contenute nell’art.24 del d.l. n.201/2011, la posizione sia del Ministro che dell’Inpdap su alcune questioni strettamente collegate all’applicazione delle nuove norme. L’attesa si riscontra, soprattutto, tra il personale che alla data del 31 dicembre 2011 poteva fare valere i requisiti per accedere al trattamento pensionistico di anzianità e/o di vecchiaia, quali richiesti dalla normativa in vigore antecedentemente al 6 dicembre 2011, e che per effetto di quanto dispone il comma 3 del citato art.24, possono farli valere anche in futuro. I requisiti erano… il possesso della quota 96 (60 anni di età e 36 di contributi; oppure 61 anni di età e 35 di contributi) oppure, indipendentemente dall’età anagrafica, 40 anni di servizio e/o di contributi e, solo per il personale femminile, 61 anni di età con almeno 20 di contribuzione. Per il personale femminile rimane, inoltre, in vigore fino al 2015 la possibilità di accedere al trattamento pensionistico anticipato, a due condizioni: che possano fare valere non meno di 57 anni di età e 35 di contribuzione, e che opti preventivamente per il sistema di calcolo contributivo. Per accedere al trattamento pensionistico di vecchiaia, uomini e donne dovevano poter fare valere un’età anagrafica di 65 anni e almeno 20 anni di contributi. … Le più aggiornate rilevazioni sulla consistenza del personale della scuola in servizio con contratto a t.i. che possiede i requisiti per accedere, fin dal primo settembre, alla pensione di anzianità o di vecchia secondo la normativa in vigore prima del 6 dicembre 2011 indicano in 60/65mila unità, di cui oltre 50mila docenti….

Corriere della sera – 11 gennaio 2012
“Il capitalismo ha assunto un volto disumano”
░ E’ Carlo Azeglio Ciampi l’autore della lettera pubblicata sul prestigioso quotidiano. Aggiungo(cultore di filosofia Ciampi, filosofo Abbagnano, e docente di filosofia lo scrivente) sommessamente che, dinanzi allo spauracchio del comunismo dal volto disumano, il capitalismo dal volto disumano covato in seno all’economia nei paesi industrializzati si faceva scudo delle classi politiche al governo; da quando lo spauracchio sovietico è finito, non ha freni alla propria ingordigia, né ha bisogno alcuno dell’usbergo di una volta che può adesso ridicolizzare. La casta dei politici inetti (ché hanno permesso questo) lo merita, ma non ha senso inferire, da ciò, l’impossibilità della democrazia politica.
Libertà e giustizia sociale sono i principi che non riducono l’uomo a strumento dello Stato (…) o del Mercato (…). In questo mi riconosco nella riflessione allarmata e allarmante, di Nicola Abbagnano, secondo il quale “il Capitalismo , seguendo il cammino dell’economia, è andato assumendo a sua volta il vlto assolutizzante e disumano dei mostri incarnatisi negli assolutismi politici e istituzionali radicati nelle ideologie di matrice hegeliana”. Ancora una volta abbiamo assistito alla degenerazione di un pensiero, di una dottrina, il liberismo, che ha avuto l’incommensurabile merito di aver spalancato le porte allo sviluppo dell’economia, al progresso della società, liberandone le forze che hanno spazzato via i residui del sistema feudale. Il liberalismo economico ha anche “prodotto” una ideologia che rifiuta qualunque modello sociale che affidi allo Stato interventi volti a programmare le sue scelte al fine di distribuire equamente beni e oneri all’interno della collettività. I cardini di tale interpretazione sono l’interesse individuale, come fattore determinante la razionalità umana, e il calcolo dei costi e benefici come criterio guida di ogni attività umana….

Il secolo XIX – 12 gennaio 2012
“Così i nativi digitali sfogliano l’IPAD”
░ Aiutano ad apprendere l’ordine e l’organizzazione: a quali condizioni ?
Le recenti dichiarazioni del ministro Profumo hanno riportato il dibattito su una scuola “più moderna e visionaria”, più vicina al web e ai nativi digitali. Una scuola che offra il sapere e le informazioni attraverso strumenti innovativi. E propone il tablet al posto dei libri di testo, un’unica tavoletta elettronica per contenere in un centimetro di spessore le migliaia di pagine dei volumi che accompagnano gli studenti nell’arco della carriera. Al Salone dell’educazione ABCD, in Fiera a Genova, l’associazione Disal, Dirigenti Scuole Autonome e Libere, ha presentato una di queste iniziative promossa dalla scuola di primo grado di Mele, l’I.C. Voltri… I docenti hanno accolto la sfida degli IPAD convinti che questo sia uno strumento agile e adatto al nostro tempo, ma che non sostituisce il processo didattico….

ASASI - La Letterina n. 306 - 12 gennaio 2012
“Lettera al ministro Profumo sulle elezioni per le RSU”.
░ Roberto Tripodi, Presidente regionale ASASI e Consulente della V Comm. Legisl. A.R.S., è stato nominato, adesso, presidente della FNASA. Così si rivolge al ministro Profumo (riportiamo passi dell’articolo-lettera).
Caro Ministro, è necessario, nella scuola statale, ridare centralità alla didattica e agli apprendimenti. I dodici organi collegiali esistenti in ogni scuola (consiglio d’istituto, giunta esecutiva, collegio dei docenti, consiglio di classe, assemblea sindacale, assemblea studentesca d’istituto, assemblea studentesca di classe, assemblea dei genitori, comitato dei genitori, comitato studentesco, assemblea ATA, RSU) ai quali si sommano altri organi come i Revisori dei conti, i Responsabili dei
Lavoratori per la Sicurezza e i terminali associativi sindacali, costituiscono una selva di poteri sovrapposti e contrastanti, se non altro d’interdizione della normale attività didattica e amministrativa, difficili da coordinare e da gestire. Se oggi in Italia siamo potuti arrivare all’istituzione di 10.300 scuole paritarie e di sole 10.100 scuole statali, forse ciò vuol dire che l’utenza più avveduta abbandona l’istruzione pubblica (perché tale è la sola istruzione statale, al di fuori degli infingimenti), di cui non si fida più…. In occasione delle prossime elezioni delle RSU (a scuola non si fanno che elezioni; quest’anno ne abbiamo già fatte quattro: per gli organi di durata annuale, per la consulta biennale, per il comitato studentesco, per il consiglio d’istituto), la preghiamo di decretare l’incompatibilità dei componenti il consiglio d’istituto con la carica di RSU. Forse lei non lo sa, ma a scuola succede anche questo: i sindacalisti si candidano nel consiglio e portano la mentalità sindacale in un organismo che, invece che l’interesse di categorie d’impiegati, dovrebbe tutelare l’interesse pubblico, quello del servizio reso all’utenza. È chiaro che affidare il governo della scuola, pagata con i soldi di tutti i contribuenti, agli impiegati che hanno interesse concreto a lavorare di meno e a non essere controllati, non può che portare all’inefficacia dei processi d’istruzione…..


 

www.repubblica.it – 28 dicembre 2011
“La Regione Sicilia fa 1600 assunzioni. Alt del commissario alla legge-strenna”.
░ Bloccata una spesa da 100 milioni. "Non ci sono i fondi". Maretta nel governo di Lombardo: l'Udc esce dalla maggioranza (di EMANUELE LAURIA)
PALERMO - È arrivato ancora una volta il commissario dello Stato a chiudere il cancello dello stipendificio Sicilia. E lui, il prefetto Carmelo Aronica, l'uomo chiamato a giudicare la legittimità costituzionale dei provvedimenti varati dalla generosa Assemblea regionale, in questa occasione è andato giù duro. Bloccando, in un colpo solo, 1.600 assunzioni. Tante ne aveva deliberate l'Ars nella seduta prenatalizia, con una legge-strenna che prevedeva la stabilizzazione in via amministrativa di circa 800 precari e una corsia preferenziale per altri 400 all'interno di un maxi-concorso da 800 posti. Un pacco dono che aveva premiato catalogatori dei beni culturali come tecnici della Protezione civile, esperti di dissesto idrogeologico come di emergenza rifiuti. L'ultimo regalo, però, si è risolto in un'illusione durata appena quattro giorni, troncata dal commissario dello Stato con un ricorso alla Consulta scritto in nome di un quesito: chi metterà, e saranno comunque sufficienti, i 100 milioni di euro necessari in tre anni a sostenere questo faraonico progetto? … Ora però gli stessi deputati sono in ansia, perché costretti a trovare un rimedio legislativo per garantire almeno una proroga ai precari che in Sicilia alimentano il consenso elettorale. L'anno prossimo, in 150 Comuni dell'Isola, si tornerà a votare. E il sospetto è che lo stipendificio siciliano, malgrado l'affondo del commissario e la crisi economica, sia tutt'altro che in disarmo: nei giorni scorsi, d'altronde, era stata annunciata un'altra infornata. Sotto forma di un accordo per la stabilizzazione di 2.234 lavoratori socialmente utili in servizio nella Sanità: 1.500 di loro si sono detti disponibili pure ad abbassarsi i compensi. Sacrificio accettabile, per ottenere l'agognato posto fisso.  

www.didaweb.net/fuoriregistro -29-12-2011
“Per un made in Italy dell'istruzione”
░ Al cospetto del presente, qualcuno spera in un futuro in cui sarà possibile insegnare e apprendere nel rispetto di ogni singola persona fruendo del patrimonio culturale specificamente italiano. Riportiamo parte delle riflessioni di Claudia Fanti, ampiamente pubblicate nel web.
…A qualcuno di noi piace ancora pensare a un futuro auspicabile nel quale sarà possibile insegnare e apprendere nel rispetto di ogni singolarità, umanità. Un rispetto che tenga conto dei volti delle persone che ci guarderanno dai banchi, nei corridoi spogli, nelle aule, nei laboratori. Ecco, mi piacerebbe che quando si scrive o ragiona di scuola, lo si facesse senza definire per categorie la cosiddetta utenza: i giovani, le famiglie, i disabili, gli stranieri...mi piacerebbe che si decidesse di "vedere" le persone e le loro infinite modalità di approccio all'esistente, al sapere, al quotidiano vivere…. Per reggere i sacrifici ci vuole una solida base culturale costruita con sapienza ed equilibrio. E questo saper reggere non si impara dall'oggi al domani. Si apprende strada facendo con l'attitudine al lavoro di squadra, alla riflessione, con l'amore per il bello che si oppone al bello imposto dai consumi. Perfino per incassare senza reagire con violenza a una manovra finanziaria durissima ci vuole una scuola che alleni in modo colto e arguto all'argomentazione, all'ironia, alla critica, al pensiero divergente. Questa scuola non c'è da nessuna parte, né in Germania, né in America, né In Francia... e...neppure in Italia. Ma in Italia ci potrebbe essere eccome: si pensi ai secoli di cultura, arte, bellezze, creatività che abbiamo alle spalle. Abbiamo mai veramente tenuto in seria considerazione ciò che siamo stati, le nostre origini? Ogni governo che si è succeduto, ogni ministro della pubblica istruzione non ha incentrato il proprio lavoro sul patrimonio e sulla storia specificamente italiana. Nessuno. Ci si è limitati a costruire programmi, Indicazioni, a trovare obiettivi e finalità per formare un cittadino al passo coi tempi contestuali guardando sempre a modelli esterofili. Eppure non è così che si crea qualcosa che vada a sostenere la peculiarità italiana e la sua esigenza di far emergere la propria diversità in Europa…. Dovremmo pensare a qualcosa di spiazzante che includa il valore che diamo quasi soltanto noi in Europa alla persona, qualsiasi siano le sue potenzialità…
Insegnare a diventare maestri di se stessi ad ogni persona con la quale ogni insegnante viene a contatto dovrebbe essere lo scopo di qualunque ricerca pedagogica, ma anche di scelte ministeriali, affinché ciascuna persona possa trovare dentro di sé la forza e le energie per dare qualcosa di prezioso alla società tutta…. abbandonando proprio gli idoli contemporanei della meritocrazia, andando verso una dinamica di classe e di istituto che apra la propria visione e con ampio respiro dia l'accesso alle proposte culturali che emergono sia dagli stessi alunni, sia dal mondo esterno dei media, dei quotidiani, dei musei, di Internet, ecc...
Occorre che gli insegnanti prendano atto di essere sapienti mediatori, accompagnatori, esploratori della realtà mutevole insieme con gli alunni e le alunne…. Le generazioni a confronto non si devono fronteggiare, bensì incontrare sul piano delle diverse competenze… Lo studio oggi è dinamico, fluido, in movimento. Oggi, la scuola può introdurre a qualsiasi mondo del sapere, in maniera più immediata con l'utilizzo sapiente di Internet…. Ma non basterebbe fornire di un tablet ogni banco! Assolutamente non basterebbe, … Volere una scuola italiana, in stile storicamente italiano invece vuol dire renderla simile alle botteghe artigiane nelle quali l'apprendista si misura con la materia e con l'esperienza dei vecchi maestri per poi rielaborare, ricreare, arricchire….

http://www.orizzontescuola.it – 29 dicembre 2011
“Sostegno: docente di ruolo "riconvertito", alunno dei docenti precari specializzati”
░ Riportiamo una nota emanata da Usb Scuola Sicilia, su una questione di massima attualità e gravità: per ragioni di cassa, e senza considerare il danno didattico, il Miur si accinge a dare attuazione al progetto Gelmini per l’attivazione di corsi “sul sostegno”, di riqualificazione/riconversione professionale dei docenti in sovrannumero, a.s.2011/2012. L’Ansas (ex INDIRE) ha il compito di cercare i tutor.
… Il Miur, con una trovata surreale, istituisce un corso di riconversione, "quasi tutto online" (il tutor svolgerà 120 ore on-line e 12 ore in presenza), dal ridicolo valore formativo e didattico, in cui il docente di sostegno  precario potrà svolgere l'attività di insegnante in un corso di "autolesionismo professionale" che avrà come effetto quello di espellerlo dal mondo della scuola)…. Non possiamo non evidenziare come gli insegnanti-tutor specializzati, invece, abbiano seguito un percorso formativo universitario (di 400 o 800 ore), con esami di didattica speciale e per l’integrazione, di area psicologia, psicomotoria, linguistica, psicopatologica e dello sviluppo, nonché corposi approfondimenti nell'area normativa dedicata alla disabilità, affrontando numerosi laboratori applicativi e svolgendo un percorso di tirocinio in aula. Sullo stile dei "tre-puntifici" on-line, l'ANSAS (ex INDIRE), che dovrebbe garantire il pieno sviluppo dell'autonomia scolastica, si mette al servizio della controriforma Gelmini cercando di mettere "una pezza" all'ondata di soprannumerari… in totale disprezzo delle esigenze didattiche di quella platea, sempre più consistente nella scuola italiana, di discenti diversamente-abili…. Dopo le restrizioni al riconoscimento della legge 104, dopo i corposi tagli al sostegno che hanno visto le famiglie combattere contro il dimezzamento delle ore di sostegno ai propri figli (prontamente restituite dopo i ricorsi  al Tar), ora l'espulsione di migliaia di docenti-specializzati sostituiti da docenti-riconvertiti. Questo è il livello di considerazione che lo Stato Italiano ha dei disabili, delle loro famiglie, dei loro insegnanti e della loro scuola?

http://pressin.comune.venezia.it/ – 29 dicembre 2011
“Insegnanti per i disabili, ministero condannato”
░ Press-IN anno III/n.3360 riporta un articolo pubblicato su “Corriere di Viterbo”. Il Tar del Lazio accoglie il ricorso delle famiglie contro i tagli che assicuravano solo 6 ore di educazione invece di 18. Il “Santa Rosa” (Viterbo) dovrà avere tutti i docenti necessari. Press-IN è un'iniziativa del Progetto Lettura Agevolata del Comune di Venezia.
Il diritto all’educazione è sacro. Anche e soprattutto per i disabili. Non ci sono manovre, tagli o problemi d’organico tali che possano far mancare loro gli insegnanti di sostegno, necessari per almeno 18 ore settimanali. Lo ha stabilito il Tar, con una sentenza che, accogliendo il ricorso presentato, per i genitori, dall’avvocato Massimo Pistilli, ha ribadito importanti principi di diritto, condannando, in concreto, il ministero dell’Istruzione alle spese, e imponendo all’autorità amministrativa di provvedere il numero di insegnanti di sostegno necessario agli studenti diversamente abili del magistrale Santa Rosa. “Alla luce del quadro normativo nel quale si inscrive la vicenda - afferma il Tar -, non potrebbe dubitarsi della illegittimità del provvedimento impugnato con il quale, nonostante l’handicap del minore sia qualificato grave, l’amministrazione dichiara l’impossibilità di garantirgli assistenza di sostegno per un numero di ore pari almeno ad un’intera cattedra”. A ogni studente, per effetto dei tagli al personale, si era arrivati a garantire, mediamente, 6 ore di insegnamento, invece delle 18 necessarie. A emanare la sentenza, depositata il 19 dicembre scorso, è stata la sezione Terza bis del Tar del Lazio. “L’esiguità dell’organico - si legge tra l’altro nelle motivazioni - non potrebbe pregiudicare il diritto fondamentale all’istruzione del disabile grave”, in quanto l’Istruzione scolastica, ribadiscono i giudici, “è tenuta a soddisfarle - in deroga al rapporto ordinario docenti-alunni - attraverso contratti a tempo determinato con insegnanti di sostegno; come già prevedeva - si ricorda - la legge 449 del 1997, con norma che - si legge - non è suscettibile di modifica da parte del legislatore ordinario e che sancisce un ineludibile dovere da parte dell’amministrazione scolastica”. Il Tar dispone, quindi, che “le amministrazioni scolastiche avviino e perfezionino con ogni tempestività le iniziative necessarie per assicurare l’adeguata integrazione del personale di cui trattasi in relazione al concreto fabbisogno dell’istituzione scolastica”. Condanna, infine, “l’Amministrazione al pagamento delle spese. E ordina che la sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa.

La Sicilia – 2 gennaio 2012
“Le novità in tema di iscrizioni”
░ Il Ministro Profumo dà impulso (circolare n. 108 - 27 dicembre 2011) al progetto “Scuola in chiaro” che, dal prossimo 12 gennaio 2012, metterà a disposizione degli utenti, sulla homepage del sito www.istruzione.it, le informazioni del sistema informativo, e che consentirà ad ogni scuola - a partire dal 4 gennaio 2012, di pubblicare le proprie, attraverso una funzione presente sul portale SIDI.
…La prima novità di rilievo rigiuarda il progetto Scuola in chiaro: si tratta della diffusione on line dei dati di tutte le istituzioni scolastiche. I cittadini, attraverso il sito del Miur, potranno accedere a tutte le informazioni per ricercare e localizzare le scuole di proprio interesse. Ogni scuola è tenuta a fornire le informazioni relative al tempo-scuola, alla mensa, agli altri servizi indicati nel Pof. Le scuole hanno l’obbligo di acquisire al protocollo le domande presentate e di comunicare, per iscritto, agli interessati l’eventuale mancato accoglimento delle stesse…. Attualmente, l’obbligo di istruzione concerne la fascia di età tra i sei e i 16 anni, tuttavia il diritto-dovere si estende fino al 18mo annodi età, o comunque fino al conseguimento di una qualifica professionale di durata almeno triennale. Da qui scaturisce che la modalità di assolvimento si può realizzare attraverso la frequenza nelle scuole superiori, nella formazione professionale o tramite la stipula di un contratto di apprendimento per la qualifica o per il diploma professionale. Per coloro che hanno compiuto il sedicesimo anno di età vi è anche l’opportunità di frequentare i centri EDA….

Il Mattino – 3 gennaio 2012
“Dal Sud un progetto pilota per tutta la scuola italiana”
░ Il Mezzogiorno può diventare il vero elemento di traino per lo sviluppo del Paese, dice il ministro Profumo, intervistato. Tanta carne al fuoco, nelle risposte del Ministro a una intervista (con i tempi realizzativi consueti, sarebbe il programma di una legislatura): prolungamento dell’obbligo scolastico fino a 17 anni attraverso lo stretto rapporto con istituti professionali regionali; formazione degli studenti innovativa; concorsi per i giovani docenti; scuole come centri di aggregazione.
… D. Un progetto ampio; e i soldi ?
R. La base di partenza è unmiliardo dei fondi europei destinati al Sud (350 i milioni destinati alla Campania). Cerchiamo, però, risorse aggiuntive e complementari…
D. Qual è la condizione della scuola nel Sud ?
R. … C’è una mappa della povertà che sta crescendo, nel nostro Paese, a cui corrisponde un aumento dell’abbandono scolastico. L’obiettivo è di evitare che i ragazzi lascino la scuola in età precoce, un traguardo che può essere raggiunto prolungando il percorso dell’obbligo scolastico con le qualifiche professionali…
D. Tenerli più a lungo a scuola insegnando loro un mestiere. Ricetta semplice, ma anche realizzabile?
R. L’obiettivo si può raggiungere con una più stretta connessione, anche fisica, tra scuole dell’obbligo e scuole professionali regionali…
D. Entro il 1212 sarà indetto un concorso per i docenti. Ma dove sono questi nuovi posti di lavoro ?
R. Ci sono graduatorie con circa 200mila persone in attesa, e altri 20mila giovani che non sono in graduatoria. L’età media dei nostri insegnanti cresce… credo sia ragionevole proseguire con lo svuotamento delle graduatorie ma al contempo pensare ai giovani. Immagino due canali: uno più grande che attinge alle graduatorie, un altro più piccolo che fa riferimento ai nuovi concorsi.
… D. Il tempo dei tagli può dirsi finito ?
R…. Pur nelle difficoltà ritengo che il periodo dei tagli sia chiuso. Anche in mancanza di risorse aggiuntive, molto può essere fatto utilizzando meglio i fondi disponibili.
…D. Non c’è tempo per le grandi riforme, ma se ce ne fosse quale vorrebbe realizzare ?
R. Vorrei che la scuola diventasse ciò che in alcuni Paesi si definisce “civic center”, il centro civico della città… centri di aggregazione del quartiere: biblioteche aperte tutto il giorno, palestre utilizzate anche dai cittadini, luoghi per le feste dei bambini. In questo modo anche gli aspetti economici potrebbero essere affrontati diversamente perché il Comune, i provati potrebbero investire nella scuola stessa…

ItaliaOggi – 3 gennaio 2012
“Sanzioni, se la difesa è per pochi…”
░ Carlo Forte spiega come sia più dispendioso, adesso, per i docenti colpiti da censura ricorrere davanti ai Tribunali ordinari, rispetto a quanto lo fosse il ricorrere davanti ai Consigli di disciplina; in molti preferiscono rassegnarsi a incassare le sanzioni disciplinari. Siamo in presenza dell’arretramento delle tutele democratiche costituzionali del docente che (ove questi preferisca derogare ai propri convincimenti piuttosto che rischiare di entrare in conflitto con il d.s.) si traduce nella rinuncia, di fatto, all’esercizio della libertà di insegnamento.
L’attribuzione ai dd.ss. del potere di infliggere le sospensioni fino a 10 giorni, decisa con la Riforma Brunetta, insieme alla cancellazione della possibilità di impugnare le sanzioni davanti ai consigli di disciplina, ha lasciato i docenti praticamente senza tutela. Va detto che è sempre possibile ricorrere dinanzi al giudice del lavoro; ma la lunghezza del procedimento e i costi dell’azione impediscono di fatto di difendersi efficacemente. Basti pensare che tra la data di presentazione del ricorso e l’emissione della sentenza di primo grado possono passare anche 2/3 anni, e che in ogni caso il procedimento necessita del patrocinio di un legale…. Quanto ai costi materiali, l’azione costa mediamente dai mille ai 2mila euro…. La “sospensione”, di competenza del d.s., determina la cessazione della retribuzione nel periodo di riferimento ma è compensata dall’assegno alimentare, che è pari al 50% della retribuzione. Poi c’è il ritardo di un anno nella progressione economica… L’avvertimento scritto e la censura, invece, praticamente non hanno alcun effetto oltre quello, rispettivamente, dell’avviso e del rimprovero… L’effetto più nefasto, però, è quello di ingenerare un meccanismo di autocensura… rinunciando quindi ad esercitare l’autonomia professionale a tutela della quale l’art.33 Cost sancisce il principio di libertà di insegnamento…

ItaliaOggi – 3 gennaio 2012
“I giovani bocciano il 70% dei professori”
░ Brutte notizie, per la categoria degli insegnanti, dal rapporto EURISPES- Telefono azzurro “XII indagine conoscitiva sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza 2011” (www.eurispes.it). Per di più: un alunno su tre considera noiose le lezioni; gli alunni e loro famiglie lamentano che la scuola ha pochi agganci al mondo del lavoro.
Gli insegnanti dovrebbero essere più preparati e aggiornati. Ne è convinto il 59% degli studenti e l’80% dei loro genitori, intervistati da Eurispes e da Telefono azzurro per la XII indagine conoscitiva sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza 2011. Realizzata tra 1496 studenti 12-18enni di 21 scuole, e 1266 genitori…. Il 58,8% chiede più rigore e severità con i compagni violenti e nella lotta contro le discriminazioni….

ItaliaOggi – 3 gennaio 2012
“Nessun futuro per la riammissione in servizio”
░ Vita dura per i pensionati della Scuola che vorrebbero tornare a lavorare: sono troppi i colleghi in servizio che risultano in esubero.
Dirigenti, docenti e personale Ata sono andati in pensione di anzianità ad un’età compresa tra i 55 e i 58 anni… Alcuni, soprattutto tra i dirigenti e i docenti, aspirano a tornare in servizio… Lo strumento giuridico che possono utilizzare a tale fine è l’istituto della riammissione in servizio previsto dall’art.132 DpR 10 gennaio 1957 n.3…. Può essere richiesto dai dd.ss., dai docenti e dal personale Ata collocati in pensione di anzianità per dimissioni volontarie, perché dichiarato decaduto per alcune specifiche cause, per dispensa per motivi di salute o per avere superato il periodo massimo di assenza per motivi di salute o per infermità non dipendente da causa di servizio. Non è invece utilizzabile da coloro che entro il primo agosto 2012 avranno compiuto il sessantaseiesimo anno di età, o che all’atto del collocamento a riposo svolgevano le funzioni di preside, direttore didattico o di responsabile amministrativo… Il termine ultimo per presentare la domanda rimane quello del 15 gennaio. Quello della riammissione in servizio è comunque un’operazione che l’amministrazione scolastica può porre in essere in via residuale… sembra essere, di fatto, in via di estinzione a causa dell’aumento dei docenti in esubero….

ItaliaOggi – 3 gennaio 2012
“Elezioni, sindacati pronti al via”
░ Il 19 gennaio partono le procedure per eleggere le RSU, le rappresentanze sindacali nelle scuole. I risultati saranno decisivi per determinare il gradi di rappresentatività nazionale delle singole sigle.
… La tornata elettorale si svolgerà dal 5 al 7 marzo, e riguarderà tutti i comparti del pubblico impiego. Dunque anche la scuola…. Le votazioni serviranno a calcolare la rappresentatività delle organizzazioni sindacali, così da verificare chi ha diritto a partecipare alla contrattazione, e chi no. La soglia al di sotto della quale non si viene ammessi ai tavoli negoziali del pubblico impiego è fissata al 5%. Il calcolo tiene conto di due elementi: il numero delle deleghe e il numero dei voti riportati alle elezioni delle RSU. Per delega si intende l’autorizzazione rilasciata dal dipendente al datore di lavoro affinchè questi possa trattenere una somma dal trattamento economico di spettanza del lavoratore e la versi ad un’organizzazione sindacale… La percentuale è calcolata, per il dato associativo (al 31 dicembre 2011) facendo il rapporto tra il numero delle deleghe in favore del sindacato e il numero complessivo di tutte le deleghe sindacali del comparto. Per quanto riguarda, invece, il dato elettorale, la percentuale viene calcolata facendo il rapporto tra i voti riportati dal sindacato e il totale dei voti espressi. Il livello di rappresentatività sarà pari alla media di questi due elementi così calcolati. La normativa di riferimento è contenuta nell’art.43 d.lgs 165/2001…
TEMPISTICA. - 19 gennaio 2012, annuncio delle elezioni e contestuale inizio della procedura elettorale. – 20 gennaio 2012, le amministrazioni mettono a disposizione l’elenco generale alfabetico degli elettori. Inizia la raccolta delle firme per la presentazione delle liste. – 30 gennaio 2012, termine per l’insediamento della Commissione elettorale. – 8 febbraio, termine per la presentazione delle liste elettorali. 24 febbraio, affissione delle liste elettorali all’albo dell’amministrazione. 5-7marzo 2012, votazioni. 8 marzo, scrutinio.

www.repubblica.it – 3 gennaio 2012
“Stipendi, nelle Regioni speciali le gabbie ci sono già”.
░ Le retribuzioni degli insegnanti sono già sperequate:a Bolzano un insegnante guadagna 800 euro in più, rispetto alla media nazionale, a Trento 500 in più.
Come c’è sempre un sud che sta più a sud di un altro sud, c’è pure un nord che sta più a nord di un altro nord. Così, mentre l’Italia s’infiamma per il dibattito sulle gabbie salariali, scaturito dalla constatazione che nel Mezzogiorno il costo della vita è assai più basso che nel Settentrione, il Veneto si ricorda che non occorre scendere di mille chilometri per scoprire di avere un potere d’acquisto relativamente debole. Basta salire fra i monti appena oltre confine, dove un insegnante guadagna anche il cinquanta per cento in più della media nazionale. Al di là dell’indennità per il bilinguismo, concessa dalla legge italiana ai docenti aostani, goriziani e altoatesini, le Province autonome di Trento e Bolzano sono le uniche della Penisola ad offrire agli operatori scolastici un forte integrativo…. In questo modo un maestro elementare trentino in servizio da venticinque anni guadagna 2.100 euro lordi al mese, contro i 1.600 di un suo collega veneto con pari anzianità….

ItaliaOggi – 4 gennaio 2012
░ Lo scorso 3 gennaio, ItaliaOggi titolava allarmata: “Bufera sui tirocini: sono troppi”, ipotizzando che l’avvicendamento dei ministri, al Miur, avrebbe comportato(su sollecitazione della Funzione Pubblica) di venire meno agli impegni presi dalla Gelmini (vedi la polemica tra la Gelmini e l’on. Lupi) sul numero dei corsi TFA da attivare: Semplicemente sono troppi. Vanno ridotti. I posti autorizzati dal Miur, uno degli ultimi atti firmati dal ministro Gelmini, vanno riportati al fabbisogno reale di nuovi docenti. E’ con questa motivazione che il ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, ha rispedito al mittente il decreto che avrebbe autorizzato l’avvio in questi giorni di 23mila TFA…”. Riportiamo la replica dell’Ufficio stampa Ministero Funzione Pubblica.
“Con riferimento all’articolo di ieri, in ordine al preteso blocco, da parte del Ministro Patroni Griffi, del decreto sui 23mila TFA, si precisa che con nota del 29 dicembre 2011, il ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione ha espresso parere favorevole all’ulteriore corso del decreto del ministero dell’istruzione, che individua in 2802 il numero dei posti disponibili, a livello nazionale, per le immatricolazioni al corso di laurea magistrale per l’insegnamento nella scuola di primo grado. Parere favorevole è stato inoltre espresso, con nota del 30 dicembre 2011, sul decreto del Ministro dell’istruzione con cui, in materia di programmazione degli accessi ai percorsi formativi per l’insegnamento nella scuola secondaria di primo grado e secondo grado, si dichiarano disponibili, a livello nazionale, 4275 posti per le immatricolazioni al TFA per l’insegnamento nella scuola di primo grado, e 15.792 posti per le immatricolazioni al TFA per l’insegnamento nella scuola di secondo grado.”.

QN – 4 gennaio 2012
“Scuola. In aula fino a 17 anni per le qualifiche professionali”
░ Come il Ministro Francesco Profumo vuole raccordare scuola e lavoro.
Tra i banchi di scuola fino a 17 anni, prolungando il percorso scolastico con qualifiche professionali, consentendo così ai giovani di entrare nel mondo del lavoro. E’ una novità, insieme alla sicurezza nelle scuole, alla formazione dei giovani docenti e alle risorse per il sud, del piano scuola voluto dal ministro dell’Istruzione. L’obiettivo – ha detto il ministro – è di creare professionalità per i nostri studenti, per esempio, cuochi, idraulici ed elettricisti.
A prova della grande importanza che il nuovo Ministro dell’Istruzione attribuisce all’area dell’istruzione tecnica superiore, segnaliamo che nel sito MIUR è tornata (4 gennaio 2012) in evidenza la brochure che vi era stata pubblicata su iniziativa dell’ex Ministro Gelmini. La si introduce con queste parole: Gli Istituti Tecnici Superiori costituiscono un canale di istruzione terziaria non universitaria che integra istruzione, formazione e lavoro secondo i modelli internazionali più avanzati, quali le SUPSI svizzere, le BTS francesi e le Fachschulen tedesche.

L’eco di Bergamo - 5 gennaio 2012
“Dietro front per le iscrizioni a scuola: non più solo on line”
░ Il quotidiano di Bergamo conferma che, per le iscrizioni scolastiche (da effettuare tra il 12 gennaio e il 20 febbraio),gli utenti potranno avvalersi della vecchio procedura o della nuova.
Dopo aver annunziato nella circolare del 27 dicembre che per le iscrizioni alle prime classi della scuola primaria e secondaria di I e II grado la procedura che le famiglie avrebbero dovuto seguire sarebbe stata solo on line, in una nota si concede la possibilità di procedere alla vecchia maniera: Ci si potrà quindi recare alle segreterie delle scuole per compilare il modulo cartaceo…

 

Domani – Arcoiris.tv - 22 dicembre 2011
“L’articolo 18, i diritti dei lavoratori e quel totem che separa governo e sindacati”.
░ Riportiamo, in parte, l’articolo di massima attualità di Marco Lombardi
….In un paese dove il 95% delle imprese ha meno di 10 addetti e circa due terzi ha dimensione individuale, circa la metà degli occupati lavora comunque in aziende soggette al vincolo della giusta causa in materia di licenziamenti. Si tratta, grossomodo, di 8 milioni di persone che, con il loro stipendio, assicurano peraltro il sostentamento a buona parte della popolazione inattiva, in forma di carico familiare e contribuzione previdenziale…. A legislazione vigente, la contrattazione aziendale può già derogare a tutte le norme nazionali in materia di lavoro, ivi comprese quelle sui licenziamenti: è il contenuto dell’articolo 8 della manovra di agosto, che, eccetto la CGIL (pungolata all’interno dalla FIOM), i sindacati digerirono senza batter ciglio. Non solo, le tre sigle più rappresentative avevano già siglato un patto con Confindustria, avallato dall’ex ministro Sacconi, che prevedeva la violazione della giusta causa da parte di aziende in crisi che proponessero un adeguato piano di investimenti… La seconda considerazione riguarda il presente dei lavoratori che godono della tutela – per favore non la si chiami privilegio, perché sa davvero di presa in giro – dell’articolo 18. Si tratta per lo più di occupati di lungo corso nella stessa unità produttiva, appartenenti in gran parte ai settori dell’industria e dei servizi: proprio i due dove si concentra il ricorso alla cassa integrazione, che, secondo le previsioni, entro la fine dell’anno potrebbe sfondare quota 100 milioni di ore. Detto in termini brutali, la giusta causa è in questi casi sì giuridicamente garantita, ma di fatto sospesa al vincolo bilancio dell’INPS …. La terza considerazione riguarda l’universo dei nuovi assunti, che sono in maggioranza giovani, ma non solo. Chi accede oggi ad un nuovo rapporto di lavoro ricade nella miriade di contratti flessibili, che offrono al datore di lavoro il massimo della convenienza e, lo si dica senza eufemismi, ricattabilità. Salvo eccezioni legate forse più al contesto geografico che al settore di attività, le nuove assunzioni subiscono tentacoli che si chiamano contratto a progetto, lavoro interinale, partita IVA, contratto intermittente o a chiamata e così via. Una gamma variegatissima che ha un comune denominatore la piovra della precarietà. Un precariato che mette poi a repentaglio la tenuta del sistema previdenziale e fiscale, poiché l’esiguità delle trattenute rispetto allo stipendio netto mette in crisi il bilanciamento tra entrate e spese dello Stato. Tutto ciò si traduce in tagli alle prestazioni anche essenziali, tra cui proprio la cassa integrazione, ma anche in compensazioni alternative come l’introduzione di nuove imposte o l’aumento dei ticket sanitari…. Si dovrà riflettere con cura sulle suddette tre questioni: un’analisi esaustiva della normativa in materia di lavoro, a partire dalle recenti misure negoziali e legislative in materia di licenziamenti; la pesatura effettiva degli attuali lavoratori garantiti, al netto dei sospesi in virtù della cassa integrazione e alla luce delle prospettive di sviluppo della media e grande impresa italiana; una valutazione sulle nuove posizioni occupazionali, siano esse all’inizio o nel bel mezzo della carriera lavorativa, in termini di precarietà delle condizioni contrattuali e di ammanco di risorse per l’erario. Bisognerebbe davvero mettere allo studio una nuova formula giuridica ed economica accettata innanzitutto da chi assume, poiché chi cerca lavoro, è triste dirlo, oggi ha poco da scegliere. Forse la strada da percorrere è quella del contratto unico, con garanzie e livelli retributivi crescenti….

La Stampa - 23 dicembre 2011
“Profumo ai sindacati: sbloccati gli scatti”.
░ Lo sblocco degli scatti è l’ottima notizia che scaturisce dall’incontro avvenuto lo scorso 22 tra Ministro e sindacati; speriamo sia vera, perché occorre che il Ministro del Tesoro sia d’accordo. E un’ottima notizia sarebbe quella, che il quotidiano dà per certa, dell’avvio dei TFA.
…Gli impegni presi dal Dicastero di viale Trastevere con le sigle di categoria: sblocco degli scatti di anzianità – fermi dal settembre scorso -, aumento del 54% dei fondi per il funzionamento degli istituti – nel 2012 si passerà da 130 milioni a 200 milioni -, e partenza dei Tfa…. Si è parlato del concorso per gli insegnanti già annunciato nei giorni scorsi…

Domani – Arcoiris.tv - 23 dicembre 2011
“Web e democrazia: chi scrive nella rete diventa il “Condor” di Robert Reford: anche i notabili d’Italia hanno paura della verità”.
░ Riportiamo parzialmente un documentatissimo articolo di Carlo Ruta
Il web ha fatto presto a divenire un bisogno radicale, avendo intercettato una motivazione profonda, che è quella di esprimersi, relazionarsi in modo complesso e, soprattutto, interagire con il mondo. In questo senso, ha democratizzato i processi della comunicazione. È nell’ordine delle cose allora che si cerchi di limitarlo e controllarlo. Ma chi ha paura di internet? Le cronache degli ultimi anni hanno documentato repressioni plateali in Birmania, nella Cina Popolare, in Iran, in altri paesi. È comprovato poi il contributo che i social network hanno offerto, fino ad oggi, alle lotte per la democrazia, aiutando a rompere l’isolamento e a coordinare i progetti di resistenza. È quanto sta accadendo in diversi paesi arabi, dal Maghreb al Medio Oriente. La prima lezione che viene dai fatti chiarisce allora che il nesso tra web e democrazia è fondamentale. La questione è tuttavia complessa, perché le realtà appena citate rappresentano il limite estremo, mentre misure di controllo sofisticate vengono tentate nei paesi liberal, dove la rete rischia di finire in rotte di collisione con i poteri più forti della terra. La vicenda di Wikileaks, l’organizzazione che ha svelato la guerra in Afghanistan, alcune stragi di civili in Iraq e i «punti di vista» della diplomazia statunitense nel mondo, dimostra che si è già alle scaramucce. L’establishment americano, come è noto, ha reagito con stizza. … Questa America, fedele appunto a sé stessa, inizia a temere il web mentre ostenta di sostenerlo, e, da gendarme della terra, minaccia di reprimerlo quando occorre…. Il web del presente crea apprensioni… Rischia di essere polverizzato, in particolare, il segreto di Stato, che, dilatatosi in modo abnorme negli anni della guerra fredda, nei sistemi liberaldemocratici è andato sostenendosi come una fatale necessità. Si può trarre da tutto questo una ulteriore conclusione. Il web, mentre espande la democrazia reale, mette alla prova i sistemi che si fregiano dell’appellativo liberal, potendone svelare con una efficacia inedita le illiberalità nascoste, le ipocrisie, gli affari fondamentali in ombra. Quale strumento di democrazia sostanziale, esso può costituire allora il tallone di Achille delle democrazie ufficiali, con implicazioni non indifferenti sotto vari profili. Wikileaks ne offre ancora un saggio, prima con gli accordi siglati con il New York Times, il Guardian di Londra, il Pais spagnolo e lo Spiegel tedesco, poi con la clamorosa rottura. Alla fine, come è noto, ha deciso di trasferire centinaia di migliaia di documenti segreti in rete senza filtri di sorta. Ma un simile radicalismo, nel segno di una mitica trasparenza assoluta, è ancora coerente con un progetto di democrazia sostanziale o rischia contraccolpi pregiudizievoli alla stessa democrazia? È una questione aperta.
Il caso italiano, infine. … Ai trailer, ai reportage e alle analisi negli ultimi anni hanno cercato di forzare il muro del segreto, in tutte le sue declinazioni, si è risposto talvolta in modo goffo e secco, con l’oscuramento di siti, la condanna di giornalisti-blogger in sede civile e penale, l’applicazione di leggi desuete. Ma si è operato soprattutto in chiave strategica, con tentativi continui di introdurre nuove regole, più o meno dirette. Le normative sollecitate dall’Agcom, formalmente per la tutela del diritto d’autore, e il ddl di ispirazione governativa che vorrebbe imporre l’obbligo di rettifica su semplice richiesta di parti che si ritengono offese sono un po’ la sintesi di questo lavorio. Ed è storia di oggi.

ItaliaOggi - 23 dicembre 2011
“Nel 2012 gli enti possono tornare ad assumere”.
░ Il rapporto tra spesa del personale e spesa corrente al 50%, il dl n.78/2010 lo stabiliva al 40%.
Aumenta il numero di enti che possono effettuare assunzioni di personale, sia a tempo indeterminato che determinato: è questo l’effetto delle modifiche apportate dalla conversione del dl n.201/2011 che innalza al 50% il rapporto massimo che i comuni devono avere nel rapporto tra spese del personale e spesa corrente. Ed inoltre, per le assunzioni a t.d. e gli incarichi di Co.Co.Co, la fissazione del tetto di spesa al 50% di quello sostenuto allo stesso titolo nel 2009 sembra comunque poter essere derogato per l’erogazione dei servizi essenziali infungibili e delle massime urgenze.

www.repubblica. it - 26 dicembre 2011
“Meglio le conoscenze del curriculum. Così le imprese scelgono il personale”.
░ Un'indagine rivela come il reclutamento per via informale sia la modalità preferita per assumere. Gli stage sono utili ma nelle grandi aziende sono fondamentali le banche dati interne basate sulle esperienze.
Le imprese per assumere preferiscono affidarsi a conoscenze personali piuttosto che a curriculum, società di lavoro interinale o centri per l'impiego. E' quanto emerge dall'ultima indagine Excelsior di Unioncamere e ministero del Lavoro, che rileva come nel 2010 oltre sei imprese su dieci per la selezione del personale abbiano fatto ricorso al cosiddetto canale informale, "conoscenza diretta in primo luogo e segnalazioni personali", attraverso conoscenti o fornitori…. Rispetto all'anno precedente l'utilizzo del canale informale ha registrato un forte aumento, passando al 61,1% dal 49,7% del 2009. … Nel 2010 è anche cresciuto il ricorso da parte delle imprese a strumenti interni, ovvero alle banche dati costruite dalle stesse aziende sulla base dei curriculum raccolti nel tempo….

Domani - ArcoirisTV - 27 dicembre 2011
“Togliere la parola ai poveri? Già fatto”.
░ Chi non ha denaro non può parlare, chi non può parlare non ha potere. Un articolo di Mario pancera.
«L’Italia deve far fronte a grossi rischi per la propria finanza, per la propria economia. Deve riuscire a fare bene la sua parte per l’Europa e per se stessa, e quindi chiede sacrifici agli italiani di tutti i ceti sociali, anche agli italiani dei ceti meno abbienti», ha detto il presidente della Repubblica, Napolitano, alla tv il 16 dicembre 2011. E perché questa richiesta di sacrifici anche ai già «meno abbienti»? «…Perché si facciano le scelte indispensabili al fine di preservare lo sviluppo della nostra economia e della nostra società in un clima di libertà e di maggiore giustizia». E tutti capiscono che in questa società italiana che «bisogna preservare», non c’è giustizia, perché ne occorre una «maggiore». La giustizia è come la libertà: o c’è o non c’è. Si parla sempre di minore o maggiore, naturalmente, ma sono termini per tenere calmi gli animi, per assopire …i ceti meno abbienti, in modo tale che stiano zitti quando si devono far pagare a loro i debiti e le ricchezze accumulati dai ceti più abbienti… A Milano vedo molti, moltissimi poveri; qualcuno è in camicia e cravatta, altri sono «barboni». Dormono in strada, nei giardinetti, in auto, sotto i portici. Qualsiasi cristiano e comunista o ex comunista li può vedere. Ne segnalo alcuni gruppi tra piazza del Duomo e piazza San Babila, nella Corsia dei Servi, accanto alla chiesetta di San Vito e al Centro Giuseppe Lazzati (cioè in un cuore, diciamo, cattolico della città: quello di frati, preti e laici di fede profonda e idee sociali molto avanzate). Feste e luci di Natale. A causa del freddo sono distesi sul lastrico, sotto coperte colorate di vario genere, sotto cartoni anche in pieno giorno: si vedono le teste che parlano tra loro. Venga, Presidente, ad ascoltarli.

www.repubblica. it - 28 dicembre 2011
“Evasione, la grande fuga dei capitali: 11 miliardi all'estero illegalmente”.
░ Le stime della guardia di finanza. Il deflusso si è concentrato soprattutto fra ottobre e novembre. Di Carlo Bonini.
Via dall’Italia. In qualsiasi modo. In questo anno che si sta chiudendo, la Grande Fuga dei capitali all'estero - e parliamo soltanto di quella accertata dalla Guardia di Finanza - ha raggiunto gli 11 miliardi di euro, più o meno un quarto dell'intera base imponibile evasa individuata dai controlli (46 miliardi). Di questi 11 miliardi, il 26 per cento è stato sottratto al Fisco attraverso società con sede legale all'estero e attività produttive stabili ma occulte nel nostro Paese. Il 18 per cento con l'antico strumento elusivo della cosiddetta "estero-vestizione" di società e persone fisiche, lo specchietto per le allodole necessario a fissare fraudolentemente oltre confine la residenza fiscale di chi le tasse dovrebbe pagarle in Italia. Il 17 per cento, con quel gioco di vasi comunicanti detto "transfer pricing", la cessione di quote di reddito tra consociate con la cessione di beni o prestazione di servizi, per concentrare gli utili soggetti a tassazione sulla società del gruppo che gode di un regime fiscale estero di favore. Il 39 per cento, con "altre manovre evasive". Ma c'è di più. Dal pozzo nero della nostra memoria degli anni '70 e '80 riaffiorano gli spalloni. Riempire una ventiquattr'ore destinata oltre frontiera con banconote da 500 euro (riescono a starcene fino a 12 mila pezzi, per un valore di 6 milioni di euro) è tornata ad essere un'opzione ricorrente. E, per quanto empirici, i dati dei sequestri di valuta negli ultimi tre mesi ai valichi normalmente utilizzati dagli spalloni (Ponte Chiasso e gli aeroporti di Malpensa e Fiumicino) crescono fino al 50 per cento rispetto alla vigilia dell'estate. … Per chi vuole far sparire denaro oltre confine o farne rientrare quando serve, è sufficiente appoggiarsi a organizzazioni in cui il mediatore italiano A (avvocato d'affari o commercialista che sia), chiede al suo reciproco professionista svizzero B di depositare presso un conto elvetico un cifra X per conto del suo cliente italiano signor Rossi. La somma depositata in Svizzera uscirà dalle disponibilità del mediatore B e dunque si muoverà solo all'interno dei confini di quel Paese, regolarmente. Ma quella somma, in realtà, da quel momento sarà nella esclusiva disponibilità del signor Rossi, cittadino italiano, che l'avrà consegnata in contanti e per equivalente, in Italia, ad A, il suo mediatore. A e B, a quel punto, regoleranno "in compensazione" quella somma. Come fossero due banche. Le "commissioni" per questo "spallonaggio" silenzioso, che non sposta fisicamente denaro ma lo materializza a destinazione, frequente per chi muove in nero fino a 1, 2 milioni di euro, oscillano tra il 2 e il 5% e sono pagate "alla fonte".

www.superando.it - 27 dicembre 2011
“No a questa superficialità nella formazione dei docenti per il sostegno!”
░ Riportiamo le considerazioni di Salvatore Nocera, come pubblicate da Press-IN (anno III/n.3349) Progetto Lettura Agevolata, Comune di Venezia.
Niente laurea specifica in Scienze della Formazione e nemmeno il possesso di un titolo di specializzazione in attività di sostegno, oltre a una differenziazione di punteggi rispetto alle esperienze svolte nel settore, che lascia quanto meno perplessi: e così il vicepresidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) Salvatore Nocera - ritenendo una tale superficialità nella formazione dei futuri docenti per il sostegno lesiva della qualità dell'inclusione scolastica - scrive ai responsabili dell'Agenzia Nazionale dello Sviluppo per l'Autonomia Scolastica e ai referenti del Ministero, per chiedere di rivedere almeno nei punti evidenziati quel recente bando sulla «creazione di graduatorie regionali di tutor per i corsi inerenti il progetto di riqualificazione/riconversione professionale sul sostegno». «Le Associazioni di persone con disabilità non sono disponibili ad accettare una tale superficialità nella formazione dei futuri docenti per il sostegno»: questo il commento di Salvatore Nocera, vicepresidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) e responsabile del Settore Legale dell'Osservatorio Scolastico dell'AIPD (Associazione Italiana Persone Down), dopo avere esaminato il recente Decreto n. 273 dell'ANSAS (Agenzia Nazionale dello Sviluppo per l'Autonomia Scolastica, ex INDIRE), prodotto il 12 dicembre scorso e avente come scopo «la creazione di graduatorie regionali di tutor per i corsi inerenti il progetto di riqualificazione/riconversione professionale sul sostegno». Per questo, dunque, lo stesso Nocera ha inviato nei giorni scorsi al direttore generale dell'ANSAS - ma anche ai vari altri referenti ministeriali coinvolti - una lettera in cui ha ulteriormente sottolineato come alcuni aspetti di quel Decreto, «ad avviso delle Associazioni che rappresento, siano profondamente lesivi della qualità dell'inclusione scolastica». In particolare, tale rilievo si riferisce agli articoli 3 e 5 del documento. Scrive infatti il vicepresidente della FISH che «il Decreto in oggetto - che deve selezionare tutor per la specializzazione per il sostegno all'inclusione scolastica - stranamente all'art. 3 tra i requisiti posseduti non richiede una laurea specifica in Scienze della Formazione, ma una qualunque laurea. Inoltre non è richiesto neppure il possesso del titolo di specializzazione in attività di sostegno». Guardando poi all'articolo 5, «lascia pure perplessi - aggiunge Nocera - la differenziazione di punteggio attribuito al punto Esperienze nel settore. Infatti, viene attribuito fino a un massimo di 3 punti per ogni anno di insegnamento sul sostegno nelle scuole secondarie (indifferente con o senza titolo di specializzazione); fino a un massimo di 2 punti per ogni anno di insegnamento su sostegno nelle scuole primarie e nessun punto per chi ha svolto attività di insegnamento sul sostegno nella scuola dell'infanzia. Ci si chiede quale sia la ratio alla base di questa differenziazione, la quale, a mio avviso, offre il fianco a sicuro contenzioso per disparità ingiustificata di trattamento». La richiesta conclusiva, quindi, espressa con toni quanto mai perentori, è quella di rivedere il bando, almeno nei tre punti segnalati. (S.B.)
 

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XXIV2012

 

 

 

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I RICORSI

Dimensionamento: per evitare il licenziamento i Dsga costretti a cambiare regione

Ricorso contro il blocco quinquennale della mobilità per il personale docente neo immesso in ruolo 

Scheda di rilevazione dati Ricorso Mobilità - Trasferimenti