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www.governarelascuola.it - 26 Febbraio 2012
“Una scuola può fare causa al Miur… e vincere”
░ Pietro Perziani, responsabile del periodico on line, commenta la sentenza n.641/2011 con la quale il Tar dell’Abruzzo ha stabilito il diritto di una scuola a chiamare in giudizio il Miur; naturalmente, il principio stabilito dal Tribunale ha valenza generale.
Partiamo nell'analisi da due pregiudiziali sollevate in giudizio dal Miur, pregiudiziali che investono appunto due questioni di principio:
-“l’inammissibilità del ricorso per difetto di legitimatio ad processum dell’Istituto scolastico, dal momento che il Liceo scientifico non è titolare di un’autonoma posizione giuridica soggettiva azionabile in sede giurisdizionale nei confronti dell’Amministrazione di appartenenza”;
-“la nullità del ricorso perché proposto a mezzo di un avvocato del libero foro e non a mezzo dell’Avvocatura dello Stato”. Il Tribunale ha respinto ambedue le pregiudiziali. Il Miur eccepisce per prima cosa che una Scuola non può agire in giudizio contro l’Amministrazione centrale o periferica perché non si tratta di soggetti diversi, ma di organi della medesima Amministrazione; in effetti, afferma il Tribunale, è giurisprudenza costante che “il giudizio amministrativo è volto a risolvere controversie intersoggettive e non conflitti interorganici, che trovano piuttosto composizione in via politico-amministrativa”. Ma il rapporto Scuola Autonoma-Amministrazione del Miur si configura come interorganico effettivamente, oppure non è così? O meglio: è sempre così, in ogni caso? Non v’è dubbio, afferma sempre il Tribunale, che la scuola autonoma sia parte del sistema statale di istruzione, per cui è dottrina e giurisprudenza comune “che con l’attribuzione della personalità giuridica tali istituti siano titolari di situazioni giuridiche soggettive solo nei confronti dei terzi, ma non nei confronti dello Stato, atteso che con esso i rapporti sono di tipo interorganico” ; per il Tribunale, però, questo vale in linea generale, ma non inficia il fatto che le istituzioni scolastiche dotate di personalità giuridica siano titolari di diritti soggettivi per quanto attiene alle materie di propria competenza…. La scuola deve aver la possibilità di far valere questa sua competenza erga omnes, compresa la possibilità di ricorrere in giudizio, per cui il Tribunale continua: ”conseguentemente, in base all’art. 24 della Costituzione, ben possono agire in giudizio anche nei confronti dell’Amministrazione statale per tutelare la prerogative proprie dell’organo o dei soggetti incisi che la legge loro attribuisce.” … “Deve conclusivamente evidenziarsi che gli Istituti scolastici siano titolari di un’autonoma posizione giuridica soggettiva azionabile in sede giurisdizionale nei confronti dell’Amministrazione di appartenenza, tutte le volte in cui questa assuma atti lesivi delle competenze che la legge espressamente attribuisce agli Istituti scolastici…. Il Tribunale stabilisce anche che la scuola autonoma può avvalersi di un avvocato del libero foro se la causa è contro l’Amministrazione del Miur, dato che l’Avvocatura dello Stato sarà chiamata a difendere l’Amministrazione; se l’Avvocatura dovesse difendere anche la scuola, ci sarebbe un palese conflitto di interessi: “Il ricorso ad un avvocato del libero foro in tale ipotesi … appare non solo ammissibile, ma obbligato, in quanto il diritto di difesa, costituzionalmente garantito, non tollera che possano sussistere situazioni nelle quali il patrocinio venga rifiutato e non si possa adire altrimenti il giudice.” La scuola autonoma è quindi per alcuni aspetti organo dello Stato, ma per altri non lo è: “Ritiene il Collegio che l’Istituto scolastico, fornito di personalità giuridica, in tale ipotesi non agisce più come organo dello Stato, ma come un diverso e configgente centro di interessi … in quanto nel contenzioso in questione il rapporto controverso non è più interorganico, ma intersoggettivo.”…
Il Sole 24Ore - 27 febbraio 2012
“Serve più ricerca per valutare i risultati scolastici”.
░ Una riflessione severa ma da considerare con attenzione, stante che è firmata autorevolmente Bruno Vertecchi.
Promuovere in Italia una cultura valutativa è una condizione per modernizzare il sistema educativo, avvertita soprattutto per la suggestione esercitata da quanto sta avvenendo altrove. L’attenzione che nel dibattito internazionale è stata rivolta ai dati delle grandi rilevazioni comparative ha spinto a considerare come modello di riferimento per la valutazione quello utilizzato dall’Ocse per il Programme for International Student Assessment (PISA)…. E’ così avvenuto che anziché cercare di definire una strategia che tenesse conto delle caratteristiche proprie della scuola italiana, si siano acquistati dall’Ocse servizi valutativi variamente derivati dalle procedure Pisa…. Quest’atteggiamento subalterno non è giovato neanche ad assicurare la qualità della partecipazione nazionale alle rilevazioni internazionali…. Non ci sono state iniziative utili per sviluppare l’analisi dei dati al fine di ricavarne elementi utili per individuare i punti di debolezza (ma anche di forza)del nostro sistema educativo, Si è fatto di peggio, organizzando rilevazioni a carattere nazionale che sono la brutta copia di quelle internazionali e ne riproducono, impropriamente, la logica. Si può capire, infatti, che le rilevazioni comparative siano sostanzialmente rivolte a cogliere la distribuzione di varabili dipendenti (ovvero dei risultati dell’attività educativa) anche se con attenzione alle condizioni in cui nei diversi paesi si sono svolti processi che sono all’origine di quelle distribuzioni. Non si capisce, invece, a che serva riproporre la medesima logica nell’attività valutativa che si svolge a livello nazionale. Dobbiamo continuare a porre in evidenza il divario Nord-Sud ? O le differenze dell’apprendimento che si riscontrano in scuole frequentate da allievi di condizione sociale diversa ? Il fatto è che la ripetitività delle pratiche valutative è la conseguenza del mancato sviluppo di una ricerca autonoma. Si finisce col confondere in un unico calderone l’attività valutativa rivolta a verificare il raggiungimento di livelli attesi con quella, assai più importante per sostenere l’assunzione di decisioni consapevoli, tesa a identificare le variabili indipendenti, quelle che hanno conseguenze sul modo in cui il sistema scolastico svolge il suo compito di istruzione. Il fatto è che una valutazione orientata alle variabili indipendenti suppone un impegno per la ricerca la cui necessità è ben lontana dall’essere avvertita. Non serve stracciarsi le vesti perché i nostri allievi sono in fondo alle graduatorie sulla capacità di comprensione della lettura o sulle abilità matematiche, se nessuno è in grado di porre in relazione la loro competenza verbale con l’affermarsi di modelli di comunicazione antagonisti a quelli propri della scuola, o di definire un quadro degli apprendimenti che è presumibile possano costituire un riferimento duraturo per apprendimenti ulteriori e di quelli che, per quanto rilevanti al momento, è improbabile che continuino ad esserlo nel seguito. Un’altra ragione per sviluppare la ricerca consiste nel superare la dipendenza da procedure valutative che si finisce con l’utilizzare per mancanza di proposte alternative. … Le prove utilizzate nelle rilevazioni nazionali sono piuttosto datate. Per sviluppare un’attività valutativa capace di concorrere a migliorare la qualità delle decisioni sul sistema scolastico c’è bisogno sia di rendere continua la rilevazione di dati descrittivi (è il compito che può svolgere l’Invalsi), sia di promuovere la ricerca: per soddisfare questa esigenza c’è bisogno di soluzioni organizzative specifiche, non rivolte a fornire un servizio ma ad accrescere la conoscenza interna al sistema.
ItaliaOggi - 28 febbraio 2012
“IL DL Semplificazioni spazza via il documento sulla privacy”.
░ Un poco di lavoro in meno per i dd.ss., almeno formalmente…
Dal 10 febbraio scorso non è più obbligatorio adottare e tenere aggiornato il documento programmatico sulla sicurezza dei dati personali.. l’abolizione è prevista dall’art.45 del dl in materia di Semplificazioni del 9 febbraio 2012 n.5 in corso di discussione per la sua conversione in legge. Ma l’art.45 del provvedimento… non elimina anche i contenuti del documento, le misure obbligatorie da adottare quando il trattamento dei dati personali, come nelle scuole, avviene con l’utilizzo di mezzi informatici. Tutte le misure di sicurezza, infatti, previste nell’apposita sezione del codice sulla privacy e dal disciplinare tecnico allegato, rimangono intatte…

www.repubblica.it - 29 febbraio 2012
“Monti: Sposteremo il peso del fisco. Più tasse indirette e su redditi finanziari”.
░ L'Atto di indirizzo sulla politica fiscale firmato dal premier: "Tra gli obiettivi la riduzione degli effetti distorsivi delle scelte degli operatori economici". Nel mirino il settore immobiliare.
Sul fronte fiscale qualcosa si muove. Il governo conferma nell'ambito dell'attuazione della riforma - che riguarderà anche il settore immobiliare e il sistema estimativo del catasto - provvedimenti diretti "al riequilibrio del sistema impositivo" e "al graduale spostamento dell'asse del prelievo dalle imposte dirette a quelle indirette" si legge nell'Atto di indirizzo firmato dal premier Mario Monti. “Nell'ambito del processo di attuazione della riforma fiscale, saranno predisposti schemi di provvedimenti normativi diretti al riequilibrio del sistema impositivo anche relativamente alla tassazione dei redditi finanziari" scrive Monti. Che precisa: " La riforma fiscale avrà tra gli obiettivi la riduzione degli effetti distorsivi delle scelte degli operatori economici".

www.ilgiornale.it - 29 febbraio 2012
“Decreto sulle liberalizzazioni Oltre 1700 emendamenti Governo verso la fiducia”.
░ E’ arrivato il via libera, in commissione Industria del Senato: Il testo va in aula al Senato. Tutte le novità al vaglio di Palazzo Madama.
Annacquate o no le liberalizzazioni del governo Monti per andare in porto hanno bisogno di un voto di fiducia. L'esecutivo si appresta a chiedere il sì dei due rami del parlamento perché sul decreto sono stati presentati ben 1.700 emendamenti. Ieri notte è arrivato il via libera, in commissione Industria del Senato, oggi il testo approda in aula. Il varo del decreto è previsto entro venerdì ed è molto probabile, quindi, che Palazzo Chigi ponga la fiducia sul provvedimento. Tante le modifiche apportate al provvedimento (dai taxi alle farmacie). Mentre, uno dei nodi più delicati, la Tesoreria unica per gli enti locali, è stato rinviato al decreto fiscale. Sono 141 gli emendamenti approvati dalla commissione Industria del Senato al dl sulle liberalizzazioni: taxi e Ici per la chiesa, professioni e farmacie, ma anche banche, gas, trasporti.

http://orizzontescuola.it - 29 febbraio 2012
“Agenda dei compiti medico-legali del Dirigente Scolastico (DS) tra provvedimenti collettivi e interventi individuali”.
░ Un mese addietro, in questa rubrica abbiamo riportato alcuni passi di una intervista a Lodolo D’Oria, della Fondazione IARD. Di seguito, un articolo dello stesso, sui doveri del d.s. nella prevenzione del burnout.
La tutela della salute dei docenti. Comprende: la conoscenza del rischio professionale nelle helping profession da parte del DS e dei docenti; l’informazione sui diritti e doveri del lavoratore nel concorrervi; l’attività di prevenzione; la gestione dei rischi da Stress Lavoro Correlato (SLC). Contestualmente il DS ha il dovere di tutelare l’incolumità del restante personale scolastico (colleghi e ATA) e dell’utenza (studenti e genitori). 2. Rapporto con il Medico Competente (se presente): spetta al medico competente (MC) stabilire l’idoneità specifica del lavoratore alla mansione. Il DS può chiedere al MC di sottoporre a visita medica il lavoratore in questione. 3. Rapporto col gruppo di lavoro (GdL) che stila il DVR nella parte riguardante la prevenzione e la sicurezza sul lavoro. Il DS ha il compito di monitorare da vicino e promuovere l’attività del GdL. 4. Riconoscere comportamenti anomali che fanno ragionevolmente presumere l’esistenza dell’inidoneità psichica per effettuare la richiesta di accertamento medico d’ufficio ai fini del riconoscimento di Inidoneità Psicofisica Permanente Assoluta (IPPA) o Relativa (IPPR)… Il solo sospetto di una eventuale inidoneità psicofisica deve indurre il DS a richiedere l’accertamento medico d’ufficio.5. Richiesta di accertamento medico d’ufficio (AMU) in Collegio Medico di Verifica (CMV). Compete all’amministrazione richiederlo ogni qualvolta vi è il sospetto che il lavoratore attraversi perduranti difficoltà a svolgere il proprio lavoro. 6. Stesura della relazione ai sensi dell’art. 15 del DPR 461/01…. La relazione da inviare al Collegio Medico di Verifica (CMV) deve essere sintetica, esaustiva e documentata efficacemente. 7. Selezione degli allegati alla relazione di cui sopra. Ciascun passaggio saliente della relazione deve essere documentato puntualmente (es: denunce, TSO, interventi della forza pubblica, certificati medici a disposizione, contestazioni, sanzioni, conflitti, trasferimenti etc), senza riportare al proprio interno giudizi, voci e testimonianze non verbalizzate. 8. Custodia ed uso appropriato dei dati sensibili sulla salute del lavoratore. L’amministrazione che fosse in possesso di certificati medici, o eventuali diagnosi del lavoratore, ha il dovere di trasmettere tutta la documentazione al Collegio Medico… 9. Istruttoria della pratica per l’AMU e per l’Accertamento Medico a Richiesta del Lavoratore. Spetta alla amministrazione di appartenenza istruire la suddetta pratica. Lo stesso vale per l’istruttoria della pratica per l’eventuale ricorso del lavoratore alla CMO di II istanza. 10. Provvedimenti assunti da CMO, CMV e MC: applicazione e incombenze allo scadere dei termini. Spetta al DS verificare che i provvedimenti adottati dai Collegi Medici vengano applicati e rispettati…. 11. Contatto diretto con CMV e CMO…: possono esservi dei casi particolarmente gravi o complessi che è difficile rappresentare con sola relazione accompagnata da allegati. Nulla impedisce al DS di chiedere un colloquio al presidente della CMV/CMO…. 12. Contatto con familiari e conoscenti del lavoratore (solo se richiesto dagli stessi). E’ una eventualità possibile…; il colloquio deve avvenire in presenza di collaboratore e va verbalizzato…. 13. Contatto con Medico Curante del lavoratore (solo se richiesto dal medico)… il DS deve ascoltare il medico del lavoratore che chiede un colloquio, avendo cura di effettuarlo davanti a testimoni (collaboratore del DS) e verbalizzando l’incontro. 14. Risoluzione del contratto di lavoro o sospensione cautelare del lavoratore: Col nuovo regolamento emanato ai sensi del DPR 171, 27.07.11, si può procedere alla risoluzione del contratto di lavoro di fronte al rifiuto del lavoratore a sottoporsi ad AMU in CMV. Si può procedere alla sospensione cautelare dal servizio nei casi in cui si configuri il rischi o per l’incolumità dell’utenza e/o del personale frequentante l’ambiente scolastico. 15. Visita fiscale in presenza di patologia psichiatrica. Il lavoratore può produrre un certificato, ad opera dello psichiatra ospedaliero, che lo esime… dall’osservare l’orario di reperibilità per la visita del medico fiscale…
Corriere della sera – 1 marzo 2012
“I nostri storici così poco globali”.
░ Studiano quasi solo gli eventi italiani. (di Paolo Pombeni)
Dall’8 al 9 febbraio del 2008 di tenne ad Harvard una importante conferenza sulla “storia globale” cioè su quella che era e tende a rimanere una frontiera dell’odierna ricerca storica. L’impulso viene, nemmeno a dirlo, da una domanda culturale che sfida ormai tutti i campi del sapere. E’ una moda discutibile, perché è ovviamente contraddittoria. Da un lato è evidente per tutti che una storia concentrata sulle specificità nazionali presenta sempre più problemi in un mondo in cui l’orizzonte è divenuto totale. Dall’altro è difficile sfuggire alle perplessità su come ci si possa immergere in una dimensione “mondiale” della storia senza conoscere almeno lingue che ci parlano di altri mondi (Russia, India, Cina ecc..) e di altre culture. … La sfida è seria, per l’Italia. Siamo un Paese in cui la storiografia soffre di una tendenza all’emarginazione accademica fuori delle facoltà “specializzate”… ma siamo anche un Paese in cui la storiografia fatica non poco a uscire da un italo centrismo notevole, sia come temi, sia come periodi…… Non significa cento che la storia di casa nostra non sia importante, perché è da essa che si parte alla scoperta del mondo. Solo che se questa partenza non arriva mai… non andremo avanti. Bisogna avere il coraggio di imboccare questa strada, altrimenti finiremo marginali nella grande competizione internazionale…

 

www.asas.sicilia.it - La Letterina n. 311 - 16 febbraio 2012
“San Valentino, un colpo di fulmine tra Miur e ASA”.
░ Sembra aprirsi una nuova strada di consultazione tra il Miur la Scuola: un rapporto diretto tra il Miur e le associazioni di scuole autonome che rappresentano la realtà scolastica molto più e meglio (è questa la tesi, nella nota redazionale dell’ASASi) che non i sindacati di categoria.
È stato approvato il D.L. 5/2012. Un aspetto molto innovativo è senz’altro quello dell’istituzionalizzazione delle reti, che non è finalizzata solo alla gestione di una parte dell’organico, ma è ad ampio spettro, come chiaramente detto nella lettera c) del citato art. 50 del Decreto Legge: “… costituzione, previa intesa con la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, di reti territoriali tra istituzioni scolastiche, al fine di conseguire la gestione ottimale delle risorse umane, strumentali e finanziarie”. Per la prima volta è stabilita un’espansione territoriale dell’autonomia scolastica in modo formale e istituzionale, con l’obiettivo di ottimizzare l’utilizzazione delle risorse disponibili nella gestione dell’offerta formativa sul territorio. Importante anche la previsione di un’intesa con la Conferenza Unificata, date le competenze che la Costituzione prevede in materia per Regioni ed EE.LL. 17.- (Consigli delle autonomie scolastiche). 1. Così recita: “Con proprio regolamento adottato ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, sentite le Commissioni parlamentari, il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca provvede ad istituire a livello regionale e nazionale i Consigli delle autonomie scolastiche, composto da rappresentanti eletti rispettivamente dai dirigenti e dai presidenti dei consigli di indirizzo delle istituzioni scolastiche autonome, e ne fissa le modalità di costituzione e di funzionamento”. Sembrerebbe che il Governo, come futuro interlocutore, pensi alle Associazioni di scuole Autonome, proprio come noi le abbiamo interpretate: un’adesione con delibera del consiglio di istituto (organo politico di indirizzo e di controllo) e la rappresentanza gestita dal dirigente scolastico…. Un futuro quindi, in cui il ruolo centrale di interlocutore del MIUR, non è più interpretato dal sindacato, difensore di interessi di categoria, ma dalle scuole, per la difesa dell’interesse pubblico. … Consigliamo il Ministro, prima di eleggere i consigli delle autonomie scolastiche, di azzerare le RSU e gli esoneri sindacali, altrimenti sarà il solito buco nell’acqua. Il MIUR si è deciso, infatti, a un passo clamoroso, ha convocato per il 14 febbraio le Associazioni di Scuole Autonome effettivamente operanti in Italia. Ha convocato anche l’ASAS…. Non si può far nulla che non sia condiviso dai sindacati, anche perché si scopre sempre che il MIUR è talmente infiltrato da sindacalisti, che assumere una posizione autonoma diventa sempre più difficile. I sindacati sanno che, godere di esoneri pagati da tutti i contribuenti, di assemblee fasulle in orario di lezione, di permessi frequenti in orario di servizio, è un’anomalia che lascia i partner europei basiti. … Siamo arrivato all’assurdo che il MIUR mantiene 1.400 esoneri sindacali e taglia 1.400 presidi con la scusa del dimensionamento delle istituzioni scolastici…. Se il Ministro compisse la scelta di discutere con le scuole i problemi delle scuole, privilegiando gli interessi pubblici rispetto a quelli di categoria, potrebbe aprirsi una pagina nuova….

www.disabili.com - 16 febbraio 2012
“Tanti ricorsi al Tar: con le deroghe si realizza l’integrazione?”.
░ Ore di sostegno assegnate troppo spesso solo grazie ai tribunali. Che ne è della scuola inclusiva?
L’integrazione degli alunni disabili nella scuola è una questione sempre attuale e mai del tutto risolta, insieme a quella delle cattedre di sostegno non sufficienti a garantire il diritto allo studio agli allievi disabili. La situazione viene ormai sempre più spesso risolta nei tribunali, che in genere ripristinano le ore di sostegno sulla base del D. Lgs n. 112/98 e della sentenza della Corte Costituzionale n. 80/10. …. Numerosi ricorsi sono stati accolti in Calabria; a Cagliari nel Luglio scorso vi erano state venti sentenze ed altre decine di ricorsi erano stati depositati nelle settimane successive, più recentemente sono stati accolti i ricorsi di quindici famiglie ed altre trenta sentenze sono al momento attese; solo negli ultimi mesi il Tar di Palermo ha emesso oltre cinquanta sentenze; non diversamente a Viterbo si è espresso il Tar del Lazio come anche la sezione di Latina, che ha accolto il ricorso presentato da trenta famiglie, che si aggiungono a tante altre che hanno visto approvato il ricorso lo scorso anno e almeno altri 70 ricorsi sono già pronti; allo stesso modo si è espresso il Tar della Campania; il Coordinamento dei genitori della Capitale ha deciso di agire con un ricorso collettivo…..Molto spesso, al ripristino delle ore di sostegno, si aggiunge anche il risarcimento alle famiglie per il danno subìto. La deroga, dunque, cioè l’eccezionalità, è divenuta routine. Essa giunge in genere tardi, ad un terzo dell’anno scolastico, quando il percorso delle programmazioni e di inclusione dei nuovi progetti è ormai già ampiamente avviato. ….

www.partitodemocratico.it - 16 febbraio 2012
“Per una buona politica: più democrazia, più trasparenza”.
░ La proposta di legge del PD di riforma dei partiti politici in attuazione dell’articolo 49 della Costituzione. La proposta di legge reca disposizioni per la disciplina dei partiti politici in attuazione dell’art. 49 della Costituzione (art. 1). La riportiamo in parte.
I partiti politici diventano associazioni riconosciute dotate di personalità giuridica (art. 2). L’acquisizione della personalità giuridica e la pubblicazione dello statuto in G.U. è condizione per poter partecipare alle elezioni (art. 6, comma 1) e accedere ai rimborsi elettorali, alle agevolazioni e ai contributi pubblici per gli organi di partito (art. 8, comma 3). Ogni partito deve indicare nel proprio statuto una serie di elementi volti ad assicurare il rispetto dei principi di democrazia interna e trasparenza (art. 3), tra i quali: - Organi dirigenti, modalità di elezione, durata degli incarichi; - Casi di incompatibilità; - Procedure per l’approvazione degli atti; - Diritti e doveri degli iscritti; - Presenza paritaria di donne e uomini negli organi collegiali; - Presenza delle minoranze negli organi collegiali non esecutivi; - Criteri di ripartizione delle risorse finanziarie tra struttura nazionale e articolazioni territoriali; - Modalità di selezione, attraverso primarie o elezione da parte degli organi collegiali, delle candidature alle cariche elettive; - Limite massimo dei mandati elettorali e relativi ad incarichi interni; - Codice etico; - Attribuzione della rappresentanza legale ad un Tesoriere, nomina di un Comitato di tesoreria e di un Collegio sindacale con richiesta di specifici requisiti di onorabilità e professionalità - Attribuzione a una società di revisione della certificazione del rendiconto di esercizio. Accedono ai rimborsi elettorali e a qualsiasi altra forma di finanziamento pubblico esclusivamente i partiti che rispettano i requisiti di democrazia interna e di trasparenza (art. 6, comma 2) ed abbiano ottenuto l’elezione di almeno un rappresentante sotto il proprio simbolo nelle relative consultazioni. Il 5% dei rimborsi elettorali è destinato alla formazione dei giovani alla politica (art. 3, comma 2). Vengono regolamentate le primarie, per la selezione dei candidati a sindaco, a presidente di regione, a premier, e dei candidati alle assemblee rappresentative elette con sistema maggioritario in collegi uninominali, prevedendo che debbano essere sempre aperte a tutti gli elettori (art. 4). Si propone inoltre che i rimborsi elettorali siano decurtati del 25% per i partiti che non adottano nel loro statuto in forma stabile le primarie per le cariche e nelle forme previste dal progetto di legge (art. 6, comma 3). Pubblicazione anche in formato open data sul sito internet del partito e su una apposita sezione del sito della Camera di: rendiconto di esercizio; relazione del Collegio sindacale; relazione della società di revisione; bilanci delle imprese partecipate; verbale di approvazione del rendiconto; situazione reddituale e patrimoniale dei titolari di cariche di governo ed elettive (art. 5, comma 2). Riduzione a cinquemila euro della soglia oltre la quale i contributi erogati ai partiti sono soggetti a dichiarazione congiunta (art. 5, comma 3). E’ disposta la certificazione obbligatoria del rendiconto da parte di una società di revisione iscritta nell’albo speciale (art. 7, comma 1). Il controllo del rendiconto è affidato alla Corte dei Conti (al collegio istituito dalla legge 515/1993). Se dall’esito del controllo emergono irregolarità, è prevista la decurtazione dei rimborsi elettorali. Il controllo della Corte dei conti si estende alle articolazioni territoriali del partito che partecipano alla ripartizione dei rimborsi elettorali (art. 7, commi 2-6). Lo statuto del partito va pubblicato nella Gazzetta Ufficiale (art. 8, comma 1).

www. domodama.wordpress.com - 17 febbraio 2012
“I picciriddi muti dell’Albergheria e le pietre delle parole”.
░ Nell’antica zona araba di Palermo, tra due fiumi ora sotterrati.
In questi giorni, nella stradina laterale alla Biblioteca Le Balate, la via Colluzio, alcune delle balateche lastricano la strada hanno ceduto: e sotto è apparso il vuoto. Sotto di noi il vuoto: ma in fondo a quel buio, fresche, scorrono ancora le acque del fiume Kemonia e poco più in là del Papireto. Sono acque di vita, quelle: e forse se facessimo scorrere, insieme a loro, le parole, restituiremmo vita alla nostra città. Per questo abbiamo trascritto per voi – per noi tutti – un racconto che Giulia Lo Porto ha letto a Chiodo fisso, un programma andato in onda su radiotre mercoledì 15 febbraio. Cliccando sul nome del programma potrete ascoltarlo direttamente dalla sua voce: è bellissimo perché autentico. Ci siamo tutti noi, in questo racconto che vive.
Buongiorno. Mi chiamo Giulia Lo Porto e sono nata e cresciuta a Palermo. Ho frequentato il Liceo Vittorio Emanuele II e la Facoltà di Teologia. Entrambi si trovano nel centro storico della mia città, tra il quartiere del Capo e il quartiere dell’Albergheria. E poiché mi stava a cuore raccontarvi la vita del quartiere dell’Albergheria, che è uno dei quartieri più poveri della mia città, pur vivendo a Roma da qualche tempo sono tornata a Palermo, e mi sono proprio addentrata nelle strade del quartiere, tra i vicoli, tra la gente, e ho incontrato una donna, Donatella Natoli, che è una delle fondatrici della Biblioteca per bambini Le Balate. Abbiamo parlato a lungo: lei mi ha raccontato delle diverse povertà che vivono gli abitanti del quartiere dell’Albergheria; e dalle parole che ho ascoltato, dalle vite che mi ha raccontato, è nata in me la necessità di scrivere un racconto, che adesso voglio leggervi:
C’è un quartiere a Palermo che si chiama Albergheria. Il nome glielo hanno dato i Normanni, quando l’Imperatore Federico II ci deportò gli abitanti di Centuripe e Capizzi. Glieli deportò perché osarono ribellarsi a lui che era lo Stupor mundi. Ma furono gli Arabi a costruire il quartiere. Ci vivevano insieme: Arabi ed Ebrei, e gli Arabi fondarono il mercato, il Ballarò, il più antico mercato di tutta la città, dove si può camminare e comprare ancora oggi. Poi all’Albergheria gli Aragonesi portarono gli artigiani, i contadini e i poveri. Il fiume Kemonia trascinava nel quartiere umidità e sporcizia, e la gente moriva all’Albergheria. Allora gli abitanti, sulle rive del fiume Kemonia, ci misero le balate, che sono pietre grosse e levigate, pietre imponenti, che stanno ancora dentro alla città, e che adesso sono lisce lisce, perché ci sono passati, ogni giorno, gli uomini e i secoli. Poi arrivarono gli Spagnoli e poi ancora i Borbone. Nell’Ottocento provarono a risanare il quartiere. Buttarono giù le case per costruirne di più nuove e belle, ma le macerie sono ancora lì. E ci pensò la guerra infame del Novecento ad aggiungere macerie a macerie. Povertà, balate, mercato e macerie dall’Albergheria non sono uscite più; e oggi, accanto agli Arabi e ai Normanni, è arrivata altra storia e altro mondo. Oggi l’Albergheria è anche Africa: Africa Centrale e Asia e Cina. Sulle balate delle strade camminano anche loro. Ci sono uomini all’Albergheria: uomini, donne, picciriddi e vecchi. Gli uomini dell’Albergheria dicono tutti di essere muratori: ma per la verità hanno trasportato pietre, con le carriole, da una parte all’altra dei cantieri che assumono in nero. Carrianu petri, e da una parte all’altra della città trasportano anche droga, perché soltanto con le pietre, trasportate sulle carriole, in nero, non si mangia. E non sanno né leggere né scrivere: la firma soltanto sanno mettere. E i picciriddi a scuola ci vanno, e fino alla terza elementare custodiscono tutti la speranza di un cambiamento, di un futuro differente, che non sanno come dovrebbe essere ma che sperano diverso. Spesso la speranza però si infrange. Gli esperti – quelli che conoscono non solo le lettere ma pure i numeri, quelli che inventano sulle carte le circoscrizioni, disegnando linee fasulle in mezzo alla vita quotidiana e alle case della gente – dicono che a Palermo la dispersione scolastica arriva al 12%, e in periferia c’è il 20% di posti vuoti fra i banchi. Si sfascia, la speranza, contro il muro di lettere e parole: giacciono le lettere, muoiono le parole. E se in terza elementare le lettere non si sono ancora imparate, allora non resta che trascinarle, come le pietre sulle carriole, fino alla quinta elementare, e poi su, su, con sforzo e indifferenza, fino alla terza media: perché a Palermo, la terza media, si può raggiungere anche con le lettere a pezzi tra i piedi. I picciriddi dell’Albergheria non ci vogliono andare più a scuola quando il foglio scritto diventa bianco, quando gli altri bambini scalano i muri dei fogli aggrappandosi con agilità agli appigli delle parole. Quando gli altri bambini volano sui muri dei fogli e corrono, i picciriddi della Albergheria restano soli e muti, e le maestre dicono che non si possono fermare con i picciriddi muti, dicono che devono far correre i bambini che volano sulle parole, dicono che non è giusto rallentare chi è veloce. Allora i picciriddi muti tornano a casa, tra i vicoli degli Arabi e sulle balatedelle genti. Tornano a casa dai genitori che la firma la sanno mettere, ma che restano in pigiama, con la notte addosso, per tutto il giorno, perché tanto la vita, con le sue possibilità, non ci passa sopra le balate. Eppure c’è la civiltà sopra le balate: ci sono le chiese e il palazzo del Re, con i mosaici tutti d’oro e Cristo Pantocratore. C’è la civiltà, visitata dai turisti a maniche corte pure in inverno – che si sa, a Palermo, l’Africa è vicina. E’ infame la scuola, come la guerra con le sue macerie. La scuola marca i confini tra la Palermo dei ricchi e la Palermo dei poveri: perché esclude, questa scuola, e non include. Lascia fuori i picciriddi figghi dei muti e i picciriddi degli extracomunitari; e accompagna, mano nella mano, i bambini con i genitori che il pigiama lo tengono addosso soltanto la notte, perché di giorno vivono e parlano e lavorano. Ma di bambini muti tra i banchi di scuola non ne vogliamo più. Tra i vicoli degli Arabi e le balate dei Normanni vogliamo vedere camminare a testa alta masculi e fimmini e picciriddi, tra li biddizzi della civiltà antica, e sui sentieri di nuove integrazioni e mescolanze di culture e lingue e tradizioni e musica e odori e sapori. E vogliamo trovare le parole per dire a cu’ cumanna che le macerie della scuola infame non si possono scaricare più al quartiere dell’Albergheria, e neppure al Capo, a Borgo Nuovo o allo Zen. Che venissero a prendere, con le loro carriole d’oro, tutti i pezzi delle vite perdute, e sparite nel silenzio. Che se le debbono caricare sulle spalle le macerie dei loro progetti senza fondamenta. Tra i vicoli del centro storico di Palermo bisogna fare spazio alle parole, alle lettere tutte in fila, da capire, da arrampicarcisi su per vedere cosa c’è oltre il muro. Le devono venire a raccogliere le macerie, perché tra i vicoli degli Arabi è tempo di imparare a leggere e scrivere, a usare le parole, e a costruire vite nuove con le pietre delle parole.

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - 17 febbraio 2012
“Profumo una ne pensa e cento ne fa: la pessima idea del reclutamento diretto dei docenti”.
░ Anche dentro il PD ci si accorge che con il ministro Profumo si viaggia sulle montagne russe: in alto alto (il consenso all’inserimento nelle GAE per 23 mila abilitati; le decine di migliaia di posti nell’Organico dell’Autonomia), e subito in basso basso (i ripensamenti addotti dai soliti motivi di cassa, come al tempo del duo Gelmini-Tremoni), adesso la sperimentazione del reclutamento diretto. L’On.Russo non la manda a dire.
Con il reclutamento diretto, i presidi-dirigenti della scuola dell'autonomia potrebbero arrivare a scegliersi gli insegnanti, come nelle scuole non statali. La sperimentazione proposta in Lombardia è su contratti annuali, si parla di concorsi differenziati per ciclo di studi con il docente che dovrebbe conoscere e condividere il progetto educativo della scuola che «assume». Questo, brevemente, il senso di questa strampalata proposta. A questo punto mi sembra importante segnalare alcune questioni. Primo: io credo che la scuola pubblica sia italiana e non lombarda o di un'altra regione. Per questo mi auguro che il ministro Profumo, prima di avviare pericolose e inutili sperimentazioni, voglia impegnarsi sui temi molto più delicati e importanti come, per esempio, gli scatti di anzianità dei docenti, la loro pensione, lo sblocco dei fondi per il tirocinio formativo attivo, l'apertura delle graduatorie agli abilitandi. Secondo: il Ministro prima di aprire tavoli con singole regioni su questo tema, dovrebbe chiedere alla Regione Lombardia il rispetto delle leggi nazionali e della Costituzione. Sul piano politico dunque è netta la contrarietà del PD che attraverso la sua responsabile scuola, Francesca Puglisi, ha dichiarato che la scuola “'non è materia sulla quale esercitare la fantasia o una cavia su cui fare esperimenti” e non ha esitato a giudicare la proposta, anche se sperimentale, “pura follia e incostituzionale”. Per queste ragioni, il 15 febbraio noi del gruppo abbiamo presentato alla Camera un question time proprio per chiedere le ragioni di una scelta tanto avventurosa. Credo sia arrivato il momento che il Ministro Profumo si fermi un attimo a riflettere capendo bene che sono altre le priorità sulle quali è necessario intervenire. La nostra scuola ha bisogno di serenità e non di inutili proclami.
“Graduatorie ad Esaurimento e Governo Monti:Gestione schizofrenica del ministero dell'istruzione”
░ L’On. Russo manifesta la sua delusione per il voltafaccia del Governo.
… E', davvero, grave la responsabilità che si è assunta il governo Monti, rimettendo in discussione l'emendamento del Pd approvato con larghissima maggioranza alla Camera che prevedeva il normale inserimento degli insegnanti abilitati e abilitandi. Cambiare radicalmente opinione da un ramo del Parlamento all'altro, in pochi giorni, non è spiegabile nè giustificabile. Tanto più se il governo viene definito tecnico e come tale dovrebbe mostrare e dimostrare lo scrupolo dell'approfondimento preventivo delle questioni ed il pudore della obiettività e della coerenza lungo il percorso. Purtroppo, nella casta dei rappresentanti istituzionali della politica, a qualcuno è concesso qualche privilegio di troppo: non rispondere ai cittadini-elettori e anche al buon senso. No! Non c'è alcuna concessione del governo Monti al Pd, che resta uno e, nonostante l'impegno di qualche sbadato, non ha succursali! Anzi, c'è un bel torto che, personalmente, non ho ancora digerito né penso possa essere archiviato come se nulla fosse. Naturalmente, noi continueremo la nostra battaglia senza lasciare spazi a chi vuol disconoscere diritti o provocare torti. In particolare pretenderemo il rispetto delle sentenze della Corte Costituzionale che non ammettono né code né nuove fasce aggiuntive. E siamo certi, se si dovesse tornare li, che il giudice delle leggi non ha l'abitudine di contraddirsi! La smetta, poi, chi spesso richiama la chiusura delle graduatorie dimenticando il piano di immissioni in ruolo di 150.000 unità previste dal governo Prodi che ne erano la premessa per esaurirle. Le graduatorie divennero ad esaurimento non certo per la loro chiusura, che comunque non era una cristallizzazione, ma per lo svuotamento che il piano di immissioni in ruolo doveva operare e garantire. Si ricorderà che la lega, il Pdl, la Gelmini ed il resto del governo non lo resero possibile con i tagli operati e il più grande licenziamento di massa posto in essere. Viene da chiedersi, poi, perché non siano stati chiusi i corsi abilitanti, ammesso e non concesso che davvero non servissero o non gli si volesse riconoscere più alcun valore. Aggiungo: non era chiaro che, non facendo partire il nuovo sistema di reclutamento in tempi ragionevoli, sarebbe nato il problema del valore di anni di studio e sacrifici economici di docenti e loro familiari ?

www.governarelascuola.it - 19 Febbraio 2012
“La Regione Lombardia dà scandalo”
░ Pietro Perziani, responsabile del periodico on line, riporta e commenta il progetto di legge regionale presentato da Formigoni.
Il Presidente Formigoni ha da poco presentato un progetto di Legge Regionale “Per la crescita lo sviluppo e l’occupazione”, dove si interviene anche in materia di reclutamento dei docenti, più esattamente dei docenti con contratto a tempo determinato, affidandone la competenza alle scuole. Questo il testo della proposta:
“Alla legge regionale 6 agosto 2007, n. 19 (Norme sul sistema educativo di istruzione e formazione della Regione Lombardia) è apportata la seguente modifica: a) dopo il comma 2 dell’articolo 3 sono aggiunti i seguenti commi: “2 bis-A partire dall’anno scolastico 2012/2013, le istituzioni scolastiche statali possono organizzare concorsi differenziati a seconda del ciclo di studi, al fine di reclutare personale docente necessario a svolgere le attività didattiche annuali.
2 ter-E’ ammesso a partecipare alla selezione il personale docente del comparto scuola che conosca e condivida il progetto e il patto per lo sviluppo professionale, che costituiscono parte integrante del bando di concorso di ciascun istituto scolastico. 2-quater Le modalità di espletamento del bando di concorso sono definite, nel rispetto dei principi di imparzialità, trasparenza e pubblicità, con deliberazione della Giunta regionale”. Non si esagera dicendo che la proposta ha indotto molti a gridare allo scandalo, ma è proprio così assurda? A parte il comma 2ter, che fa sorridere per non dire che fa pensare male (Che significa “condividere”?), la questione può essere affrontata da due punti di vista, uno che potremmo definire di metodo per quanto attiene alle competenze legislative della Regione Lombardia in merito al reclutamento dei docenti, uno per quanto attiene al merito, l’affidamento alle scuole del reclutamento dei supplenti annuali (Chiamiamoli così, per brevità e semplicità). La competenza legislativa della Regione. Almeno in prima battuta, va detto che la Regione Lombardia ha competenza a legiferare in merito al reclutamento dei supplenti annuali, come per la verità su qualsiasi altra materia, perché la Costituzione prevede, all’art. 117, comma 1: “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali.” La potestà legislativa della Regione ha quindi natura primaria, non è sottoposta ad alcuna limitazione o autorizzazione esterna. Non si tratta però di una potestà illimitata, perché: -su alcune materie, la competenza è affidata in via esclusiva allo Stato; -su altre, la competenza è concorrente, tra Stato e Regione, nel senso che lo Stato stabilisce i principi fondamentali in base a cui la Regione legifera.
E’ evidente che la Regione Lombardia non può intervenire sulle materie di esclusiva competenza dello Stato, ma può intervenire sulle materie di legislazione concorrente, anche se lo Stato non ha fissato in modo esplicito i principi fondamentali, perché la Regione li può dedurre dalla vigente legislazione statale. Il problema quindi è: il reclutamento dei supplenti annuali rientra nella legislazione esclusiva dello Stato, nella legislazione concorrente o nella legislazione esclusiva delle Regioni? Non vogliamo qui risolvere il problema, lo vogliamo solo porre, anche perché nessuno lo può risolvere, se non la Corte Costituzionale; dalla Riforma del 2001, infatti, il Parlamento si è guardato bene dall' emanare delle norme che fissassero i paletti di confine tra i tre diversi di legislazione e, non meno importante, tra le competenze amministrative di Stato, Regioni, EE.LL. ed autonomie funzionali, tra cui anche la scuola autonoma. Di qui, una specie di far West, con continue invasioni di campo, dello Stato e anche delle Regioni; il fatto è che se la Regione Lombardia approverà questa legge essa entrerà in vigore e solo la Corte Costituzionale la potrà abrogare. Il reclutamento dei supplenti annuali. Lo abbiamo recentemente ricordato nel numero 3 della Rivista, già il DPR 275/1999 affida alla scuola autonoma il reclutamento del personale con rapporto di lavoro a tempo determinato, ma non se ne è fatto niente, al punto che ancora oggi soprattutto nei grandi centri le supplenze annuali vengono conferire da quell’obbrobrio giuridico che sono le “Scuole Polo”.
La Regione Lombardia non dice certo un’eresia quando vuole affidare alle scuole il reclutamento dei supplenti annuali; anche il DDL Aprea si muove in questa direzione, affidando alle reti di scuole il reclutamento dei docenti tout court: “Art. 13.- (Concorsi per il reclutamento dei docenti). 1. Il reclutamento dei docenti delle scuole di ogni ordine e grado avviene mediante concorsi per titoli banditi dalle reti di scuole, anche eventualmente costituite appositamente, secondo le esigenze della programmazione degli istituti afferenti ad ogni rete di scuole e al fine di coprire i posti disponibili e vacanti accertati dagli organismi competenti, nel rispetto delle disposizioni stabilite con regolamento nazionale del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.”
Se si tiene poi presente che con il D.L. 5/2012 si va alla istituzionalizzazione delle reti di scuole, si apre una prospettiva diversa per il reclutamento dei docenti, dove le scuole possono e devono essere le protagoniste; questo dovrebbe essere ovvio, almeno per chi crede nell’autonomia scolastica. Affidando il reclutamento alle scuole autonome, sarebbe possibile prevedere anche un intervento delle Regioni a livello di legislazione concorrente, in considerazione delle competenze che la Costituzione assegna loro in materia di gestione dell’offerta formativa. Anche in questo campo forse qualcosa si sta muovendo, dato che le maggiori forze politiche che sostengono il governo Monti parlano di una rivisitazione dell’art. 117 della Costituzione.

www.corriere.it/cronache - 19_febbraio_2012
“La preside e quel bidello trasformato in autista.
░ Condannata dopo 7 anni, ma resta al suo posto. Il collaboratore scolastico usato per la spesa e le commissioni in banca. Gli insegnanti che hanno testimoniato chiedono il trasferimento. (Gian Antonio Stella)
Come pensa di spiegare, lo Stato, ai ragazzi di un liceo di Messina, che occorre rispettare le regole? La loro preside è stata condannata perché usava un bidello come autista e cavalier servente per la spesa al supermercato. Eppure la dirigente è ancora lì, al suo posto. E han dovuto andarsene gli insegnanti che avevano testimoniato contro di lei. Quella di Anna Maria Gammeri è una piccola storia esemplare. Che dimostra come, oltre ai contratti di lavoro di cui si discute in questi giorni, sia urgente mettere mano anche ad alcune storture inaccettabili nel mondo della giustizia (quasi sette anni per una sentenza di primo grado!) e della scuola. A partire dalle scelte del ministero della Pubblica istruzione: com'è possibile che, lanciando un messaggio omertoso agli studenti di quella scuola, di tutta Messina e dell'Italia intera, non si sia costituito parte civile nel processo contro quella sua dirigente che usava un bidello come lacchè? Ma partiamo dall'inizio. Siamo nel 2005 e i magistrati ricevono un esposto. È anonimo, ma così ricco di dettagli, date, circostanze…. La Guardia di Finanza, come spiegherà la sentenza, si apposta e nel giro di qualche giorno accerta che è proprio così: la preside Anna Maria Gammeri utilizza un collaboratore scolastico, Nicola Gennaro, come fosse un servitore personale messo dallo Stato a sua completa disposizione. Per cominciare, si fa venire a prendere a casa la mattina e riaccompagnare al pomeriggio… manda il bidello anche a sbrigare qualche commissione in banca e al supermercato… Gli investigatori vanno a vedere le tabelle degli straordinari e salta fuori che Nicola Gennaro risulta essere uno stakanovista infaticabile. Accumula ore su ore. … Insomma, c'è quanto basta per il rinvio a giudizio. A quel punto la Gilda chiede per la donna una sospensione cautelare. Macché: la lasciano al suo posto….Mentre le udienze vengono rimandate una dopo l'altra (sette rinvii per arrivare alla prima udienza dibattimentale!) tutti i professori e i collaboratori che avevano testimoniato a carico della preside, sentendosi a torto o a ragione esposti a ogni genere di ripicca, chiedono uno dopo l'altro il trasferimento in un altra scuola. E il ministero, come dicevamo, non si costituisce parte civile…. Finalmente, sei anni dopo la prima denuncia e cinque dopo il rinvio a giudizio, arriva la sentenza….Il giudice … condanna la preside a 10 mesi di reclusione e 400 euro di multa. Quanto al bidello, 7 mesi e 300 euro di pena pecuniaria. Pene evaporate per entrambi grazie al condono del 2006. La preside e il bidello sono ancora al loro posto. …

Il Nuovo Corriere Viterbese - 20 febbraio 2012
“Profumo promette: “Basta tagli, la scuola deve essere rivalutata”.
░ Un’intervista concessa dal Ministro a Monica Maggioni, nella puntata di “Speciale Tg1, l’inchiesta” dello scorso 19 febbraio.
“Questo non sarà un anno di tagli per la Scuola. Credo che questa fase sia terminata. Il Paese ha capito che il vero investimento per il suo futuro sia proprio la scuola”. I docenti “non hanno stipendi corretti. Non sono confrontabili con quelli di altri Paesi ma io credo che il corpo docente in questo momento chiede prima di tutto di essere rispettato e rivalutato. Tutta la scuola chiede di essere rivalutata per quello che rappresenta per l’intero Paese”. …

ItaliaOggi - 21 febbraio 2012
“Potenziare l’autonomia; margini stretti
░ Il dl Semplificazioni ha escluso l’istituzione di nuovi organici.
Potenziamento dell’autonomia di gestione, anche mediante l’organizzazione in rete; organico funzionale; regole contabili più semplici. Sono questi i principi cui dovrà attenersi il ministro dell’Istruzione per “consolidare e sviluppare” l’autonomia scolastica (art.50 dl 9 febbraio 2012 n.5) Dovrà farlo entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto… Si provvederà con decreto del Miur, di concerto con l’Economia e sentita la Conferenza Unificata. Non ci si può aspettare molto, perché su tutto si impone il rispetto degli organici, che restano quelli stabiliti dalla legge 133/2008. Né il Ministro Profumo potrà ignorare le leggi vigenti, che qualificano l’autonomia scolastica come “funzionale, essenzialmente declinata nelle forme dell’autonomia didattica e organizzativa. Riuscirà sicuramente a semplificare le norme di bilancio togliendo i vincoli ancora esistenti. Potenzierà le reti, già previste dall’art.7 dpr n.275/1999, cui saranno affidati compiti di gestione delle risorse umane, strumentali e finanziarie. Creerà l’organico funzionale di rete, ma in questo non sarà aiutato dal vincolo di lasciare immutati gli organici….Le scuole continueranno, quindi, a lamentare l’esistenza di organici collegiali obsoleti, non adeguati alla gestione di un’istituzione autonoma…

ItaliaOggi - 21 febbraio 2012
“La carica dei 23mila precari”
░ Il decreto Milleproroghe riapre le graduatorie, ma colloca i 23mila aventi diritto, “in coda”. Più fumo che… l’assunzione è un miraggio.
Le GE restano chiuse, come principio. Ma i precari che si sono abilitati dopo che il legislatore aveva chiuso la porta (2007), saranno inseriti nelle liste, anche se in una fascia aggiuntiva…. Lo prevede il disegno di legge Milleproroghe, come modificato dal Senato. Dunque, nulla di fatto per l’inserimento a pettine nelle GE, così come era stato previsto nella versione approvata in prima lettura alla Camera…. Un compromesso a cui ha lavorato anche il Governo… e su cui si sono registrate molte tensioni all’interno degli stessi democratici: non tutti erano favorevoli alla riapertura, tra i contrari, i popolari di Giuseppe Fioroni… L’ingresso è limitato ai “docenti che hanno conseguito l’abiltazione dopo aver frequentato i corsi biennali abilitanti di II livello ad indirizzo didattico (COBASLID), il secondo e terzo corso biennale di II livello finalizzato alla formazione dei docenti di educazione musicale delle classi di concorso 31/A e 32/A, e di strumento musicale nella scuola media della classe di concorso 77/A, nonché i corsi di laurea in Scvienze della formazione primaria negli aa.aa. 2008/2009, 2009/2010, 2010/2011”…
Il nuovo testo prevede che i 23mila neoabilitati rimasti fuori dalla porta delle GE entreranno nelle fasce aggiuntive dal prossimo a.s.

Il Riformista - 22 febbraio 2012
“Scuola digitale ? La rivoluzione è già in atto”.
░ In un articolo pubblicato lo scorso 12 gennaio su La Repubblica, Raffaele Simone – illustre linguista -ha scatenato una polemica, e l’ingresso della tecnologia a scuola sta diventando, come quasi tutto in Italia, problema ideologico.
Chiunque viva quotidianamente con gli adolescenti, li osservi e cerchi di farli lavorare, difficilmente può pensare che la scuola abbia la forza di opporsi a una rivoluzione che è ormai pienamente compiuta. … La maggior parte dei lettori forti, oggi, mescola tranquillamente libri cartacei a libri digitali… e non c’è nesun cortocircuito tra una sfera cognitiva e un’altra… I lettori forti, grazie alle nuove tecnologie, leggono ovunque e in più lingue facendo un uso pieno e creativo delle possibilità offerte dal web… Partire dall’analisi della realtà di fatto potrebbe risultare più utile a capire perché dotare la scuola di strumenti tecnologicamente aggiornati, e soprattutto insegnare ai ragazzi ad usarli a proprio vantaggio… Ci si chiede, inoltre, se nella discussione pubblica sul futuro della scuola non sia il caso di dare maggiore ascolto a chi vi insegna, ed è in grado di giudicare con esattezza quali siano i vantaggi di uno strumento come la LIM, e le priorità educative…. La mancata alfabetizzazione digitale equivale a non essere in grado di fare nulla di professionalmente utile…

ItaliaOggi - 23 febbraio 2012
“Scuole ai raggi X .
░ Da oggi sono disponibili online tre questionari della SOSE, in tema di fabbisogni standard degli EE.LL.
Scatta la terza fase dell’operazione “fabbisogni standard” degli enti locali. Da oggi sono disponibili sul portale internet dedicato (https:77onepdata.sose.it/fabbisogni standard) tre nuovi questionari, uno per i comuni e due per le province, progettati da SOSE con la collaborazione di IFEL e UPI. Per i comuni e le unioni di comuni, il focus è esclusivamente sulla spesa relativa alle funzioni di istruzione pubblica. Si tratta di un aggregato che, nell’anno di riferimento (2010), valeva oltre 5 miliardi di euro all’anno…. La novità più significativa è rappresentata dall’attenzione verso le forme associative: per ogni tipologia di servizio – scuola dell’infanzia; altri ordini di scuola… - occorrerà specificare se la gestione avviene mediante unione, comunità montana, consorzio o convenzione, indicando i dati relativi alla forma associativa di appartenenza… Per le Province… la rilevazione punta soprattutto ad acquisire le informazioni utili alla determinazione dei fabbisogni standard relativi alla istruzione secondaria e alla formazione professionale…
 

www.orizzontescuola.it - 6 febbraio 2012
“AIMC:Valutazione dell’insegnamento e qualità della scuola”.
░ Di seguito, riportiamo un esempio del “politichese” che caratterizza il vecchio modo di fare sindacato. In una lettera al Ministro, soppesata con il bilancino, il segretario della FLCGIL Domenico Pantaleo: - sottolinea la necessità di “assicurare alle scuole autonome una dirigenza stabile”; - invoca il “rispetto dell'interesse pubblico, al fine di assicurare che i nuovi dirigenti scolastici prendano servizio fin dal 1 settembre 2012. E' doveroso nei confronti dei docenti che si sono impegnati in questo difficile percorso di selezione” (come se i docenti esclusi per l’insipienza dei “docimologi” incaricati di preparare i quiz non si fossero impegnati altrettanto); - chiede un conciliabolo, in camera caritatis, nel vecchio stile. La lettera, notiamo con sconforto, non fa alcun riferimento al diritto e alla legalità, valori che sfuma con una ipocrita locuzione: “disagio di molti partecipanti per procedure che non hanno funzionato come dovevano”; cita, sì, la magistratura, ma per dire i “problemi che i pronunciamenti della magistratura potrebbero determinare”
Al Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Prof. Francesco Profumo
Oggetto: concorso ordinario a posti di dirigenti scolastici
Gentile Signor Ministro,
il concorso ordinario per dirigenti scolastici attualmente in svolgimento rappresenta uno strumento fondamentale per assicurare alle scuole autonome una dirigenza stabile ed efficace, all'altezza delle sfide che la scuola pubblica statale sta affrontando in questo momento di grandi trasformazioni che riguardano la scuola e la società. È importante che ogni concorso, nell'interesse pubblico, si svolga in tempi certi nella massima trasparenza e con la certezza delle procedure. Purtroppo nel concorso per dirigenti scolastici tutto questo non è avvenuto. È per questo che ci rivolgiamo a Lei quale massimo responsabile del Ministero dell'Istruzione affinché possa dedicare ai problemi che di seguito segnaliamo la necessaria attenzione. Fino ad ora, e siamo ancora allo fase di correzione delle prove scritte, sono stati presentati numerosissimi ricorsi alla giustizia amministrativa, segno del disagio di molti partecipanti per procedure che non hanno funzionato come dovevano. Abbiamo espresso critiche e formulato proposte in ogni momento in cui è stato possibile per contribuire ad evitare gli errori che sono stati commessi ed hanno prodotto un diffuso contenzioso, forti critiche e polemiche, anche sul piano della gestione politica. La responsabilità di questa situazione, che non è certamente dell'attuale Ministro, è da ricondurre interamente a chi ha gestito tutta la lunga fase di predisposizione e organizzazione del concorso. Crediamo che il nuovo Ministro debba garantire che le procedure concorsuali in atto proseguano nella massima trasparenza e nel rispetto dell'interesse pubblico, al fine di assicurare che i nuovi dirigenti scolastici prendano servizio fin dal 1 settembre 2012. E' doveroso nei confronti dei docenti che si sono impegnati in questo difficile percorso di selezione. Vanno inoltre considerate attentamente le numerose sentenze della giustizia amministrativa, tutte relative alla fase cautelare, per individuare le necessarie soluzioni ai problemi che i pronunciamenti della magistratura potrebbero determinare. Per tutte queste ragioni riteniamo indispensabile che sulla situazione del concorso per dirigenti scolastici sia attivato un confronto con le Organizzazioni Sindacali rappresentative dell'area V. In attesa di un positivo riscontro, porgiamo distinti saluti.
Il Segretario Generale FLC CGIL


www.asas.sicilia.it - La Letterina n. 310 - 9 febbraio 2012
“AIMC:Valutazione dell’insegnamento e qualità della scuola”.
░ Giuseppe Luca, direttore del periodico telematico, riporta dati emersi dall’indagine in materia di valutazione di sistema condotta da AIMC su un campione di 2000 docenti e dd.ss. I risultati sono stati presentati il 21 gennaio nell’ambito del Seminario nazionale “Valutazione de l’insegnamento”, che si è svolto presso il Centro nazionale AIMC a Roma.
Valutazione e qualità nei servizi sono due temi che prepotentemente continuano a dominare la riflessione pedagogica di questi ultimi anni con risultati, purtroppo, non sempre lusinghieri specialmente quando si confonde la valutazione con altre e diverse pratiche quali l’accreditamento, la certificazione, il controllo…..Il report finale dell’indagine “Valutazione dell’insegnamento e qualità della scuola”, basata sulla valutazione del lavoro degli insegnanti, esaminato attraverso quattro campi d’indagine: Valutare perché? Valutare che cosa? Valutare come? Chi valuta? … Valutare perché? Premesso che in questi ultimi anni si è acceso il dibattito sulla valutazione dell’insegnamento con diverse posizioni è stato chiesto di esprimere un’opinione a riguardo. Appena il 9% degli intervistati ha indicato che la valutazione dell’insegnamento deve essere finalizzata a premiare, con opportuni incentivi i docenti meritevoli mentre il 44% l’ha individuata nell’obiettivo di migliorare la qualità della scuola e dell’offerta formativa che dipende, comunque, dal miglioramento della professionalità dei docenti attraverso un’efficace formazione in servizio. Valutare che cosa? La maggioranza degli intervistati (21%) è del parere che l’elemento primario da valutare sia la competenza didattica per gli altri sono fondamentali la relazione educativa, la competenza disciplinare e la cura della formazione professionale. Valutare come? Per la grande maggioranza (74%) è necessaria l’interazione tra la valutazione interna e quella esterna, favorendo, per la valutazione interna, le griglie di autoanalisi dell’attività didattica e il sistema di autovalutazione di scuola. Sono in molti (43%), come detto, a evidenziare il collegamento tra valutazione dell'insegnamento e miglioramento dell'apprendimento degli alunni. Chi valuta? La risposta è quasi univoca: il 62% afferma che, chi valuta i docenti, deve essere un docente o comunque deve provenire dalla docenza, che sia un soggetto esterno non coinvolto nelle dinamiche degli istituti. Quanto sopra è un semplice accenno ai quattro campi d’indagine tutti, però, da approfondire analiticamente se si vuole fare chiarezza sulla problematica della valutazione dell’insegnamento che, perché collegata al miglioramento dell’apprendimento degli alunni, deve rendere concreto il dettato costituzionale che punta a garantire a ogni persona pari opportunità formative.

www.superando.it – 10 febbraio - 2012
“Perché lascia perplessi quella Sentenza in Sicilia sul sostegno”.
░ Riportiamo, in parte, la scheda n.317 pubblicata nel sito dell'AIPD e in quello di Superando, redatta da S. Nocera, vicepresidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap).
Assegnando il massimo del sostegno possibile a un alunno con disabilità, il Consiglio di Giustizia Amministrativa della Sicilia - confermando in tal senso un precedente provvedimento del Tribunale Amministrativo Regionale - lo ha fatto basandosi sulle indicazioni dell'ASL e non su quelle dei docenti. Questo - tenendo anche conto che da parte sua l'Amministrazione Scolastica continua a "tagliare" le ore di sostegno, senza fornire motivazioni di natura didattica - sta letteralmente snaturando la logica stessa dell'integrazione, fondata invece sulla presa in carico di tale progetto da parte di tutto il Consiglio di Classe, sostenuto dall'insegnante per il sostegno, al quale ne viene invece sempre più delegata l'intera formulazione e lo svolgimento. Il Consiglio di Giustizia Amministrativa (CGA) della Sicilia, ha rigettato, con la Sentenza n. 976 del 2 dicembre 2011, il ricorso d'appello del Ministero dell'Istruzione, confermando il precedente provvedimento del TAR (Tribunale Amministrativo Regionale), che aveva attribuito il rapporto di 1 a 1 con l'insegnante di sostegno, a un alunno con disabilità di scuola primaria privo della certificazione di gravità ai sensi dell'articolo 3, comma 3 della Legge 104/92. Il TAR si era basato sulla Sentenza 80/10 della Corte Costituzionale, secondo cui non può essere compresso dall'Amministrazione Scolastica il nucleo essenziale del diritto allo studio per motivi di riduzione della spesa pubblica. Alla base della sua decisione, il TAR aveva posto la Diagnosi Funzionale (DF) dell'ASL nella quale, pur non certificandosi la gravità, era stato indicato il rapporto di sostegno 1 a 1, confermato dal Piano Educativo Individualizzato, mentre la Commissione apposita dell'Ufficio Scolastico Regionale aveva assegnato undici ore, senza però motivare tale decisione.
Osservazioni….. La decisione del CGA siciliano lascia perplessi… sempre più le ore di sostegno vengono richieste sulla base delle indicazioni dell'ASL e non dei docenti, e che sempre più l'Amministrazione Scolastica si discosta da tali richieste, senza dare motivazioni di natura didattica. Il che sta letteralmente snaturando la logica stessa dell'integrazione scolastica, fondata invece sulla presa in carico di tale progetto da parte di tutto il Consiglio di Classe, sostenuto dall'insegnante per il sostegno, al quale ne viene invece sempre più delegata l'intera formulazione e lo svolgimento.

ItaliaOggi Sette – 13 febbraio - 2012
“Scuola, recupero in diverse mosse”.
░ Nel Piano di ammodernamento del patrimonio immobiliare sono previsti interventi di project finance e accordi pubblico-privati.
Un piano nazionale per ammodernare e razionalizzare il patrimonio immobiliare scolastico per ridurre le spese correnti; per gli interventi urgenti di messa in sicurezza delle scuole entro 60 giorni partirà invece un piano da 656 milioni, utilizzando le risorse sboccate dal CIPE il 20 gennaio scorso. Previsto anche il ricorso alla permuta per realizzare nuove scuole. E’ quanto stabilisce il dl sulle semplificazioni, che si pone l’obiettivo di avviare la procedura di adozione di un piano nazionale che dovrebbe rappresentare il momento di sintesi di una vera e seria programmazione… Sarà il CIPE, su impulso dei ministeri delle infrastrutture, dell’istruzione e dell’economia, a predisporre una proposta che dovrà essere approvata dalla Conferenza unificata entro 30 giorni… Un primo strumento per capire quali parti del patrimonio immobiliare potranno essere destinate all’attuazione del Piano sarà costituito dalla ricognizione del patrimonio immobiliare pubblico esistente…. Un secondo strumento sarà quello dell’attivazione degli interventi attraverso la costituzione di uno o più fondi immobiliari…. Un terzo strumento sarà quello della messa a disposizione di beni immobili di proprietà pubblica a uso scolastico suscettibili di valorizzazione e dismissione in favore di soggetti pubblici o privati, mediante permuta di immobili pubblici scolastici con immobili già esistenti o da edificare e destinare a nuove scuole.

ItaliaOggi – 14 febbraio - 2012
“Scoppiano le assunzioni dirette”.
░ La proposta della Giunta Formigoni: la scuola assuma i docenti per le attività aggiuntive: sindacati subito contro; possibilista il Ministro.
La giunta Formigoni vuole modificare il sistema di reclutamento del personale docente e autorizzare assunzioni dirette da parte delle scuole? … Ad aprire al progetto della giunta lombarda, il ministro dell’Istruzione… “Apriamo adesso un tavolo di confronto su questo tema, stiamo ragionando su una possibile sperimentazione nell’ambito di quella che possiamo definire un’autonomia responsabile delle scuole - ha detto Profumo – troveremo certamente una soluzione che sia per il Paese”. Parole che hanno subito scatenato la dura protesta di Cgil e Cisl scuola…. I Tirocini Formativi Attivi navigherebbero in cattive acque: i provvedimenti – secondo quanto risulta a ItaliaOggi – sono finiti sotto la scure della Corte dei Conti….

Corriere della sera - 15 febbraio 2012
“Se il posto non è fisso, il salario va rialzato”.
░ di Alberto Alesina, Andrea Ichino chiedono più salario per i lavoratori precari. Una richiesta di buon senso, suggerita dalla U.E. E i due celebri economisti notano anche: “i giovani precari non sono difesi dai sindacati”. E’ proprio ciò che l’Anief ha ben chiaro fin dalla nascita.
I benefici del posto fisso (per chi lo ha) sono ovvi. La domanda rilevante è: quanto costa la garanzia del posto fisso al singolo e alla collettività ?.... Un contratto di lavoro con salario fisso e sicurezza del posto è in qualche misura anche un contratto assicurativo…. Ma allora, perché in Italia sembra che i lavoratori precari abbiano non solo un posto insicuro ma anche una retribuzione inferiore ? Perché i lavoratori protetti, ossia i dipendenti pubblici e quelli nelle aziende sopra i 15 dipendenti sono difesi dai sindacati, mentre i giovani precari no. A loro sono lasciate le briciole in una specie di sala d’attesa in cui il giovane invecchia aspettando che qualche lavoratore protetto vada in pensione e liberi il posto sicuro.

La Repubblica (ed.Napoli) - 15 febbraio 2012
“La filosofia spiegata ai bambini”.
░ Alla FNAC, un laboratorio della docente Maura Striano che coinvolge gli alunni delle scuole
I filosofi in erba hanno dai 5 ai 14 anni. Ascoltano reading,seguono lezioni e, soprattutto, fanno tante domande. Si chiedono donve comincia e dove finisce l’universo, cosa c’è oltre la vita, se esiste Dio. A far luce nel labirinto di interrogativi e riflessioni ci pensa il progetto educativo “Philosophy for children”,…. Coordinato da Maria Striano, docente di Teorie e metodi delle Scienze umane e sociali, presso l’Università Federico II… Philosophy for children è un percorso d’introduzione al dialogo filosofico elaborato negli anni Sessanta dal prof. Americano Matthew Lipman… Con questo metodo, la classe si trasforma in una comunità di ricerca, un contesto stimolante che promuove il confronto e lo scambio di opinioni…. Materiali utilizzati sono racconti in forma dialogica con protagonisti ragazzini, adulti, animali, che si pongono domande su temi quali: verità, bellezza, natura, educazione, legalità. Testi quali “Mark” di Lipman, “Picoclo ma coraggioso” di Berrie Heesen, “Il re della foresta” di Stefano Nardone….

La Stampa - 15 febbraio 2012
“Una coda da rockstar per la tessera dei musei”.
░ Centinaia di giovani a Torino per l’abbonamento a prezzo ridotto:una convenzione per gli studenti universitari: pagano 10 euro.
Una coda da rock star. Sembrava la vigilia di un concerto, ieri davanti all’Info point della Regione, in Piazza Castello. Centinaia di giovani e un serpentone di mezzo km, dalle 10 di mattina fino al tardo pomeriggio… A radunare una folla stoica incurante del freddo è stato l’amore per l’arte e per i suoi capolavori… In poche ore sono andate a ruba 1050 tessere. Carte che danno accesso illimitato a tutti i musei della città e del Piemonte, in totale 200 tra residenze reali, castelli, giardini. In soli due mesi, 72 mila abbonamenti venduti…. A fine giornata qualcuno è rimasto a bocca asciutta. Ma tra le proteste i vertici del Senato Studenti si sono adoperati per accontentare tutti.

ItaliaOggi - 15 febbraio 2012
“Scuola, dipendenti al lavoro 3-4 anni in più”.
░ Brutte notizie per il personale scolastico che sperava di pensionarsi.
Nessuna scappatoia per i dipendenti della Scuola. Dovranno sottostare alla mannaia della riforma Fornero, anche se non è colpa loro che il servizio non sia calcolato in base all’anno solare ma all’anno scolastico. Per una differenza di pochi mesi dovranno restare al lavoro fino a tre o quattro anni in più…. ….I docenti pensionandi che dovranno rinviare l’uscita erano stimati dall’emendamento riparatore del PD in 4mila, per una copertura di circa 215 milioni di euro in tre anni… Le perplessità sono arrivate dalla Ragioneria generale: i docenti interessati sarebbero 6mila… Non bastano 215 milioni, ne occorrono 600…

Il Sole 24Ore – 16 febbraio - 2012
“Scuola e vigili, contratti liberati negli enti virtuosi”.
░ Concessa una deroga (a metà) per gli enti locali virtuosi.
Sopravvive a metà il rinvio al 2013 del dimezzamento obbligatorio per il personale a termine impiegato dagli enti locali nei servizi educativi e scolastici e nella polizia municipale. La commissione Bilancio del Senato, infatti, ha stralciato l’estensione della deroga anche agli enti che hanno sforato i vincoli di finanza pubblica, e che di conseguenza incappano nel blocco delle assunzioni. La possibilità di rinnovare per quest’anno i contratti a t.d. anche nei settori a più alta incidenza di personale a termine, quindi, è limitata agli enti in regola con gli obblighi finanziari: per gli altri resta in vigore lo stop totale alle assunzioni, a termine e non. … Rimane il fatto che, soprattutto nei settori educativi, l’incidenza dei contratti a termine è elevatissima, e il problema di fare funzionare questi settori con la tagliola del 50% è quindi destinato a riproporsi il prossimo anno.
 

www.governarelascuola.it – 5 febbraio - 2012
“Le novità per la scuola”.
░ Il IV numero della giovane rivista telematica è dedicato all’assetto delle scuole dal punto di vista giuridico-istituzionale;si articola in 4 saggi: Il Giano bifronte; Il vuoto di potere e le invasioni sindacali; Le figure di sistema; Le novità per la scuola. Riportiamo passi dell’ultimo.
Proprio negli ultimi tempi, anche nella scuola qualcosa si è mosso, e non si tratta di tagli; il 25 gennaio è ripresa alla Camera la discussione sul DDL Aprea, sulla base di un Testo Integrato del Relatore, che ha ripreso i DDL presentati da vari deputati; il 3 febbraio è stato presentato in CDM il Decreto Legge sulle semplificazioni, che prevede alcune disposizioni anche per la scuola…. Prendiamo in esame i due provvedimenti, senza pretesa di sistematicità… Il Decreto Legge “DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI SEMPLIFICAZIONE E DI SVILUPPO” affronta moltissime questioni; le disposizioni riguardanti la scuola si trovano nella Sezione III… noi ci limiteremo all’esame dell’art.50…. Il DDL Aprea riguarda invece specificamente la scuola; si divide in tre Capi: -Governo delle istituzioni scolastiche; -Stato giuridico e reclutamento dei docenti; -Rappresentanza istituzionale delle scuole autonome… Procediamo nell’analisi per materie, considerando insieme Decreto Legge e DDL…
Il governo dell’autonomia scolastica. L’Art. 50 del Decreto Legge è rubricato “Attuazione dell’autonomia”; la finalità indicata è appunto quella di “consolidare e sviluppare l’autonomia delle istituzioni scolastiche, potenziandone l’autonomia gestionale secondo criteri di flessibilità e valorizzando la responsabilità e la professionalità del personale della scuola”;… Il DDL è molto più preciso, l’intero Capo I è rubricato “Governo delle Istituzioni scolastiche”…. all’art. 1, comma 2, alle istituzioni scolastiche è conferita la potestà statutaria, naturalmente nel rispetto delle norme generali indicate dalla legge… Se questa norma venisse approvata, sarebbe il primo passo avanti rispetto all’ attribuzione della personalità giuridica di cui alla Legge 59/1997; godere dell’autonomia statutaria significa per la scuola autonoma potersi auto-organizzare non solo a livello didattico, ma anche a livello di assetto gestionale. Le scuole hanno autonomia piena, la potestà statutaria non è sindacabile, salvo il potere di scioglimento del Consiglio di Indirizzo da parte dell’organo tutorio in caso di grave inadempienze. Le scuole diventano così delle vere e proprie istituzioni, molto vicine agli Enti Pubblici non economici; viene da domandarsi: perché non dire le cose con chiarezza, perché non dare finalmente una definizione “chiara e distinta” della scuola autonoma? Nelle bozze del Decreto circolate la scorsa settimana, c’era un comma che a leggerlo ci ha fatto sognare; per la verità, riguardava solo i Convitti Nazionali, ma basterebbe riesumarlo ed applicarlo alle scuole autonome tout court, non solo ai Convitti: “I convitti nazionali e gli educandati femminili dello Stato, ridenominati collegi italiani internazionali, sono istituzioni a ordinamento speciale con personalità giuridica di diritto pubblico e autonomia amministrativa, finanziaria e patrimoniale e con potestà statutaria, sottoposti alla vigilanza del Ministero dell’Istruzione”….
L’organico funzionale. Nel Decreto Legge viene istituito l’organico funzionale, non solo di scuola, ma anche di rete, organico che dovrebbe avere una stabilità triennale, a parte gli adattamenti annuali. E’ chiaro che siamo in presenza di uno degli aspetti fondanti dell’autonomia scolastica, ma il riferimento alla invarianza di spesa fa temere che si tratti di pure enunciazioni di principio; se però venisse anche solo delineato un nuovo sistema di definizione degli organici, sarebbe un grosso passo in avanti, in attesa di tempi migliori per quanto riguarda le risorse. Legato agli organici è il discorso del reclutamento del Personale; il Decreto Legge non ne parla, ma il DDL Aprea fissa un paletto fondamentale, all’art. 13, comma 1: “Il reclutamento dei docenti delle scuole di ogni ordine e grado avviene mediante concorsi per titoli banditi dalle reti di scuole”. Finalmente, si riporta nell’alveo della scuola autonoma il reclutamento del personale e compare di nuovo il concetto di rete, ben presente anche nel Decreto Legge.
Le reti. L’aspetto più innovativo del Decreto Legge è senz’altro quello della istituzionalizzazione delle reti, che non è finalizzata solo alla gestione di una parte dell’organico, ma è ad ampio spettro, come chiaramente detto nella lettera c) del citato art. 50 del Decreto Legge:
“…costituzione, previa intesa con la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, di reti territoriali tra istituzioni scolastiche, al fine di conseguire la gestione ottimale delle risorse umane, strumentali e finanziarie.” Per la prima volta viene stabilita una espansione territoriale dell’autonomia scolastica in modo formale ed istituzionale, con l’obiettivo di ottimizzare l’utilizzazione delle risorse disponibili nella gestione dell’offerta formativa sul territorio. Importante anche la previsione di un’intesa con la Conferenza Unificata, date le competenze che la Costituzione prevede in materia per Regioni ed EE.LL. A questo proposito, costituisce un netto passo indietro il Capo III del DDL Aprea, fatto del solo articolo 17, che affida la rappresentanza istituzionale delle scuole autonome a dei “Consigli delle autonomie scolastiche”, senza accorgersi di cadere in una vera e propria contraddizione logico-giuridica, perché un’istituzione non può essere rappresentata che da se stessa, non da fantomatici OO.CC. territoriali, sia pure eletti dai soli Dirigenti e presidenti dei Consigli di Indirizzo…..

TuttoscuolaNEWS n. 522 - 6 febbraio 2012
“Monti: il posto è mobile”.
░ Sulla parola “monotonia”, Tuttoscuola commenta con indulgenza.
C’era forse un sottile velo di amichevole ironia nella battuta (“che monotonia il posto fisso, è bello cambiare…”), che è costata a Mario Monti le rampogne quasi unanimi dei sindacati e di molti precari frequentatori dei social network, ma nei giorni successivi il dibattito ha finito per concentrarsi sulla  prima parte della frase pronunciata dal premier nell’intervista a Matrix, di cui la citata battuta era solo la parte finale: “I giovani devono abituarsi al fatto che non avranno un posto fisso per tutta la vita. Tra l’altro, che monotonia…”. Per evitare polemiche, anche strumentali, Monti ha poi detto di non sottovalutare affatto l’importanza del posto fisso, ma ha insistito, insieme alla ministra competente in materia di lavoro, Elsa Fornero, sul fatto che le tendenze evolutive del mercato del lavoro nazionale e internazionale portano a ritenere che la mobilità dei lavoratori sarà in futuro la regola, e non l’eccezione, come lo è stata in Italia per un lungo periodo….. Quanto alle obiezioni provenienti dal mondo della scuola, soprattutto dai precari, la cui primaria aspirazione è quella di avere un posto fisso, si potrebbe rispondere che anche per loro, una volta stabilizzati - come per il personale di ruolo - si porrà con urgenza un problema di mobilità, non più in senso territoriale ma professionale: alla scuola italiana serviranno sempre di più insegnanti a professionalità arricchita, figure di staff, specialisti in software educativo e valutativo, insomma una variegata tipologia di docenti, con funzioni e competenze differenziate, capaci di soddisfare le nuove esigenze formative dei giovani del XXI secolo. La mobilità ci sarà, auspicabilmente, tra queste diverse figure professionali.

Libero - 7 febbraio 2012
“Ma la figlia di Elsa lavora con Mammà”.
░ Predicano bene e razzolano male: si moltiplicano gli indizi deludenti. Da parte nostra una riflessione. E’ nota la correlazione positiva tra status socioeconomico dei genitori e qualità della posizione lavorativa dei figli. Nell’Egitto dei faraoni, scribi e sacerdoti se la passavano meglio ancora, sulla schiena del popolo; e così nel Medioevo. Poi c’è stata la Rivoluzione Francese… Ma in certe enclave della società non è arrivata. La detta correlazione suggerisce che una quota della sfiga di quelli che un giovin signore ha definito “sfigati” va addebitata al fatto che i loro genitori non esercitano potere, o perché non ne hanno o perché sono…. (ognuno completi secondo la propria visione delle cose). In questa fase di ristrettezza economica che minaccia di essere un trend, urge attivare strumenti di analisi che verifichino la correlazione statistica.
Silvia insegna nella stessa università del ministro e fa ricerca in una fondazione torinese… Silvia Deaglio, figlia del ministro del Lavoro Elsa Fornero e dell’editorialista della Stampa mario Deaglio… I ragazzi italiani, inguaribili bamboccioni, vogliono lavorare vicino mamma e babbo ? Sacrosanto. Infatti Silvia Deaglio lavora proprio accanto ai genitori. Stessa regione, stessa provincia, stessa città, stesso ateneo….La giovane signora…, classe 1974 è professore associato alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Torino. Guarda caso, il medesimo tempio del sapere in cui insegnano sia mamma Elsa che papà Mario. Per vincere la monotonia, laragazza si è ritagliata il tempo per un secondo impiego: quello di responsabile unità di ricerca della fondazione HuGeF…. La fondazione di cui sopra è sovvenzionata dalla Compagnia di San paolo, di cui mamma Elsa è stata vicepresidente tra il 2008 e il 2010…. Silvia Deaglio offre il destro per dare ragione anche a un altro esponente del governo, cioè Michel Martone, secondo cui chi non è ancora laureato a 28 anni è uno sfigato….Infatti, la bionda Silvia a quell’età aveva già accumulato una marea di diplomi…. Si è subito distinta per la capacità di ottenere fondi per la ricerca….Come ha documentato Thomas Mackinson sul Fatto Quotidiano…, quasi un milione di euro in due anni… Poi altro denaro dalla Regione Piemonte… Sempre tra il 2008 e il 2009, la Deaglio jr si è guadagnata 120mila euro in due tranche dalla Fondazione San Paolo….

ItaliOggi - 7 febbraio 2012
“Organici. Riecco il tetto di Tremonti”.
░ Al riesame in CdM, il Decreto Semplificazione e Sviluppo subisce una frenata nell’articolo sull’autonomia scolastica, in quanto il Tesoro ne impone la riformulazione. Così, almeno, dalle indiscrezioni di stampa. Riportiamo quella pubblicata su ItaliaOggi; secondo Alessandra Ricciardi, per l’a.s. 2012/13 il governo non autorizzerà incrementi di spesa.
Erano stati in molti a contarci. A sperare che attraverso la riforma dell’organico funzionale si potessero trasformare a t.i. molti più posti di quelli che saranno stati lasciati liberi con i pensionamenti già il prossimo anno. A farlo credere, le prime versioni del dl di semplificazione e sviluppo. Che venerdì scorso è tornato per l’approvazione finale in CdM. Modificato rispetto al primo via libera, tra altro, nella parte riguardante la scuola e l’università. Tra le norme riscritte c’è infatti l’art.50 del decreto, intitolato inizialmente “Autonomia responsabile” e ora “Attuazione dell’autonomia”. Un cambio di titolo a cui corrisponde anche un cambio sostanziale di quei contenuti che lasciavano intravedere la stabilizzazione di 70mila unità. Non è così. Il testo finale del decreto legge, che è atteso tra oggi e domani in G.U. per la pubblicazione, attenua la portata delle disposizioni sull’organico funzionale. E soprattutto ridà peso al dl 112/2008… con cui l’allora ministro dell’Economia Giulio Tremonti avviò la riforma della scuola di Mariastella Gelmini con un taglio di 11omila posti e 8 miliardi di risparmio…. Il tetto agli organici sui quali fare assunzioni anche a t.i., fissato da Tremonti, al netto dei tagli fatti, per il prossimo anno corrisponde a quello che si è riscontrato nell’organico di diritto dell’a.s. 2011/12. Il personale della scuola dovrà infatti garantire, come prevede il decreto 112, che a decorrere dal 2012 ci siano risparmi per 3.188 milioni di euro annui… E’ sparito, poi, dall’articolo finale, il riferimento ai 10mila posti in più proprio per l’organico funzionale….

ItaliOggi - 7 febbraio 2012
“Il TAR di Latina ha emesso la prima sentenza definitiva in materia di sostegno”.
░ Si riferisce di una sentenza del TAR di Latina in materia di sostegno scolastico e diritto allo studio dei ragazzi disabili.
Con sentenza n.1075 emessa il 3 febbraio, i giudici amministrativi hanno accolto il ricorso presentato da trenta famiglie pontine, sostenute dalla Gilda Insegnanti di Latina, riconoscendo che le ore di sostegno destinate ai loro figli, studenti diversamente abili, non sono abbastanza e vanno reintegrate. …. Erano stati i tagli imposti dal vecchio Governo a portare le famiglie a richiedere l’intervento del Tar visto che sono cambiate notevolmente le proporzioni di alunni disabili per docente, in alcuni casi si arriva anche a un docente per tre ragazzi. Queste trenta famiglie si aggiungono alle più di cento in provincia che hanno visto approvato il ricorso al Tar lo scorso anno. E al momento sono già pronti almeno altri 70 ricorsi, anche in questo caso con ogni probabilità, il tribunale amministrativo del Lazio darà ragione alle famiglie dei ragazzi disabili.

www.ilsussidiario.net/News - 8 febbraio 2012
“D’Oria: salute dei docenti a rischio, Monti e i sindacati non fanno nulla?”.
░ Il corpo docente rientra tra categorie le cosiddette helping profession, risultando esposta ad usura psicofisica. L’intervistato, il dott. Vittorio Lodolo D’Oria opera, in seno alla Fondazione IARD, nel campo della prevenzione del burnout dei docenti. Ottenuta l’attenzione e il riconoscimento del Miur (D.G.per il personale scolastico, Prot. 419/uff.VII, 13/12/05), è impegnato in progetti presso le scuole.
D. Se le conseguenze da stress lavoro-correlato sono difficilmente riconoscibili ad occhi non allenati a leggere segni e sintomi del disagio mentale professionale (Dmp), chi può stabilire quando preoccuparsi?
R. Il d.s., e non altri, è sempre colui che ha il compito di riconoscere il disagio e gestirlo di conseguenza. Le espressioni (sintomatologia e segni clinici) del Dmp sono abbastanza stereotipate e piuttosto facilmente riconoscibili se si è a conoscenza del fenomeno… Di fronte al sospetto di Dmp non si deve perdere tempo, ma valutare celermente tutti gli elementi a disposizione raccogliendo – con estrema discrezione – testimonianze e documentazione pregressa: ciò è utile a chiarire il quadro. Il conseguente invio alla Commissione medica di verifica (Cmv) per un accertamento medico d’ufficio deve poi essere corredato, a norma di legge, da una sintetica e significativa relazione d’invio al Collegio medico competente. Ogni elemento significativo riportato nella relazione deve essere suffragato da testimonianze e allegati alla relazione stessa…
D. Cosa pensa di ciò che il Miur sta facendo in merito…?
R. Né con la Gelmini né con l’attuale ministro la situazione sta migliorando. Le nuove tutele sulla salute dei docenti e sulla prevenzione dello Slc sono completamente inascoltate. A fronte del decreto 81/08 che contempla interventi di prevenzione contro l’usura psicofisica nelle cosiddette helping profession, nulla è stato fatto.
www.interdependence.eu - 8 febbraio 2012
“La mania divina di David Maria Turoldo”.
░ A vent’anni dalla morte di David Maria Turoldo, il periodico telematico “Interdipendence. Radici nell’umanità” dedica un numero monografico alla sua memoria. Riportiamo l’articolo di Ermis Segatti.
Tra i proclamatori di Gesù è senza dubbio da annoverare David Maria Turoldo. Di lui fu detto che aveva una sola e costante ispirazione: la fede o quella che egli stesso chiama ‘mania divina’ (Canti Ultimi, Garzanti, Milano 1991, p. 151). Perciò alcuni lo ritengono non indebitamente il poeta e lo scrittore per eccellenza della religione proclamata sui tetti della società secolare. Ma questa affermazione non deve trarre in inganno semplificando un profilo di scrittore che fu costantemente contrassegnato anche dal tormento del dubbio e dalle inquietudini della coscienza di fronte a Dio, tanto che egli potrebbe figurare opportunamente tra i cantori del Deus absconditus, come affiora in particolare nei suoi Canti Ultimi, ma non solo. Si veda, ad esempio, questa preghiera che irrompe improvvisa a commento della prima lettura della XXV Domenica del Tempo ordinario (anno A): “Dio, sei il mio respiro / e non so chi tu sia: / lo dica qualcuno, dica almeno / cosa è il respiro. // Dio, ho paura perfino di urtarti / tanto mi sei vicino: / e non dove tu sia, / dove incontrarti. // Dio, ho paura e ti amo / perché mi salvi da ogni paura: / Dio, mia pace, mia gioia... / E mia terribile notte. // Dio vicino assente lontano: / io ti parlo e tu muto come lapide bianca, / o infinito silenzio. // Eppure solo tu sai / il numero dei miei capelli / e il numero dei giorni miei : tu solo! / Ma chi sei?, Signore, Chi sei?” (Opere e giorni del Signore, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo, 1989p. 490). In Anche Dio è infelice (Piemme, Casale Monferrato 1992), scritto due anni prima della morte, si legge tra l’altro: “E’ il silenzio la parte più grande di tutto il mistero di Cristo. Il silenzio di Dio; il silenzio della creazione; e della notte: Il silenzio dei tabernacoli. Silenzio, grembo dei mondi... E poi: come dire Dio e che cosa dire? Dio che tace non è già un annuncio? Tanto più che è difficile dire se Dio sia un suono oppure il silenzio ... Di contro non stanno che le nostre parole sfocate; i nostri discorsi inutili e interminabili; e tutti uguali, questo gran dire, che poi non muta nulla, non trasforma, non fa soffrire nessuno.... Io penso veramente che Cristo abbia sofferto di più nel decidersi a parlare che nell’accettare la passione. Articolare un mistero dentro sillabe; dare un suono al silenzio; creare un’immagine a ciò che è al di là di ogni immagine: questa la grande impresa di Gesù” (pp. 21-24). Questi motivi trovano il loro punto culminante sia autobiografico (nella lucida consapevolezza della morte imminente) sia lirico lungo le poesie raccolte nella sezione centrale dei Canti Ultimi….
Egli parte da una dolorosa constatazione: dalla creazione in poi Dio ha scelto il silenzio, ha deciso di oscurare l’ onnipotenza di fronte al dolore del mondo: “... ogni creatura / ti muore tra le mani, / nel mentre che si forma / e fiorisce ... // ... tue gesta sono / il filo d’erba sulle macerie / il raggio d’una stella da millenni / già spenta e le perle / di rugiada nel prato all’alba.” E’ in questo ampio scenario cosmico che si inserisce organicamente la sequenza di brevi e serrati componimenti sulla passione di Gesù: “E pure il tuo figlio / il divino tuo figlio, il figlio / che ti incarna, l’amato / unico figlio uguale / a nessuno, anche lui / ha gridato / alto sul mondo: / ‘Perché ... ?’ / Era l’urlo degli oceani / l’urlo dell’animale ferito / l’urlo del ventre squarciato / della partoriente / urlo della stessa morte: / ‘perché?’ / E tu non puoi rispondere / non puoi.... / Condizionata onnipotenza sei! / pretendere altro è vano. // T’invocava con tenerissimo nome: / la faccia a terra / e sassi e terra bagnati / da gocce di sangue: / le mani stringevano zolle / di erba e fango: / ripeteva la preghiera del mondo: / ‘Padre, abbà, se possibile’ ... / Solo un ramo d’olivo / dondolava sopra il suo capo / a un silenzioso vento ... // Ma non una spina Tu / gli levasti dalla corona. / Trafitto anche il pensiero: / non può , non può lassù / il pensiero non sanguinare! / Oh, le ferite della mente! // E non una mano / gli schiodasti dal legno: / che si tergesse / dagli occhi il sangue / e gli fosse dato / di vedere / almeno la Madre / là / sola ... // Perfino potenti / e maestri di ferocia / e gente, al vederlo / si coprivan la faccia. ./ E lui a fluttuare / dentro una nuvola: / dentro / la nuvola del divino / Nulla! / E dopo / solo dopo / Tu e noi / a ridargli la vita.// No, credere a Pasqua non è / giusta fede: / troppo bello sei a Pasqua! / Fede vera / è al venerdì santo / quando Tu non c’eri / lassù! / Quando non una eco / risponde / al tuo alto grido / e a stento il Nulla / dà forma / alla tua assenza”. La parola poetica su Dio e su Gesù di David Maria Turoldo è pressoché sterminata e prorompe spesso all’interno della produzione in prosa, come del resto si sprigionava improvvisa nella sua comunicazione orale. Una delle imprese maggiori è la consegna in versi delle preghiere alla liturgia festiva (Opere e giorni del Signore), oltre al costante esercizio poetico sui Salmi, da lui splendidamente tradotti in collaborazione con G. Ravasi (I Salmi. ‘Lungo i fiumi...’). …Tra i vari momenti di irruzione poetica intercalati alla traduzione dei salmi, affiora questo commento al versetto 5 del salmo 26 (25) ‘In acqua purissima lavo le mani’, commento che presuppone il contesto liturgico dell’Offertorio, recitato in latino nella celebrazione della Messa secondo il rito romano prima della riforma del Concilio Vaticano II: “Mi sorprendono queste mani / protese in favolosi spazi; / costellazione di ori e di sangue. / Brilla la croce uguale a una spada / e la terra è tutta una ferita, / una montagna di marmo è l’altare / e la chiesa vuota, immensa. / Io ho gridato l’augurio al popolo / ma risposta nessuna è venuta / a sostegno del mio ardimento / assurdo: l’eco dei passi e la voce / infranta sotto gli archi muti … / Ora, dunque, la parola alle mani / che tracciano gesti indicibili”.

ItaliaOggi - 9 febbraio 2012
“Profumo ci ripensa: niente nuovi precari in graduatoria”.
░ Con Francesco Profumo, sulle montagne russe: in alto alto (i 23 mila abilitati che attendono di essere inseriti nelle GE; i 70mila docenti circa che avevano visto prospettarsi la stabilizzazione nell’organico dell’autonomia), in basso basso (il ministro ha ripensamenti: si adducono i soliti motivi di cassa, come al tempo del duo Gelmini-Tremoni). Riportiamo l’indiscrezione di fonte solitamente bene informata.
Per il momento è solo una voce…. Se le indiscrezioni saranno confermate, pare proprio che il ministro Profumo ci abbia ripensato: se alla Camera aveva dato il via libera alla proposta di modifica (PD) che riapre le graduatorie dei docenti precari aspiranti prof., al Senato no…. Il PD,alla Camera, aveva argomentato la necessità di dare uno sfogo anche a prof abilitati che rischiavano di restare ingiustamente fuori. E il governo, acquisito l’ok di Profumo aveva dato il via libera. Ora però sta emergendo che il ministro sarebbe di avviso contrario; si adducono anche ragioni finanziaria di mancata copertura della norma…..

Miur – Ufficio Stampa - 9 febbraio 2012
“Agenda digitale: la cabina di regia accelera il programma italiano”.
░ Tra marzo e giugno saranno definiti i principali interventi, in raccordo con le strategie europee
E-government, E-commerce e Smart communities. E ancora, Alfabetizzazione informatica, Ricerca e Investimenti, Infrastrutture e Sicurezza. Sono questi i sei assi su cui si articolerà l’Agenda digitale italiana, attraverso altrettanti gruppi di lavoro. Questo pomeriggio si è insediata la cabina di regia che avrà il compito di accelerare il percorso di attuazione dell’agenda in raccordo con le strategie europee, predisponendo una serie di interventi normativi da attuare tra marzo e giugno prossimi. Alla riunione erano presenti, tra gli altri, i ministri Corrado Passera (Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti), Filippo Patroni Griffi (Funzione Pubblica) e Francesco Profumo (Istruzione, Università e Ricerca). Presenti, inoltre, il sottosegretario all’Editoria Paolo Peluffo e i rappresentanti del ministero dell’Economia e delle Finanze e della Coesione Territoriale. I sei gruppi di lavoro, suddivisi in base ai principali obiettivi della strategia, agiranno in raccordo diretto con i ministri. Ognuno di essi sarà coordinato dai referenti del ministero che sarà maggiormente coinvolto, per quel determinato tema, ma vedrà la collaborazione di tutti gli altri dicasteri che partecipano alla cabina di regia. Inoltre, potranno partecipare anche esponenti di altri ministeri. In aggiunta, saranno organizzati gruppi di lavoro tematici che coinvolgeranno, di volta in volta, i principali attori del settore. Sia pubblici che privati. Nello specifico, i sei gruppi di lavoro riguardano: Infrastrutture e sicurezza, coordinato dal Mise; E-Commerce, coordinato dal Mise e dal Dipartimento per l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri; E-government e Open data, coordinato da Miur e Mfp; Alfabetizzazione informatica, coordinato da Miur e Mfp; Ricerca e investimenti, coordinato da Miur e Mise; Smart Communities, coordinato da Miur e Ministero della Coesione. Ciascun gruppo di lavoro dovrà, preliminarmente, censire le iniziative in corso. Quindi recepire l’agenda europea, individuare le migliori pratiche, ricostruire una visione strategica, definire il quadro finanziario di riferimento, predisporre le azioni normative e progettuali e valutare le relative ricadute.

AVVENIRE - 10 febbraio 2012
“Troppi stop, anno scolastico arischio”.
░ Il governo potrebbe “sanare” le situazioni in cui non si arriva ai 200 giorni di lezione per effetto delle pause imposte dal maltempo.
Ancora lezioni e attività didattiche sospese a causa della neve e del freddo record… Spesso i collegi dei docenti programmano almeno 4 giorni di riserva oltre i 200 minimi previsti dalla legge per il riconoscimento dell’a.s. In questo caso, però, sopratutto in alcune regioni, lo stop alle lezioni rischia di andare ben oltre questo “pacchetto” di sicurezza…
E il ministro si sta già muovendo… monitorerà, assieme agli UU.SS.RR. la situazione regione per regione… Al ministero sarebbero orientati a validare comunque l’a.s., anche laddove non è stato rispettato il tetto minimo…

 

www.asas.sicilia.it - La Letterina n. 308 - 26 gennaio 2012
“Concorso dd.ss. e Consiglio di Stato: una corsa a ostacoli”.
░ Sul delicato tema, di massima attualità, riportiamo - di una nota del d.s. Salvatore Indelicato - la parte conclusiva, nella quale il vicepresidente regionale ASASi evidenzia l’ingorgo giudiziario dinanzi il quale s’è venuto a trovare il ministro Profumo. Riportiamo, altresì, una nota redazionale dal titolo emblematico: “Che succede adesso ?”
…. il Consiglio di Stato da ragione a un gruppo di ricorrenti che erano stati esclusi nel primo grado e che invece andavano ammessi. Incredibile! E come la mettiamo ora che le prove si sono svolte e che quindi questi signori non vi hanno potuto partecipare? Facciamo una sessione suppletiva solo per loro come si fa agli esami di maturità? E se le ordinanze dovessero continuare a pioggia facciamo una prova suppletiva al mese sino a quando il Consiglio di Stato non esaurisce la batteria di appelli? Oppure si azzera tutto e si ricomincia daccapo come al gioco dell’oca? Leggete bene il dispositivo dell’ordinanza del CdS n. 67 dell’11.1.2012 che dice: “Considerato che, ad un primo esame, l’appello cautelare in epigrafe appare meritevole di parziale accoglimento laddove ha rilevato - per un verso - il carattere obiettivamente erroneo di alcuni dei quiz somministrati e - per altro verso - l’alta probabilità che, in assenza degli errori in questione, l’appellante dott. Cristofari avrebbe potuto accedere al prosieguo delle prove concorsuali. Considerato, tuttavia, che dall’esame degli atti di causa emerge che tale probabilità sussistesse solo per l’appellante dott. Cristofari (il quale aveva totalizzato 75 punti, a fronte degli 80 necessari per essere ammessi alla prova scritta), e non anche per gli altri appellanti, i quali avevano riportato punteggi inferiori. Tenuto anche conto del fatto che gli interessati hanno già partecipato alle prove scritte, in base al decreto cautelare del Presidente di questa Sezione; Sussistono giusti motivi per disporre l’integrale compensazione delle spese di lite fra le parti. P.Q.M. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta) accoglie l’istanza cautelare in epigrafe, e, per l’effetto, in riforma dell’ordinanza impugnata, accoglie l’istanza cautelare formulata dinanzi al T.A.R. in relazione alla posizione dell’appellante dott. Cristofari. Respinge l’istanza in relazione alle posizioni degli altri appellanti. Spese compensate. Il pallino passa ora al neoministro Profumo che si trova dinanzi a una scelta difficile e cioè mettere delle pezze continue alla procedura con le sessioni suppletive oppure azzerare tutta la procedura e rinnovarla ex novo. CHE SUCCEDE ADESSO?... questo concorso è nato male per la incredibile serie di “pasticci” fatte dal MIUR nell’organizzare i test; il Consiglio di Stato questa volta individua veramente il fumus boni iuris quando dice che il ricorrente poteva superare la preselezione se tutti i test fossero stati formulati correttamente. Chi aveva invece un punteggio troppo basso, per cui non avrebbe mai potuto superare la preselezione, viene escluso. Un’altra cosa: il concorso non può non andare avanti, le ordinanze e le sentenze vanno rispettate, la politica se ne deve stare alla larga, a meno che non debba intervenire per sanare situazioni assurde causate dalla magistratura (Sicilia docet …).

www.aipd.it - Scheda n. 361 - 26/01/2012
“Il TAR Molise aumenta le ore di sostegno, ma nomina un consulente tecnico per l'accertamento del danno esistenziale”
░ Riportiamo la scheda, opera di Salvatore Nocera, responsabile Area Normativo-Giuridica - Osservatorio Scolastico sull’Integrazione dell’AIPD
Il TAR Molise con sentenza n°970 depositata il 19 Dicembre 2011 ribadisce l’annullamento del provvedimento di una scuola primaria che in esecuzione di assegnazione di ore da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale, aveva assegnato 6 ore di sostegno in luogo delle 24 richieste dalla famiglia sulla base delle risultanze del Profilo Dinamico Funzionale. La sentenza definisce in modo analogo altri due casi, ma mi soffermo su questo perché esso è più semplice e sintomatico. La sentenza, come già il TAR Molise aveva fatto in precedenza, è fondata sul “difetto di motivazione” del provvedimento annullato …, dal momento che, malgrado la richiesta conseguente al Profilo Dinamico Funzionale, le 6 ore sono state assegnate senza alcuna motivazione da parte né dell’Ufficio Scolastico né della scuola. Né può dirsi che la motivazione esplicita o implicita stia nella necessità di tagli alla spesa scolastica, dal momento che, come afferma -il TAR, la Sentenza della Corte Costituzionale n° 80/10 stabilisce che nessun vincolo di bilancio può comprimere il nucleo essenziale di un diritto costituzionalmente garantito come quello delle ore di sostegno indispensabili per il diritto allo studio degli alunni con disabilità. Ovviamente la sentenza del TAR condanna l’Amministrazione soccombente alla rifusione delle spese di causa sostenute dalle famiglie. Circa invece la richiesta di risarcimento dei danni biologici conseguenti al mancato numero di ore di sostegno, il TAR, distaccandosi da un orientamento che sembrava ormai consolidato, non ha stabilito equitativamente la condanna dell’Amministrazione ad una somma pecuniaria, … ; ha invece nominato un consulente tecnico di ufficio che dovrà accertare se, dato lo stato di salute indicato nella documentazione sanitaria agli atti, l’alunno ha subito un aggravamento a causa del comportamento omissivo dell’Amministrazione. In vero ciò, pur non pregiudicando l’immediatezza dell’aumento delle ore di sostegno, rende più gravosa la situazione delle famiglie che debbono anticipare le spese per il consulente d’ufficio e, se vogliono, anche di uno di parte; laddove il consulente tecnico d’ufficio ritenesse che non vi siano stati danni, per questa parte del ricorso le famiglie risulterebbero soccombenti, dovendosi non solo accollare le spese sostenute, ma anche quelle di giustizia. OSSERVAZIONI. Questo precedente dovrà fare riflettere le famiglie, prima di inserire in ricorso anche la richiesta di risarcimento del danno, se hanno prove sufficienti o se non convenga rinunciare a tale richiesta. Ciò mi sembra una riduzione della sfera di libertà di esercizio di azione giudiziale, dal momento che comunque un danno in se ipsa sussiste: la sofferenza dell’alunno per essere rimasto non sufficientemente sostenuto in classe; danno fin qui liquidato equitativamente, senza necessità di sottoporre a perizie il minore, cosa che comunque costituisce un’intrusione nella sfera più profonda della sua delicatissima personalità.

www.governarelascuola.it - 29 gennaio 2012
“Il programma annuale 2012. Alcune criticità”.
░ Riportiamo un passo della nota che apre il numero di questa settimana del periodico elettronico diretto da Pietro Perziani:valuta positivamente la proposta di organico “di rete” di cui al Decreto Semplificazioni.
Finalmente anche nella scuola qualcosa si muove e non si tratta di tagli. Alla Camera è ripresa la discussione sul DDL Aprea, sulla base di un Testo Integrato del Relatore senz'altro migliore del testo iniziale; si potrebbe dire che anche questo è uno dei buoni frutti del clima di maggiore collaborazione che si è venuto a creare tra le maggiori forze politiche dopo la nascita del Governo Monti. Nel Decreto Legge sulla semplificazione c’è anche la scuola, con una novità che per chi scrive è fondamentale: oltre all’organico di scuola, è previsto un organico di rete finalizzato “alle esigenze di integrazione degli alunni diversamente abili nonché di prevenzione dell’abbandono e di contrasto dell’insuccesso scolastico e formativo”. Non solo, è prevista una vera e propria istituzionalizzazione delle Reti: “Al fine di favorire la gestione ottimale delle risorse umane, strumentali e finanziarie, le istituzioni scolastiche costituiscono reti territoriali sulla base di linee guida definite a livello nazionale dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, d’intesa con la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.”

ItaliaOggi - 31 gennaio 2012
“Incidenti, Inail asso piagliatutto”.
░ Saltano gli attuali istituti giuridici, in primis equo indennizzo e pensione privilegiata. Il decreto applicativo del Salva-Italia svelerà perdite e benefici delle nuove procedure. (di Franco Bastianini)
Con un tratto di penna sono stati abrogati istituti giuridici in vigore da oltre 60 anni, ai quali facevano ricorso, in caso di infortunio in servizio o per causa di servizio o per avere contratto una malattia professionale, i pubblici dipendenti, ivi compreso il personale del comparto scuola. L’art.6 del dl 6 dicembre 2011 n.201, come modificato dalla l. di conversione 22 dicembre 2011 n.214, ha disposto, infatti, l’abrogazione degli istituti dell’accertamento della dipendenza dell’infermità dacausa di servizio, del rimborso delle spese di degenza per causa di servizio, dell’equo indennizzo e della pensione privilegiata. Per espressa volontà del legislatore, l’abrogazione non si applica nei confronti del personale appartenente al comparto sicurezza, difesa, vigili del fuoco e soccorso pubblico…..L’abrogazione non si applica, inoltre, ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore del decreto, ai procedimenti per i quali alla suddetta data non sia ancora scaduto il termine di presentazione della domanda, nonché ai procedimenti instaurabili d’ufficio per eventi occorsi prima della predetta data…..

Press-IN anno IV / n. 216 - 1 febbraio 2012
“Sostegno. Quella discutibile decisione del tribunale di Udine”.
░ Riportiamo alcune delle valutazioni fatte da Salvatore Nocera (Vicepresidente nazionale della FISH, Responsabile del Settore Legale dell'Osservatorio Scolastico dell'AIPD) in un scheda pubblicata nel sito dell'AIPD, e che ha avuto risonanza su www.superando.it; www.infohandicap.org; Press-IN).
Non è la stessa cosa avere sei ore di sostegno svolte dallo stesso docente specializzato e averle svolte, invece, da due docenti non specializzati: sta in questo l'aspetto più discutibile di una recente decisione del Tribunale di Udine, che ha capovolto il precedente provvedimento del giudice monocratico…. Da questa vicenda processuale, per altro, si possono certamente trarre alcuni utili insegnamenti. Una famiglia friulana viene a sapere solo nel mese di febbraio del 2011 che le ore di sostegno assegnate al figlio - frequentante la scuola primaria - sono state ridotte a sedici, rispetto alle ventidue assegnate nell'anno precedente e riconfermate nel PEI (Piano Educativo Individualizzato) per l'anno in corso. Decide quindi di reagire contro questa palese ingiustizia e scorrettezza di informazione, promuovendo un ricorso al Tribunale Civile per discriminazione, ai sensi della Legge 67/06…
Di fronte al giudice monocratico, la famiglia ottiene ragione, dal momento che la riduzione delle sei ore di sostegno crea discriminazione rispetto agli altri alunni che non hanno subito alcuna riduzione di orario di docenti… Conseguentemente, il Ministero dell'Istruzione viene condannato… E tuttavia l'Amministrazione soccombente decide di proporre reclamo al Collegio il quale, con l'Ordinanza n. 1245/11 del 12 gennaio scorso, capovolge il precedente verdetto… In sostanza, a capovolgere la decisione è la testimonianza resa da due docenti, secondo i quali all'alunno cui erano state tolte le sei ore di docenza specializzata, ne erano state comunque assegnate altre sei (quattro più due) di due docenti non specializzati… Se il ricorso fosse stato trattato avanti al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) - come la quasi totalità delle azioni derivanti dalla riduzione di ore di sostegno - tra i motivi del ricorso stesso sarebbe stato prospettato quello di violazione di legge - nella fattispecie l'articolo 14, comma 1 della Legge 104/92 e l'articolo 1, comma 75 della Legge 662/96 -, che assicurano il diritto alla continuità didattica, nonché la violazione dell'articolo 13, comma 6 della citata Legge 104/92, che stabilisce il diritto alla priorità di ottenere un docente specializzato rispetto a quelli non specializzati…. Nel ricorso per discriminazione, però, questi motivi non possono essere addotti… Personalmente, da questa strana vicenda processuale traggo la convinzione che l'azione antidiscriminatoria per riduzione di ore di sostegno, ai sensi della Legge 67/06, non offra tutte le garanzie processuali che può ottenere un normale ricorso al TAR, dal momento che il Tribunale Civile deve limitarsi ad accertare l'esistenza o meno della discriminazione, senza poter entrare nell'esame di vizi di legittimità dell'attività dell'Amministrazione…. Le famiglie sono costrette a rivolgersi alla Magistratura, per ottenere forzosamente ciò che la scuola dovrebbe spontaneamente fornire, conformemente alla sua natura pedagogica. Ma siamo sicuri che tale natura pedagogica non sia ormai inficiata da ragioni diverse, come quelle di riduzione - a tutti i costi umani - della spesa per la scuola pubblica?

Il Sole 24Ore - 1 febbraio 2012
“Stallo sulle semplificazioni”.
░ I tecnici del ministero della Pubblica Amministrazione e quelli della Ragioneria Generale dello Stato lavorando al testo del “Semplificazioni”, frenano sull’autonomia scolastica; e ci pareva…. E’ una pessima maniera, consueta per il due Tremonti-Gelmini, di delegare questioni di rilevanza politica prioritaria nella Scuola.
Ultime limature tecniche sul decreto Semplifica-Italia approvato venerdì scorso dal CdM…. Le novità contenute nella versione originaria del Dl non erano di poco conto, visto che puntavano a introdurre, per decreto, alcune modifiche dibattute da decenni. A cominciare dalla sostituzione degli organici di diritto e di fatto, oggi esistenti, con un nuovo “organico funzionale”. E proseguendo con la concessione alle scuole di una maggiore autonomia di budget e la creazione di reti di istituti che avrebbero potuto gestire uno staff ad hoc di personale. Complici le obiezioni dell’Economia, alla fine si è optato per una versione soft dell’autonomia scolastica, al cui interno l’organico funzionale, l’autonomia di budget e le reti compaiono solo come principi, rinviando per la loro codificazione a successive linee-guida, da emanarsi entro 60 giorni con decreto interministeriale. A parte questa disposizione, nella versione definitiva del decreto, alla voce istruzione si trovano solo il piano per il risparmio energetico, il nuovo programma di edilizia scolastica, il potenziamento del sistema di valutazione affidato all’Invalsi e la riorganizzazione dei principi che devono governare la gestione degli ITS….

www.aipd.it - Scheda n. 362 - 01/02/2012
“Il danno per insufficiente numero di ore di sostegno va provato (TAR Veneto Sent. 1907/11)”
░ Riportiamo la scheda, opera di Salvatore Nocera, responsabile Area Normativo-Giuridica - Osservatorio Scolastico sull’Integrazione dell’AIPD
Il TAR del Veneto con la sentenza n° 1907/11 ha fornito conferme ad orientamenti precedenti in tema di annullamento dei provvedimenti dell’Amministrazione scolastica a causa di insufficiente assegnazione di ore di sostegno e di conseguente richiesta di risarcimento danni. La decisione è interessante per talune affermazioni .In via preliminare rigetta l’eccezione dell’Amministrazione di ricevibilità del ricorso per difetto di notifica ad un qualunque alunno. In proposito il TAR, confermando un orientamento del Consiglio di Stato, chiarisce che nessuno dei compagni con disabilità di quella scuola può essere considerato controinteressato, poiché il ricorrente richiede un maggior numero di ore aggiuntive all’Amministrazione e non chiede, né potrebbe, di ridurre le ore di sostegno già assegnate ad altri…. Questo orientamento ormai consolidato deve essere tenuto presente da quei Dirigenti Scolastici i quali, appena ricevuta la notifica di una decisione che aumenta le ore di sostegno, invece di chiederle, come per legge all’Ufficio Scolastico Regionale (USR), le sottraggono ad altri alunni della scuola, commettendo un illegittimo abuso di potere; infatti così facendo, in conclusione il ricorrente non vincerebbe contro l’Amministrazione ma contro altri compagni con disabilità che non sono mai stati controparte nel ricorso e sarebbe assurdo che lo fossero. In secondo luogo la decisione conferma l’orientamento che annulla l’assegnazione di ore, non motivata sulla base di una corretta istruttoria e cioè l’analisi della Diagnosi Funzionale (DF) e del Profilo Dinamico Funzionale (PDF), seguita dalla formulazione del Piano Educativo Individualizzato (PEI) che deve contenere la precisa richiesta delle ore di sostegno corrispondenti alle “effettive esigenze dell’alunno” (L. n° 296/06 art. 1 comma 605 lettera b) e L. n° 122/10 art. 10 comma 5), operata dalla scuola all’USR. Nulla di tutto questo è stato fatto dall’Amministrazione scolastica e quindi l’atto di assegnazione di ore è illegittimo Quanto alla richiesta del massimo di ore di sostegno, trattandosi di un caso di grave disabilità, anche qui il TAR ha confermato un prevalente orientamento del Consiglio di Stato...; e cioè alla certificazione di gravità non segue automaticamente l’assegnazione del massimo delle ore di sostegno; occorre invece verificare tale esigenza con riguardo alla specificità della disabilità; in altre parole la gravità sanitaria non necessariamente coincide con la gravità ai fini dell’apprendimento e questa valutazione, dice il TAR rientra nella discrezionalità delle valutazioni tecniche della scuola….Il diritto ad ore di sostegno "in deroga" non comporta automaticamente il diritto al sostegno per l'intero orario di frequenza (TAR Campania Sent. 1640/11)). Come pure sul risarcimento del danno a causa delle ridotte ore di sostegno, dice il TAR occorre che il danno pecuniario sia dimostrato, cosa che il ricorrente non ha fatto e quindi per questa richiesta risulta soccombente. In conclusione, essendovi stata una vittoria sull’annullamento del provvedimento ed una sconfitta circa il risarcimento del danno, il TAR ha compensato le spese…..

MIUR – Ufficio di gabinetto - 1 febbraio 2012
“Conclusione della call pubblica avviata con avviso del 23 dicembre 2011 per l'acquisizione di candidature per il conferimento di incarichi di collaborazione presso gli Uffici di diretta collaborazione del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca per estranei alla pubblica amministrazione”.
░ Riportiamo, in parte, la comunicazione. Siamo lieti per i giovani.
Con avviso pubblico del 23 dicembre 2011, si è avviata una call pubblica per il conferimento di n. 6 incarichi presso gli Uffici di diretta collaborazione del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della ricerca, per soggetti estranei alla pubblica amministrazione. Le candidature pervenute all'Ufficio di Gabinetto sono state complessivamente 596…. L'avviso prevedeva il conferimento di incarichi di collaborazione in quattro aree di competenza:
1. NUOVI MEDIA – nuove forme di comunicazione tra i cittadini e all'interno delle comunità allargate;
2. E-GOVERNMENT – modelli di governo aperto e dematerializzato in organizzazioni pubbliche, in processi decisionali e di servizio;
3. OPEN DATA – semplificazione e trasparenza delle pubbliche amministrazioni e accesso libero ai dati attraverso l'utilizzo delle tecnologie dell'informazione;
4. SOCIAL INNOVATION – le città intelligenti: modelli di sviluppo e coesione sociale.
….. Si è pervenuti a conferire in data odierna i richiamati incarichi di collaborazione a giovani dottori di ricerca di specifica ed elevata professionalità. In particolare per l'area NUOVI MEDIA i due incarichi, con trattamento economico annuo pari ad euro 24.000,00 lordi ciascuno, sono stati conferiti alle dottoresse:
• Bassoli Arianna nata a Carpi (MO) il 27/11/1977
• Milan Stefania nata a Castel Franco Veneto (TV) il 13/06/1979
Per l'area E-GOVERNMENT l'incarico, con trattamento economico annuo pari a euro 48.000,00 lordi, è stato conferito al dottore:
• Lanfrey Damien nato a Reggio Emilia il 26/09/1979
Due incarichi, con trattamento economico annuo pari a euro 24.000,00 lordi ciascuno, sono stati conferiti nell'area OPEN DATA ai dottori:
• Benussi Lorenzo nato a Verona il 15/05/1977
• Solda Kutzmann Donatella nata a Tricase (Le) il 12/10/1977
Nell'area SOCIAL INNOVATION è stato conferito un incarico, con trattamento economico annuo pari a euro 48.000,00 lordi, al dottore:
• Carrera Dario nato a Taranto il 16/12/1977
In caso di rinuncia da parte dei soggetti sopra indicati, si procederà all'individuazione di altri giovani dottori di ricerca di specifica ed elevata professionalità nell'ambito delle candidature presentate in risposta all'avviso del 23 dicembre 2011.

La Stampa - 2 febbraio 2012
“Una squadra under 40 al ministero dell’Istruzione”.
░ Dal ministro Profumo, una concreta prova di fiducia nei giovani: con una call pubblica (e non, dunque, per conoscenza personale) ha assunto al MIUR, per un anno, alcuni under 40, a formare un team di consiglieri che contribuisca a innovare la macchina ministeriale introducendo tecnologia.
Sono in 6, geniacci: non ancora quarantenni… Li ha voluti il ministro Profumo: saranno i suoi consiglieri e formeranno un pensatoio molto concreto a viale Trastevere, ma non solo… In tre lavoravano già in Italia ma gli altri rientrano dopo lunghi anni all’estero… Lunedì sono convocati al Ministero per il primo appuntamento. … Il 23 dicembre è stata avviata la procedura con un avviso rivolto a persone con meno di 40 anni e un dottorato di ricerca in alcuni settori specifici: Nuovi Media; E-government; Open data; Social innovation… sono arrivate quasi 600 risposte con curriculum e lettera di motivazione… E ora i sei prescelti hanno una missione difficilissima. “Dovranno disegnare un nuovo modello di Ministero dell’Istruzione – chiarisce il Ministro che ha ereditato le competenze che fino a qualche mese fa erano del Ministero dell’Innovazione retto da Brunetta – e sperimentarlo sul campo. Vuol dire trovare un modo per cercare un canale d’ascolto tra i 30 milioni di persone costituiti da famiglie, alunni e professori. Oppure come rendere pubblici e come usare il patrimonio incredibile dei dati della scuola. Oppure come rendere diversi gli uffici pubblici grazie alle nuove tecnologie, e come usarle a livello sociale”. Da lunedì, i magnifici sei saranno all’opera…..

Il Sole 24Ore - 2 febbraio 2012
“Stretta sulla scuola, senza deroghe”.
░ Respinte le richieste di modifica: l’accesso al pensionamento rischia di essere ritardato anche di sei anni, per effetto del combinato tra manovra di Ferragosto e riforma Monti.
Le novità introdotte dall’art.24 della riforma Monti non trovano deroghe nel dl Milleproroghe per il personale del comparto scuola. Nel testo approvato dalla Camera non c’è, infatti, traccia degli emendamenti che puntavano a introdurre il termine del 31 agosto 2012 per il personale della scuola che avesse maturato i requisiti di accesso e di regime delle decorrenze vigenti prima dell’entrata in vigore del dl Salva-Italia…. L’intreccio delle norme preesistenti con gli inasprimenti introdotti dalla riforma Monti potrebbe prolungare, per i soggetti che avrebbero maturato la quota 96 con i requisiti minimi nel 2012 (60 anni di età e 36 di contributi), l’attività lavorativa anche di 6 anni…

Ufficio Stampa del MIUR - 3 febbraio 2012
“Miur, nominati i Capi Dipartimento Istruzione e Università, AFAM e Ricerca”.
░ Due importanti nomine al Ministero.
Il Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro Profumo ha nominato stamattina due nuovi Capi Dipartimento del Miur. A dirigere il Dipartimento per l'Istruzione è stata nominata la dott.ssa Lucrezia Stellacci mentre al Dipartimento per l'Università, l'AFAM e per la Ricerca il dott. Raffaele Liberali. Lucrezia Stellacci, fino ad ora Direttore Generale dell'Ufficio Scolastico della Puglia ha una lunga esperienza direttiva all'interno dell'amministrazione, dove ha diretto tra gli altri gli uffici regionali di Emilia Romagna, Calabria e Puglia. Raffaele Liberali, fino ad ora direttore per l'Energia presso la Direzione Generale per la Ricerca e l'Innovazione della Commissione Europea, ha invece una consolidata esperienza negli organismi dell'Ue. Il Ministro Profumo, proponendo queste due nomine, ha quindi voluto valorizzare da un lato l'esperienza maturata nei territori a contatto con le diverse problematiche del mondo della scuola, dall'altro portare nell'amministrazione un'esperienza europea, dimensione questa sempre più necessaria nell'attuale fase storica.

 

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XXIV2012

 

 

 

In questo numero:

IL PUNTO

I RICORSI

Dimensionamento: per evitare il licenziamento i Dsga costretti a cambiare regione

Ricorso contro il blocco quinquennale della mobilità per il personale docente neo immesso in ruolo 

Scheda di rilevazione dati Ricorso Mobilità - Trasferimenti