Tutte le notizie

www.governarelascuola.it - 1 marzo 2012
“Il pensionamento coatto”
░ Segnaliamo che il n.5 dell’importante periodico riporta sei articoli – da considerarsi brevi saggi che raccomandiamo ai candidati al concorso a d.s. – raccolti sotto il titolo: “L’Istruzione, un sistema a più facce” e dedicati all’analisi delle diverse competenze nella gestione del sistema di istruzione (sistema complesso nel quale si incrociano le competenze della Scuola Autonoma, dello Stato, delle Regioni e degli EE.LL; un sistema rimasto sostanzialmente statocentrico nonostante la Riforma Costituzionale del 2001). Di seguito riportiamo un altro articolo (“Il pensionamento coatto”), sempre a firma Pietro Perziani, responsabile del periodico on line. Segnala che diversi USR hanno inviato lettere di preavviso di rescissione del rapporto ai dd.ss., invitandoli a fare altrettanto nei confronti del personale docente ed ATA delle loro scuole; tutto ciò mancando, in questa fase del passaggio dalla vecchia alla nuova normativa pensionistica, disposizioni di livello nazionale.
Collocamento a riposo d’ufficio per età. Fino all’anno scorso la pensione di vecchiaia era fissata al compimento dei 65 anni di età, con la Legge 214/2011 il limite è stato fissato a 66 anni, di conseguenza anche il collocamento a riposo d’ufficio dovrebbe essere disposto al compimento dei 66 anni; tutta la normativa previgente dovrebbe essere adeguata, ivi compresa la possibilità di chiedere ed eventualmente ottenere la proroga di due anni non più a 65 ma a 66 anni, con la possibilità di rimanere in servizio fino ai 68 anni. Bisognerebbe riaprire i termini per la richiesta di proroga e rivedere le situazioni definite spostando il termine per il collocamento a riposo a 68 anni.
Rescissione del rapporto di lavoro per anzianità massima contributiva.
. Abbiamo avuto più atti normativi; questa la cronologia: -legge 133/2008, art. 72, comma 11; -legge 102/2009, art. 17, comma 35 novies, che limita il campo di intervento agli anni 2009, 2010, 2011; -legge 148/2011, art 1, comma 16, che estende il campo di applicazione agli anni 2012, 2013, 2014. Ora, l’anzianità massima contributiva non esiste più come istituto giuridico; la stessa legge 214/2011, all'art. 24, comma 20, fa però riferimento all’applicazione della legge 112/2008: “Resta fermo che l'attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 72 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni con legge 6 agosto 2008, n. 133, e successive modificazioni e integrazioni, con riferimento ai soggetti che maturano i requisiti per il pensionamento a decorrere dal 1° gennaio 2012, tiene conto della rideterminazione dei requisiti di accesso al pensionamento come disciplinata dal presente articolo.” Il pensionamento coatto dovrebbe quindi essere rimasto in vigore; ma in che termini? La norma fa riferimento “ai soggetti che maturano i requisiti per il pensionamento a decorrere dal 1° gennaio 2012”, così come sono fissati nel medesimo articolo 24 della Legge, che dovrebbero quindi essere i nuovi termini del “pensionamento coatto”. I requisiti per l’anno 2012 sono: -41 anni e 1 mese di contribuzione per le donne; -42 ani e 1 mese di contribuzione per gli uomini. Questi dovrebbero essere i nuovi termini per il “licenziamento coatto”, con l’aggiunta del requisito dei 62 anni di età, dato che per età inferiori è prevista una penalizzazione nel trattamento pensionistico. Come si sarà notato, abbiamo usato sempre il condizionale, perché le cose non sono affatto chiare. …E’ chiaro comunque che un USR non ha la competenza per risolvere simili problemi interpretativi, si tratta di questioni di livello nazionale, per cui i preavvisi inoltrati appaiono veramente di dubbia legittimità. Dal punto di vista pratico, ricordiamo comunque che un preavviso è appunto un preavviso, che lascia il tempo che trova in caso le disposizioni emanate a livello nazionale siano di altro tenore…
infohandicap.org ANNO VII - NEWSLETTER N. 17 - 06/03/12
“Congedo straordinario in modalità telematica: le nuove procedure”
░ L'Inps comunica (Circolare n.171/2011) le modalità con le quali i lavoratori dovranno inoltrare le domande di congedo straordinario: a partire dal nuovo anno può essere usata solo la modalità telematica con Pin personale, attraverso un numero verde o rivolgendosi ai patronati.
Le domande di congedo straordinario per assistere familiari disabili in situazione di gravità (ex art. 42 del d. lgs. n. 151/2001), a partire dal 1° gennaio 2012, devono essere inoltrate solo ed esclusivamente in via telematica e attraverso tre canali…. Attraverso i servizi telematici messi a disposizione sul sito e attivabili con un Pin personale nell'ambito del servizio di "Invio online di domande di prestazioni a sostegno del reddito"; attraverso i servizi telematici disponibili presso i Patronati; attraverso infine il numero verde 803164, che risponde al Contact center multicanale Inps. Le nuove procedure sostituiscono le tradizionali.

Internazionale – 8 marzo 2012
“Sostiene l’OCSE”.
░ Una interessante sottolineatura di Tullio De Mauro, sul Rapporto OCSE.
L’antico motto “United we stand, divided we fall” è stato ironicamente capovolto nel rapporto OCSE del dicembre scorso “Divided we stand: why inequality keeps rising”. Negli ultimi trent’anni, dappertutto si sono gonfiati redditi da capitale ed è salito l’indice di Gini, che misura la diseguaglianza nella distribuzione dei redditi… Dappertutto, servizi sociali pubblici e gratuiti (sanità, scuola) hanno attenuato la crescita della diseguaglianza. La scuola, sostiene l’OCSE, non solo contrasta diseguaglianze ma costruisce uguaglianza… “E’ essenziale investire nelle risorse umane, un processo che deve iniziare dalla prima infanzia ed essere sostenuto per tutto il ciclo di istruzione obbligatoria…”

TuttoscuolaNEWS n. 526, 5 marzo 2012
“Successo scolastico: la ricetta coreana”
░ Secondo l’istituto di ricerca Bruegel di Bruxelles, la Corea del Sud costituisce un modello particolarmente virtuoso di uscita dalla crisi, essendo riuscita a superare, nel III trimestre 2011, i livelli pre-crisi.
È convinzione diffusa che buona parte della forte ripresa economica della Corea del Sud si debba alla solidità e all’efficienza del suo sistema educativo, che porta quasi tutti i suoi giovani al diploma di istruzione secondaria (97%) e due terzi degli under 30 alla laurea e ad altri titoli di istruzione superiore. È vero che, dopo il diploma, fortissima è la competizione e durissima la selezione (esclusivamente meritocratica) per entrare nelle migliori università, ma è anche vero che quasi tutti gli studenti arrivano alla conclusione degli studi secondari senza ripetere alcuna classe (le bocciature non sono previste) e che nei test Ocse-Pisa la Corea è ai primissimi posti, e spesso al primo, in quasi tutte le classifiche. Qual è la ragione di fondo di queste straordinarie performances del sistema educativo coreano? Quella più importante non sembra essere la pur rilevantissima spesa per l’istruzione (oltre il 7% del PIL) ma l’elevata considerazione sociale nella quale viene tenuta l’istruzione, dovuta anche al peso della tradizione culturale confuciana, che mette l’istruzione in cima ai valori fondamentali della comunità insieme al senso civico, al rispetto degli insegnanti e degli anziani… Gli studenti coreani (come quelli giapponesi) studiano molto… Ma in compenso sanno tutti, a partire da quelli appartenenti alle classi sociali più disagiate, che l’impegno viene premiato e che la competizione si svolge su basi meritocratiche, nella massima trasparenza….
L’Unità - 5 marzo 2012
“No della Camera alla lingua dei segni”
░ La Commissione Cultura ha dato lo stop al riconoscimento del linguaggio dei sordomuti. Un errore, secondo gli esperti.
La CommissioneVII (Cultura, Scienza, Istruzione) della Camera dei Deputati ha opposto un secco no al riconoscimento della Lingua dei segni italiana. La lingua che usano i sordi. La Commissione infatti ha esaminato nei giorni scorsi ed espresso parere contrario al nuovo testo della proposta di legge che riguarda le “Disposizioni per la promozione della piena partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva e riconoscimento della lingua dei segni italiana”…. La Commissione ritiene che l’uso della lingua dei segni potrebbe risolversi in un danno. E’ meglio che i sordi usino, con le tecnologie oggi disponibili, esclusivamente la lingua parlata…. La decisione della Commissione VII della Camera appare molto debole sotto il profilo del merito. Perché le motivazioni del no al riconoscimento della Lingua dei segni sono in contraddizione sia con quanto sostengono le Nazioni Unite e i Parlamenti di tanti altri Paesi, sia con le evidenze scientifiche.

La Stampa - 5 marzo 2012
“La ricetta di Profumo: dal 2013 partirà il liceo sportivo”
░ Si tratterà di un liceo scientifico con un numero maggiore di ore di Educazione fisica. Riportiamo alcune dichiarazioni del Ministro Profumo.
Sta per nascere, su un progetto sostenuto dal ministro della P.I. Francesco Profumo, il “liceo sportivo”…. Sarà un’articolazione del liceo scientifico e prevede un incremento delle ore di educazione fisica e delle discipline connesse alla gestione del fenomeno sportivo… Alla fine dell’anno scolastico in corso sarà approvato definitivamente il regolamento, che ha già ottenuto il parere positivo del CNPI… E’ in corso di acquisizione il parere del CdS. Nell’a.s. 2012-13 si provvederà alla formazione degli insegnanti e alla ricerca delle strutture. Nell’a.s. 2013-14 si partirà con le lezioni….

ItaliaOggi - 6 marzo 2012
“Il flop delle iscrizioni on line”
░ Il Ministro Profumo è comunque determinato a rilanciare l’esperienza, ed è comprensibile visto che è sempre necessario un rodaggio.
Rispetto agli annunci roboanti del ministro dell’Istruzione Francesco Profumo sui vantaggi della “Scuola in chiaro”, i risultati sono ben miseri: neanche 5mila famiglie hanno deciso di iscrivere i loro figli alle prime classi della Primaria e della secondaria per il prossimo anno scolastico. I dati ufficiali ci saranno nei prossimi giorni… ma gli incrementi finali non potranno ribaltare l’andamento: su oltre 812.241 accessi, meno di 5mila famiglie hanno definito l’iscrizione on line… Profumo non si arrende e punta a incrementare il servizio on line: per il prossimo anno le scuole dovranno indicare anche le tipologie di spesa sostenute , comprese le uscite stipendiali…

ItaliaOggi - 6 marzo 2012
“Pensioni. Un silenzio assordante”
░ In ritardo di mesi, la circolare sulle scadenze. Ci si interroga preoccupati sulla ragione ( sarebbe bloccata alla Funzione pubblica, in attesa che si chiariscano i dubbi interpretativi circa il regime transitorio verso la Riforma Fornero.
Continuano le proteste del personale della Scuola contro le nuove disposizioni in materia di trattamento pensionistico contenute nell’art.24 del dl n.201/2011… La senatrice Mariangel Bastico ha presentato un’interrogazione orale al Ministro del lavoro, Elsa Fornero, e dell’economia e delle finanze, Mario Monti, e una interrogazione a risposta in Commissione al ministro dell’istruzione, Francesco Profumo per sapere per quali motivi nella riforma pensionistica non si sia tenuto conto della specificità del comparto Scuola, e se il Governo non ritenga necessario attivarsi con la massima sollecitudine al fine di eliminare tale oggettiva discriminazione a danno del personale scolastico.

TMNews - 6 marzo 2012
“La laurea non paga: in Italia cresce disoccupazione tra i dottori”
░ Rapporto Almalaurea: tra 2009 e 2010 disoccupazione +2,4%; donne ancora penalizzate nel mercato del lavoro.
E' allarme per i neo laureati: disoccupazione in crescita, contratti di lavoro meno stabili, precari o in nero, retribuzioni in calo. Difficile trovare un lavoro anche per i neo medici, architetti o avvocati. E' questo il quadro allarmante che emerge dal XIV Rapporto Almalaurea sulla condizione occupazionale dei laureati in Italia. Per i laureati nel 2010, in particolare, il tasso di disoccupazione a un anno dalla laurea è aumentato in media del 2,4% rispetto al 2009. Per i laureati di primo livello il tasso di disoccupazione è salito a +3,2%, per gli specialistici a +1,9% e anche per gli specialistici a ciclo unico come i laureati in medicina, architettura, veterinaria, giurisprudenza è aumentato a +2,1%. A Tre anni dalla laurea si dichiara occupato il 74% degli specialistici, mentre la disoccupazione riguarda il 9% dei laureati di secondo livello. Anche a cinque anni dalla laurea risulta in calo il tasso di occupazione: è al 78%, con un -3%. Mentre a 10 anni dalla laurea lavora l'88% degli intervistati. Secondo il dossier, a causa della crisi economica "una percentuale notevole ed in crescita di giovani è a rischio di disoccupazione prolungata o di inattività, con effetti che potrebbero divenire irreversibili". Situazione su cui pesa anche il fatto che in Italia è penalizzata l'occupazione più qualificata. Tra il 2004 e il 2008 l'Italia ha registrato una riduzione della quota di occupati nelle professioni ad alta specializzazione, in controtendenza rispetto al complesso dei paesi dell'Unione Europea. Dal rapporto emerge anche che i laureati trovano più lavoro dei diplomati, che si acuisce il divario territoriale tra Nord e Sud, che le donne sono ancora molto penalizzate nel mercato del lavoro, considerando sia il divario occupazionale tra laureati e laureate che le differenze retributive.

░ Un emendamento al dl Semplificazioni prevedeva la copertura con il rincaro i birra e alcolici, ma la copertura non basterebbe. Come la spuma della birra in cima al bicchiere, come la neve al sole, si è squagliato il proposito di reperire fondi per i “bisogni educativi speciali”. Si cerca adesso la tasca giusta dove racimolare la copertura economica: la tasca sarebbero le tasse su giochi e lotterie, sempre nell’area del superfluo; di vere svolte politiche – del tipo, stop a spese militari - non se ne parla proprio. Riportiamo due articoli su spuma e sgonfiamento.
Tecnica della Scuola 6 marzo 2012
“DL Semplificazioni, spunta la norma salva organici. Da settembre 10.000 prof e ata in più”
Grazie ad un emendamento approvato dalle commissioni Affari costituzionali e Attività produttive della Camera: l’incremento, sovvenzionato da più aliquote su birra e alcolici, servirà ad estendere il tempo scuola degli alunni con “bisogni educativi speciali”. Soddisfazione da Pd e sindacati…. Tra personale docente ed Ata, a partire dall'anno scolastico 2012/2013, il personale in aggiunta si occuperà specificatamente di estendere il tempo scuola degli alunni con “bisogni educativi speciali”, in particolare frequentanti la scuola primaria e secondaria di primo grado. La spesa verrà assicurata attraverso nuove entrate dai giochi "in misura non inferiore a 250 milioni di euro annui a decorrere dal 2012" e con l'aumento delle aliquote sulla birra… Per Marcello Pacifico, leader dell’Anief, è “un importante segnale in controtendenza rispetto alla pessima politica che negli ultimi anni ha cancellato oltre centomila posti tra insegnanti e personale Ata: la norma, giunta dopo la riduzione del maestro unico, l’eliminazione degli insegnanti specialistici di inglese e del tempo pieno, darebbe una bella boccata d’ossigeno alla nostra scuola dell’obbligo”, oltre che un punto a favore verso la “stabilizzazione dell’organico di sostegno precario annualmente utilizzato”. Il sindacato attende ora che le Commissioni parlamentari valutino con obiettività anche le proposte di modifica presentate nei giorni scorsi dallo stesso sindacato: “siamo convinti che la stessa attenzione verrà rivolta dai parlamentari in occasione della votazione degli altri emendamenti proposti dall’Anief su pensioni, precari, contratto e mobilità del personale”, conclude Pacifico.
Il Messaggero - 7 marzo 2012
“Stop del governo: bloccate 10mila assunzioni nella scuola”
Stop alle assunzioni nella scuola. I 10mila nuovi ingressi, tra docenti e personale tecnico-amministrativo, destinati ai ragazzi bisognosi di sostegno e necessari per rafforzare il tempo pieno, non superano l’esame della copertura della Commissione bilancio. Non superano, in particolare, il niet del governo che in un primo tempo aveva accettato la modifica… E il testo del decreto che aveva appena ottenuto il primo via libera in Commissione Attività produttive, alla Camera, fa dietrofront. Ritorna in Commissione per un nuovo esame … si cercherà di fare quadrare i conti….

Il Messaggero - 7 marzo 2012
“Stop del governo: bloccate 10mila assunzioni nella scuola”
░ Ancora una sentenza (la n.2199/12)scuote la linea sonnolente del Miur.
I bambini hanno pieno diritto a una buona istruzione e “a ore di insegnamento di sostegno adeguate”. Sulla base di questo orientamento il Tar del Lazio, accogliendo un ricorso collettivo di 13 famiglie, lunedì ha annullato altrettanti provvedimenti di dd.ss. che avevano assegnato ad alunni affetti da disabilità, insegnanti di sostegno per un numero di ore inferiore al dovuto. … Un rapporto 1 a 1, vale a dire un docente per bambino, per un totale di 22 ore settimanali… A tale decisione … il Tar Lazio arriva innanzitutto richiamandosi all’art.38 Cost…

Corriere della Sera - 8 marzo 2012
“Saltano gli assunti a scuola”.
░ In parlamento, malumore tra i deputati del PD. Per noi dell’Anief, la soluzione prospettata dal governo – che testa e cuore non li ha certo per la Scuola - equivale a mortificare il personale scolastico: “i Monopoli dovranno verificare… le eventuali risorse…. Nei limiti dei risparmi”.
La partita tra il governo dei professori e il parlamento si gioca sul decreto legge per le semplificazioni, sul quale oggi sarà votata la fiducia alla Camera, per andare la prossima settimana al Senato. La linea del governo passa sulla Scuola… Il nuovo testo dice che la Scuola potrà essere finanziata con il Lotto e il Superenalotto, come già avviene per i Beni culturali. Ma il percorso è pieno di punti interrogativi: i Monopoli dovranno verificare se sarà possibile rivedere le convenzioni con le società che gestiscono le scommesse, e le eventuali risorse aggiuntive potranno essere dedicate all’istruzione. Ma difficilmente saranno usate per le assunzioni visto che queste resteranno possibili “solo nei limiti di risparmi di spesa accertati”.
La Stampa - 8 marzo 2012
“Solita presa in giro. Ma con le condanne il Ministero perderà ancora più soldi”.
░ L’inviato intervista Marcello Pacifico, e lo indica come segretario del sindacato che “più ha dato filo da torcere, in questi anni, al Ministero dell’istruzione, per fare assumere i precari”.
D. Le 10mila assunzioni sono state cancellate. Che farete ora ? R. Siamo di fronte a una sonora presa in giro. Vorrà dire che con ancora maggiore determinazione chiederemo la condanna del Ministero per abusi sui contratti a t.d. E così perderà anche più soldi di quanti ne avrebbe spesi per assumere 10mila precari. D. Quanto perderà ? R. Ogni condanna prevede un risarcimento di 15mila euro. Sono state già emanate un centinaio di ordinanze di condanna e molte ne arriveranno nei prossimi mesi: 4mila soltanto con noi dell’Anief. Sono almeno 60 milioni di risarcimenti. D. Che cos’è successo ? Chi ha bloccato le assunzioni ?
R. Il governo. Non si vuole dare l’impressione che si sia arrivati a un momento di crescita, bisogna continuare a tagliare, anche perché questa è la filosofia del governo Monti…

Il Tempo - 9 marzo 2012
“Sulle Semplificazioni. Il governo ha la fiducia”.
░ Il dl ora passa al Senato. Saltano le assunzioni nella Scuola
Il maxiemendamento al dl Semplificazioni ha incassato la fiducia della Camera, cin una serie di modifiche in extremis che hanno provocato forti tensioni tra Parlamento e Governo. Le annunciate stabilizzazioni dei precari della scuola, che portavano la firma del PD, sono saltate, inseguito al parere contrario della Commissione bilancio e del Governo, dopo essere state approvate dalle commissioni competenti…. Sparisce dal provvedimento la stabilizzazione di 10mila precari per potenziare il tempo pieno e il sostegno agli alunni che lo necessitano. Di conseguenza, niente innalzamento delle accise sulla birra previsto a copertura. Per le variazioni di organico nella scuola saranno fatte, invece, ricognizioni ogni tre anni in base alla popolazione in età scolare

 

www.governarelascuola.it - 26 Febbraio 2012
“Una scuola può fare causa al Miur… e vincere”
░ Pietro Perziani, responsabile del periodico on line, commenta la sentenza n.641/2011 con la quale il Tar dell’Abruzzo ha stabilito il diritto di una scuola a chiamare in giudizio il Miur; naturalmente, il principio stabilito dal Tribunale ha valenza generale.
Partiamo nell'analisi da due pregiudiziali sollevate in giudizio dal Miur, pregiudiziali che investono appunto due questioni di principio:
-“l’inammissibilità del ricorso per difetto di legitimatio ad processum dell’Istituto scolastico, dal momento che il Liceo scientifico non è titolare di un’autonoma posizione giuridica soggettiva azionabile in sede giurisdizionale nei confronti dell’Amministrazione di appartenenza”;
-“la nullità del ricorso perché proposto a mezzo di un avvocato del libero foro e non a mezzo dell’Avvocatura dello Stato”. Il Tribunale ha respinto ambedue le pregiudiziali. Il Miur eccepisce per prima cosa che una Scuola non può agire in giudizio contro l’Amministrazione centrale o periferica perché non si tratta di soggetti diversi, ma di organi della medesima Amministrazione; in effetti, afferma il Tribunale, è giurisprudenza costante che “il giudizio amministrativo è volto a risolvere controversie intersoggettive e non conflitti interorganici, che trovano piuttosto composizione in via politico-amministrativa”. Ma il rapporto Scuola Autonoma-Amministrazione del Miur si configura come interorganico effettivamente, oppure non è così? O meglio: è sempre così, in ogni caso? Non v’è dubbio, afferma sempre il Tribunale, che la scuola autonoma sia parte del sistema statale di istruzione, per cui è dottrina e giurisprudenza comune “che con l’attribuzione della personalità giuridica tali istituti siano titolari di situazioni giuridiche soggettive solo nei confronti dei terzi, ma non nei confronti dello Stato, atteso che con esso i rapporti sono di tipo interorganico” ; per il Tribunale, però, questo vale in linea generale, ma non inficia il fatto che le istituzioni scolastiche dotate di personalità giuridica siano titolari di diritti soggettivi per quanto attiene alle materie di propria competenza…. La scuola deve aver la possibilità di far valere questa sua competenza erga omnes, compresa la possibilità di ricorrere in giudizio, per cui il Tribunale continua: ”conseguentemente, in base all’art. 24 della Costituzione, ben possono agire in giudizio anche nei confronti dell’Amministrazione statale per tutelare la prerogative proprie dell’organo o dei soggetti incisi che la legge loro attribuisce.” … “Deve conclusivamente evidenziarsi che gli Istituti scolastici siano titolari di un’autonoma posizione giuridica soggettiva azionabile in sede giurisdizionale nei confronti dell’Amministrazione di appartenenza, tutte le volte in cui questa assuma atti lesivi delle competenze che la legge espressamente attribuisce agli Istituti scolastici…. Il Tribunale stabilisce anche che la scuola autonoma può avvalersi di un avvocato del libero foro se la causa è contro l’Amministrazione del Miur, dato che l’Avvocatura dello Stato sarà chiamata a difendere l’Amministrazione; se l’Avvocatura dovesse difendere anche la scuola, ci sarebbe un palese conflitto di interessi: “Il ricorso ad un avvocato del libero foro in tale ipotesi … appare non solo ammissibile, ma obbligato, in quanto il diritto di difesa, costituzionalmente garantito, non tollera che possano sussistere situazioni nelle quali il patrocinio venga rifiutato e non si possa adire altrimenti il giudice.” La scuola autonoma è quindi per alcuni aspetti organo dello Stato, ma per altri non lo è: “Ritiene il Collegio che l’Istituto scolastico, fornito di personalità giuridica, in tale ipotesi non agisce più come organo dello Stato, ma come un diverso e configgente centro di interessi … in quanto nel contenzioso in questione il rapporto controverso non è più interorganico, ma intersoggettivo.”…
Il Sole 24Ore - 27 febbraio 2012
“Serve più ricerca per valutare i risultati scolastici”.
░ Una riflessione severa ma da considerare con attenzione, stante che è firmata autorevolmente Bruno Vertecchi.
Promuovere in Italia una cultura valutativa è una condizione per modernizzare il sistema educativo, avvertita soprattutto per la suggestione esercitata da quanto sta avvenendo altrove. L’attenzione che nel dibattito internazionale è stata rivolta ai dati delle grandi rilevazioni comparative ha spinto a considerare come modello di riferimento per la valutazione quello utilizzato dall’Ocse per il Programme for International Student Assessment (PISA)…. E’ così avvenuto che anziché cercare di definire una strategia che tenesse conto delle caratteristiche proprie della scuola italiana, si siano acquistati dall’Ocse servizi valutativi variamente derivati dalle procedure Pisa…. Quest’atteggiamento subalterno non è giovato neanche ad assicurare la qualità della partecipazione nazionale alle rilevazioni internazionali…. Non ci sono state iniziative utili per sviluppare l’analisi dei dati al fine di ricavarne elementi utili per individuare i punti di debolezza (ma anche di forza)del nostro sistema educativo, Si è fatto di peggio, organizzando rilevazioni a carattere nazionale che sono la brutta copia di quelle internazionali e ne riproducono, impropriamente, la logica. Si può capire, infatti, che le rilevazioni comparative siano sostanzialmente rivolte a cogliere la distribuzione di varabili dipendenti (ovvero dei risultati dell’attività educativa) anche se con attenzione alle condizioni in cui nei diversi paesi si sono svolti processi che sono all’origine di quelle distribuzioni. Non si capisce, invece, a che serva riproporre la medesima logica nell’attività valutativa che si svolge a livello nazionale. Dobbiamo continuare a porre in evidenza il divario Nord-Sud ? O le differenze dell’apprendimento che si riscontrano in scuole frequentate da allievi di condizione sociale diversa ? Il fatto è che la ripetitività delle pratiche valutative è la conseguenza del mancato sviluppo di una ricerca autonoma. Si finisce col confondere in un unico calderone l’attività valutativa rivolta a verificare il raggiungimento di livelli attesi con quella, assai più importante per sostenere l’assunzione di decisioni consapevoli, tesa a identificare le variabili indipendenti, quelle che hanno conseguenze sul modo in cui il sistema scolastico svolge il suo compito di istruzione. Il fatto è che una valutazione orientata alle variabili indipendenti suppone un impegno per la ricerca la cui necessità è ben lontana dall’essere avvertita. Non serve stracciarsi le vesti perché i nostri allievi sono in fondo alle graduatorie sulla capacità di comprensione della lettura o sulle abilità matematiche, se nessuno è in grado di porre in relazione la loro competenza verbale con l’affermarsi di modelli di comunicazione antagonisti a quelli propri della scuola, o di definire un quadro degli apprendimenti che è presumibile possano costituire un riferimento duraturo per apprendimenti ulteriori e di quelli che, per quanto rilevanti al momento, è improbabile che continuino ad esserlo nel seguito. Un’altra ragione per sviluppare la ricerca consiste nel superare la dipendenza da procedure valutative che si finisce con l’utilizzare per mancanza di proposte alternative. … Le prove utilizzate nelle rilevazioni nazionali sono piuttosto datate. Per sviluppare un’attività valutativa capace di concorrere a migliorare la qualità delle decisioni sul sistema scolastico c’è bisogno sia di rendere continua la rilevazione di dati descrittivi (è il compito che può svolgere l’Invalsi), sia di promuovere la ricerca: per soddisfare questa esigenza c’è bisogno di soluzioni organizzative specifiche, non rivolte a fornire un servizio ma ad accrescere la conoscenza interna al sistema.
ItaliaOggi - 28 febbraio 2012
“IL DL Semplificazioni spazza via il documento sulla privacy”.
░ Un poco di lavoro in meno per i dd.ss., almeno formalmente…
Dal 10 febbraio scorso non è più obbligatorio adottare e tenere aggiornato il documento programmatico sulla sicurezza dei dati personali.. l’abolizione è prevista dall’art.45 del dl in materia di Semplificazioni del 9 febbraio 2012 n.5 in corso di discussione per la sua conversione in legge. Ma l’art.45 del provvedimento… non elimina anche i contenuti del documento, le misure obbligatorie da adottare quando il trattamento dei dati personali, come nelle scuole, avviene con l’utilizzo di mezzi informatici. Tutte le misure di sicurezza, infatti, previste nell’apposita sezione del codice sulla privacy e dal disciplinare tecnico allegato, rimangono intatte…

www.repubblica.it - 29 febbraio 2012
“Monti: Sposteremo il peso del fisco. Più tasse indirette e su redditi finanziari”.
░ L'Atto di indirizzo sulla politica fiscale firmato dal premier: "Tra gli obiettivi la riduzione degli effetti distorsivi delle scelte degli operatori economici". Nel mirino il settore immobiliare.
Sul fronte fiscale qualcosa si muove. Il governo conferma nell'ambito dell'attuazione della riforma - che riguarderà anche il settore immobiliare e il sistema estimativo del catasto - provvedimenti diretti "al riequilibrio del sistema impositivo" e "al graduale spostamento dell'asse del prelievo dalle imposte dirette a quelle indirette" si legge nell'Atto di indirizzo firmato dal premier Mario Monti. “Nell'ambito del processo di attuazione della riforma fiscale, saranno predisposti schemi di provvedimenti normativi diretti al riequilibrio del sistema impositivo anche relativamente alla tassazione dei redditi finanziari" scrive Monti. Che precisa: " La riforma fiscale avrà tra gli obiettivi la riduzione degli effetti distorsivi delle scelte degli operatori economici".

www.ilgiornale.it - 29 febbraio 2012
“Decreto sulle liberalizzazioni Oltre 1700 emendamenti Governo verso la fiducia”.
░ E’ arrivato il via libera, in commissione Industria del Senato: Il testo va in aula al Senato. Tutte le novità al vaglio di Palazzo Madama.
Annacquate o no le liberalizzazioni del governo Monti per andare in porto hanno bisogno di un voto di fiducia. L'esecutivo si appresta a chiedere il sì dei due rami del parlamento perché sul decreto sono stati presentati ben 1.700 emendamenti. Ieri notte è arrivato il via libera, in commissione Industria del Senato, oggi il testo approda in aula. Il varo del decreto è previsto entro venerdì ed è molto probabile, quindi, che Palazzo Chigi ponga la fiducia sul provvedimento. Tante le modifiche apportate al provvedimento (dai taxi alle farmacie). Mentre, uno dei nodi più delicati, la Tesoreria unica per gli enti locali, è stato rinviato al decreto fiscale. Sono 141 gli emendamenti approvati dalla commissione Industria del Senato al dl sulle liberalizzazioni: taxi e Ici per la chiesa, professioni e farmacie, ma anche banche, gas, trasporti.

http://orizzontescuola.it - 29 febbraio 2012
“Agenda dei compiti medico-legali del Dirigente Scolastico (DS) tra provvedimenti collettivi e interventi individuali”.
░ Un mese addietro, in questa rubrica abbiamo riportato alcuni passi di una intervista a Lodolo D’Oria, della Fondazione IARD. Di seguito, un articolo dello stesso, sui doveri del d.s. nella prevenzione del burnout.
La tutela della salute dei docenti. Comprende: la conoscenza del rischio professionale nelle helping profession da parte del DS e dei docenti; l’informazione sui diritti e doveri del lavoratore nel concorrervi; l’attività di prevenzione; la gestione dei rischi da Stress Lavoro Correlato (SLC). Contestualmente il DS ha il dovere di tutelare l’incolumità del restante personale scolastico (colleghi e ATA) e dell’utenza (studenti e genitori). 2. Rapporto con il Medico Competente (se presente): spetta al medico competente (MC) stabilire l’idoneità specifica del lavoratore alla mansione. Il DS può chiedere al MC di sottoporre a visita medica il lavoratore in questione. 3. Rapporto col gruppo di lavoro (GdL) che stila il DVR nella parte riguardante la prevenzione e la sicurezza sul lavoro. Il DS ha il compito di monitorare da vicino e promuovere l’attività del GdL. 4. Riconoscere comportamenti anomali che fanno ragionevolmente presumere l’esistenza dell’inidoneità psichica per effettuare la richiesta di accertamento medico d’ufficio ai fini del riconoscimento di Inidoneità Psicofisica Permanente Assoluta (IPPA) o Relativa (IPPR)… Il solo sospetto di una eventuale inidoneità psicofisica deve indurre il DS a richiedere l’accertamento medico d’ufficio.5. Richiesta di accertamento medico d’ufficio (AMU) in Collegio Medico di Verifica (CMV). Compete all’amministrazione richiederlo ogni qualvolta vi è il sospetto che il lavoratore attraversi perduranti difficoltà a svolgere il proprio lavoro. 6. Stesura della relazione ai sensi dell’art. 15 del DPR 461/01…. La relazione da inviare al Collegio Medico di Verifica (CMV) deve essere sintetica, esaustiva e documentata efficacemente. 7. Selezione degli allegati alla relazione di cui sopra. Ciascun passaggio saliente della relazione deve essere documentato puntualmente (es: denunce, TSO, interventi della forza pubblica, certificati medici a disposizione, contestazioni, sanzioni, conflitti, trasferimenti etc), senza riportare al proprio interno giudizi, voci e testimonianze non verbalizzate. 8. Custodia ed uso appropriato dei dati sensibili sulla salute del lavoratore. L’amministrazione che fosse in possesso di certificati medici, o eventuali diagnosi del lavoratore, ha il dovere di trasmettere tutta la documentazione al Collegio Medico… 9. Istruttoria della pratica per l’AMU e per l’Accertamento Medico a Richiesta del Lavoratore. Spetta alla amministrazione di appartenenza istruire la suddetta pratica. Lo stesso vale per l’istruttoria della pratica per l’eventuale ricorso del lavoratore alla CMO di II istanza. 10. Provvedimenti assunti da CMO, CMV e MC: applicazione e incombenze allo scadere dei termini. Spetta al DS verificare che i provvedimenti adottati dai Collegi Medici vengano applicati e rispettati…. 11. Contatto diretto con CMV e CMO…: possono esservi dei casi particolarmente gravi o complessi che è difficile rappresentare con sola relazione accompagnata da allegati. Nulla impedisce al DS di chiedere un colloquio al presidente della CMV/CMO…. 12. Contatto con familiari e conoscenti del lavoratore (solo se richiesto dagli stessi). E’ una eventualità possibile…; il colloquio deve avvenire in presenza di collaboratore e va verbalizzato…. 13. Contatto con Medico Curante del lavoratore (solo se richiesto dal medico)… il DS deve ascoltare il medico del lavoratore che chiede un colloquio, avendo cura di effettuarlo davanti a testimoni (collaboratore del DS) e verbalizzando l’incontro. 14. Risoluzione del contratto di lavoro o sospensione cautelare del lavoratore: Col nuovo regolamento emanato ai sensi del DPR 171, 27.07.11, si può procedere alla risoluzione del contratto di lavoro di fronte al rifiuto del lavoratore a sottoporsi ad AMU in CMV. Si può procedere alla sospensione cautelare dal servizio nei casi in cui si configuri il rischi o per l’incolumità dell’utenza e/o del personale frequentante l’ambiente scolastico. 15. Visita fiscale in presenza di patologia psichiatrica. Il lavoratore può produrre un certificato, ad opera dello psichiatra ospedaliero, che lo esime… dall’osservare l’orario di reperibilità per la visita del medico fiscale…
Corriere della sera – 1 marzo 2012
“I nostri storici così poco globali”.
░ Studiano quasi solo gli eventi italiani. (di Paolo Pombeni)
Dall’8 al 9 febbraio del 2008 di tenne ad Harvard una importante conferenza sulla “storia globale” cioè su quella che era e tende a rimanere una frontiera dell’odierna ricerca storica. L’impulso viene, nemmeno a dirlo, da una domanda culturale che sfida ormai tutti i campi del sapere. E’ una moda discutibile, perché è ovviamente contraddittoria. Da un lato è evidente per tutti che una storia concentrata sulle specificità nazionali presenta sempre più problemi in un mondo in cui l’orizzonte è divenuto totale. Dall’altro è difficile sfuggire alle perplessità su come ci si possa immergere in una dimensione “mondiale” della storia senza conoscere almeno lingue che ci parlano di altri mondi (Russia, India, Cina ecc..) e di altre culture. … La sfida è seria, per l’Italia. Siamo un Paese in cui la storiografia soffre di una tendenza all’emarginazione accademica fuori delle facoltà “specializzate”… ma siamo anche un Paese in cui la storiografia fatica non poco a uscire da un italo centrismo notevole, sia come temi, sia come periodi…… Non significa cento che la storia di casa nostra non sia importante, perché è da essa che si parte alla scoperta del mondo. Solo che se questa partenza non arriva mai… non andremo avanti. Bisogna avere il coraggio di imboccare questa strada, altrimenti finiremo marginali nella grande competizione internazionale…

 

www.asas.sicilia.it - La Letterina n. 311 - 16 febbraio 2012
“San Valentino, un colpo di fulmine tra Miur e ASA”.
░ Sembra aprirsi una nuova strada di consultazione tra il Miur la Scuola: un rapporto diretto tra il Miur e le associazioni di scuole autonome che rappresentano la realtà scolastica molto più e meglio (è questa la tesi, nella nota redazionale dell’ASASi) che non i sindacati di categoria.
È stato approvato il D.L. 5/2012. Un aspetto molto innovativo è senz’altro quello dell’istituzionalizzazione delle reti, che non è finalizzata solo alla gestione di una parte dell’organico, ma è ad ampio spettro, come chiaramente detto nella lettera c) del citato art. 50 del Decreto Legge: “… costituzione, previa intesa con la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, di reti territoriali tra istituzioni scolastiche, al fine di conseguire la gestione ottimale delle risorse umane, strumentali e finanziarie”. Per la prima volta è stabilita un’espansione territoriale dell’autonomia scolastica in modo formale e istituzionale, con l’obiettivo di ottimizzare l’utilizzazione delle risorse disponibili nella gestione dell’offerta formativa sul territorio. Importante anche la previsione di un’intesa con la Conferenza Unificata, date le competenze che la Costituzione prevede in materia per Regioni ed EE.LL. 17.- (Consigli delle autonomie scolastiche). 1. Così recita: “Con proprio regolamento adottato ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, sentite le Commissioni parlamentari, il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca provvede ad istituire a livello regionale e nazionale i Consigli delle autonomie scolastiche, composto da rappresentanti eletti rispettivamente dai dirigenti e dai presidenti dei consigli di indirizzo delle istituzioni scolastiche autonome, e ne fissa le modalità di costituzione e di funzionamento”. Sembrerebbe che il Governo, come futuro interlocutore, pensi alle Associazioni di scuole Autonome, proprio come noi le abbiamo interpretate: un’adesione con delibera del consiglio di istituto (organo politico di indirizzo e di controllo) e la rappresentanza gestita dal dirigente scolastico…. Un futuro quindi, in cui il ruolo centrale di interlocutore del MIUR, non è più interpretato dal sindacato, difensore di interessi di categoria, ma dalle scuole, per la difesa dell’interesse pubblico. … Consigliamo il Ministro, prima di eleggere i consigli delle autonomie scolastiche, di azzerare le RSU e gli esoneri sindacali, altrimenti sarà il solito buco nell’acqua. Il MIUR si è deciso, infatti, a un passo clamoroso, ha convocato per il 14 febbraio le Associazioni di Scuole Autonome effettivamente operanti in Italia. Ha convocato anche l’ASAS…. Non si può far nulla che non sia condiviso dai sindacati, anche perché si scopre sempre che il MIUR è talmente infiltrato da sindacalisti, che assumere una posizione autonoma diventa sempre più difficile. I sindacati sanno che, godere di esoneri pagati da tutti i contribuenti, di assemblee fasulle in orario di lezione, di permessi frequenti in orario di servizio, è un’anomalia che lascia i partner europei basiti. … Siamo arrivato all’assurdo che il MIUR mantiene 1.400 esoneri sindacali e taglia 1.400 presidi con la scusa del dimensionamento delle istituzioni scolastici…. Se il Ministro compisse la scelta di discutere con le scuole i problemi delle scuole, privilegiando gli interessi pubblici rispetto a quelli di categoria, potrebbe aprirsi una pagina nuova….

www.disabili.com - 16 febbraio 2012
“Tanti ricorsi al Tar: con le deroghe si realizza l’integrazione?”.
░ Ore di sostegno assegnate troppo spesso solo grazie ai tribunali. Che ne è della scuola inclusiva?
L’integrazione degli alunni disabili nella scuola è una questione sempre attuale e mai del tutto risolta, insieme a quella delle cattedre di sostegno non sufficienti a garantire il diritto allo studio agli allievi disabili. La situazione viene ormai sempre più spesso risolta nei tribunali, che in genere ripristinano le ore di sostegno sulla base del D. Lgs n. 112/98 e della sentenza della Corte Costituzionale n. 80/10. …. Numerosi ricorsi sono stati accolti in Calabria; a Cagliari nel Luglio scorso vi erano state venti sentenze ed altre decine di ricorsi erano stati depositati nelle settimane successive, più recentemente sono stati accolti i ricorsi di quindici famiglie ed altre trenta sentenze sono al momento attese; solo negli ultimi mesi il Tar di Palermo ha emesso oltre cinquanta sentenze; non diversamente a Viterbo si è espresso il Tar del Lazio come anche la sezione di Latina, che ha accolto il ricorso presentato da trenta famiglie, che si aggiungono a tante altre che hanno visto approvato il ricorso lo scorso anno e almeno altri 70 ricorsi sono già pronti; allo stesso modo si è espresso il Tar della Campania; il Coordinamento dei genitori della Capitale ha deciso di agire con un ricorso collettivo…..Molto spesso, al ripristino delle ore di sostegno, si aggiunge anche il risarcimento alle famiglie per il danno subìto. La deroga, dunque, cioè l’eccezionalità, è divenuta routine. Essa giunge in genere tardi, ad un terzo dell’anno scolastico, quando il percorso delle programmazioni e di inclusione dei nuovi progetti è ormai già ampiamente avviato. ….

www.partitodemocratico.it - 16 febbraio 2012
“Per una buona politica: più democrazia, più trasparenza”.
░ La proposta di legge del PD di riforma dei partiti politici in attuazione dell’articolo 49 della Costituzione. La proposta di legge reca disposizioni per la disciplina dei partiti politici in attuazione dell’art. 49 della Costituzione (art. 1). La riportiamo in parte.
I partiti politici diventano associazioni riconosciute dotate di personalità giuridica (art. 2). L’acquisizione della personalità giuridica e la pubblicazione dello statuto in G.U. è condizione per poter partecipare alle elezioni (art. 6, comma 1) e accedere ai rimborsi elettorali, alle agevolazioni e ai contributi pubblici per gli organi di partito (art. 8, comma 3). Ogni partito deve indicare nel proprio statuto una serie di elementi volti ad assicurare il rispetto dei principi di democrazia interna e trasparenza (art. 3), tra i quali: - Organi dirigenti, modalità di elezione, durata degli incarichi; - Casi di incompatibilità; - Procedure per l’approvazione degli atti; - Diritti e doveri degli iscritti; - Presenza paritaria di donne e uomini negli organi collegiali; - Presenza delle minoranze negli organi collegiali non esecutivi; - Criteri di ripartizione delle risorse finanziarie tra struttura nazionale e articolazioni territoriali; - Modalità di selezione, attraverso primarie o elezione da parte degli organi collegiali, delle candidature alle cariche elettive; - Limite massimo dei mandati elettorali e relativi ad incarichi interni; - Codice etico; - Attribuzione della rappresentanza legale ad un Tesoriere, nomina di un Comitato di tesoreria e di un Collegio sindacale con richiesta di specifici requisiti di onorabilità e professionalità - Attribuzione a una società di revisione della certificazione del rendiconto di esercizio. Accedono ai rimborsi elettorali e a qualsiasi altra forma di finanziamento pubblico esclusivamente i partiti che rispettano i requisiti di democrazia interna e di trasparenza (art. 6, comma 2) ed abbiano ottenuto l’elezione di almeno un rappresentante sotto il proprio simbolo nelle relative consultazioni. Il 5% dei rimborsi elettorali è destinato alla formazione dei giovani alla politica (art. 3, comma 2). Vengono regolamentate le primarie, per la selezione dei candidati a sindaco, a presidente di regione, a premier, e dei candidati alle assemblee rappresentative elette con sistema maggioritario in collegi uninominali, prevedendo che debbano essere sempre aperte a tutti gli elettori (art. 4). Si propone inoltre che i rimborsi elettorali siano decurtati del 25% per i partiti che non adottano nel loro statuto in forma stabile le primarie per le cariche e nelle forme previste dal progetto di legge (art. 6, comma 3). Pubblicazione anche in formato open data sul sito internet del partito e su una apposita sezione del sito della Camera di: rendiconto di esercizio; relazione del Collegio sindacale; relazione della società di revisione; bilanci delle imprese partecipate; verbale di approvazione del rendiconto; situazione reddituale e patrimoniale dei titolari di cariche di governo ed elettive (art. 5, comma 2). Riduzione a cinquemila euro della soglia oltre la quale i contributi erogati ai partiti sono soggetti a dichiarazione congiunta (art. 5, comma 3). E’ disposta la certificazione obbligatoria del rendiconto da parte di una società di revisione iscritta nell’albo speciale (art. 7, comma 1). Il controllo del rendiconto è affidato alla Corte dei Conti (al collegio istituito dalla legge 515/1993). Se dall’esito del controllo emergono irregolarità, è prevista la decurtazione dei rimborsi elettorali. Il controllo della Corte dei conti si estende alle articolazioni territoriali del partito che partecipano alla ripartizione dei rimborsi elettorali (art. 7, commi 2-6). Lo statuto del partito va pubblicato nella Gazzetta Ufficiale (art. 8, comma 1).

www. domodama.wordpress.com - 17 febbraio 2012
“I picciriddi muti dell’Albergheria e le pietre delle parole”.
░ Nell’antica zona araba di Palermo, tra due fiumi ora sotterrati.
In questi giorni, nella stradina laterale alla Biblioteca Le Balate, la via Colluzio, alcune delle balateche lastricano la strada hanno ceduto: e sotto è apparso il vuoto. Sotto di noi il vuoto: ma in fondo a quel buio, fresche, scorrono ancora le acque del fiume Kemonia e poco più in là del Papireto. Sono acque di vita, quelle: e forse se facessimo scorrere, insieme a loro, le parole, restituiremmo vita alla nostra città. Per questo abbiamo trascritto per voi – per noi tutti – un racconto che Giulia Lo Porto ha letto a Chiodo fisso, un programma andato in onda su radiotre mercoledì 15 febbraio. Cliccando sul nome del programma potrete ascoltarlo direttamente dalla sua voce: è bellissimo perché autentico. Ci siamo tutti noi, in questo racconto che vive.
Buongiorno. Mi chiamo Giulia Lo Porto e sono nata e cresciuta a Palermo. Ho frequentato il Liceo Vittorio Emanuele II e la Facoltà di Teologia. Entrambi si trovano nel centro storico della mia città, tra il quartiere del Capo e il quartiere dell’Albergheria. E poiché mi stava a cuore raccontarvi la vita del quartiere dell’Albergheria, che è uno dei quartieri più poveri della mia città, pur vivendo a Roma da qualche tempo sono tornata a Palermo, e mi sono proprio addentrata nelle strade del quartiere, tra i vicoli, tra la gente, e ho incontrato una donna, Donatella Natoli, che è una delle fondatrici della Biblioteca per bambini Le Balate. Abbiamo parlato a lungo: lei mi ha raccontato delle diverse povertà che vivono gli abitanti del quartiere dell’Albergheria; e dalle parole che ho ascoltato, dalle vite che mi ha raccontato, è nata in me la necessità di scrivere un racconto, che adesso voglio leggervi:
C’è un quartiere a Palermo che si chiama Albergheria. Il nome glielo hanno dato i Normanni, quando l’Imperatore Federico II ci deportò gli abitanti di Centuripe e Capizzi. Glieli deportò perché osarono ribellarsi a lui che era lo Stupor mundi. Ma furono gli Arabi a costruire il quartiere. Ci vivevano insieme: Arabi ed Ebrei, e gli Arabi fondarono il mercato, il Ballarò, il più antico mercato di tutta la città, dove si può camminare e comprare ancora oggi. Poi all’Albergheria gli Aragonesi portarono gli artigiani, i contadini e i poveri. Il fiume Kemonia trascinava nel quartiere umidità e sporcizia, e la gente moriva all’Albergheria. Allora gli abitanti, sulle rive del fiume Kemonia, ci misero le balate, che sono pietre grosse e levigate, pietre imponenti, che stanno ancora dentro alla città, e che adesso sono lisce lisce, perché ci sono passati, ogni giorno, gli uomini e i secoli. Poi arrivarono gli Spagnoli e poi ancora i Borbone. Nell’Ottocento provarono a risanare il quartiere. Buttarono giù le case per costruirne di più nuove e belle, ma le macerie sono ancora lì. E ci pensò la guerra infame del Novecento ad aggiungere macerie a macerie. Povertà, balate, mercato e macerie dall’Albergheria non sono uscite più; e oggi, accanto agli Arabi e ai Normanni, è arrivata altra storia e altro mondo. Oggi l’Albergheria è anche Africa: Africa Centrale e Asia e Cina. Sulle balate delle strade camminano anche loro. Ci sono uomini all’Albergheria: uomini, donne, picciriddi e vecchi. Gli uomini dell’Albergheria dicono tutti di essere muratori: ma per la verità hanno trasportato pietre, con le carriole, da una parte all’altra dei cantieri che assumono in nero. Carrianu petri, e da una parte all’altra della città trasportano anche droga, perché soltanto con le pietre, trasportate sulle carriole, in nero, non si mangia. E non sanno né leggere né scrivere: la firma soltanto sanno mettere. E i picciriddi a scuola ci vanno, e fino alla terza elementare custodiscono tutti la speranza di un cambiamento, di un futuro differente, che non sanno come dovrebbe essere ma che sperano diverso. Spesso la speranza però si infrange. Gli esperti – quelli che conoscono non solo le lettere ma pure i numeri, quelli che inventano sulle carte le circoscrizioni, disegnando linee fasulle in mezzo alla vita quotidiana e alle case della gente – dicono che a Palermo la dispersione scolastica arriva al 12%, e in periferia c’è il 20% di posti vuoti fra i banchi. Si sfascia, la speranza, contro il muro di lettere e parole: giacciono le lettere, muoiono le parole. E se in terza elementare le lettere non si sono ancora imparate, allora non resta che trascinarle, come le pietre sulle carriole, fino alla quinta elementare, e poi su, su, con sforzo e indifferenza, fino alla terza media: perché a Palermo, la terza media, si può raggiungere anche con le lettere a pezzi tra i piedi. I picciriddi dell’Albergheria non ci vogliono andare più a scuola quando il foglio scritto diventa bianco, quando gli altri bambini scalano i muri dei fogli aggrappandosi con agilità agli appigli delle parole. Quando gli altri bambini volano sui muri dei fogli e corrono, i picciriddi della Albergheria restano soli e muti, e le maestre dicono che non si possono fermare con i picciriddi muti, dicono che devono far correre i bambini che volano sulle parole, dicono che non è giusto rallentare chi è veloce. Allora i picciriddi muti tornano a casa, tra i vicoli degli Arabi e sulle balatedelle genti. Tornano a casa dai genitori che la firma la sanno mettere, ma che restano in pigiama, con la notte addosso, per tutto il giorno, perché tanto la vita, con le sue possibilità, non ci passa sopra le balate. Eppure c’è la civiltà sopra le balate: ci sono le chiese e il palazzo del Re, con i mosaici tutti d’oro e Cristo Pantocratore. C’è la civiltà, visitata dai turisti a maniche corte pure in inverno – che si sa, a Palermo, l’Africa è vicina. E’ infame la scuola, come la guerra con le sue macerie. La scuola marca i confini tra la Palermo dei ricchi e la Palermo dei poveri: perché esclude, questa scuola, e non include. Lascia fuori i picciriddi figghi dei muti e i picciriddi degli extracomunitari; e accompagna, mano nella mano, i bambini con i genitori che il pigiama lo tengono addosso soltanto la notte, perché di giorno vivono e parlano e lavorano. Ma di bambini muti tra i banchi di scuola non ne vogliamo più. Tra i vicoli degli Arabi e le balate dei Normanni vogliamo vedere camminare a testa alta masculi e fimmini e picciriddi, tra li biddizzi della civiltà antica, e sui sentieri di nuove integrazioni e mescolanze di culture e lingue e tradizioni e musica e odori e sapori. E vogliamo trovare le parole per dire a cu’ cumanna che le macerie della scuola infame non si possono scaricare più al quartiere dell’Albergheria, e neppure al Capo, a Borgo Nuovo o allo Zen. Che venissero a prendere, con le loro carriole d’oro, tutti i pezzi delle vite perdute, e sparite nel silenzio. Che se le debbono caricare sulle spalle le macerie dei loro progetti senza fondamenta. Tra i vicoli del centro storico di Palermo bisogna fare spazio alle parole, alle lettere tutte in fila, da capire, da arrampicarcisi su per vedere cosa c’è oltre il muro. Le devono venire a raccogliere le macerie, perché tra i vicoli degli Arabi è tempo di imparare a leggere e scrivere, a usare le parole, e a costruire vite nuove con le pietre delle parole.

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - 17 febbraio 2012
“Profumo una ne pensa e cento ne fa: la pessima idea del reclutamento diretto dei docenti”.
░ Anche dentro il PD ci si accorge che con il ministro Profumo si viaggia sulle montagne russe: in alto alto (il consenso all’inserimento nelle GAE per 23 mila abilitati; le decine di migliaia di posti nell’Organico dell’Autonomia), e subito in basso basso (i ripensamenti addotti dai soliti motivi di cassa, come al tempo del duo Gelmini-Tremoni), adesso la sperimentazione del reclutamento diretto. L’On.Russo non la manda a dire.
Con il reclutamento diretto, i presidi-dirigenti della scuola dell'autonomia potrebbero arrivare a scegliersi gli insegnanti, come nelle scuole non statali. La sperimentazione proposta in Lombardia è su contratti annuali, si parla di concorsi differenziati per ciclo di studi con il docente che dovrebbe conoscere e condividere il progetto educativo della scuola che «assume». Questo, brevemente, il senso di questa strampalata proposta. A questo punto mi sembra importante segnalare alcune questioni. Primo: io credo che la scuola pubblica sia italiana e non lombarda o di un'altra regione. Per questo mi auguro che il ministro Profumo, prima di avviare pericolose e inutili sperimentazioni, voglia impegnarsi sui temi molto più delicati e importanti come, per esempio, gli scatti di anzianità dei docenti, la loro pensione, lo sblocco dei fondi per il tirocinio formativo attivo, l'apertura delle graduatorie agli abilitandi. Secondo: il Ministro prima di aprire tavoli con singole regioni su questo tema, dovrebbe chiedere alla Regione Lombardia il rispetto delle leggi nazionali e della Costituzione. Sul piano politico dunque è netta la contrarietà del PD che attraverso la sua responsabile scuola, Francesca Puglisi, ha dichiarato che la scuola “'non è materia sulla quale esercitare la fantasia o una cavia su cui fare esperimenti” e non ha esitato a giudicare la proposta, anche se sperimentale, “pura follia e incostituzionale”. Per queste ragioni, il 15 febbraio noi del gruppo abbiamo presentato alla Camera un question time proprio per chiedere le ragioni di una scelta tanto avventurosa. Credo sia arrivato il momento che il Ministro Profumo si fermi un attimo a riflettere capendo bene che sono altre le priorità sulle quali è necessario intervenire. La nostra scuola ha bisogno di serenità e non di inutili proclami.
“Graduatorie ad Esaurimento e Governo Monti:Gestione schizofrenica del ministero dell'istruzione”
░ L’On. Russo manifesta la sua delusione per il voltafaccia del Governo.
… E', davvero, grave la responsabilità che si è assunta il governo Monti, rimettendo in discussione l'emendamento del Pd approvato con larghissima maggioranza alla Camera che prevedeva il normale inserimento degli insegnanti abilitati e abilitandi. Cambiare radicalmente opinione da un ramo del Parlamento all'altro, in pochi giorni, non è spiegabile nè giustificabile. Tanto più se il governo viene definito tecnico e come tale dovrebbe mostrare e dimostrare lo scrupolo dell'approfondimento preventivo delle questioni ed il pudore della obiettività e della coerenza lungo il percorso. Purtroppo, nella casta dei rappresentanti istituzionali della politica, a qualcuno è concesso qualche privilegio di troppo: non rispondere ai cittadini-elettori e anche al buon senso. No! Non c'è alcuna concessione del governo Monti al Pd, che resta uno e, nonostante l'impegno di qualche sbadato, non ha succursali! Anzi, c'è un bel torto che, personalmente, non ho ancora digerito né penso possa essere archiviato come se nulla fosse. Naturalmente, noi continueremo la nostra battaglia senza lasciare spazi a chi vuol disconoscere diritti o provocare torti. In particolare pretenderemo il rispetto delle sentenze della Corte Costituzionale che non ammettono né code né nuove fasce aggiuntive. E siamo certi, se si dovesse tornare li, che il giudice delle leggi non ha l'abitudine di contraddirsi! La smetta, poi, chi spesso richiama la chiusura delle graduatorie dimenticando il piano di immissioni in ruolo di 150.000 unità previste dal governo Prodi che ne erano la premessa per esaurirle. Le graduatorie divennero ad esaurimento non certo per la loro chiusura, che comunque non era una cristallizzazione, ma per lo svuotamento che il piano di immissioni in ruolo doveva operare e garantire. Si ricorderà che la lega, il Pdl, la Gelmini ed il resto del governo non lo resero possibile con i tagli operati e il più grande licenziamento di massa posto in essere. Viene da chiedersi, poi, perché non siano stati chiusi i corsi abilitanti, ammesso e non concesso che davvero non servissero o non gli si volesse riconoscere più alcun valore. Aggiungo: non era chiaro che, non facendo partire il nuovo sistema di reclutamento in tempi ragionevoli, sarebbe nato il problema del valore di anni di studio e sacrifici economici di docenti e loro familiari ?

www.governarelascuola.it - 19 Febbraio 2012
“La Regione Lombardia dà scandalo”
░ Pietro Perziani, responsabile del periodico on line, riporta e commenta il progetto di legge regionale presentato da Formigoni.
Il Presidente Formigoni ha da poco presentato un progetto di Legge Regionale “Per la crescita lo sviluppo e l’occupazione”, dove si interviene anche in materia di reclutamento dei docenti, più esattamente dei docenti con contratto a tempo determinato, affidandone la competenza alle scuole. Questo il testo della proposta:
“Alla legge regionale 6 agosto 2007, n. 19 (Norme sul sistema educativo di istruzione e formazione della Regione Lombardia) è apportata la seguente modifica: a) dopo il comma 2 dell’articolo 3 sono aggiunti i seguenti commi: “2 bis-A partire dall’anno scolastico 2012/2013, le istituzioni scolastiche statali possono organizzare concorsi differenziati a seconda del ciclo di studi, al fine di reclutare personale docente necessario a svolgere le attività didattiche annuali.
2 ter-E’ ammesso a partecipare alla selezione il personale docente del comparto scuola che conosca e condivida il progetto e il patto per lo sviluppo professionale, che costituiscono parte integrante del bando di concorso di ciascun istituto scolastico. 2-quater Le modalità di espletamento del bando di concorso sono definite, nel rispetto dei principi di imparzialità, trasparenza e pubblicità, con deliberazione della Giunta regionale”. Non si esagera dicendo che la proposta ha indotto molti a gridare allo scandalo, ma è proprio così assurda? A parte il comma 2ter, che fa sorridere per non dire che fa pensare male (Che significa “condividere”?), la questione può essere affrontata da due punti di vista, uno che potremmo definire di metodo per quanto attiene alle competenze legislative della Regione Lombardia in merito al reclutamento dei docenti, uno per quanto attiene al merito, l’affidamento alle scuole del reclutamento dei supplenti annuali (Chiamiamoli così, per brevità e semplicità). La competenza legislativa della Regione. Almeno in prima battuta, va detto che la Regione Lombardia ha competenza a legiferare in merito al reclutamento dei supplenti annuali, come per la verità su qualsiasi altra materia, perché la Costituzione prevede, all’art. 117, comma 1: “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali.” La potestà legislativa della Regione ha quindi natura primaria, non è sottoposta ad alcuna limitazione o autorizzazione esterna. Non si tratta però di una potestà illimitata, perché: -su alcune materie, la competenza è affidata in via esclusiva allo Stato; -su altre, la competenza è concorrente, tra Stato e Regione, nel senso che lo Stato stabilisce i principi fondamentali in base a cui la Regione legifera.
E’ evidente che la Regione Lombardia non può intervenire sulle materie di esclusiva competenza dello Stato, ma può intervenire sulle materie di legislazione concorrente, anche se lo Stato non ha fissato in modo esplicito i principi fondamentali, perché la Regione li può dedurre dalla vigente legislazione statale. Il problema quindi è: il reclutamento dei supplenti annuali rientra nella legislazione esclusiva dello Stato, nella legislazione concorrente o nella legislazione esclusiva delle Regioni? Non vogliamo qui risolvere il problema, lo vogliamo solo porre, anche perché nessuno lo può risolvere, se non la Corte Costituzionale; dalla Riforma del 2001, infatti, il Parlamento si è guardato bene dall' emanare delle norme che fissassero i paletti di confine tra i tre diversi di legislazione e, non meno importante, tra le competenze amministrative di Stato, Regioni, EE.LL. ed autonomie funzionali, tra cui anche la scuola autonoma. Di qui, una specie di far West, con continue invasioni di campo, dello Stato e anche delle Regioni; il fatto è che se la Regione Lombardia approverà questa legge essa entrerà in vigore e solo la Corte Costituzionale la potrà abrogare. Il reclutamento dei supplenti annuali. Lo abbiamo recentemente ricordato nel numero 3 della Rivista, già il DPR 275/1999 affida alla scuola autonoma il reclutamento del personale con rapporto di lavoro a tempo determinato, ma non se ne è fatto niente, al punto che ancora oggi soprattutto nei grandi centri le supplenze annuali vengono conferire da quell’obbrobrio giuridico che sono le “Scuole Polo”.
La Regione Lombardia non dice certo un’eresia quando vuole affidare alle scuole il reclutamento dei supplenti annuali; anche il DDL Aprea si muove in questa direzione, affidando alle reti di scuole il reclutamento dei docenti tout court: “Art. 13.- (Concorsi per il reclutamento dei docenti). 1. Il reclutamento dei docenti delle scuole di ogni ordine e grado avviene mediante concorsi per titoli banditi dalle reti di scuole, anche eventualmente costituite appositamente, secondo le esigenze della programmazione degli istituti afferenti ad ogni rete di scuole e al fine di coprire i posti disponibili e vacanti accertati dagli organismi competenti, nel rispetto delle disposizioni stabilite con regolamento nazionale del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.”
Se si tiene poi presente che con il D.L. 5/2012 si va alla istituzionalizzazione delle reti di scuole, si apre una prospettiva diversa per il reclutamento dei docenti, dove le scuole possono e devono essere le protagoniste; questo dovrebbe essere ovvio, almeno per chi crede nell’autonomia scolastica. Affidando il reclutamento alle scuole autonome, sarebbe possibile prevedere anche un intervento delle Regioni a livello di legislazione concorrente, in considerazione delle competenze che la Costituzione assegna loro in materia di gestione dell’offerta formativa. Anche in questo campo forse qualcosa si sta muovendo, dato che le maggiori forze politiche che sostengono il governo Monti parlano di una rivisitazione dell’art. 117 della Costituzione.

www.corriere.it/cronache - 19_febbraio_2012
“La preside e quel bidello trasformato in autista.
░ Condannata dopo 7 anni, ma resta al suo posto. Il collaboratore scolastico usato per la spesa e le commissioni in banca. Gli insegnanti che hanno testimoniato chiedono il trasferimento. (Gian Antonio Stella)
Come pensa di spiegare, lo Stato, ai ragazzi di un liceo di Messina, che occorre rispettare le regole? La loro preside è stata condannata perché usava un bidello come autista e cavalier servente per la spesa al supermercato. Eppure la dirigente è ancora lì, al suo posto. E han dovuto andarsene gli insegnanti che avevano testimoniato contro di lei. Quella di Anna Maria Gammeri è una piccola storia esemplare. Che dimostra come, oltre ai contratti di lavoro di cui si discute in questi giorni, sia urgente mettere mano anche ad alcune storture inaccettabili nel mondo della giustizia (quasi sette anni per una sentenza di primo grado!) e della scuola. A partire dalle scelte del ministero della Pubblica istruzione: com'è possibile che, lanciando un messaggio omertoso agli studenti di quella scuola, di tutta Messina e dell'Italia intera, non si sia costituito parte civile nel processo contro quella sua dirigente che usava un bidello come lacchè? Ma partiamo dall'inizio. Siamo nel 2005 e i magistrati ricevono un esposto. È anonimo, ma così ricco di dettagli, date, circostanze…. La Guardia di Finanza, come spiegherà la sentenza, si apposta e nel giro di qualche giorno accerta che è proprio così: la preside Anna Maria Gammeri utilizza un collaboratore scolastico, Nicola Gennaro, come fosse un servitore personale messo dallo Stato a sua completa disposizione. Per cominciare, si fa venire a prendere a casa la mattina e riaccompagnare al pomeriggio… manda il bidello anche a sbrigare qualche commissione in banca e al supermercato… Gli investigatori vanno a vedere le tabelle degli straordinari e salta fuori che Nicola Gennaro risulta essere uno stakanovista infaticabile. Accumula ore su ore. … Insomma, c'è quanto basta per il rinvio a giudizio. A quel punto la Gilda chiede per la donna una sospensione cautelare. Macché: la lasciano al suo posto….Mentre le udienze vengono rimandate una dopo l'altra (sette rinvii per arrivare alla prima udienza dibattimentale!) tutti i professori e i collaboratori che avevano testimoniato a carico della preside, sentendosi a torto o a ragione esposti a ogni genere di ripicca, chiedono uno dopo l'altro il trasferimento in un altra scuola. E il ministero, come dicevamo, non si costituisce parte civile…. Finalmente, sei anni dopo la prima denuncia e cinque dopo il rinvio a giudizio, arriva la sentenza….Il giudice … condanna la preside a 10 mesi di reclusione e 400 euro di multa. Quanto al bidello, 7 mesi e 300 euro di pena pecuniaria. Pene evaporate per entrambi grazie al condono del 2006. La preside e il bidello sono ancora al loro posto. …

Il Nuovo Corriere Viterbese - 20 febbraio 2012
“Profumo promette: “Basta tagli, la scuola deve essere rivalutata”.
░ Un’intervista concessa dal Ministro a Monica Maggioni, nella puntata di “Speciale Tg1, l’inchiesta” dello scorso 19 febbraio.
“Questo non sarà un anno di tagli per la Scuola. Credo che questa fase sia terminata. Il Paese ha capito che il vero investimento per il suo futuro sia proprio la scuola”. I docenti “non hanno stipendi corretti. Non sono confrontabili con quelli di altri Paesi ma io credo che il corpo docente in questo momento chiede prima di tutto di essere rispettato e rivalutato. Tutta la scuola chiede di essere rivalutata per quello che rappresenta per l’intero Paese”. …

ItaliaOggi - 21 febbraio 2012
“Potenziare l’autonomia; margini stretti
░ Il dl Semplificazioni ha escluso l’istituzione di nuovi organici.
Potenziamento dell’autonomia di gestione, anche mediante l’organizzazione in rete; organico funzionale; regole contabili più semplici. Sono questi i principi cui dovrà attenersi il ministro dell’Istruzione per “consolidare e sviluppare” l’autonomia scolastica (art.50 dl 9 febbraio 2012 n.5) Dovrà farlo entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto… Si provvederà con decreto del Miur, di concerto con l’Economia e sentita la Conferenza Unificata. Non ci si può aspettare molto, perché su tutto si impone il rispetto degli organici, che restano quelli stabiliti dalla legge 133/2008. Né il Ministro Profumo potrà ignorare le leggi vigenti, che qualificano l’autonomia scolastica come “funzionale, essenzialmente declinata nelle forme dell’autonomia didattica e organizzativa. Riuscirà sicuramente a semplificare le norme di bilancio togliendo i vincoli ancora esistenti. Potenzierà le reti, già previste dall’art.7 dpr n.275/1999, cui saranno affidati compiti di gestione delle risorse umane, strumentali e finanziarie. Creerà l’organico funzionale di rete, ma in questo non sarà aiutato dal vincolo di lasciare immutati gli organici….Le scuole continueranno, quindi, a lamentare l’esistenza di organici collegiali obsoleti, non adeguati alla gestione di un’istituzione autonoma…

ItaliaOggi - 21 febbraio 2012
“La carica dei 23mila precari”
░ Il decreto Milleproroghe riapre le graduatorie, ma colloca i 23mila aventi diritto, “in coda”. Più fumo che… l’assunzione è un miraggio.
Le GE restano chiuse, come principio. Ma i precari che si sono abilitati dopo che il legislatore aveva chiuso la porta (2007), saranno inseriti nelle liste, anche se in una fascia aggiuntiva…. Lo prevede il disegno di legge Milleproroghe, come modificato dal Senato. Dunque, nulla di fatto per l’inserimento a pettine nelle GE, così come era stato previsto nella versione approvata in prima lettura alla Camera…. Un compromesso a cui ha lavorato anche il Governo… e su cui si sono registrate molte tensioni all’interno degli stessi democratici: non tutti erano favorevoli alla riapertura, tra i contrari, i popolari di Giuseppe Fioroni… L’ingresso è limitato ai “docenti che hanno conseguito l’abiltazione dopo aver frequentato i corsi biennali abilitanti di II livello ad indirizzo didattico (COBASLID), il secondo e terzo corso biennale di II livello finalizzato alla formazione dei docenti di educazione musicale delle classi di concorso 31/A e 32/A, e di strumento musicale nella scuola media della classe di concorso 77/A, nonché i corsi di laurea in Scvienze della formazione primaria negli aa.aa. 2008/2009, 2009/2010, 2010/2011”…
Il nuovo testo prevede che i 23mila neoabilitati rimasti fuori dalla porta delle GE entreranno nelle fasce aggiuntive dal prossimo a.s.

Il Riformista - 22 febbraio 2012
“Scuola digitale ? La rivoluzione è già in atto”.
░ In un articolo pubblicato lo scorso 12 gennaio su La Repubblica, Raffaele Simone – illustre linguista -ha scatenato una polemica, e l’ingresso della tecnologia a scuola sta diventando, come quasi tutto in Italia, problema ideologico.
Chiunque viva quotidianamente con gli adolescenti, li osservi e cerchi di farli lavorare, difficilmente può pensare che la scuola abbia la forza di opporsi a una rivoluzione che è ormai pienamente compiuta. … La maggior parte dei lettori forti, oggi, mescola tranquillamente libri cartacei a libri digitali… e non c’è nesun cortocircuito tra una sfera cognitiva e un’altra… I lettori forti, grazie alle nuove tecnologie, leggono ovunque e in più lingue facendo un uso pieno e creativo delle possibilità offerte dal web… Partire dall’analisi della realtà di fatto potrebbe risultare più utile a capire perché dotare la scuola di strumenti tecnologicamente aggiornati, e soprattutto insegnare ai ragazzi ad usarli a proprio vantaggio… Ci si chiede, inoltre, se nella discussione pubblica sul futuro della scuola non sia il caso di dare maggiore ascolto a chi vi insegna, ed è in grado di giudicare con esattezza quali siano i vantaggi di uno strumento come la LIM, e le priorità educative…. La mancata alfabetizzazione digitale equivale a non essere in grado di fare nulla di professionalmente utile…

ItaliaOggi - 23 febbraio 2012
“Scuole ai raggi X .
░ Da oggi sono disponibili online tre questionari della SOSE, in tema di fabbisogni standard degli EE.LL.
Scatta la terza fase dell’operazione “fabbisogni standard” degli enti locali. Da oggi sono disponibili sul portale internet dedicato (https:77onepdata.sose.it/fabbisogni standard) tre nuovi questionari, uno per i comuni e due per le province, progettati da SOSE con la collaborazione di IFEL e UPI. Per i comuni e le unioni di comuni, il focus è esclusivamente sulla spesa relativa alle funzioni di istruzione pubblica. Si tratta di un aggregato che, nell’anno di riferimento (2010), valeva oltre 5 miliardi di euro all’anno…. La novità più significativa è rappresentata dall’attenzione verso le forme associative: per ogni tipologia di servizio – scuola dell’infanzia; altri ordini di scuola… - occorrerà specificare se la gestione avviene mediante unione, comunità montana, consorzio o convenzione, indicando i dati relativi alla forma associativa di appartenenza… Per le Province… la rilevazione punta soprattutto ad acquisire le informazioni utili alla determinazione dei fabbisogni standard relativi alla istruzione secondaria e alla formazione professionale…
 

www.orizzontescuola.it - 6 febbraio 2012
“AIMC:Valutazione dell’insegnamento e qualità della scuola”.
░ Di seguito, riportiamo un esempio del “politichese” che caratterizza il vecchio modo di fare sindacato. In una lettera al Ministro, soppesata con il bilancino, il segretario della FLCGIL Domenico Pantaleo: - sottolinea la necessità di “assicurare alle scuole autonome una dirigenza stabile”; - invoca il “rispetto dell'interesse pubblico, al fine di assicurare che i nuovi dirigenti scolastici prendano servizio fin dal 1 settembre 2012. E' doveroso nei confronti dei docenti che si sono impegnati in questo difficile percorso di selezione” (come se i docenti esclusi per l’insipienza dei “docimologi” incaricati di preparare i quiz non si fossero impegnati altrettanto); - chiede un conciliabolo, in camera caritatis, nel vecchio stile. La lettera, notiamo con sconforto, non fa alcun riferimento al diritto e alla legalità, valori che sfuma con una ipocrita locuzione: “disagio di molti partecipanti per procedure che non hanno funzionato come dovevano”; cita, sì, la magistratura, ma per dire i “problemi che i pronunciamenti della magistratura potrebbero determinare”
Al Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Prof. Francesco Profumo
Oggetto: concorso ordinario a posti di dirigenti scolastici
Gentile Signor Ministro,
il concorso ordinario per dirigenti scolastici attualmente in svolgimento rappresenta uno strumento fondamentale per assicurare alle scuole autonome una dirigenza stabile ed efficace, all'altezza delle sfide che la scuola pubblica statale sta affrontando in questo momento di grandi trasformazioni che riguardano la scuola e la società. È importante che ogni concorso, nell'interesse pubblico, si svolga in tempi certi nella massima trasparenza e con la certezza delle procedure. Purtroppo nel concorso per dirigenti scolastici tutto questo non è avvenuto. È per questo che ci rivolgiamo a Lei quale massimo responsabile del Ministero dell'Istruzione affinché possa dedicare ai problemi che di seguito segnaliamo la necessaria attenzione. Fino ad ora, e siamo ancora allo fase di correzione delle prove scritte, sono stati presentati numerosissimi ricorsi alla giustizia amministrativa, segno del disagio di molti partecipanti per procedure che non hanno funzionato come dovevano. Abbiamo espresso critiche e formulato proposte in ogni momento in cui è stato possibile per contribuire ad evitare gli errori che sono stati commessi ed hanno prodotto un diffuso contenzioso, forti critiche e polemiche, anche sul piano della gestione politica. La responsabilità di questa situazione, che non è certamente dell'attuale Ministro, è da ricondurre interamente a chi ha gestito tutta la lunga fase di predisposizione e organizzazione del concorso. Crediamo che il nuovo Ministro debba garantire che le procedure concorsuali in atto proseguano nella massima trasparenza e nel rispetto dell'interesse pubblico, al fine di assicurare che i nuovi dirigenti scolastici prendano servizio fin dal 1 settembre 2012. E' doveroso nei confronti dei docenti che si sono impegnati in questo difficile percorso di selezione. Vanno inoltre considerate attentamente le numerose sentenze della giustizia amministrativa, tutte relative alla fase cautelare, per individuare le necessarie soluzioni ai problemi che i pronunciamenti della magistratura potrebbero determinare. Per tutte queste ragioni riteniamo indispensabile che sulla situazione del concorso per dirigenti scolastici sia attivato un confronto con le Organizzazioni Sindacali rappresentative dell'area V. In attesa di un positivo riscontro, porgiamo distinti saluti.
Il Segretario Generale FLC CGIL


www.asas.sicilia.it - La Letterina n. 310 - 9 febbraio 2012
“AIMC:Valutazione dell’insegnamento e qualità della scuola”.
░ Giuseppe Luca, direttore del periodico telematico, riporta dati emersi dall’indagine in materia di valutazione di sistema condotta da AIMC su un campione di 2000 docenti e dd.ss. I risultati sono stati presentati il 21 gennaio nell’ambito del Seminario nazionale “Valutazione de l’insegnamento”, che si è svolto presso il Centro nazionale AIMC a Roma.
Valutazione e qualità nei servizi sono due temi che prepotentemente continuano a dominare la riflessione pedagogica di questi ultimi anni con risultati, purtroppo, non sempre lusinghieri specialmente quando si confonde la valutazione con altre e diverse pratiche quali l’accreditamento, la certificazione, il controllo…..Il report finale dell’indagine “Valutazione dell’insegnamento e qualità della scuola”, basata sulla valutazione del lavoro degli insegnanti, esaminato attraverso quattro campi d’indagine: Valutare perché? Valutare che cosa? Valutare come? Chi valuta? … Valutare perché? Premesso che in questi ultimi anni si è acceso il dibattito sulla valutazione dell’insegnamento con diverse posizioni è stato chiesto di esprimere un’opinione a riguardo. Appena il 9% degli intervistati ha indicato che la valutazione dell’insegnamento deve essere finalizzata a premiare, con opportuni incentivi i docenti meritevoli mentre il 44% l’ha individuata nell’obiettivo di migliorare la qualità della scuola e dell’offerta formativa che dipende, comunque, dal miglioramento della professionalità dei docenti attraverso un’efficace formazione in servizio. Valutare che cosa? La maggioranza degli intervistati (21%) è del parere che l’elemento primario da valutare sia la competenza didattica per gli altri sono fondamentali la relazione educativa, la competenza disciplinare e la cura della formazione professionale. Valutare come? Per la grande maggioranza (74%) è necessaria l’interazione tra la valutazione interna e quella esterna, favorendo, per la valutazione interna, le griglie di autoanalisi dell’attività didattica e il sistema di autovalutazione di scuola. Sono in molti (43%), come detto, a evidenziare il collegamento tra valutazione dell'insegnamento e miglioramento dell'apprendimento degli alunni. Chi valuta? La risposta è quasi univoca: il 62% afferma che, chi valuta i docenti, deve essere un docente o comunque deve provenire dalla docenza, che sia un soggetto esterno non coinvolto nelle dinamiche degli istituti. Quanto sopra è un semplice accenno ai quattro campi d’indagine tutti, però, da approfondire analiticamente se si vuole fare chiarezza sulla problematica della valutazione dell’insegnamento che, perché collegata al miglioramento dell’apprendimento degli alunni, deve rendere concreto il dettato costituzionale che punta a garantire a ogni persona pari opportunità formative.

www.superando.it – 10 febbraio - 2012
“Perché lascia perplessi quella Sentenza in Sicilia sul sostegno”.
░ Riportiamo, in parte, la scheda n.317 pubblicata nel sito dell'AIPD e in quello di Superando, redatta da S. Nocera, vicepresidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap).
Assegnando il massimo del sostegno possibile a un alunno con disabilità, il Consiglio di Giustizia Amministrativa della Sicilia - confermando in tal senso un precedente provvedimento del Tribunale Amministrativo Regionale - lo ha fatto basandosi sulle indicazioni dell'ASL e non su quelle dei docenti. Questo - tenendo anche conto che da parte sua l'Amministrazione Scolastica continua a "tagliare" le ore di sostegno, senza fornire motivazioni di natura didattica - sta letteralmente snaturando la logica stessa dell'integrazione, fondata invece sulla presa in carico di tale progetto da parte di tutto il Consiglio di Classe, sostenuto dall'insegnante per il sostegno, al quale ne viene invece sempre più delegata l'intera formulazione e lo svolgimento. Il Consiglio di Giustizia Amministrativa (CGA) della Sicilia, ha rigettato, con la Sentenza n. 976 del 2 dicembre 2011, il ricorso d'appello del Ministero dell'Istruzione, confermando il precedente provvedimento del TAR (Tribunale Amministrativo Regionale), che aveva attribuito il rapporto di 1 a 1 con l'insegnante di sostegno, a un alunno con disabilità di scuola primaria privo della certificazione di gravità ai sensi dell'articolo 3, comma 3 della Legge 104/92. Il TAR si era basato sulla Sentenza 80/10 della Corte Costituzionale, secondo cui non può essere compresso dall'Amministrazione Scolastica il nucleo essenziale del diritto allo studio per motivi di riduzione della spesa pubblica. Alla base della sua decisione, il TAR aveva posto la Diagnosi Funzionale (DF) dell'ASL nella quale, pur non certificandosi la gravità, era stato indicato il rapporto di sostegno 1 a 1, confermato dal Piano Educativo Individualizzato, mentre la Commissione apposita dell'Ufficio Scolastico Regionale aveva assegnato undici ore, senza però motivare tale decisione.
Osservazioni….. La decisione del CGA siciliano lascia perplessi… sempre più le ore di sostegno vengono richieste sulla base delle indicazioni dell'ASL e non dei docenti, e che sempre più l'Amministrazione Scolastica si discosta da tali richieste, senza dare motivazioni di natura didattica. Il che sta letteralmente snaturando la logica stessa dell'integrazione scolastica, fondata invece sulla presa in carico di tale progetto da parte di tutto il Consiglio di Classe, sostenuto dall'insegnante per il sostegno, al quale ne viene invece sempre più delegata l'intera formulazione e lo svolgimento.

ItaliaOggi Sette – 13 febbraio - 2012
“Scuola, recupero in diverse mosse”.
░ Nel Piano di ammodernamento del patrimonio immobiliare sono previsti interventi di project finance e accordi pubblico-privati.
Un piano nazionale per ammodernare e razionalizzare il patrimonio immobiliare scolastico per ridurre le spese correnti; per gli interventi urgenti di messa in sicurezza delle scuole entro 60 giorni partirà invece un piano da 656 milioni, utilizzando le risorse sboccate dal CIPE il 20 gennaio scorso. Previsto anche il ricorso alla permuta per realizzare nuove scuole. E’ quanto stabilisce il dl sulle semplificazioni, che si pone l’obiettivo di avviare la procedura di adozione di un piano nazionale che dovrebbe rappresentare il momento di sintesi di una vera e seria programmazione… Sarà il CIPE, su impulso dei ministeri delle infrastrutture, dell’istruzione e dell’economia, a predisporre una proposta che dovrà essere approvata dalla Conferenza unificata entro 30 giorni… Un primo strumento per capire quali parti del patrimonio immobiliare potranno essere destinate all’attuazione del Piano sarà costituito dalla ricognizione del patrimonio immobiliare pubblico esistente…. Un secondo strumento sarà quello dell’attivazione degli interventi attraverso la costituzione di uno o più fondi immobiliari…. Un terzo strumento sarà quello della messa a disposizione di beni immobili di proprietà pubblica a uso scolastico suscettibili di valorizzazione e dismissione in favore di soggetti pubblici o privati, mediante permuta di immobili pubblici scolastici con immobili già esistenti o da edificare e destinare a nuove scuole.

ItaliaOggi – 14 febbraio - 2012
“Scoppiano le assunzioni dirette”.
░ La proposta della Giunta Formigoni: la scuola assuma i docenti per le attività aggiuntive: sindacati subito contro; possibilista il Ministro.
La giunta Formigoni vuole modificare il sistema di reclutamento del personale docente e autorizzare assunzioni dirette da parte delle scuole? … Ad aprire al progetto della giunta lombarda, il ministro dell’Istruzione… “Apriamo adesso un tavolo di confronto su questo tema, stiamo ragionando su una possibile sperimentazione nell’ambito di quella che possiamo definire un’autonomia responsabile delle scuole - ha detto Profumo – troveremo certamente una soluzione che sia per il Paese”. Parole che hanno subito scatenato la dura protesta di Cgil e Cisl scuola…. I Tirocini Formativi Attivi navigherebbero in cattive acque: i provvedimenti – secondo quanto risulta a ItaliaOggi – sono finiti sotto la scure della Corte dei Conti….

Corriere della sera - 15 febbraio 2012
“Se il posto non è fisso, il salario va rialzato”.
░ di Alberto Alesina, Andrea Ichino chiedono più salario per i lavoratori precari. Una richiesta di buon senso, suggerita dalla U.E. E i due celebri economisti notano anche: “i giovani precari non sono difesi dai sindacati”. E’ proprio ciò che l’Anief ha ben chiaro fin dalla nascita.
I benefici del posto fisso (per chi lo ha) sono ovvi. La domanda rilevante è: quanto costa la garanzia del posto fisso al singolo e alla collettività ?.... Un contratto di lavoro con salario fisso e sicurezza del posto è in qualche misura anche un contratto assicurativo…. Ma allora, perché in Italia sembra che i lavoratori precari abbiano non solo un posto insicuro ma anche una retribuzione inferiore ? Perché i lavoratori protetti, ossia i dipendenti pubblici e quelli nelle aziende sopra i 15 dipendenti sono difesi dai sindacati, mentre i giovani precari no. A loro sono lasciate le briciole in una specie di sala d’attesa in cui il giovane invecchia aspettando che qualche lavoratore protetto vada in pensione e liberi il posto sicuro.

La Repubblica (ed.Napoli) - 15 febbraio 2012
“La filosofia spiegata ai bambini”.
░ Alla FNAC, un laboratorio della docente Maura Striano che coinvolge gli alunni delle scuole
I filosofi in erba hanno dai 5 ai 14 anni. Ascoltano reading,seguono lezioni e, soprattutto, fanno tante domande. Si chiedono donve comincia e dove finisce l’universo, cosa c’è oltre la vita, se esiste Dio. A far luce nel labirinto di interrogativi e riflessioni ci pensa il progetto educativo “Philosophy for children”,…. Coordinato da Maria Striano, docente di Teorie e metodi delle Scienze umane e sociali, presso l’Università Federico II… Philosophy for children è un percorso d’introduzione al dialogo filosofico elaborato negli anni Sessanta dal prof. Americano Matthew Lipman… Con questo metodo, la classe si trasforma in una comunità di ricerca, un contesto stimolante che promuove il confronto e lo scambio di opinioni…. Materiali utilizzati sono racconti in forma dialogica con protagonisti ragazzini, adulti, animali, che si pongono domande su temi quali: verità, bellezza, natura, educazione, legalità. Testi quali “Mark” di Lipman, “Picoclo ma coraggioso” di Berrie Heesen, “Il re della foresta” di Stefano Nardone….

La Stampa - 15 febbraio 2012
“Una coda da rockstar per la tessera dei musei”.
░ Centinaia di giovani a Torino per l’abbonamento a prezzo ridotto:una convenzione per gli studenti universitari: pagano 10 euro.
Una coda da rock star. Sembrava la vigilia di un concerto, ieri davanti all’Info point della Regione, in Piazza Castello. Centinaia di giovani e un serpentone di mezzo km, dalle 10 di mattina fino al tardo pomeriggio… A radunare una folla stoica incurante del freddo è stato l’amore per l’arte e per i suoi capolavori… In poche ore sono andate a ruba 1050 tessere. Carte che danno accesso illimitato a tutti i musei della città e del Piemonte, in totale 200 tra residenze reali, castelli, giardini. In soli due mesi, 72 mila abbonamenti venduti…. A fine giornata qualcuno è rimasto a bocca asciutta. Ma tra le proteste i vertici del Senato Studenti si sono adoperati per accontentare tutti.

ItaliaOggi - 15 febbraio 2012
“Scuola, dipendenti al lavoro 3-4 anni in più”.
░ Brutte notizie per il personale scolastico che sperava di pensionarsi.
Nessuna scappatoia per i dipendenti della Scuola. Dovranno sottostare alla mannaia della riforma Fornero, anche se non è colpa loro che il servizio non sia calcolato in base all’anno solare ma all’anno scolastico. Per una differenza di pochi mesi dovranno restare al lavoro fino a tre o quattro anni in più…. ….I docenti pensionandi che dovranno rinviare l’uscita erano stimati dall’emendamento riparatore del PD in 4mila, per una copertura di circa 215 milioni di euro in tre anni… Le perplessità sono arrivate dalla Ragioneria generale: i docenti interessati sarebbero 6mila… Non bastano 215 milioni, ne occorrono 600…

Il Sole 24Ore – 16 febbraio - 2012
“Scuola e vigili, contratti liberati negli enti virtuosi”.
░ Concessa una deroga (a metà) per gli enti locali virtuosi.
Sopravvive a metà il rinvio al 2013 del dimezzamento obbligatorio per il personale a termine impiegato dagli enti locali nei servizi educativi e scolastici e nella polizia municipale. La commissione Bilancio del Senato, infatti, ha stralciato l’estensione della deroga anche agli enti che hanno sforato i vincoli di finanza pubblica, e che di conseguenza incappano nel blocco delle assunzioni. La possibilità di rinnovare per quest’anno i contratti a t.d. anche nei settori a più alta incidenza di personale a termine, quindi, è limitata agli enti in regola con gli obblighi finanziari: per gli altri resta in vigore lo stop totale alle assunzioni, a termine e non. … Rimane il fatto che, soprattutto nei settori educativi, l’incidenza dei contratti a termine è elevatissima, e il problema di fare funzionare questi settori con la tagliola del 50% è quindi destinato a riproporsi il prossimo anno.
 

www.governarelascuola.it – 5 febbraio - 2012
“Le novità per la scuola”.
░ Il IV numero della giovane rivista telematica è dedicato all’assetto delle scuole dal punto di vista giuridico-istituzionale;si articola in 4 saggi: Il Giano bifronte; Il vuoto di potere e le invasioni sindacali; Le figure di sistema; Le novità per la scuola. Riportiamo passi dell’ultimo.
Proprio negli ultimi tempi, anche nella scuola qualcosa si è mosso, e non si tratta di tagli; il 25 gennaio è ripresa alla Camera la discussione sul DDL Aprea, sulla base di un Testo Integrato del Relatore, che ha ripreso i DDL presentati da vari deputati; il 3 febbraio è stato presentato in CDM il Decreto Legge sulle semplificazioni, che prevede alcune disposizioni anche per la scuola…. Prendiamo in esame i due provvedimenti, senza pretesa di sistematicità… Il Decreto Legge “DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI SEMPLIFICAZIONE E DI SVILUPPO” affronta moltissime questioni; le disposizioni riguardanti la scuola si trovano nella Sezione III… noi ci limiteremo all’esame dell’art.50…. Il DDL Aprea riguarda invece specificamente la scuola; si divide in tre Capi: -Governo delle istituzioni scolastiche; -Stato giuridico e reclutamento dei docenti; -Rappresentanza istituzionale delle scuole autonome… Procediamo nell’analisi per materie, considerando insieme Decreto Legge e DDL…
Il governo dell’autonomia scolastica. L’Art. 50 del Decreto Legge è rubricato “Attuazione dell’autonomia”; la finalità indicata è appunto quella di “consolidare e sviluppare l’autonomia delle istituzioni scolastiche, potenziandone l’autonomia gestionale secondo criteri di flessibilità e valorizzando la responsabilità e la professionalità del personale della scuola”;… Il DDL è molto più preciso, l’intero Capo I è rubricato “Governo delle Istituzioni scolastiche”…. all’art. 1, comma 2, alle istituzioni scolastiche è conferita la potestà statutaria, naturalmente nel rispetto delle norme generali indicate dalla legge… Se questa norma venisse approvata, sarebbe il primo passo avanti rispetto all’ attribuzione della personalità giuridica di cui alla Legge 59/1997; godere dell’autonomia statutaria significa per la scuola autonoma potersi auto-organizzare non solo a livello didattico, ma anche a livello di assetto gestionale. Le scuole hanno autonomia piena, la potestà statutaria non è sindacabile, salvo il potere di scioglimento del Consiglio di Indirizzo da parte dell’organo tutorio in caso di grave inadempienze. Le scuole diventano così delle vere e proprie istituzioni, molto vicine agli Enti Pubblici non economici; viene da domandarsi: perché non dire le cose con chiarezza, perché non dare finalmente una definizione “chiara e distinta” della scuola autonoma? Nelle bozze del Decreto circolate la scorsa settimana, c’era un comma che a leggerlo ci ha fatto sognare; per la verità, riguardava solo i Convitti Nazionali, ma basterebbe riesumarlo ed applicarlo alle scuole autonome tout court, non solo ai Convitti: “I convitti nazionali e gli educandati femminili dello Stato, ridenominati collegi italiani internazionali, sono istituzioni a ordinamento speciale con personalità giuridica di diritto pubblico e autonomia amministrativa, finanziaria e patrimoniale e con potestà statutaria, sottoposti alla vigilanza del Ministero dell’Istruzione”….
L’organico funzionale. Nel Decreto Legge viene istituito l’organico funzionale, non solo di scuola, ma anche di rete, organico che dovrebbe avere una stabilità triennale, a parte gli adattamenti annuali. E’ chiaro che siamo in presenza di uno degli aspetti fondanti dell’autonomia scolastica, ma il riferimento alla invarianza di spesa fa temere che si tratti di pure enunciazioni di principio; se però venisse anche solo delineato un nuovo sistema di definizione degli organici, sarebbe un grosso passo in avanti, in attesa di tempi migliori per quanto riguarda le risorse. Legato agli organici è il discorso del reclutamento del Personale; il Decreto Legge non ne parla, ma il DDL Aprea fissa un paletto fondamentale, all’art. 13, comma 1: “Il reclutamento dei docenti delle scuole di ogni ordine e grado avviene mediante concorsi per titoli banditi dalle reti di scuole”. Finalmente, si riporta nell’alveo della scuola autonoma il reclutamento del personale e compare di nuovo il concetto di rete, ben presente anche nel Decreto Legge.
Le reti. L’aspetto più innovativo del Decreto Legge è senz’altro quello della istituzionalizzazione delle reti, che non è finalizzata solo alla gestione di una parte dell’organico, ma è ad ampio spettro, come chiaramente detto nella lettera c) del citato art. 50 del Decreto Legge:
“…costituzione, previa intesa con la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, di reti territoriali tra istituzioni scolastiche, al fine di conseguire la gestione ottimale delle risorse umane, strumentali e finanziarie.” Per la prima volta viene stabilita una espansione territoriale dell’autonomia scolastica in modo formale ed istituzionale, con l’obiettivo di ottimizzare l’utilizzazione delle risorse disponibili nella gestione dell’offerta formativa sul territorio. Importante anche la previsione di un’intesa con la Conferenza Unificata, date le competenze che la Costituzione prevede in materia per Regioni ed EE.LL. A questo proposito, costituisce un netto passo indietro il Capo III del DDL Aprea, fatto del solo articolo 17, che affida la rappresentanza istituzionale delle scuole autonome a dei “Consigli delle autonomie scolastiche”, senza accorgersi di cadere in una vera e propria contraddizione logico-giuridica, perché un’istituzione non può essere rappresentata che da se stessa, non da fantomatici OO.CC. territoriali, sia pure eletti dai soli Dirigenti e presidenti dei Consigli di Indirizzo…..

TuttoscuolaNEWS n. 522 - 6 febbraio 2012
“Monti: il posto è mobile”.
░ Sulla parola “monotonia”, Tuttoscuola commenta con indulgenza.
C’era forse un sottile velo di amichevole ironia nella battuta (“che monotonia il posto fisso, è bello cambiare…”), che è costata a Mario Monti le rampogne quasi unanimi dei sindacati e di molti precari frequentatori dei social network, ma nei giorni successivi il dibattito ha finito per concentrarsi sulla  prima parte della frase pronunciata dal premier nell’intervista a Matrix, di cui la citata battuta era solo la parte finale: “I giovani devono abituarsi al fatto che non avranno un posto fisso per tutta la vita. Tra l’altro, che monotonia…”. Per evitare polemiche, anche strumentali, Monti ha poi detto di non sottovalutare affatto l’importanza del posto fisso, ma ha insistito, insieme alla ministra competente in materia di lavoro, Elsa Fornero, sul fatto che le tendenze evolutive del mercato del lavoro nazionale e internazionale portano a ritenere che la mobilità dei lavoratori sarà in futuro la regola, e non l’eccezione, come lo è stata in Italia per un lungo periodo….. Quanto alle obiezioni provenienti dal mondo della scuola, soprattutto dai precari, la cui primaria aspirazione è quella di avere un posto fisso, si potrebbe rispondere che anche per loro, una volta stabilizzati - come per il personale di ruolo - si porrà con urgenza un problema di mobilità, non più in senso territoriale ma professionale: alla scuola italiana serviranno sempre di più insegnanti a professionalità arricchita, figure di staff, specialisti in software educativo e valutativo, insomma una variegata tipologia di docenti, con funzioni e competenze differenziate, capaci di soddisfare le nuove esigenze formative dei giovani del XXI secolo. La mobilità ci sarà, auspicabilmente, tra queste diverse figure professionali.

Libero - 7 febbraio 2012
“Ma la figlia di Elsa lavora con Mammà”.
░ Predicano bene e razzolano male: si moltiplicano gli indizi deludenti. Da parte nostra una riflessione. E’ nota la correlazione positiva tra status socioeconomico dei genitori e qualità della posizione lavorativa dei figli. Nell’Egitto dei faraoni, scribi e sacerdoti se la passavano meglio ancora, sulla schiena del popolo; e così nel Medioevo. Poi c’è stata la Rivoluzione Francese… Ma in certe enclave della società non è arrivata. La detta correlazione suggerisce che una quota della sfiga di quelli che un giovin signore ha definito “sfigati” va addebitata al fatto che i loro genitori non esercitano potere, o perché non ne hanno o perché sono…. (ognuno completi secondo la propria visione delle cose). In questa fase di ristrettezza economica che minaccia di essere un trend, urge attivare strumenti di analisi che verifichino la correlazione statistica.
Silvia insegna nella stessa università del ministro e fa ricerca in una fondazione torinese… Silvia Deaglio, figlia del ministro del Lavoro Elsa Fornero e dell’editorialista della Stampa mario Deaglio… I ragazzi italiani, inguaribili bamboccioni, vogliono lavorare vicino mamma e babbo ? Sacrosanto. Infatti Silvia Deaglio lavora proprio accanto ai genitori. Stessa regione, stessa provincia, stessa città, stesso ateneo….La giovane signora…, classe 1974 è professore associato alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Torino. Guarda caso, il medesimo tempio del sapere in cui insegnano sia mamma Elsa che papà Mario. Per vincere la monotonia, laragazza si è ritagliata il tempo per un secondo impiego: quello di responsabile unità di ricerca della fondazione HuGeF…. La fondazione di cui sopra è sovvenzionata dalla Compagnia di San paolo, di cui mamma Elsa è stata vicepresidente tra il 2008 e il 2010…. Silvia Deaglio offre il destro per dare ragione anche a un altro esponente del governo, cioè Michel Martone, secondo cui chi non è ancora laureato a 28 anni è uno sfigato….Infatti, la bionda Silvia a quell’età aveva già accumulato una marea di diplomi…. Si è subito distinta per la capacità di ottenere fondi per la ricerca….Come ha documentato Thomas Mackinson sul Fatto Quotidiano…, quasi un milione di euro in due anni… Poi altro denaro dalla Regione Piemonte… Sempre tra il 2008 e il 2009, la Deaglio jr si è guadagnata 120mila euro in due tranche dalla Fondazione San Paolo….

ItaliOggi - 7 febbraio 2012
“Organici. Riecco il tetto di Tremonti”.
░ Al riesame in CdM, il Decreto Semplificazione e Sviluppo subisce una frenata nell’articolo sull’autonomia scolastica, in quanto il Tesoro ne impone la riformulazione. Così, almeno, dalle indiscrezioni di stampa. Riportiamo quella pubblicata su ItaliaOggi; secondo Alessandra Ricciardi, per l’a.s. 2012/13 il governo non autorizzerà incrementi di spesa.
Erano stati in molti a contarci. A sperare che attraverso la riforma dell’organico funzionale si potessero trasformare a t.i. molti più posti di quelli che saranno stati lasciati liberi con i pensionamenti già il prossimo anno. A farlo credere, le prime versioni del dl di semplificazione e sviluppo. Che venerdì scorso è tornato per l’approvazione finale in CdM. Modificato rispetto al primo via libera, tra altro, nella parte riguardante la scuola e l’università. Tra le norme riscritte c’è infatti l’art.50 del decreto, intitolato inizialmente “Autonomia responsabile” e ora “Attuazione dell’autonomia”. Un cambio di titolo a cui corrisponde anche un cambio sostanziale di quei contenuti che lasciavano intravedere la stabilizzazione di 70mila unità. Non è così. Il testo finale del decreto legge, che è atteso tra oggi e domani in G.U. per la pubblicazione, attenua la portata delle disposizioni sull’organico funzionale. E soprattutto ridà peso al dl 112/2008… con cui l’allora ministro dell’Economia Giulio Tremonti avviò la riforma della scuola di Mariastella Gelmini con un taglio di 11omila posti e 8 miliardi di risparmio…. Il tetto agli organici sui quali fare assunzioni anche a t.i., fissato da Tremonti, al netto dei tagli fatti, per il prossimo anno corrisponde a quello che si è riscontrato nell’organico di diritto dell’a.s. 2011/12. Il personale della scuola dovrà infatti garantire, come prevede il decreto 112, che a decorrere dal 2012 ci siano risparmi per 3.188 milioni di euro annui… E’ sparito, poi, dall’articolo finale, il riferimento ai 10mila posti in più proprio per l’organico funzionale….

ItaliOggi - 7 febbraio 2012
“Il TAR di Latina ha emesso la prima sentenza definitiva in materia di sostegno”.
░ Si riferisce di una sentenza del TAR di Latina in materia di sostegno scolastico e diritto allo studio dei ragazzi disabili.
Con sentenza n.1075 emessa il 3 febbraio, i giudici amministrativi hanno accolto il ricorso presentato da trenta famiglie pontine, sostenute dalla Gilda Insegnanti di Latina, riconoscendo che le ore di sostegno destinate ai loro figli, studenti diversamente abili, non sono abbastanza e vanno reintegrate. …. Erano stati i tagli imposti dal vecchio Governo a portare le famiglie a richiedere l’intervento del Tar visto che sono cambiate notevolmente le proporzioni di alunni disabili per docente, in alcuni casi si arriva anche a un docente per tre ragazzi. Queste trenta famiglie si aggiungono alle più di cento in provincia che hanno visto approvato il ricorso al Tar lo scorso anno. E al momento sono già pronti almeno altri 70 ricorsi, anche in questo caso con ogni probabilità, il tribunale amministrativo del Lazio darà ragione alle famiglie dei ragazzi disabili.

www.ilsussidiario.net/News - 8 febbraio 2012
“D’Oria: salute dei docenti a rischio, Monti e i sindacati non fanno nulla?”.
░ Il corpo docente rientra tra categorie le cosiddette helping profession, risultando esposta ad usura psicofisica. L’intervistato, il dott. Vittorio Lodolo D’Oria opera, in seno alla Fondazione IARD, nel campo della prevenzione del burnout dei docenti. Ottenuta l’attenzione e il riconoscimento del Miur (D.G.per il personale scolastico, Prot. 419/uff.VII, 13/12/05), è impegnato in progetti presso le scuole.
D. Se le conseguenze da stress lavoro-correlato sono difficilmente riconoscibili ad occhi non allenati a leggere segni e sintomi del disagio mentale professionale (Dmp), chi può stabilire quando preoccuparsi?
R. Il d.s., e non altri, è sempre colui che ha il compito di riconoscere il disagio e gestirlo di conseguenza. Le espressioni (sintomatologia e segni clinici) del Dmp sono abbastanza stereotipate e piuttosto facilmente riconoscibili se si è a conoscenza del fenomeno… Di fronte al sospetto di Dmp non si deve perdere tempo, ma valutare celermente tutti gli elementi a disposizione raccogliendo – con estrema discrezione – testimonianze e documentazione pregressa: ciò è utile a chiarire il quadro. Il conseguente invio alla Commissione medica di verifica (Cmv) per un accertamento medico d’ufficio deve poi essere corredato, a norma di legge, da una sintetica e significativa relazione d’invio al Collegio medico competente. Ogni elemento significativo riportato nella relazione deve essere suffragato da testimonianze e allegati alla relazione stessa…
D. Cosa pensa di ciò che il Miur sta facendo in merito…?
R. Né con la Gelmini né con l’attuale ministro la situazione sta migliorando. Le nuove tutele sulla salute dei docenti e sulla prevenzione dello Slc sono completamente inascoltate. A fronte del decreto 81/08 che contempla interventi di prevenzione contro l’usura psicofisica nelle cosiddette helping profession, nulla è stato fatto.
www.interdependence.eu - 8 febbraio 2012
“La mania divina di David Maria Turoldo”.
░ A vent’anni dalla morte di David Maria Turoldo, il periodico telematico “Interdipendence. Radici nell’umanità” dedica un numero monografico alla sua memoria. Riportiamo l’articolo di Ermis Segatti.
Tra i proclamatori di Gesù è senza dubbio da annoverare David Maria Turoldo. Di lui fu detto che aveva una sola e costante ispirazione: la fede o quella che egli stesso chiama ‘mania divina’ (Canti Ultimi, Garzanti, Milano 1991, p. 151). Perciò alcuni lo ritengono non indebitamente il poeta e lo scrittore per eccellenza della religione proclamata sui tetti della società secolare. Ma questa affermazione non deve trarre in inganno semplificando un profilo di scrittore che fu costantemente contrassegnato anche dal tormento del dubbio e dalle inquietudini della coscienza di fronte a Dio, tanto che egli potrebbe figurare opportunamente tra i cantori del Deus absconditus, come affiora in particolare nei suoi Canti Ultimi, ma non solo. Si veda, ad esempio, questa preghiera che irrompe improvvisa a commento della prima lettura della XXV Domenica del Tempo ordinario (anno A): “Dio, sei il mio respiro / e non so chi tu sia: / lo dica qualcuno, dica almeno / cosa è il respiro. // Dio, ho paura perfino di urtarti / tanto mi sei vicino: / e non dove tu sia, / dove incontrarti. // Dio, ho paura e ti amo / perché mi salvi da ogni paura: / Dio, mia pace, mia gioia... / E mia terribile notte. // Dio vicino assente lontano: / io ti parlo e tu muto come lapide bianca, / o infinito silenzio. // Eppure solo tu sai / il numero dei miei capelli / e il numero dei giorni miei : tu solo! / Ma chi sei?, Signore, Chi sei?” (Opere e giorni del Signore, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo, 1989p. 490). In Anche Dio è infelice (Piemme, Casale Monferrato 1992), scritto due anni prima della morte, si legge tra l’altro: “E’ il silenzio la parte più grande di tutto il mistero di Cristo. Il silenzio di Dio; il silenzio della creazione; e della notte: Il silenzio dei tabernacoli. Silenzio, grembo dei mondi... E poi: come dire Dio e che cosa dire? Dio che tace non è già un annuncio? Tanto più che è difficile dire se Dio sia un suono oppure il silenzio ... Di contro non stanno che le nostre parole sfocate; i nostri discorsi inutili e interminabili; e tutti uguali, questo gran dire, che poi non muta nulla, non trasforma, non fa soffrire nessuno.... Io penso veramente che Cristo abbia sofferto di più nel decidersi a parlare che nell’accettare la passione. Articolare un mistero dentro sillabe; dare un suono al silenzio; creare un’immagine a ciò che è al di là di ogni immagine: questa la grande impresa di Gesù” (pp. 21-24). Questi motivi trovano il loro punto culminante sia autobiografico (nella lucida consapevolezza della morte imminente) sia lirico lungo le poesie raccolte nella sezione centrale dei Canti Ultimi….
Egli parte da una dolorosa constatazione: dalla creazione in poi Dio ha scelto il silenzio, ha deciso di oscurare l’ onnipotenza di fronte al dolore del mondo: “... ogni creatura / ti muore tra le mani, / nel mentre che si forma / e fiorisce ... // ... tue gesta sono / il filo d’erba sulle macerie / il raggio d’una stella da millenni / già spenta e le perle / di rugiada nel prato all’alba.” E’ in questo ampio scenario cosmico che si inserisce organicamente la sequenza di brevi e serrati componimenti sulla passione di Gesù: “E pure il tuo figlio / il divino tuo figlio, il figlio / che ti incarna, l’amato / unico figlio uguale / a nessuno, anche lui / ha gridato / alto sul mondo: / ‘Perché ... ?’ / Era l’urlo degli oceani / l’urlo dell’animale ferito / l’urlo del ventre squarciato / della partoriente / urlo della stessa morte: / ‘perché?’ / E tu non puoi rispondere / non puoi.... / Condizionata onnipotenza sei! / pretendere altro è vano. // T’invocava con tenerissimo nome: / la faccia a terra / e sassi e terra bagnati / da gocce di sangue: / le mani stringevano zolle / di erba e fango: / ripeteva la preghiera del mondo: / ‘Padre, abbà, se possibile’ ... / Solo un ramo d’olivo / dondolava sopra il suo capo / a un silenzioso vento ... // Ma non una spina Tu / gli levasti dalla corona. / Trafitto anche il pensiero: / non può , non può lassù / il pensiero non sanguinare! / Oh, le ferite della mente! // E non una mano / gli schiodasti dal legno: / che si tergesse / dagli occhi il sangue / e gli fosse dato / di vedere / almeno la Madre / là / sola ... // Perfino potenti / e maestri di ferocia / e gente, al vederlo / si coprivan la faccia. ./ E lui a fluttuare / dentro una nuvola: / dentro / la nuvola del divino / Nulla! / E dopo / solo dopo / Tu e noi / a ridargli la vita.// No, credere a Pasqua non è / giusta fede: / troppo bello sei a Pasqua! / Fede vera / è al venerdì santo / quando Tu non c’eri / lassù! / Quando non una eco / risponde / al tuo alto grido / e a stento il Nulla / dà forma / alla tua assenza”. La parola poetica su Dio e su Gesù di David Maria Turoldo è pressoché sterminata e prorompe spesso all’interno della produzione in prosa, come del resto si sprigionava improvvisa nella sua comunicazione orale. Una delle imprese maggiori è la consegna in versi delle preghiere alla liturgia festiva (Opere e giorni del Signore), oltre al costante esercizio poetico sui Salmi, da lui splendidamente tradotti in collaborazione con G. Ravasi (I Salmi. ‘Lungo i fiumi...’). …Tra i vari momenti di irruzione poetica intercalati alla traduzione dei salmi, affiora questo commento al versetto 5 del salmo 26 (25) ‘In acqua purissima lavo le mani’, commento che presuppone il contesto liturgico dell’Offertorio, recitato in latino nella celebrazione della Messa secondo il rito romano prima della riforma del Concilio Vaticano II: “Mi sorprendono queste mani / protese in favolosi spazi; / costellazione di ori e di sangue. / Brilla la croce uguale a una spada / e la terra è tutta una ferita, / una montagna di marmo è l’altare / e la chiesa vuota, immensa. / Io ho gridato l’augurio al popolo / ma risposta nessuna è venuta / a sostegno del mio ardimento / assurdo: l’eco dei passi e la voce / infranta sotto gli archi muti … / Ora, dunque, la parola alle mani / che tracciano gesti indicibili”.

ItaliaOggi - 9 febbraio 2012
“Profumo ci ripensa: niente nuovi precari in graduatoria”.
░ Con Francesco Profumo, sulle montagne russe: in alto alto (i 23 mila abilitati che attendono di essere inseriti nelle GE; i 70mila docenti circa che avevano visto prospettarsi la stabilizzazione nell’organico dell’autonomia), in basso basso (il ministro ha ripensamenti: si adducono i soliti motivi di cassa, come al tempo del duo Gelmini-Tremoni). Riportiamo l’indiscrezione di fonte solitamente bene informata.
Per il momento è solo una voce…. Se le indiscrezioni saranno confermate, pare proprio che il ministro Profumo ci abbia ripensato: se alla Camera aveva dato il via libera alla proposta di modifica (PD) che riapre le graduatorie dei docenti precari aspiranti prof., al Senato no…. Il PD,alla Camera, aveva argomentato la necessità di dare uno sfogo anche a prof abilitati che rischiavano di restare ingiustamente fuori. E il governo, acquisito l’ok di Profumo aveva dato il via libera. Ora però sta emergendo che il ministro sarebbe di avviso contrario; si adducono anche ragioni finanziaria di mancata copertura della norma…..

Miur – Ufficio Stampa - 9 febbraio 2012
“Agenda digitale: la cabina di regia accelera il programma italiano”.
░ Tra marzo e giugno saranno definiti i principali interventi, in raccordo con le strategie europee
E-government, E-commerce e Smart communities. E ancora, Alfabetizzazione informatica, Ricerca e Investimenti, Infrastrutture e Sicurezza. Sono questi i sei assi su cui si articolerà l’Agenda digitale italiana, attraverso altrettanti gruppi di lavoro. Questo pomeriggio si è insediata la cabina di regia che avrà il compito di accelerare il percorso di attuazione dell’agenda in raccordo con le strategie europee, predisponendo una serie di interventi normativi da attuare tra marzo e giugno prossimi. Alla riunione erano presenti, tra gli altri, i ministri Corrado Passera (Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti), Filippo Patroni Griffi (Funzione Pubblica) e Francesco Profumo (Istruzione, Università e Ricerca). Presenti, inoltre, il sottosegretario all’Editoria Paolo Peluffo e i rappresentanti del ministero dell’Economia e delle Finanze e della Coesione Territoriale. I sei gruppi di lavoro, suddivisi in base ai principali obiettivi della strategia, agiranno in raccordo diretto con i ministri. Ognuno di essi sarà coordinato dai referenti del ministero che sarà maggiormente coinvolto, per quel determinato tema, ma vedrà la collaborazione di tutti gli altri dicasteri che partecipano alla cabina di regia. Inoltre, potranno partecipare anche esponenti di altri ministeri. In aggiunta, saranno organizzati gruppi di lavoro tematici che coinvolgeranno, di volta in volta, i principali attori del settore. Sia pubblici che privati. Nello specifico, i sei gruppi di lavoro riguardano: Infrastrutture e sicurezza, coordinato dal Mise; E-Commerce, coordinato dal Mise e dal Dipartimento per l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri; E-government e Open data, coordinato da Miur e Mfp; Alfabetizzazione informatica, coordinato da Miur e Mfp; Ricerca e investimenti, coordinato da Miur e Mise; Smart Communities, coordinato da Miur e Ministero della Coesione. Ciascun gruppo di lavoro dovrà, preliminarmente, censire le iniziative in corso. Quindi recepire l’agenda europea, individuare le migliori pratiche, ricostruire una visione strategica, definire il quadro finanziario di riferimento, predisporre le azioni normative e progettuali e valutare le relative ricadute.

AVVENIRE - 10 febbraio 2012
“Troppi stop, anno scolastico arischio”.
░ Il governo potrebbe “sanare” le situazioni in cui non si arriva ai 200 giorni di lezione per effetto delle pause imposte dal maltempo.
Ancora lezioni e attività didattiche sospese a causa della neve e del freddo record… Spesso i collegi dei docenti programmano almeno 4 giorni di riserva oltre i 200 minimi previsti dalla legge per il riconoscimento dell’a.s. In questo caso, però, sopratutto in alcune regioni, lo stop alle lezioni rischia di andare ben oltre questo “pacchetto” di sicurezza…
E il ministro si sta già muovendo… monitorerà, assieme agli UU.SS.RR. la situazione regione per regione… Al ministero sarebbero orientati a validare comunque l’a.s., anche laddove non è stato rispettato il tetto minimo…

 

LE PROSPETTIVE - LA TECNICA DELLA SCUOLA

SPAZIO DI INFORMAZIONE SINDACALE PER I SOCI


SCARICA LULTIMO NUMERO

 

XXIV2012

 

 

 

In questo numero:

IL PUNTO

I RICORSI

Dimensionamento: per evitare il licenziamento i Dsga costretti a cambiare regione

Ricorso contro il blocco quinquennale della mobilità per il personale docente neo immesso in ruolo 

Scheda di rilevazione dati Ricorso Mobilità - Trasferimenti