Tutte le notizie

Asasi - La Letterina n.323 - 17 maggio 2012
“TFA”
░ I dd.ss. dell’ASASi contestano alle università un eccessivo ricavo economico (circa 50 milioni) da tasche non proprio pingui; a questo punto, è bene che le scuole rifiutino i tirocini gratuiti agli atenei, perché il conto annuale delle scuole non sta meglio dei loro bilanci.
….Le università hanno pubblicato i bandi relativi ai TFA autorizzati, con tutte le indicazioni per effettuare le iscrizioni. … La procedura di iscrizione alle selezioni ≪si conclude con il pagamento del contributo all’Università scelta dal candidato≫…. Si tratta di un contributo eccessivo… La Rete Asasi ha sempre sostenuto che i tirocini formativi attivi dovevano essere gestiti dalle scuole autonome…. La prassi di consentire alle Università di espropriare competenze proprie delle scuole è deleteria e demotiva il personale degli istituti scolastici. Inviteremo le scuole a rifiutare i tirocini gratuiti, e contestiamo che le università esproprino ingenti tasse ai futuri docenti.

TuttoscuolaNews - 18 maggio 2012
“Arrestato ex dipendente dell'Usp di Napoli, falsava le graduatorie”
░ La Guardia di Finanza ha notificato un'ordinanza di custodia cautelare a un ex dipendente dell'USP napoletano.
Secondo gli investigatori, l'ex dipendente dell'Usp arrestato oggi, sfruttando le sue capacità informatiche, rubava le password d'accesso ai sistemi informatici del Miur ai colleghi che a lui si rivolgevano per avere aiuti tecnici. Credenziali che, poi, usava per incrementare i punteggi nella graduatoria provinciale di docenti e assistenti tecnico-amministrativi disposti a pagare mazzette, anche di seimila euro, per scalarle e assicurarsi così supplenze e incarichi. A svolgere il ruolo di procacciatore era un docente arrestato lo scorso 4 aprile nell'ambito della stessa indagine. I falsi punteggi venivano attribuiti in modo da garantire gli incarichi - anche a persone che neppure avevano presentato domanda - ma senza rischiare le convocazioni della direzione provinciale, come avviene per quelli annuali, che avrebbero destato sospetti. La truffa veniva poi perfezionata con la produzione di certificati di servizio e attestati di qualifica professionale falsi. Infine, ad oltre cento persone – tra docenti e assistenti amministrativi che hanno beneficiato delle fraudolente alterazioni delle graduatorie - sono stati notificati gli avvisi di conclusione delle indagini.

www.governarelascuola.it - 20 maggio 2012
“Le scuole del Lazio scrivono ai genitori”
░ Il periodico telematico diretto da Pietro Perziani riporta, questa settimana, una lettera con la quale l’ASAL (Associazione delle scuole Autonome del Lazio) informa i genitori degli studenti della situazione della scuola pubblica. Diamo, di seguito, la prima parte della lettera.
Gentili genitori, anche quest’anno, come ormai da quattro anni, riteniamo che sia necessario mettervi a conoscenza della situazione che le nostre scuole stanno affrontando dopo la drammatica stagione dei “tagli” degli scorsi anni e alla vigilia di un pesantissimo “dimensionamento”, che ridisegnerà completamente la geografia del servizio scolastico sul territorio così come la conoscete. Come abbiamo denunciato più volte i tagli previsti dalla l.133 del 2008 ed effettuati nell’ultimo triennio hanno impoverito il servizio scolastico sotto ogni punto di vista:
• il numero dei docenti e del personale ATA è drasticamente diminuito (rispettivamente 87.341 e 44.500 posti in meno);
• non sono state attivate nuove classi a tempo pieno, nonostante le richieste delle famiglie, con particolare riferimento alla scuola dell’infanzia dove permangono inaccettabili e lunghissime liste d’attesa;
• il rapporto docenti-alunni è aumentato con punte di 29-30 alunni per classe, anche in presenza di alunni disabili;
• le Scuole Superiori hanno sempre più difficoltà a coprire le cosiddette “ore buche” per mancanza di seri incentivi ai docenti, con conseguente diminuzione del monte ore annuale previsto per gli alunni e a sostenere i corsi di recupero, specie estivi, per mancanza di fondi;
• i finanziamenti destinati alle scuole per assicurare aspetti fondamentali del loro funzionamento sono stati, nel triennio, drasticamente ridotti: quasi completamente azzerati quelli destinati ai corsi di recupero delle scuole superiori, ridotti del 71% quelli per il miglioramento dell’offerta formativa, gravemente insufficienti quelli per acquisti di materiali di consumo, fotocopie, manutenzioni, sicurezza,…
• in questa situazione molte scuole, anche dell’obbligo, hanno deciso di richiedere contributi alle famiglie che, utilizzati esclusivamente per servizi rivolti agli alunni e gestiti con trasparenza, rappresentano effettivamente una valida risorsa per migliorare il servizio.
• a tutto questo occorre aggiungere che tagli simili hanno coinvolto pesantemente anche i bilanci e il personale dei servizi sociosanitari territoriali (AA.SS.LL. e servizi sociali per primi)… Proprio in questi giorni, inoltre, a proposito di “spending review”, si tornano ad affacciare ipotesi inquietanti di ulteriori risparmi sull’istruzione, da conseguire, ad esempio, unificando le segreterie di più scuole o azzerando nuovamente i fondi per il loro funzionamento o addirittura aumentando ancora il numero di alunni per classe….

La Gazzetta del Mezzogiorno – 21 maggio 2012
“Concorso per presidi. Indaga la Procura
░ Un candidato sorpreso a copiare durante la prova scritta è compreso nell’elenco di quelli ammessi alla prova orale.
Secondo la legge doveva essere fuori dal concorso, invece … si ritrova a un passo dalla nomina. Denunce, dimissioni e sospetti di brogli: c’è un piccolo giallo nella procedura di concorso per presidi (236 posti in Puglia)… Uno degli 867 candidati ammessi alla prova scritta del maxi bando per dd.ss., un professore comandato presso gli uffici della DRS di Foggia, sarebbe stato “pizzicato”, durante il primo girno delle prove con alcuni foglietti in un vocabolario…. E a conferma che qualcosa non sia andato per il verso giusto, ci sono anche le dimissioni – avvenute pochi giorni fa – dei segretari delle due sottocommissioni, arrivate a concorso ormai quasi ultimato (sono attese le prove orali). Una coincidenza, forse. Veniamo ai fatti…. Intorno alle 13,30, uno dei docenti addetti alla vigilanza avrebbe sorpreso l’”incriminato” intento a spulciare alcuni foglietti nascosti in un vocabolario. Come da procedura, il candidato è stato accompagnato fuori dall’aula e condotto in presidenza. Quindi è rientrato, ha raccolto le sue cose e è andato via lasciando l’elaborato – sottoscrivono alcuni testimoni…. Il giorno dopo, il docente in teoria “espulso” si è presentato per sostenere la seconda prova, ed è stato ammesso…. Dopo la pubblicazione della graduatoria, il caso del docente foggiano ha suscitato non poca irritazione da parte dei colleghi che non hanno superato la prova…. Fatti ora al vaglio della procura della Repubblica… A ciò si aggiunga che a diversi interessati sarebbe stata negato l’accesso agli atti: una vicenda tutt’altro che conclusa.


ItaliaOggi – 22 maggio 2012
“Più orientamento verso tecnici e professionali
░ Stanziati 10 milioni di euro per l’orientamento, al Sud; gli interventi più sostanziosi nelle Secondarie che impegneranno gli insegnanti in stage aziendali collaborando con associazioni industriali e di categoria.
Il piano prevede di migliorare l’approccio dei docenti alla didattica orientativa, alla conoscenza dei percorsi formativi di apprendistato, istruzione tecnica, istruzione professionale, formazione professionale, istituti tecnici superiori e dei percorsi universitari scientifici e tecnologici, alla personalizzazione degli interventi e delle azioni di supporto agli allievi per lo sviluppo di capacità di autoanalisi e di autonomia di scelta…

ItaliaOggi – 22 maggio 2012
“Al gran bazar del reclutamento
░ Un bazar metaforicamente evocato da Alessandra Ricciardi.
Un concorso da indire a ottobre. Un nuovo regolamento che riscriva i criteri di accesso, a partire dal 2013. E nell’immediato, l’ingresso fuori quota ai tfa di altri 60 mila prof. Che potranno così abilitarsi in aggiunta ai 20 mila autorizzati. Il reclutamento dell’era Profumo è, quanto meno, poliedrico, e consegna un quadro confuso, in cui l’accesso alla professione docente è lontano dall’essere chiarito e certo…. Il Ministro è fermo nell’intenzione di bandire un concorso vecchio stile entro l’autunno, aperto soltanto ai docenti abilitati, e per le classi di concorso carenti, che consentirà di coprire il 50% dei posti con i vincitori e l’altra metà con i presenti in graduatoria permanente. Un concorso al quale farebbero in tempo a partecipare anche i nuovi abilitati dei TFA. Nei prossimi giorni, intanto, un decreto correttivo di Viale Trastevere chiarirà quali sono i requisiti dei candidati che potranno abilitarsi ai TFA fuori quota… Dal 2013 dovrebbe scattare il nuovo regolamento sul reclutamento, in base al quale le graduatorie saranno valide solo per il numero dei posti a concorso. Un sistema periodico di assunzioni… che consenta di immettere in ruolo sulle cattedre che via via si liberano, e basta….

La Stampa – 23 maggio 2012
“Palermo tra rabbia e memoria ricorda Falcone 20 anni dopo”
░ Tutte presenti a Palermo le massime autorità dello Stato, ma le vedove degli agenti disertano gli incontri ufficiali.
La memoria, la rabbia, la richiesta di giustizia e verità. A vent'anni dalle stragi che cambiarono la storia del Paese, Palermo oggi commemora le vittime di Capaci e di via D'Amelio con una serie di manifestazioni che vedono convergere in città il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il premier Mario Monti. Si parte alle 8, con l'arrivo delle Navi della legalità dalle quali sbarcheranno 2.600 studenti, insieme con il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo, il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso e il presidente di Libera, don Luigi Ciotti. Si prosegue un'ora dopo, quando si terrà l'inaugurazione del Memorial dedicato a tutte le vittime della mafia al Giardino della memoria nel feudo di Ciaculli, un tempo regno del «papa» Michele Greco. … Alle 10 il gong per la manifestazione che si terrà all'aula bunker dell'Ucciardone…
Migliaia di studenti e di professori parteciperanno alle manifestazioni organizzate nei Villaggi della legalità… Mentre partirà il corteo diretto come sempre all'Albero Falcone, Tina Montinaro - la vedova di Antonio, l'angelo custode più fedele del giudice - si metterà alla testa di una «contromanifestazione» a Capaci, nel luogo dell'esplosione….
Alle 17.58, quando il trombettiere della polizia di Stato celebrerà il silenzio sotto l'Albero Falcone, altri volti e altre lacrime commemoreranno quel momento a Capaci. Si chiude alle nove di sera, allo stadio Barbera, con la Partita del Cuore tra la Nazionale cantanti e la Nazionale magistrati.

La Stampa – 24 maggio 2012
“La mia fiducia nelle nuove generazioni”
░ Riportiamo alcune frasi pronunciate dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano durante la cerimonia di commemorazione nella XX ricorrenza delle stragi di mafia di Capaci e di via D’Amelio, nel 1993.
“La mafia, Cosa Nostra e le altre espressioni della criminalità organizzata
rimangono ancora un problema grave della società italiana, e dunque della
democrazia italiana. Dobbiamo perciò, noi tutti, proseguire con la più
grande determinazione e tenacia sulla strada segnata con il loro sacrificio
da Giovanni Falcone e da Paolo Borsellino… Da allora le diverse
organizzazioni criminali, tra le quali in particolare la ‘ndrangheta, e
in forme violente e spietate, hanno coltivato vecchi e nuovi traffici
profittevoli e invasivi, conservando e acquisendo posizioni di potere
soprattutto sul terreno economico, anche attraverso pesanti
condizionamenti della vita politico-istituzionale. E oggi - nel quadro
della crisi generale che l’economia italiana ed europea sta
attraversando, con pesanti riflessi negativi anche sulla condizione
finanziaria e sulla capacità d’azione dello Stato - la compenetrazione
tra la criminalità e l’attività economica è divenuta un nodo di estrema
rilevanza per il Mezzogiorno. Un nodo soffocante per ogni possibilità
di sviluppo in queste regioni: in cui la crisi favorisce l’azione
predatoria dei clan criminali, e questi tendono a porsi come procacciatori
di occasioni di lavoro, sia pure irregolare, «nero», in un contesto di
disoccupazione crescente e disperata. (...) La lotta contro mafia,
‘ndrangheta, camorra e altre consociazioni criminali, è dunque più che mai
una priorità… Facciamo affidamento sulle forze dello Stato, sulle migliori
energie della società civile, sulle nuove generazioni. … Colgo in questa
generazione, una carica di sensibilità, di intelligenza, di generosità che
molto mi conforta, che mi dà grande speranza e fiducia. E perciò voglio dirvi:
completate con impegno la vostra formazione, portate avanti il vostro
apprendistato civile, e scendete al più presto in campo, aprendo porte e
finestre se vi si vuole tenere fuori, scendete al più presto in campo per
rinnovare la politica e la società, nel segno della legalità e della
trasparenza…”

la Repubblica (ed.Palermo)– 24 maggio 2012
“Ma comincia a scuola la difesa della legalità”
░ Riportiamo parte dell’articolo di Maurizio Muraglia (CIDI); da educatore, qual è, sostiene: “Può provare odio verso quello spazio soltanto chi, escluso da quei processi educativi e culturali”, e “La scuola, oltreché di risorse, ha anche bisogno di incrementare prassi virtuose, di carattere educativo e culturale”. L’Anief è in sintonia con l’analisi e con le tesi del collega Muraglia.
Morire di scuola. Morire a sedici anni vittime di una follia omicida assolutamente imprevedibile. Morire, forse, perché una scuola si intitola a Giovanni Falcone e Francesca Morvillo. La rabbia e l’indignazione di un intero paese assumono un colore particolarissimo a Palermo, nel ventennale della strage di Capaci. Sabato scorso l’Albero Falcone di via Notarbartolo si è riempito di gente, proprio alla vigilia di quelle elezioni amministrative su cui si concentrano tante speranze di riscatto per una città che, ancora a vent’anni dai quei tragici fatti, appare martoriata dalla violenza quotidiana e dall’illegalità diffusa. C’è una parte della città che è capace di raccogliersi nel giro di poche ore per gridare il proprio no all’imbarbarimento della vita pubblica. In questi giorni a Palermo la memoria non può che tornare alle stragi di vent’anni fa, che Brindisi comunque rievoca, ma con un disvalore aggiunto che qui provo a rivisitare in ottica locale. Antonino Caponnetto diceva che “la mafia teme la scuola più della giustizia”. A Palermo non è avvenuto fin qui quel che è avvenuto a Brindisi. A Palermo però le scuole vengono vandalizzate, talune con regolarità impressionante e pensiamo al San Filippo Neri. E il vandalismo è comunque un attentato, che forse non genera terrore, ma è capace di uccidere ad un altro livello. Vedere una scuola distrutta significa vedere annientati la speranza e il futuro, e questa è comunque violenza che si esercita verso quello spazio in cui si costruisce la capacità di essere cittadini, lo spazio educativo dell’aula scolastica in cui avviene la trasmissione della cittadinanza attraverso la cultura. Può provare odio verso quello spazio soltanto chi, escluso da quei processi educativi e culturali, li considera pericolosi per il brodo di coltura in cui vive. Molte scuole a Palermo sono presìdi storici di democrazia e legalità. In alcuni quartieri della città la presenza delle istituzioni scolastiche rappresenta la vera e propria bandiera della Repubblica italiana. Innumerevoli sono le iniziative in favore della legalità, organizzate soprattutto dalle scuole primarie e medie, con dispendio infinito di energie da parte di insegnanti a cui bisognerebbe dare la medaglia al valore civile. Alcuni dirigenti a Palermo hanno costruito un’intera carriera al servizio dell’educazione alla legalità. Taluni di loro vedono le loro scuole distrutte dai vandali e ricominciano come prima il proprio lavoro…. Che vuol dire ridurre la scuola all’osso delle risorse finanziarie, come è avvenuto in questi anni? Vuol dire, di fatto, impedire alle scuole di prosciugare il brodo di coltura di tutte le forme di violenza. Per un bambino vedere lo Stato impotente che non si prende cura della scuola rappresenta il primo vulnus allo spirito di cittadinanza. …La scuola, oltreché di risorse, ha anche bisogno di incrementare prassi virtuose, di carattere educativo e culturale. E non è male ripassare in rassegna alcune priorità. In primo luogo non vanno sottovalutati gli stili relazionali e comunicativi, e si può cominciare fin dall’infanzia a far respirare negli spazi scolastici atteggiamenti di non violenza prevenendo dove c’è da prevenire e reprimendo dove c’è da reprimere. Ma la cultura della legalità ha anche a che fare con i saperi, che contengono un grande potenziale di interpellanza e di trasformazione delle coscienze. Il trattamento dei saperi a scuola - e qui è giusto chiamare in causa le scuole superiori troppo spesso concentrate su test e numeri - è un dispositivo formidabile di confronto democratico, di erosione dei pregiudizi, di messa in discussione di stereotipi demenziali, purché non lo si riduca a sterile nozionismo. Tutta la costruzione degli ambienti di apprendimento, ivi compresa le gestione dei meccanismi valutativi, può concorrere positivamente alla creazione di un clima antiviolento, fondato su regole condivise.

La tecnica della scuola – 25 maggio 2012
“Nuove speranze per lo spostamento dei 24 punti Ssis
░ Sarà forse possibile, in futuro, spostare da una graduatoria ad un’altra i punti riconosciuti per la frequenza del corso Ssis.
….Il cambio di indirizzo in ordine alla giurisdizione in materia di graduatorie del personale docente, assunto di recente dalla giustizia amministrativa in favore del giudice ordinario, ha offerto lo spunto per rimettere in discussione anche l’orientamento giurisprudenziale che si era formato proprio sulla possibilità di spostamento dei 24 punti, riconosciuti per la frequenza della Ssis, da una graduatoria ad un’altra.
In sede di riassunzione innanzi al giudice del lavoro dei giudizi già pendenti innanzi al giudice amministrativo, i ricorrenti hanno infatti riproposto le censure di illegittimità del decreto ministeriale n. 42 dell’8/4/2009, con il quale erano stati disposti l’aggiornamento e l’integrazione delle graduatone ad esaurimento per il biennio 2009-2011, nella parte in cui (art. 3 comma 2) precludeva la possibilità di spostare da una graduatoria ad un’altra i 24 punti attribuiti spettanti in ragione dell’abilitazione Ssis…. Recentemente si sono pronunciati favorevolmente alle tesi dei ricorrenti sia il Tribunale di Catania che il Tribunale di Messina con ordinanze rese su procedimenti d’urgenza. In particolare, il Tribunale di Messina (con ordinanze del 21 marzo e 22 marzo scorso) ha evidenziato che il divieto di spostamento dei 24 punti - disposto dal D.M. n. 42/2009 - non è previsto da alcuna norma di rango primario… Pertanto, secondo il giudice del lavoro, in mancanza di un divieto di fonte legale, non vi è ragione di escludere la possibilità di spostare da una graduatoria ad un’altra i punti relativi all’abilitazione Ssis, anche tenuto conto che non si tratta di un punteggio relativo al servizio prestato in una determinata classe di concorso e che, come tale va utilizzato in quella classe, bensì di un bonus che si consegue per effetto della partecipazione alla scuola di specializzazione biennale, partecipazione che preclude - per tutta la durata del percorso formativo - la possibilità di insegnare…. La disposizione di cui all’art. 1 comma 4/quater della legge n. 167/2009, prevede infatti che “nelle operazioni di integrazione e di aggiornamento delle graduatorie permanenti di cui all’articolo 1 del decreto legge 7 aprile 2004, n. 97, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 giugno 2004, n.143, trasformate in graduatorie ad esaurimento dal citato articolo 1, comma 605, lettera c), della legge n. 296 del 2006, e successive modificazioni, da disporre con decorrenza dal 1° settembre 2009 per il biennio scolastico 2009/2010 e 2010/2011, non è consentito modificare la scelta già precedentemente effettuata in merito all’attribuzione del punteggio per i servizi prestati in relazione ad una o più specifiche graduatorie”…. Nel caso specifico infatti non può applicarsi il divieto normativo, considerato che la legge fa esclusivo riferimento al punteggio relativo ai servizi di insegnamento effettivamente prestati, mentre i 24 punti rappresentano un bonus che si consegue per effetto della partecipazione alla scuola
di specializzazione biennale…

La Stampa – 25 maggio 2012
“Its, l'alternativa dopo il diploma”
░ In tutta Italia sono stati aperti 59 Istituti tecnici superiori; formano specialisti e mettono insieme studio e lavoro, con un 30% di ore di tirocinio in azienda il punto dopo un anno di vita.
E’ finito il tempo dell'alternativa secca: dopo le scuole superiori o cercare lavoro oppure iscriversi all'Università. La terza via esiste: si chiama Its, Istituto tecnico superiore, un biennio di formazione post diploma su materie tecnologiche e artigianali che funziona come inserimento nel mondo del lavoro, dal momento che delle 1900 ore totali di lezione, almeno il 30 per cento devono essere di tirocinio presso aziende. …. Frutto di collaborazioni e confronti tra Ministero, Confindustria, le regioni e i sindacati per sottolineare il legame formazione-lavoro, dal punto di vista giuridico gli Istituti sono fondazioni di partecipazione costituiti da enti, pubblici e privati: un istituto di istruzione secondaria superiore, capofila del progetto e destinatario dei fondi ministeriali, una struttura formativa accreditata dalla Regione per l'alta formazione, almeno un'impresa del settore produttivo cui si riferisce l'istituto tecnico superiore, un dipartimento universitario o un centro di ricerca e un ente pubblico locale. Il finanziamento per ogni Istituto, stabilito su un costo di formazione medio di 7 euro per studente al'ora, non è irrisorio: 300 mila euro per due anni accademici di corso, più risorse aggiuntive per attività comprese nei programmi triennali degli istituti tecnici superiori e spese di funzionamento e acquisto di strumentazioni tecniche. Sei le aree tecnoclogiche di specializzazione degli Its, giudicati prioritari per lo sviluppo economico del Paese: efficienza energetica, mobilità sostenibile, nuove tecnologie della vita, nuove tecnologie per il made in Italy, tecnologie innovative per i beni e le attività culturali e tecnologie per l'informazione e la comunicazione.

 

 

www.pensareprogettarelascuola.it - aprile 2012
“Manifesto”
░ Il gruppo “Pensare e progettare la scuola” si è costituito per favorire la crescita professionale del personale della scuola. Riportiamo passi del testo programmatico a firma: Silvio Colombini CISL Scuola Lombardia Mariella Ferrante DIESSE Lombardia, Roberto Fraccia DiSAL Lombardia, Stefano Pierantoni UCIIM Lombardia, Disma Vezzosi AIMC Lombardia.
Il gruppo condivide elementi fondamentali di una visione culturale della scuola e della Condizione professionale del suo personale. Occorre impegnarsi per salvaguardare la scuola come “bene comune”, cioè bene sociale, un bene che le persone condividono grazie alla loro attiva partecipazione alla vita della comunità; un bene che si concretizza nell’insieme delle condizioni che permettono tanto ai gruppi quanto ai singoli di raggiungere maturità e autonomia. L’educazione è un bene pubblico (della res publica) e il “servizio scuola”, garantito dalle leggi approvate dal Parlamento italiano, è offerto dalle istituzioni scolastiche autonome statali e paritarie. Questo modo di concepire la scuola si fonda, inoltre, su alcuni principi:• l’educazione come diritto-dovere di ciascun uomo (bene comune);• la centralità e la responsabilità educativa primaria della famiglia nei confronti dei soggetti pubblici di offerta formativa;• la libertà, la responsabilità e la personalizzazione come cardini fondamentali dell’educazione. Su questi obiettivi il Gruppo si propone un percorso di ricerca, elaborazione e impegno su direttrici: 1. La condizione di lavoro del personale nella scuola. Ricerche scientifiche ed esperienze individuali danno conto di un ambiente di lavoro con “professioni in subbuglio”: la registrazione di fattori di frustrazione, di demotivazione, di solitudine e di sottostima sociale coesiste con il desiderio di vivere insieme l’esperienza educativa…. La capacità di gestire reti relazionali, informative, di supporti diventa decisiva per rendere attraversabile l’incertezza nella quale viviamo e per sostenere compiti impegnativi di cura educativa in modo dignitoso…. 2. Sviluppo professionale della figura docente. Il profilo professionale docente può essere arricchito, superando l’uniformità contrattualmente definita della funzione e prevedendo, con differenziazioni salariali, uno sviluppo professionale … ciò implica la definizione di un rinnovato profilo professionale in rapporto all’articolazione della professione.
3. Diventare ed essere docenti…. La questione urgente d’adottare è lo snodo formazione iniziale/assunzione: da un lato la necessità di nuove forme di assunzione degli insegnanti, più vicine alle realtà e necessità delle scuole e dei loro contesti territoriali (reti) e dall’altro interessi consolidati e principi costituzionali da considerare….
4. Autonomia scolastica. Il consolidamento e lo sviluppo dell’autonomia delle istituzioni scolastiche richiedono il potenziamento dell’autonomia gestionale con l’allocazione di responsabilità e di competenze nel governo della scuola e la definizione, sulla base di Livelli Essenziali delle Prestazioni, di una dotazione organica funzionale all’ordinaria attività didattica, educativa, amministrativa, tecnica e ausiliaria…

www.governarelascuola.it - 6 maggio 2012
“Le regole della contrattazione”
░ Quadro d’insieme efficacissimo in materia di contrattazione collettiva nella P.A., disegnato da Pietro Perziani.
I SINDACATI. Oltre a quelle previste dalla legge, il lavoratore gode di un’ulteriore tutela, derivante dalla contrattazione collettiva; il contratto individuale, cioè, viene sottoscritto sulla base non solo delle norme di legge, ma anche delle previsioni contenute nei contratti collettivi. La contrattazione collettiva, come dice il nome, avviene tra entità di natura collettiva, in rappresentanza delle due parti: lavoratori e datori di lavoro; queste “entità di natura collettiva” sono i sindacati…. I sindacati si configurano come enti di fatto (associazioni non riconosciute), sulla base degli artt. 36, 37 e 38 del Codice Civile; sono naturalmente associazioni di tipo particolare, in quanto non solo la stessa Costituzione, ma anche altre leggi specifiche riconoscono loro potestà e tutele che vanno oltre quelle delle mere associazioni non riconosciute. L’art. 39 è anche il fondamento del potere contrattuale del sindacato, in quanto sancisce non solo la libertà di organizzazione sindacale, ma riconosce anche ai sindacati il diritto di regolamentare il rapporto di lavoro sulla base di norme che non hanno origine legislativa (Contratti Collettivi), secondo modalità e forme su cui lo Stato rinuncia ad intervenire in modo diretto; come abbiamo detto, lo Stato interviene solo in modo indiretto, a tutela di alcuni diritti fondamentali del lavoratore e a sostegno della stessa contrattazione collettiva. L’art.39 stabilisce anche che i sindacati registrati sottoscrivono i contratti in proporzione ai propri iscritti e che tali contratti hanno validità… anche
pei lavoratori che sono iscritti ad altri sindacati o non sono iscritti.
LE RELAZIONI SINDACALI NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. Quando con il D.Lgs 29/1993 la regolamentazione civilistica del rapporto di lavoro è stata estesa al pubblico impiego, il modello privatistico non poteva essere adottato… perché andava salvaguardato il perseguimento de l’interesse generale e del bene pubblico…. Era necessario definire…: quali siano le parti che interagiscono nella contrattazione, cioè quali strutture rappresentano la pubblica amministrazione, quali organizzazioni sindacali rappresentano i lavoratori; quali siano le procedure, i tipi, i livelli della contrattazione; quali siano le condizioni che rendono possibile la sottoscrizione di un contratto. Tutto questo in effetti è stato stabilito per legge, a partire dal D.Lgs 29/1993.
LA PARTE DATORIALE…. La pubblica amministrazione si è dotata di un organismo apposito che la rappresenta… Al livello più alto delle relazioni sindacali, il contratto collettivo nazionale, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni rappresenta legalmente le pubbliche amministrazioni nella contrattazione; l’ARAN ha personalità giuridica, un proprio organico e una dotazione di bilancio…. Negli altri livelli di relazioni sindacali le PP.AA. sono rappresentate dai dirigenti posti ai vertici degli uffici, nell’ambito delle funzioni di gestione e di organizzazione che sono proprie della dirigenza.
LA PARTE SINDACALE…. E’ stato stabilito quali siano i sindacati che hanno titolo a partecipare alla contrattazione collettiva nazionale presso l’ARAN: i sindacati rappresentativi. La rappresentatività viene stabilita sulla base di criteri puramente numerici: la media tra il dato associativo (percentuale delle deleghe rilasciate dai lavoratori) e il dato elettorale (percentuale dei voti alle RSU)…. I contratti collettivi definiscono le parti nei diversi tipi di relazioni sindacali di livello inferiore (contrattazione integrativa e forme di partecipazione); sono costituite in genere dagli organi di vertice di ogni amministrazione per parte datoriale e dai sindacati firmatari del CCNL per parte sindacale.
LE MATERIE…. All’art. 54 del D.Lgs 150/2009, comma 1 viene ribadito che le materie demandate alla contrattazione collettiva sono “…i diritti e gli obblighi direttamente pertinenti al rapporto di lavoro, nonché le materie relative alle relazioni sindacali”; il testo è molto chiaro, materie di contrattazione sono le reciproche obbligazioni del lavoratore e del datore di lavoro nell’ambito della prestazione lavorativa, oltre alla definizione delle regole delle relazioni sindacali.
I TIPI DI RELAZIONI SINDACALI. Le relazioni sindacali si articolano in 3 modalità: contrattazione, partecipazione e interpretazione autentica….
LIVELLI E PROCEDURE. Le relazioni sindacali si esplicano a diversi livelli; al culmine c’è la contrattazione collettiva nazionale, che a sua volta prevede due livelli (art.40 del D.Lgs 165/2001): - il Contratto Collettivo Nazionale Quadro (CCNQ), che riguarda tutta la pubblica amministrazione e fissa le regole stesse della contrattazione, dalla definizione dei comparti a quella dei diritti e prerogative sindacali; - il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL), che regolamenta il rapporto di lavoro nell’ambito di un comparto della pubblica amministrazione; i dirigenti costituiscono un’area autonoma di contrattazione. E’ previsto anche un livello inferiore di contrattazione, definito “contrattazione integrativa”, con modalità, limiti e materie stabilite dai CCNL; i contratti nazionali stabiliscono anche i livelli e le modalità della partecipazione. Il D.Lgs 165/2001, all’art.47, fissa anche le procedure e le modalità della contrattazione e, soprattutto, le condizioni perché si possa sottoscrivere il CCNL… ; le procedure sono molto minuziose, diciamo che l’Aran, una volta raggiunto l’accordo con le OO.SS., può sottoscrivere il contratto a due condizioni: - che ci sia il parere favorevole del Governo e del Comitato di Settore - che ci sia il visto di compatibilità finanziaria della Corte dei Conti… Il D.Lgs 150/2009 introduce una importante novità per quanto attiene alla contrattazione integrativa;… si stabilisce che la contrattazione deve concludersi entro un termine stabilito dal CCNL, decorso il quale le parti riassumono le rispettive prerogative e libertà di decisione;… se non si raggiunge l’accordo, l’Amministrazione adotta gli atti necessari al buon funzionamento del servizio, salvo ridefinirli una volta sottoscritto il contratto.

Il Giornale – 7 maggio 2012
“Lezioni digitali, tablet a 25mila studenti”
░ Nell’intervista, l’assessore all’istruzione della Regione Lombardia, Valentina Aprea spiega le classi “multimediali” del progetto “Generazione web Lombardia”, rivolto agli adolescenti tra i 13 e i 17 anni; previsti 250 euro (per tablet, notebook e LIM) a studente, per 8mila classi.
D. Come troverete professori adatti alla sfida digitale ?
R. Uno dei requisiti richiesti alle scuole è avere già adottato libri digitali e avere docenti preparati per l’uso di tali libri. I professori dovranno guidare un processo di modifica degli ambienti di apprendimento.
D. Quali saranno i criteri per scegliere le scuole ?
R. Non avremo scuole ma classi sperimentali: vogliamo che in ogni istituto vi sia almeno un gruppo di studenti digitali.
D. Quando il nuovo sistema sarà a regime in tutte le scuole ?
R. La digitalizzazione sarà diffusa a tutti entro il 2015…
D. Sono previsti incentivi ai meritevoli ?
R. Abbiamo messo a bando 500mila euro per la premialità…
D. Il sistema degli insegnanti a chiamata potrà essere esteso ?
R. Lo utilizziamo per i supplenti annuali. Attiveremo un blog www.lombardiaconcorsidistituto.it che sarà un forum di discussione.
Entreremo nel merito dopo aver sentito il parere dello Stato.

ItaliaOggi- 8 maggio 2012
“Concorso a tre punte per il ruolo”
░ La prima chance è per coloro che si abiliteranno con il TFA; ci saranno, poi, selezioni biennali aperte anche ai non abilitati.
In attesa della riforma del sistema di reclutamento, il ministro Profumo ha annunziato due tornate di concorsi. La prima sarà bandita entro l’anno… vi potranno partecipare i docenti abilitati e i vincitori saliranno in cattedra nell’a.s. 2013/14, così da fare fronte alle esigenze delle classi di concorso con graduatorie effettivamente esaurite. “Ma già nella prossima primavera faremo un altro bando al quale potranno accedere anche i nuovi abilitati”, cioè i 20.067 che avranno frequentato con successo i corsi TFA. … “La mia idea è di dare una cadenza biennale ai concorsi, per regolarizzare tutto il sistema”… svuotando le graduatorie. Inoltre, gli insegnanti precari potranno contare sulla revisione delle classi di concorso, terminata dal Miur riducendole a 50-60, e sui controlli ministeriali alle G.E. dove persone iscritte da anni, pur avendo rinunziato ad insegnare hanno diritto ad essere nominati…..

Il Messaggero - 8 maggio 2012
“Raffica di scioperi contro l’Invalsi”
░ I Cobas boicottano i quiz, ma c’è chi li difende per l’obiettività con cui consente, all’Invalsi stesso che li corregge,di valutare i livelli di apprendimento degli studenti a livello nazionale.
La protesta contro il test Invalsi si fa sempre più dura, e prende la forma dello sciopero…. E’ indetta dai Cobas… Per il 16 maggio è prevista anche una mobilitazione degli studenti, che comprenderà proprio il boicottaggio del test…. Per i Cobas, i quiz sopravvalutano alcune materie rispetto ad altre, anche perché – dicono – per allenarsi a fare i test si toglie tempo al resto… Intanto arriva il resoconto dell’ultimo Rapporto Invalsi sugli esami di maturità, che sembra avvalorare le parole del ministro Elsa Fornero sul fatto che i giovani “sanno troppo poco” e non conoscono nemmeno l’Italiano. Errori di interpunzione, scarsa conoscenza del significato delle parole, ignoranza degli argomenti….

Press-IN anno IV / n. 1115 - 8 maggio 2012
“Invalsi, i risultati dei disabili non calcolati: protestano i professori?”
░ Gli anni passano e la protesta si ripete puntualmente, ma nella testa di quelli dell’INVALSI non fa effetto. La nota che riportiamo è tratta da http://pressin.comune.venezia.it/leggi
I risultati nei test Invalsi degli alunni disabili e con bisogni educativi speciali (disabilita' intellettiva; disabilita' visiva: ipovedente; disabilita' visiva: non vedente; Disturbi specifici di apprendimento ovvero dislessia e discalculia) non rientreranno nell'"elaborazione statistica" finale prodotta dall'Istituto di valutazione. Insomma, non concorreranno a comporre il quadro finale sulle conoscenze degli alunni in matematica e italiano. Lo spiegano le note sullo svolgimento delle prove messe a punto dall'Invalsi che hanno gia' scatenato la reazione dei docenti. I presidi che lo desiderano potranno comunque "richiedere l'invio dei risultati degli allievi con bisogni educativi speciali". Fuori dai giochi anche i test degli alunni di recentissima immigrazione: gli allievi "di origine immigrata che abbiano cominciato a frequentare una scuola di lingua italiana da meno di un anno scolastico (convenzionalmente dopo l'1 settembre 2011) partecipano alle prove Invalsi- si legge nei documenti ufficiali- ma i loro esiti non concorrono alla determinazione dei risultati ne' globali ne' degli allievi di origine immigrata, indipendentemente dalla generazione". Il Coordinamento dei precari scuola di Bologna insorge e ricorda che l'Italia, in materia di integrazione, ha una legislazione "avanzata che viene dimenticata dall'Invalsi". Gli insegnanti si scagliano contro le regole stabilite dall'Istituto di valutazione del sistema scolastico che, fra l'altro, prevedono che i docenti di sostegno non possano essere presenti in aula al momento dello svolgimento dei test. Le scuole, poi, potranno decidere se far partecipare o meno gli stessi alunni con disabilita' intellettiva alle prove, potranno escluderli anche da una sola delle prove "impegnandoli", in quei giorni, "in un'altra attivita'", potranno anche decidere di metterli "in un locale differente da quello utilizzato per gli altri allievi della classe". L'importante, spiega l'Istituto, e' che non si non modifichino "in alcun modo le condizioni di somministrazione, in particolare se si tratta di classi campione". Classi separate sono possibili anche per gli ipovedenti e per chi ha disturbi dell'apprendimento. Per tutti vale la possibilita' di dispensa dalla valutazione. Tutti particolari che non soddisfano i docenti di sostegno. "L'Invalsi- dicono dal comitato bolognese- cancella i circa 200.000 alunni disabili che frequentano la scuola pubblica statale e con loro i docenti di sostegno specializzati che li accompagnano nel percorso educativo di ogni giorno. Per questo, noi docenti di sostegno non usciremo dalle classi di cui siamo contitolari, non allontaneremo l'alunno/a disabile dai suoi compagni di classe, non somministreremo al nostro alunno/a il questionario dello studente e inviteremo i nostri colleghi della disciplina a fare lo stesso con l'intera classe".

http://www.cilentonotizie.it/dettaglio - 9 maggio
“Gli alunni disabili inceppano il sistema Invalsi”
░ Sullo stesso argomento.
Il degrado culturale e materiale della Scuola pubblica è ormai una realtà, i tagli massicci ai finanziamenti per l’istruzione hanno pesantemente compromesso le pari opportunità e il diritto a un’istruzione di qualità.....Ma mentre si taglia con l’accetta fino a non poter più garantire neanche il funzionamento ordinario degli istituti (oggi in Italia l’investimento nell’istruzione pubblica è meno del 9% della spesa pubblica complessiva mentre la media dei paesi “sviluppati” è del 13.3%) si trovano più di 15 milioni di euro per finanziare l’istituto Invalsi che attraverso una farsa basata su domande e risposte a crocette pretenderebbe di valutare i risultati di apprendimento di tutti gli studenti italiani. I governi centrosinistra e quelli di centrodestra hanno ingaggiato i “Signori Invalsi” per realizzare un sistema di valutazione nazionale unico e senza appello che in realtà verrà utilizzato per selezionare scuole, studenti e docenti, per dimensionare gli istituti scolastici, per mettere fine alla didattica finalizzata all’integrazione e alla valorizzazione delle differenze sociali e culturali. In un simile sistema standardizzato e omologante, gli alunni disabili e tutti quelli con disturbi specifici dell’apprendimento sono la contraddizione da eliminare. Che cosa succederà allora nei giorni tristi dell’Invalsi? Gli alunni disabili o fuori-standard potranno restare in classe solo con l’autorizzazione dei dirigenti scolastici , ma in ogni caso gli insegnati di sostegno saranno allontanati e i risultati dovranno essere elaborati a parte così da non incidere sul risultato medio della classe….

Il Tempo – 9 maggio 2012
“Scampia, giovani sportivi crescono”
░ Lodevolissimo sforzo del Governo: finanziati quattro progetti di impatto sociale per la diffusione della pratica sportiva.
Quattro milioni di euro distribuiti in quattro progetti dal forte impatto sociale per la diffusione della pratica sportiva in contesti scolastici. E’ questa la strategia del ministro per gli Affari regionali, Turismo e Sport, Piero Gnutti, che ieri mattina ha firmato, assieme al ministro del Miur, Francesco Profumo un accordo di programma denso di significati…. I fondi consentiranno di ampliare ulteriormente i programmi di Alfabetizzazione motoria nella scuola primaria ….

La Stampa – 9 maggio 2012
“Il rischio di sottovalutare un allarme”
░ Michele Brambilla segnala una certa sottovalutazione, nella stampa e forse nell’opinione pubblica, dell’attentato all’amministratore delegato dell’Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi.
Forse un primo motivo di questa, chiamiamola così, scarsa attenzione, sta nel fatto che l’attentato non ha avuto gravi conseguenze. Adinolfi è stato ferito solo di striscio. E quindi non è scattata una reazione emotiva popolare. Ma come non pensare al significato del gesto? La «gambizzazione» in Italia ha una tragica storia in un contesto preciso. … L’agguato di Genova è poi trascurato anche per un secondo motivo: non si crede fino in fondo che si possa trattare di terrorismo. È vero che una certezza sulla matrice non c’è ancora, e può anche essere che il terrorismo non c'entri. Ma colpisce la sicurezza con la quale da molte parti si ritiene «impossibile» o «molto improbabile» che il terrorismo possa tornare. …. Oggi al Quirinale sarà celebrato il Giorno della memoria dedicato alle vittime degli anni di piombo. È la quinta volta che viene celebrato. La prima, però, in cui ci si troverà a parlare, oltre che degli attentati di allora, di uno dell’altro ieri.

la Repubblica – 9 maggio 2012
“E Giarda avverte i dirigenti pubblici, adesso basta con i mega-uffici”
░ E indica una cubatura adeguata e sufficiente.
Il potere è anche questione di centimetri. Troppi quelli a disposizione dei dirigenti pubblici, ieri bacchettati dal ministro Giarda: «Invece di stare in splendidi uffici di 40 metri quadri, ci si deve rassegnare in un ufficetto di 15 e ne avanza pure». Stringersi, mettersi a dieta, ridurre gli sperperi... . La spending review inizia da qui… Ogni anno la P.a. spende in affitti 1,2 miliardi. Secondo l'Agenzia del Demanio, che ha predisposto 17 piani di razionalizzazione, nel quadriennio 2012-2015 si potrebbero risparmiare 43 milioni e ridurre gli spazi presi in locazione di 46 mila metri quadri, su 11,3 milioni totali relativi ai 10 mila immobili. Senza contare i quasi 12 mila di proprietà dello Stato, a costo (ma anche a rendita) zero. Dove cominciare? Dai ministeri…

La tecnica della scuola – 10 maggio 2012
“Come userebbero i laureati i 2.300 miliardi di euro dati ai partiti?
░ Riportiamo parte dell’articolo nel quale Pasquale Almirante riferisce l’esito del sondaggio di Tesionline.it.
Tesionline.it ha pubblicato nel proprio sito internet il sondaggio, chiuso il 26 aprile scorso e al quale hanno partecipato 12.017 utenti, che chiedeva: “Come usereste i soldi spesi per i rimborsi elettorali?” Vale a dire i 2,3 miliardi di euro erogati ai partiti dal 1994 ad oggi, sotto forma di “rimborsi elettorali” che hanno sostituito i “finanziamenti pubblici ai partiti”, aboliti con referendum nel 1993.… Nel dettaglio i numeri dei finanziamenti sarebbero i seguenti: oltre 120 milioni sono andati alla Lega, circa 195 milioni al Pd e oltre 187 milioni al precedente Ulivo. L’Idv di Di Pietro (solo dal 2001) ha incassato 53 milioni circa, mentre l’area Udc ha ricevuto oltre 121 milioni. Al partito di Berlusconi sono toccati oltre 230 milioni di euro. Cosa si sarebbe potuto fare? Ecco solo alcune delle iniziative che si sarebbero potute realizzare con 2,3 miliardi di euro. Al primo posto, con oltre il 46% delle preferenze, c’è il sostegno alle start up e all’imprenditoria giovanile. Che vuole dire non solo slancio di creatività e innovazione, ma soprattutto creazione di tantissimi posti di lavoro. Con 2,3 miliardi si sarebbero potute garantire 7.666 nuove aziende, 426 ogni anno per 18 anni, con una ricaduta occupazionale di 2.550 persone, vale a dire 46mila posti di lavoro in 18 anni. La seconda scelta è la ricerca: oltre il 42% dei laureati italiani è convinto che sia fondamentale investire in ricerca…. Al terzo posto si piazza con il 32,5% delle preferenze il tema “green”, e cioè tutto ciò che è ecologia, sostenibilità e risparmio energetico…. Quarta posizione, con il 31% delle preferenze, per le borse di studio destinate all’università. Frequentare ’università costa mediamente 3mila euro all’anno, solo di tasse. … Con i famosi 2,3 miliardi avrebbero potuto fare l’Erasmus 2.073.931 studenti, 115.218 ogni anno per 18 anni.

Metrò (ed.Milano) - 10 maggio
“Se la scuola è tutto un quiz”
░ Tra tensioni e scioperi, le prove Invalsi per gli studenti.
In un clima di tensione sono iniziati ieri, con la prova di Italiano nelle seconde e quinte elementari, i test Invalsi 2012… Oggi tocca ai ragazzi della prima media, con le prove di Italiano, Matematica e con il Questionario per tracciare l’identikit sociale. La tornata prosegue il 16 maggio con gli studenti del secondo anno delle superiori e si chiude il 18 giugno con i ragazzi di terza media. I sindacati Cobas e Gilda hanno indetto scioperi, dei professori e del personale Ata, in ogni giornata dei “distruttivi quiz”,e ieri in alcune scuole si sono viste scintille…. I Cobas denunziano episodi di docenti in sciopero sostituiti, e classi accorpate… E mentre il Miur precisa che ieri le classi che non hanno eseguito il test sono stimabili allo 0,69%, e annunzia un rafforzamento dell’Invalsi (più materie e uso del computer) – c’è chi segnala che “i risultati non servono per aumentare i finanziamenti alle scuole risultate deboli, ma per fare l’esatto contrario”.

http://www3.lastampa.it/torino - 11 maggio 2012
“Blitz degli studenti contro Profumo. Striscioni e slogan mentre il ministro parla al Lingotto”
░ Una cinquantina di giovani, studenti e autonomi, che manifestavano fuori dal Lingotto sono stati caricati dalla polizia: due contusi, uno ha trascorso la notte al Cto in osservazione.(di Andrea Ciattaglia)
Contestazione doveva essere, annunciata da giorni sui social network, e contestazione è stata con tanto di Salone dei 500 del Lingotto blindato dalle forze dell’ordine per l’arrivo del ministro Francesco Profumo e, al di fuori, cariche della polizia contro una cinquantina di universitari degli Studenti Indipendenti, autonomi della residenza occupata di via Verdi 15 e studenti delle scuole superiori. Il bilancio è di due contusi, uno di loro, Nicola Malanga, presidente del Senato Studenti dell’Università di Torino…. Occasione per la mobilitazione è stato l’incontro «Avere vent’anni in Italia», organizzato dall’associazione giovanile Muoviti per la novità, con il ministro Profumo bersaglio dei contestatori…… «All’ordine del giorno della protesta e del confronto che ci viene negato col ministro ci sono i tagli ai fondi per le borse di studio, il probabile aumento delle tasse universitarie e altre decisioni controverse approvate in gran velocità dal ministero dell’Istruzione e dell’Università», spiega Marco Viola, portavoce degli Studenti Indipendenti…. Nel resto del dibattito, seguito con interesse da più di duecento giovani, Profumo non si è sottratto alle domande sulle spinose questioni dei fondi per il diritto allo studio e della scarsa attrattività degli Atenei italiani. «I contributi statali per le borse di studio aumenteranno da 150 a 165 milioni di euro - ha garantito, ricordando che sul tema è in corso un confronto con le Regioni -. Ma le Università dovranno diventare più appetibili per gli studenti stranieri premiando il merito e diventando più semplici e trasparenti».
 

www.governarelascuola.it  - 17 aprile 2012

“Il ddl Aprea”

░ Pietro Perziani interviene, con la consueta arguzia e competenza, con considerazioni sul tema che potrebbe prossimamente monopolizzare il dibattito sulla Scuola; esprime l’auspicio che la norma possa essere al più presto approvata. Riportiamo parte del quadro di sintesi del decreto.

Premessa: Il DDL Aprea sembra essere arrivato alla dirittura d’arrivo: è stata concessa la sede deliberante in commissione, c’è un sostanziale accordo tra le forze politiche, l’ulteriore passaggio al Senato per l’approvazione definitiva dovrebbe avvenire prima delle ferie estive. Il testo varato in Commissione lo scorso 23 marzo dovrebbe quindi essere quello definitivo… Il testo attuale è molto diverso da quello iniziale…; sono rimaste solo le norme sull’autogoverno delle istituzioni scolastiche… In effetti, il DDL è composto di 2 soli Capi: - il CAPO I, rubricato “AUTONOMIA STATUTARIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE STATALI”, fatto di 10 articoli, che ridefiniscono l’assetto istituzionale della istituzione scolastica autonoma; - il CAPO II “RAPPRESENTANZA ISTITUZIONALE DELLE SCUOLE AUTONOME”, fatto di 4 articoli, di cui 3 dedicati alle norme finali e alle abrogazioni, per cui il Capo di fatto si compone di un solo articolo, dedicato alle forme di rappresentanza della scuola autonoma…. L’oggetto della legge è l’autogoverno delle istituzioni scolastiche, con un’aggiunta finale che riguarda la rappresentanza delle scuole.

1 - LA SCUOLA AUTONOMA. Il punto di partenza è in ogni caso il DPR 275/1999, che ha istituito l’autonomia scolastica; si potrebbe dire che la Legge integra le primitive disposizioni del 1999 e le completa. L’autonomia statutaria. La rubrica del Capo I indica con chiarezza qual è la novità più importante del DDL: alle scuole autonome viene attribuita la potestà statutaria (Art. 1, comma 3); naturalmente non si tratta di un’autonomia assoluta, va esercitata nel rispetto delle norme generali di cui alla medesima legge. Gli Statuti delle scuole autonome hanno per oggetto gli organi interni dell’istituzione, la loro istituzione, composizione e funzionamento(Art. 1, comma 4); anche qui non c’è una libertà assoluta…  I rapporti tra scuola, Stato, Regioni ed EE.LL. Ogni scuola è parte del sistema nazionale di istruzione, costituisce un punto di riferimento per la comunità locale (Art. 1, comma 2); lo Stato, le Regioni e gli EE.LL. esercitano le funzioni e le competenze previste dal D.Lgs 112/1998…. I rapporti tra scuola, famiglia, studenti e comunità Locale.La scuola promuove il “patto educativo” con gli studenti, le famiglie e la comunità locale, valorizzando il diritto all’apprendimento degli alunni, il dialogo tra la funzione docente e le scelte educative delle famiglie, le azioni formative in rete (Art. 1, comma 5).

2 - GLI ORGANI DELLA SCUOLA AUTONOMA. La Legge enuncia con estrema chiarezza la distinzione delle funzioni tra i diversi organi della scuola: funzioni di indirizzo, funzioni di gestione, funzioni tecniche (Art.2, comma 1); se ne sentiva il bisogno, dopo la confusione e le invasioni di campo degli ultimi anni. Gli organi della scuola autonoma sono: - il Consiglio dell’Autonomia, normato dagli articoli 3 e 4; - il Dirigente, normato dall’articolo 5; - il Consiglio dei Docenti, che prevede diverse articolazioni, consigli di classe, commissioni e dipartimenti, normato dall’articolo 6; - il Nucleo di Autovalutazione, normato dall’articolo 8. Com’è evidente, si tratta degli stessi organi oggi esistenti, a cui si aggiunge un nuovo organo, il Nucleo di Autovalutazione….

3 - IL CONSIGLIO DELL’AUTONOMIA. Il Consiglio dell’Autonomia è l’organo che dà gli indirizzi generali dell’attività scolastica (Art. 3, comma 1); ha anche delle competenze specifiche… Il Consiglio è composto da un

minimo di 9 ad un massimo di 13 membri (Art. 4, comma 1); come detto, in merito decide lo Statuto, ma la Legge fissa alcuni paletti: - il dirigente scolastico è membro di diritto;genitori e docenti hanno esprimono una rappresentanza paritetica; nelle scuole superiori va assicurata la rappresentanza degli studenti; va prevista la presenza di non più di due membri esterni, espressione di realtà istituzionali o della società; questa è una novità, che fa entrare la società e l’Ente locale nella scuola, sia pure con una rappresentanza minima. Il Consiglio è presieduto da un genitore. Il DSGA fa parte del Consiglio, senza diritto di voto, svolgendo le funzioni di segretario… il personale ATA non è rappresentato, a meno che non sia lo Statuto a prevederlo.

4 - IL DIRIGENTE SCOLASTICO. All’articolo 5 viene definito il ruolo del Dirigente Scolastico, in modo molto scarno, riprendendo sostanzialmente quanto stabilito dal D. Lgs 165/2001 (Art. 5, comma 1). L’unica novità: il Dirigente risponde dei risultati non solo agli organi istituzionali, che sono esterni alla scuola, ma anche a quelli statutari, che sono invece interni alla scuola; la formulazione è molto generica, non vengono individuati quali siano questi organi statutari, lasciando così campo libero alla formulazione degli Statuti dei singoli statuti….

5 - IL CONSIGLIO DEI DOCENTI. Lo Statuto disciplina l’attività del Consiglio dei Docenti e delle sue articolazioni, attività che è finalizzata alla programmazione della didattica e alla valutazione collegiale degli alunni (Art. 6, comma 1). Il Consiglio è composto da tutti docenti ed è presieduto dal Dirigente Scolastico; si può articolare in commissioni, dipartimenti, consigli di classe.

6 - NUCLEO DI AUTOVALUTAZIONE E LA CONFERENZA DI RENDICONTAZIONE. In ogni scuola viene istituito un Nucleo di Autovalutazione dell’efficacia, dell’efficienza e della qualità del servizio, in rapporto con l’Invalsi. Lo Statuto ne determina la composizione, prevedendo da tre a sette membri, di cui almeno uno esterno e almeno un rappresentante delle famiglie, mentre il Regolamento ne fissa le modalità di funzionamento….

7 - RETI, CONSORZI, ASSOCIAZIONI. Le scuole possono promuovere o partecipare a reti, consorzi ed associazioni, in linea con il DPR 275/1999; le scuole possono ricevere contributi da Fondazioni.

Rispetto al DPR 265/1999, alle reti e ai consorzi è stata aggiunta la forma dell’associazione; soprattutto, si prevede una regolamentazione che è anche un’istituzionalizzazione dell’associazionismo delle scuole….

8 - LA RAPPRESENTANZA ISTITUZIONALE DELLE SCUOLE AUTONOME.  1- A livello nazionale, viene istituito dal MIUR il “Consiglio Nazionale delle Autonomie Scolastiche”, che è composto da rappresentanti eletti dai dirigenti, dai docenti e dai presidenti dei Consigli dell’Autonomia; è prevista anche la partecipazione delle Regioni e degli EE.LL., nonché del presidente dell’INVALSI….  2- A livello regionale, sono le Regioni che costituiscono gli organi di rappresentanza (Art. 11, commi1-6)…. Forma di rappresentanza è la “Conferenza regionale del sistema educativo, scolastico e formativo”; 3- A livello locale, le Regioni, d’intesa con le istituzioni scolastiche e gli EE.LL., che istituiscono le Conferenze, con funzioni consultive. È difficile sfuggire all’impressione che anche per il livello regionale e territoriale ci si muova sostanzialmente sul terreno dei vecchi OO.CC. territoriali… (Pietro Perziani).

 

La tecnica della Scuola n.17 – 25 aprile 2012

“Le priorità del ministro Profumo”

░ Il ministro Profumo ha emanato (3 aprile 2012) l'atto di indirizzo sull'impegno del Miur per il 2012 (attualizzando le indicazioni tracciate dalla Gelmini, lo scorso novembre), anche alla luce della delega  conferitagli dal Presidente del Consiglio lo scorso 13 dicembre, che esercita in materia di innovazione tecnologica per migliorare i rapporti tra cittadini e P.A. Riportiamo alcuni passaggi del commento che ne ha fatto Reginaldo Palermo

E’stato firmato il 3 aprile dal ministro Francesco Profumo l’atto di indirizzo che individua le priorità politiche sulle quali concentrare l’impegno del Miur nel 2012…. Alcuni obiettivi ricalcano esattamente le indicazioni già contenute nel provvedimento della Gelmini, mentre altri sono del tutto nuovi…. Alcuni obiettivi indicati nell’atto della Gelmini non compaiono più nel nuovo provvedimento: - assicurare il mantenimento degli obiettivi di contenimento e razionalizzazione della spesa del sistema scolastico; - sostenere e qualificare la ricerca pubblica per l’economia della conoscenza, dell’innovazione e del recupero di competitività del Sistema Paese e porre in essere una forte iniziativa di contrasto alla crisi economica; - razionalizzare e ottimizzare l’offerta formativa delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica e valorizzare i poli di eccellenza. Una parte significativa dell’atto… è dedicata esclusivamente al tema dell’innovazione tecnologica. Cosa ha in mente il Ministro in quest’ambito è presto detto: consolidare e diffondere i servizi telematici per migliorare i rapporti fra cittadini e Pubblica Amministrazione; realizzare progetti finalizzati a garantire la piena trasparenza dei dati pubblici, favorire e promuovere l’alfabetizzazione informatica…. Per questa ragione è prevista una sempre maggior diffusione di strumenti, come per esempio la Pec, che consentano non solo una maggior fruibilità dei servizi della Pubblica Amministrazione ma anche una significativa riduzione della spesa pubblica. Ma, secondo il Ministro, la questione delle tecnologie va tenuta presente anche nella scuola puntando molto alla digitalizzazione dei servizi di interfaccia con le famiglie, agli ebook e ad altri contenuti digitali per le attività scolastiche da svolgere a casa….

Atto di indirizzo del Ministro Profumo. Semplificare la complessità organizzativa del sistema di istruzione e dare valore ad un’autonomia scolastica responsabile, Completare l’attuazione del sistema nazionale di valutazione, con l’obiettivo di offrire alle istituzioni scolastiche e formative gli strumenti per attuare piani di miglioramento della qualità e dell’offerta formativa. Avviare tempestivamente la nuova modalità di formazione iniziale dei docenti e individuare nuove modalità di reclutamento per favorire l’ingresso nella scuola di giovani meritevoli. Completare il processo di riforma del primo ciclo di istruzione, a partire dalla revisione delle indicazioni nazionali e del secondo ciclo del sistema educativo. Promuovere il recupero delle aree scolastiche più compromesse e potenziare le azioni di orientamento scolastico e professionale, di educazione alla cittadinanza e alla legalità. Potenziare l’istruzione tecnico-professionale sino al livello post-secondario. Promuovere interventi nell’edilizia scolastica secondo nuovi standard energetici ed interventi straordinari di messa in sicurezza di edifici che mancano dei prescritti requisiti minimi. Promuovere l’innovazione digitale nella scuola. Favorire la mobilità degli studenti per estenderne le possibilità di studio e di lavoro all’estero.

 

Asasi - La Letterina n.320 - 26 aprile 2012

 “La Scuola, agenzia di viaggio ?”

░ Riportiamo parte della nota di Bianca Boemi.

Il 21 marzo segna l’inizio della primavera e della frenetica attività “turistica” delle scuole, negli ultimi decenni anche di quelle di base, con grande soddisfazione delle agenzie di viaggio, che vivono un momento di grave crisi per la concorrenza spietata di internet. ….Non posso sottrarmi alla necessità di riflettere su alcuni quesiti relativi al “viaggio di istruzione” per non dimenticarne il valore educativo, didattico e relazionale. Chi lo progetta? 1) Come vengono scelti gli accompagnatori? 2) L’attività è indirizzata alla classe? 3) Come sono valutati i risultati dell’esperienza? 4) Chi paga? In genere la scuola si limita a individuare la meta e chiede all’agenzia di proporre il programma, che preveda, in genere, anche una guida che, di fatto, si sostituirà, senza averne titolo e competenza, al docente. … Gli accompagnatori vengono scelti sulla base della rotazione e/o della disponibilità e spesso… gli allievi vengono affidati a docente di classe diversa. …  Il gruppo quindi è raccogliticcio e, al di là dei rapporti personali, si scioglie a conclusione dell’esperienza. Nessun consiglio di classe individua gli strumenti di valutazione dell’esperienza né si preoccupa di riflettere, a conclusione, sulle sue ricadute. Last, but not least, la scuola paga la fattura utilizzando il contributo “volontario” delle famiglie. Come mai non si organizza questo tipo di viaggio in periodi di vacanza? A buon intenditore poche parole!

 

www.aipd.it/cms/schedenormative   27-04-2012

Corsi di specializzazione di sostegno per docenti soprannumerari (DDG 7/12)

░ Riportiamo passi della Nota n.382 dello Sportello informativo AIPD sulla normativa (Osservatorio Scolastico sull’integrazione). Ne è autore l’avv. Salvatore Nocera, Responsabile dell'area Normativo-Giuridica. A proposito delle specificità del D.D.G. n.7/12, evidenziate da Salvatore Nocera, rispetto al D.M. del 30/09/11 (ai corsi possono partecipare anche docenti in possesso del solo diploma di scuola superiore, purché già di ruolo), ricordiamo che già il D.M. n.249/2010 e l’art.5 del D.M. 30/09/2011 avevano previsto che ai corsi di sostegno potessero partecipare tutti i docenti abilitati (e quindi anche maestri, itp e altri docenti in possesso del solo diploma).

In applicazione del D.M. n° 249/10 sulla formazione iniziale dei docenti e su quella per la specializzazione per il sostegno, il MIUR tra settembre 2011 e aprile 2012 ha emanato una serie di Decreti che riguardano la formazione dei docenti.Si è cominciato con due Decreti dell’11/11/11 che fissano le norme per il conseguimento per l’abilitazione all’insegnamento… È seguito il Decreto sui nuovi corsi di specializzazione emanato il 30/09/11, ma pubblicato sulla gazzetta Ufficiale n° 78 del 2/4/12… Adesso stato pubblicato il D.D.G. n° 7/12 concernente la riconversione professionale di docenti soprannumerari che scelgano di dedicarsi all’attività di sostegno. Quest’ultimo Decreto si rifà quanto ai principi ispiratori ed ai contenuti dei programmi al precedente D.M. del 30/09/11, e però presenta alcune specificità rispetto a questo: ai corsi possono partecipare anche docenti in possesso del solo diploma di scuola superiore purché già di ruolo; a differenza dei corsi ordinari di specializzazione, che debbono svolgersi senza oneri aggiuntivi o ulteriori per l’erario, questi sono a carico dell’Amministrazione, sempre perché trattasi di docenti già di ruolo; a questi aspiranti alla specializzazione è consentito svolgere programmi con un monte ore globale inferiore di oltre la metà rispetto a quelli dei corsi ordinari; a differenza dei corsi ordinari…, ai partecipanti previsti da questo Decreto è consentito il 50% di insegnamenti on-line; data la necessità di non aggravare l’erario, il MIUR ha stabilito che i docenti soprannumerari frequentanti i corsi potranno ricevere l’incarico su posto di sostegno a partire da settembre prossimo anche se ancora non hanno completato il corso, purché abbiano completato almeno i 2/3 del corso (40 dei 60 Crediti Formativi Universitari) o addirittura anche solo 1/3 (20 dei 60 CFU), ovviamente solo se non vi siano nelle graduatorie docenti aspiranti a supplenze già specializzati. OSSERVAZIONI. Pur non condividendo noi la novità dei corsi di riqualificazione per la specializzazione di sostegno, è da tener presente che tali corsi non sono un’invenzione ministeriale, ma sono espressamente previsti da una precisa normativa: l’art. 19, comma 11 della L. n° 111/11. Pertanto le Associazioni della FISH e della FAND, non essendo legittimate a sollevare la questione di incostituzionalità della norma, si sono adoperate per cercare di migliorare al massimo i contenuti dei corsi, inizialmente previsti con un monte ore risibile (120 ore) e per giunta tutte on-line. Si è riusciti così ad allineare la logica e la struttura dei corsi a quelli ordinari previsti dal D.M. del 30/09/11. Contro i corsi per il TFA, le cui prove d’ingresso sono previste in luglio 2012, si sono levate molte critiche da parte di quanti, docenti precari abilitati in precedenza, temono una forte concorrenza dei nuovi abilitati che, avendo molta più anzianità di servizio, potrebbero superarli nelle graduatorie, specie quelle ad esaurimento. Contro i corsi di riqualificazione per la specializzazione su sostegno per i docenti soprannumerari di prossimo avvio sono state levate dure critiche da parte di docenti collocati in posizione ottimale nelle graduatorie ad esaurimento per l’immissione in ruolo, giacché vedono spostarsi di molto la data auspicata, dal momento che il numero dei docenti soprannumerari si aggira intorno alle 10.000 unità, in maggioranza nelle scuole superiori. Critiche contro i due decreti sulla specializzazione per il sostegno si sono levate da parte di specializzati in possesso di laurea contro i prossimi specializzandi diplomati. Il MUR ed i Sindacati replicano che i diplomati sono stati ammessi sia ai corsi per il TFA sia ai corsi di riqualificazione per la specializzazione di sostegno trattandosi di personale che insegnava da tempo e non poteva essere abbandonato durante la carriera scolastica. Quanto alle critiche sulla riduzione di orario nei programmi dei corsi di riqualificazione per la specializzazione per il sostegno essa è giustificata dal MIUR con il fatto che trattasi di docenti di ruolo e quindi con l’esperienza di moti anni d’insegnamento. Certamente è da rilevare che questi corsi ritardano o riducono addirittura le possibilità di insegnamento per docenti neo-laureati. In conclusione può rilevarsi che i contenuti dei programmi dei corsi di riqualificazione per la specializzazione, anche se ridotti quantitativamente, sono identici a quelli dei corsi ordinari previsti dal D.M. del 30/09/11, come pure sono identiche le modalità di svolgimento (eccetto il 50% di lezione on-line) ed i requisiti che debbono essere posseduti dalle Università organizzatrici e dai docenti e dai tutor dei corsi. Per questa serietà si è adoperata, come detto, l’apposita commissione composta da esperti delle Federazioni FISH e FAND coordinate da un Dirigente Tecnico del MIUR che hanno preteso ed ottenuto la revoca di un bando dell’ANSAS comparso a fine dicembre 2011 nel quale non si davano garanzie di professionalità dei tutor e dei contenuti dei futuri corsi.

 

La Stampa - 30 aprile 2012

“Scuola, risparmi in 4 mosse ma senza toccare gli insegnanti”

Oggi pomeriggio, dunque, il Consiglio dei Ministri esaminerà il piano di spending review predisposto dal ministro per i rapporti con il Parlamento Piero Giarda per ridurre di almeno 4 miliardi la spesa pubblica. TuttoscuolaNEWS (n. 534, 30 aprile 2012) ipotizza che gli ex-Provveditorati agli studi (poi Uffici Scolastici Provinciali, ora Uffici Territoriali) possano essere allocati presso l’Utg, ufficio territoriale di governo, unitamente ad altri uffici periferici della P.A. Flavia Amabile, invece, in questo articolo, riporta la previsione di risparmi con l’accorpamento di uffici e biblioteche del Ministero dell’istruzione (ma non delle scuole) con una riduzione del 75% sul costo attuale di 12 milioni di affitti per le sedi periferiche del Ministero. Anche si Ipotizzano risparmi con la razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi, e delle supplenze. A parte quest’ultima voce, c’è il nostro gradimento per l’iniziativa dei ministro Giarda e Profumo.

Segreterie e biblioteche delle scuole in comune, una riorganizzazione del personale del Miur, riduzione delle sedi: anche il Miur è al lavoro in queste ore per l’esame della spending review, la revisione mirata della spesa pubblica, necessaria ad assicurare il pareggio di bilancio nel 2013… Le strutture dell’amministrazione centrale del Miur costano ogni anno 12 milioni di euro di canoni. I dipendenti sono suddivisi in due sedi… a piazzale Kennedy-Eur lavorano 400 dipendenti. A disposizione hanno 40mila metri quadrati… Si concentrerà tutto tra la sede centrale di Trastevere e gli uffici di viale Cercani. Totale del risparmio circa 9milioni di euro…. Un’altra quota di risparmi arriverà dai beni e servizi. Quando si faranno le gare si cercherà di aumentare l’uso dell’e-procurement. Si ricorrerà, cioè, all’acquisto on line, in genere meno costoso: il risparmio atteso è di circa 100 milioni, il 15% della spesa attuale.

 

la Repubblica  - 3 maggio 2012

“E per la scuola si profilano nuovi tagli”

░ Le sedi romane del Miur saranno accorpate; i dirigenti pensionati o che hanno lasciato per altro motivo on saranno sostituiti); 500 scuole con meno di 600 alunni saranno accorpate. Riportiamo, di Salvo Intravaia.

Scuola ancora all’insegna del segno meno: meno sedi centrali e periferiche, meno istituzioni scolastiche, meno docenti “imboscati”, meno dirigenti e probabilmente anche meno insegnanti. Con la spending review (revisione della spesa) la scuola pubblica italiana si appresta all’ennesimo taglio. …cSono quattro le leve che il governo conta di azionare per raschiare il fondo del barile: “snellimento della struttura centrale”, “riorganizzazione della struttura territoriale”, “razionalizzazione di distacchi e comandi” e “riequilibrio della rete scolastica regionale e della proporzione tra docenti e classi di alunni”. … Lo “snellimento della struttura centrale” prevede la riduzione ad una soltanto delle due sedi – viale Trastevere e piazza Kennedy – del ministero: a rimanere dovrebbe essere soltanto la prima. Ma anche un maggiore utilizzo dei sistemi informatici disponibili e una riduzione degli organici dei dirigenti. Attualmente, sono 159 i posti vacanti di dirigente amministrativo di prima e seconda fascia, sui 371 previsti in totale (il 43 per cento). Il ministero conta di tagliarne una parte. E per ridurre ancora le spese prevede la “riduzione delle articolazioni provinciali”: quelli che un tempo si chiamavano “provveditorati agli studi”, trasferendone le relative funzioni alle scuole e agli Uffici scolastici regionali. Ma non solo. Per effetto della “razionalizzazione di distacchi e comandi” i 300 docenti comandati negli uffici periferici dell’amministrazione, presso enti e associazioni, con tutta probabilità, ritorneranno in classe ad insegnare. Il “riequilibrio della rete scolastica regionale” dovrebbe passare attraverso l’accorpamento delle oltre 500 istituzioni scolastiche ancora sottodimensionate – con meno di 600 alunni – mentre resta sibillino il “riequilibrio della proporzione tra docenti e classi di alunni”, perché potrebbe nascondere un taglio al personale.

 

La Stampa – 3 maggio 2012

Rivoluzione Invalsi: entrano più materie, via libera al computer- Valutazioni anche su discipline scientifiche e inglese

░ Preannunzio di un potenziamento delle prove, dal prossimo anno scolastico. Riportiamo parte dell’articolo di Flavia Amabile.

Aumentano le domande, le materie e i controlli…. La svolta avverrà a partire dall’anno scolastico 2013-14 quando saranno introdotte altre materie oltre all’italiano e alla matematica: si sta pensando a prove anche nelle discipline scientifiche e in inglese, in questo caso proseguendo la sperimentazione già in corso sulla terza media che coinvolge oltre 2mila studenti. Si sta pensando di introdurre test anche nelle secondarie e in terza o quarta elementare. Infine una parte dei test sarà svolta anche con l'uso del computer…. . Saranno rafforzati i sistemi di controllo durante lo svolgimento delle prove, per evitare che i prof aiutino i propri studenti. E chi si rifiuterà di partecipare sarà segnalato al dirigente responsabile e agli uffici regionali…. A essere sottoposti ai test Invalsi quest'anno saranno oltre due milioni di ragazzi dalla primaria alle superiori. … L’Invalsi ha deciso di accelerare già da quest’anno la riconsegna dei dati e distribuirà un vademecum per gli insegnanti che avranno più informazioni: non solo i risultati dei ragazzi, ma anche dati sull’ambiente di provenienza delle classi e sulle differenze nei risultati.

 

La Stampa – 4 maggio 2012

“Sprechi, lo sfogo dei 40 mila”

░ Boom di segnalazioni online al governo. Gli italiani attaccano auto blu e stipendi dei politici (di Alessandra Barbera)

Hanno «espresso un parere» più di quarantamila italiani: 18.820 mercoledì (uno ogni quattro secondi), altri 21.540 ieri, più o meno uno al secondo. La pagina segnala-il-tuo-spreco voluta da Palazzo Chigi ha fatto il boom. Cosa ci sia fra quelle quarantamila segnalazioni, a Palazzo Chigi non hanno l’autorizzazione a dirlo. L’Autorità per la Privacy ha immediatamente scritto al governo per diffidarlo dal diffondere dati sensibili. Però - racconta chi quei dati li ha già scorsi - i temi ricorrenti sono due: le auto blu e gli stipendi dei parlamentari. Più che una raccolta di segnalazioni, un enorme sfogatoio contro gli abusi dello Stato e per i sentimenti dell’antipolitica. Il compito ingrato di spulciare fra quelle quarantamila mail per ora spetta a otto funzionari di Palazzo Chigi. Si chiama ufficio «dialogo con il cittadino»…. Nella relazione presentata lunedì scorso al governo il ministro delegato alla spending review, Piero Giarda, ha segnalato l’«anomalia del finanziamento degli enti locali». Dei 240 miliardi che nel complesso spendono, solo cento sono frutto di tributi propri. Il resto (140 miliardi) sono risorse che Comuni, Province, Regioni spendono senza risponderne di fronte ai cittadini…. A partire dagli anni Ottanta la pubblica amministrazione ha accumulato inefficienze: se non fosse accaduto - calcola il ministro Giarda - oggi lo Stato costerebbe 73 miliardi di meno. Ora bisogna «concentrare gli sforzi per alleggerire il prelievo fiscale». Nel breve periodo la possibilità che ciò avvenga è pari a zero: di qui alla fine dell’anno occorre risparmiare 13 miliardi per evitare l’aumento dell’Iva di quattro punti percentuali.

 

 

La tecnica della Scuola n.16 – 10 aprile 2012
“Come si diventa insegnanti. Guida alla preparazione per il tirocinio formativo attivo”
░ La Tecnica della Scuola ha pubblicato un molto efficace inserto – corredato di tabelle di sintesi e quadri sinottici, a cura di Calogero Virzì - utile alle migliaia di giovani che aspirano all’insegnamento, nella scuola secondaria di primo e secondo grado, attraverso i corsi TFA di cui al D.M. n.249/2010. Riportiamo parte dell’inserto.
Il decreto n. 249/2010 stabilisce che per diventare insegnanti sia di scuola dell’infanzia che di scuola primaria che di scuola secondaria (primo e secondo grado) occorre un percorso universitario e un apposito tirocinio. L’iter formativo (università + tirocinio), diverso a seconda del grado di scuola dove si vuole insegnare, si conclude con il conseguimento del titolo di abilitazione all’insegnamento.… Per diventare insegnanti di scuola dell’infanzia e di scuola primaria è prevista una laurea magistrale quinquennale abilitante, a numero programmato, con prova d’accesso, comprensiva di tirocinio a partire dal secondo anno. Già nel 2011 alcune università hanno attivato i corsi di laurea magistrale quinquennale in applicazione dell’art. 4 del D.M. n. 249/2010. Per diventare insegnanti di scuola secondaria di primo e di secondo grado il
decreto n. 249/2010 prevede un corso di laurea triennale, un corso di laurea magistrale biennale per l’insegnamento, a numero programmato con prova d’ingresso, ed un successivo anno di Tirocinio formativo attivo (Tfa) il cui esame finale ha valore abilitante. A partire dall’a.a. 2012/2013 dovrebbe prendere il via, in alcune università italiane, il corso di laurea magistrale biennale per l’insegnamento nelle scuole secondarie di primo grado… Il decreto ministeriale n. 249/2010, all’art. 15, ha previsto che in via transitoria sia possibile partecipare, previa prova d’accesso, ad un tirocinio formativo attivo (Tfa) con valore abilitante per la scuola secondaria di 1° e 2° grado … I TFA non vengono attivati per tutte le classi di concorso: il D.M. n. 31 del 14/3/2012 ha definito quali sono le classi di concorso e i posti disponibili a ripartizione regionale per i Tfa. Mancano alcune discipline…. Le prove d’accesso dovrebbero svolgersi dal 20 giugno al 20 luglio, salvaguardando le giornate in cui sono previsti adempimenti obbligatori degli esami di Stato…. La prova d’accesso consiste in: _un test preliminare predisposto dal Miur; _una prova scritta predisposta dalle singole università dove vengono attivati i corsi di Tfa; _una prova orale. Il test mira a verificare le conoscenze disciplinari relative alle materie oggetto di insegnamento di ciascuna classe di concorso e le competenze linguistiche di lingua italiana. E’ costituito da 60 quesiti a risposta chiusa, ciascuno formulato con quattro opzioni di risposta, fra le quali il candidato deve individuare l’unica esatta. Di questi 60 quesiti, 10 sono volti a verificare le competenze in lingua italiana, anche attraverso quesiti inerenti la comprensione di uno o più testi scritti. Gli altri quesiti sono inerenti alle discipline oggetto di insegnamento della classe di concorso. La risposta corretta a ogni domanda vale 0,5 punti, la risposta non data o errata vale 0 punti…. Il test ha la durata di tre ore. Per essere ammesso alla prova scritta il candidato deve conseguire una votazione nel test preliminare non inferiore a 21/30 che corrispondono a 42 risposte corrette. La prova scritta è valutata in trentesimi e si ritiene superata da chi consegue un risultato non inferiore a 21/30. Essa è stabilita dalle università … La prova orale, è superata da chi consegue un risultato non inferiore a 15/20…. Verrà ammesso alla frequenza del corso chi supera tutte le prove della selezione iniziale e si colloca in posizione utile nella graduatoria…..

Asasi - La Letterina n.318 - 12 aprile 2012
“Scuola: sei meno ai nuovi organi collegiali”
░ Il settimanale telematico dell’ASASI riporta un documento della Associazione Genitori A.Ge. Toscana, polemico verso il progetto Aprea di Riforma degli organi collegiali della Scuola.
Dà da pensare la proposta di legge sul rinnovo degli Organi collegiali della scuola, approvata dalla VII Commissione della Camera dei Deputati: un articolato a tratti poco chiaro, che non rispetta il principio generale della separazione dei poteri e limita gli spazi di confronto. In particolare, come genitori segnaliamo: l’abolizione del rappresentante di classe e il rifiuto di prevedere quei momenti di formazione che si sono dimostrati indispensabili per garantire efficacia all’azione dei genitori nella scuola. Nella proposta di legge si persegue il falso obiettivo di un’autonomia costituita da un farraginoso sistema elettorale, diverso scuola per scuola e che sarà solo lavoro in più per le già ingorgate segreterie, invece di garantire finanziamenti certi e sufficienti, che sono il vero motore dell’autonomia… Come è possibile togliere all’organo politico per eccellenza, il Consiglio dell’Autonomia, la competenza a fissare i criteri per il Piano dell’offerta formativa? E poi, per darli a un organo tecnico come il Collegio dei docenti! Questi signori forse non conoscono i principi che reggono la legislazione italiana? Come genitori ci soddisfa fino a un certo punto che il Consiglio dei docenti mantiene, ai fini dell’elaborazione del piano dell’offerta formativa, un collegamento costante con gli organi che esprimono le posizioni degli alunni, dei genitori e della comunità locale…. Noi genitori abbiamo pieno titolo ad essere parti attive e a sedere all’interno del Consiglio di classe. ….

www.direnews.it - 13 aprile 2012
“Droga, dalla prima assunzione all’accesso a servizi passano anche 8 anni”
░ Il dato è emerso nella prima giornata romana di formazione del progetto "Early Detection", promosso dal Dipartimento Politiche Antidroga (Dpa).
"Oggi esiste un grave ritardo nella diagnosi di uso di sostanze o di tossicodipendenza nelle persone minorenni. I dati confermano infatti che possono passare dai 5 agli 8 anni dall'inizio dell'uso delle droghe al primo accesso ai servizi e questo espone a gravi rischi (overdose, incidentalita' stradale, infezioni, disturbi psichiatrici, compromissione della maturazione neurocognitiva, azioni violente e criminali)". E' questo uno dei dati principali emersi questa mattina, nella prima delle tre giornate formative dedicate alla diagnosi e all'intervento precoce dell'uso di sostanze nei minori, che si e' svolta la cui delega e' affidata la Ministro per la Cooperazione Internazionale e l'integrazione Andrea Riccardi. Il progetto e' rivolto agli operatori di settore con l'obiettivo di fornire loro le conoscenze necessarie per intraprendere attivita' di diagnosi e intervento precoce presso le rispettive strutture sanitarie, secondo le strategie espresse nel Piano di Azione Nazionale 2010-2013. Durante questa prima giornata, sono stati trattati gli aspetti generali della prevenzione precoce, le linee di indirizzo nazionali sulla "Diagnosi e l'intervento precoce" ed e' stato illustrato il sistema di prevenzione "Sbirt" adottato negli Stati Uniti e che ha dato ottimi risultati. Il progetto realizzato dal Dpa "Early Detection for early intervention", finalizzato a individuare il piu' tempestivamente possibile i soggetti minorenni che consumano stupefacenti e attivare precocemente quindi misure di intervento adeguate puntando soprattutto sul supporto genitoriale…." I workshop proseguiranno il 19 e 26 aprile.

TuttoscuolaNews – n.532 del 16 aprile 2012
“Bocciare le bocciature. Si può”
░ In periodico ha rivolto ai lettori l’invito ad esprimere un giudizio sull’ipotesi di eliminare le bocciature nella scuola italiana; una selezione di questi interventi è stata pubblicata nei giorni scorsi su tuttoscuola.com, dove resta consultabile. Ecco un commento redazionale.
Le risposte finora pervenute mostrano una polarizzazione su due posizioni, che semplificando potremmo ricondurre a due orientamenti di fondo, forse a due diverse concezioni del ruolo della scuola. La prima tende alla difesa o addirittura al rilancio della sua funzione selettiva, ed è quindi contraria a eliminare i voti bassi e anche bassissimi in nome della correttezza e della trasparenza delle valutazioni sugli apprendimenti. In genere, ma non necessariamente, chi assume questa posizione opta anche per il mantenimento della bocciatura. La seconda posizione, in genere più argomentata, è quella di chi respinge la proposta di eliminare i voti bassissimi (inferiori a 4) ma accoglie l’ipotesi di non far corrispondere a queste valutazioni, pur gravemente negative, la ripetizione dell’anno. Chi si schiera su quest’ultima linea considera i voti strumenti di certificazione del livello di conoscenza/competenza raggiunto dallo studente nelle singole discipline, cui possono essere collegate azioni diverse, dalla individualizzazione degli obiettivi alla modularizzazione dei programmi/indicazioni, dagli interventi di sostegno a quelli di rimotivazione. Tecniche che peraltro sono state in parte già sperimentate in alcune scuole secondarie superiori, soprattutto istituti professionali situati in zone del Sud ad elevato rischio educativo. Sembra interessante, in particolare, l’idea di personalizzare gli esami conclusivi degli studi secondari, escludendo per esempio dalle prove finali di ciascuno studente quelle relative alle discipline nelle quali il giudizio della scuola è stato inferiore allo standard minimo di sufficienza, e vincolando le scelte successive, di studio e di lavoro, ai risultati ottenuti. Non potrà così accadere che si iscriva a Lettere un diplomato che non ha sostenuto (oppure superato) la prova di italiano, o a una facoltà scientifica chi non ha sostenuto (o superato) la prova di matematica.

Corriere della sera – 16 aprile 2012
“Meritocrazia e Appetito del Fisco. Tasse anche sulle borse di studio”
░ L’articolo del giorno 16 segnalava che sopra il tetto degli 11mila e 500 euro annue, le borse di studio saranno tassate. La notizia è subito rientrata, forse per la dura presa di posizione di studenti e stampa, grazie a un emendamento “accolto” dalla competente Commissione della Camera, che cancella la tassazione del 20%,. Della retromarcia parla l’articolo successivo (www.la repubblica ed.Parma).
Ci sono poche parole che (a parole) mettono tutti d’accordo. Una di queste è meritocrazia, slogan sbandierato in ogni chiacchiera elettorale, impegno sacrosanto per ogni partito, per ogni leader che prometta cambiamento. Allora come dare torto ai giovani medici specializzandi che domani organizzeranno un sit-in di protesta davanti alla Camera ? Quello che chiedono allo Stato… è il semplice rispetto dei patti. Con il decreto sulle semplificazioni fiscali, in discussione alla Camera, è stata introdotta l’esenzione dalle tasse per le borse di studio fino a 11.500 euro. Ma questa modifica lascia fuori i medici specializzandi…. Sappiamo bene che… visto il nostro debito pubblico, all’Italia è chiesto un impegno supplementare. Ma una delle promesse del governo Monti è stata proprio quella di rompere quel dualismo sul mercato del lavoro che finora caratterizza il nostro Paese: padri protetti da un posto sicuro e figli tagliati fuori da un sistema che spesso li sfrutta….
Borse di studio, specializzandi scettici "Segno positivo, ma nessuna vittoria"
Mentre in molte città italiane è andata in scena la protesta dei giovani medici contro la tassazione delle borse di studio, a Parma il clima è più freddo. Si respira aria di scetticismo tra gli specializzandi dell'Azienda ospedaliera universitaria locale, dopo che la commissione Finanze della Camera ha approvato un emendamento al decreto legge sulla semplificazione fiscale che cancella la tassazione Irpef sugli assegni degli corsisti…: nessun prelievo del 20% per le somme superiori agli 11mila e 500 euro. Un traguardo raggiunto, sulla carta, su cui però gli iscritti al nostro ateneo frenano l'entusiasmo… visto che l'emendamento è stato semplicemente accolto, ma manca ancora la votazione, in programma per mercoledì 18 aprile. Dobbiamo fare in modo che non venga riproposto.

Gazzetta di Reggio – 16 aprile 2012
“Esodati: docenti e presidi pronti a fare ricorso”
░ Le proteste tra il personale della Scuola: una parte desidera andare in pensione e non ci riesce (perché le regole sono cambiate), e altri sono impantanati nella melma delle norme sugli “esodati”. Tutti si rivolgono alla magistratura amministrativa.
Non tutti i lavoratori giunti al termine della carriera sono rassegnati a subire le conseguenze del decreto Salva Italia, che ha rimandato di alcuni anni la data del pensionamento. Almeno venti tra insegnanti e presidi reggiani sono pronti, con il sostegno della Cgil e Cisl ad avviare un’azione legale per potere andare dal primo settembre prossimo. Il provvedimento del governo Monti, infatti, prevede che le vecchie regole si applichino a chi ha maturato il diritto alla pensione entro il 31 dicembre scorso, mentre nella scuola, a differenza che in altri settori, l’anzianità di servizio si calcola sulla base dell’a.s., che termina il 31 agosto. I docenti non possono cessare il servizio prima di quella data che quindi, secondo i sindacati, deve essere riconosciuta anche per la maturazione dell’anzianità. Il diritto alla pensione, a loro parere, vale per chi avrà accumulato entro il prossimo 31 agosto i 40 anni di contributi, e per chi avrà raggiunto la somma di età anagrafica e età contributiva prevista per le vecchie “finestre”… Intanto proprio nella scuola non mancano i lavoratori che, al contrario, sono costretti alla “rottamazione” pur avendo intenzione di rimanere. Il paradosso dipende dalla legge 133/2009 che prescrisse il pensionamento obbligatorio per quelli che avessero compiuto, entro il 2011, 65 anni di età, o 40 anni di contributi. L’applicazione della norma venne allora concordata fra il ministro dell’Istruzione, Gelmini, e i sindacati, per consentire l’assunzione di 5mila docenti precari. Tuttavia non pochi, ricorrendo al giudice del lavoro, hanno ottenuto di potere restare in servizio….

www.superando.it – 17 aprile 2012
“Interessante quella Sentenza sul trasporto gratuito a scuola"
░ Salvatore Nocera, vicepresidente nazionale della FISH, responsabile del Settore Legale dell'Osservatorio Scolastico dell'AIPD riporta una scheda già pubblicata nel sito dell'AIPD. Riguarda la sentenza n.684/11 del Tar delle Marche. Riprendiamo la prima parte della scheda.
Il TAR delle Marche ha affermato l'obbligo di un Comune della Regione a provvedere al trasporto gratuito per un alunno con disabilità delle scuole superiori, come stabilito dalla normativa regionale (prevalente rispetto a quella nazionale, che farebbe riferimento alle Province) e ritenendo anche che le spese «a favore di soggetti svantaggiati» debbano essere prioritarie rispetto alle stesse difficoltà finanziarie del Comune interessato, in applicazione degli articoli 2 e 3 della Costituzione Italiana. Vale senz'altro la pena riprendere la Sentenza 684/11, con la quale qualche mese fa la Sezione Prima del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) delle Marche ha risolto il problema dell'attribuzione dell'obbligo di trasporto gratuito a scuola degli alunni con disabilità. La questione è particolarmente interessante perché riguarda il caso di un alunno di scuola superiore, rispetto al quale la normativa nazionale (articolo 139 del Decreto Legislativo 112/98) stabilisce che tale obbligo spetti alla Provincia. E tuttavia, la giurisprudenza ha anche precisato che - dopo la modifica dell'articolo 117 della Costituzione il quale ha attribuito alle Regioni la competenza esclusiva in materia di servizi sociali - la norma nazionale citata si applichi solo qualora una Regione non stabilisca diversamente. Ebbene, nel caso di specie, la Regione Marche (Legge Regionale 18/96, articolo 23) ha attribuito tale competenza al Comune di residenza dell'alunno….

la Repubblica – 17 aprile 2012
Il social network dei cervelli in fuga "Così lavoreranno anche per l'Italia"
░ Ospitando alla Farnesina un incontro internazionale, i ministro Terzi ha voluto valorizzare “l'immenso capitale che abbiamo all'estero".
…gli scienziati, i ricercatori, gli innovatori che stanno in giro per il mondo non dobbiamo considerarli perduti. Probabilmente non torneranno in patria, ma in fondo non ce n'è bisogno. Se l'obiettivo è continuare a farli lavorare anche per il Paese dove sono nati e hanno studiato, basta usare bene Internet. Con questa speranza il ministro Giulio Terzi oggi ha convocato alla Farnesina i principali protagonisti del mondo scientifico italiano all'estero per presentare loro un progetto che, se funzionerà, potrebbe rivelarsi rivoluzionario: una piattaforma web per consentire ai talenti di restare in rete e collaborare alla crescita economica dell'Italia. "La conoscenza che gli scienziati italiani producono lontano da qui può avere lo stesso apporto vitale che ebbero le rimesse degli emigranti del secolo scorso", sostiene Terzi. … L'Italia, stabilendo relazioni forti, può trarne una grande forza". Lo strumento per questo atteso nuovo miracolo italiano si chiama crowdsourcing: il termine, coniato nel 2006 dal magazine americano Wired, identifica la collaborazione di moltissime persone attraverso la rete per compiere un determinato lavoro. Non è un settore marginale: secondo le ultime stime vale quasi 400 milioni di dollari, cresce del 100 per cento ogni anno e coinvolge oltre sei milioni di lavoratori in tutto il mondo. In particolare Amazon ha costruito un piccolo impero su questo terreno. Ed è particolarmente significativo che, per realizzare un progetto così fortemente simbolico, il ministro si sia rivolto a un cervello italiano che da qualche anno ha messo le tende nella Silicon Valley. Gioacchino La Vecchia, nato 41 anni ad Agrigento, è stato uno dei pionieri mondiali del web: ha partecipato alla realizzazione del primo server del world wide web (www) ed era nel gruppo di lavoro che varò i primi browser…. Con il crowdsourcing le grandi aziende nel mondo gestiscono il servizio clienti, il marketing e anche la vendita di beni e servizi. Anche il governo di Barack Obama lo usa, e parecchio, soprattutto per creare reti di imprenditori (come nel caso del sito business. usa. gov). Ma mai nessuno finora aveva pensato di ricorrervi per non perdere il valore dei talenti in giro per il mondo. Per l'Italia si tratta di un problema antico che peggiora ogni anno. Tra il 1990 e il 1998 il numero di chi ha lasciato l'Italia è quadruplicato: soltanto i laureati sarebbero tremila l'anno, ma quel che più ferisce è il saldo negativo, il cosiddetto brain drain, ovvero la differenza fra quanti partono e quanti arrivano…

ItaliaOggi – 17 aprile 2012
“Se le società internazionali bocciano scuola e università"
░ A criticare la scuola e l’università made in Italy sono le società internazionali aderenti al comitato investitori esteri, di Confindustria, in un documento presentato la scorsa settimana a Milano e realizzato in collaborazione con ENI. (di Alessandra Ricciardi).
Tutti bravi a predicare che la ripresa economica passa attraverso la conoscenza. Il sistema formativo italiano, a dispetto delle reiterate riforme dell'ultimo decennio, continua a sfornare professionalità che non sono richieste dal mercato del lavoro. Con un effetto deleterio che piace assai poco ai mercati esteri: crea nuova disoccupazione, e spesso di alto livello, lasciando scoperti i profili di cui le aziende avrebbero bisogno. Rispetto al numero di laureati che le società sono disposti ad assumere restano scoperti 19700 posti da ingegnere, 14600 di esperti economico-statistici, 7800 medici, 3800 dell’area giuridica. Le università continuano invece a sfornare in eccesso rispetto alle richieste delle aziende, laureati nel settore politico-sociale (14mila di troppo), 10200 nelle Materie letterarie, 7mila per il settore linguistico, 3700 in Architettura, 3200 nell’ambito geo-biologico….. Da altre indagini, da quelle annualmente realizzate da Almalaurea per esempio, emergono analisi non troppo dissimili….

www.livesicilia.it – 17 aprile 2012
“Cannizzaro, giù dalla finestra. Riprende conoscenza ma resta grave”
░ Il ragazzo quattordicenne palermitano che si e’ buttato dalla finestra della scuola ha superato l’intervento chirurgico di riduzione dell’ematoma cerebrale provocato dalla caduta; le sue condizioni pero’ restano gravissime.
Sul libro di Storia ha scritto che l’esistenza umana è inutile, senza senso: 14 anni e un ‘mal di vivere’ già insopportabile. Apparentemente sereno, bravo a scuola, forse un po’ timido: nessuno avrebbe potuto immaginare che era così determinato a farla finita. Ai compagni di classe che al termine delle lezioni gli hanno chiesto perché restava in aula ha risposto che “aspettava un amico”. Una scusa. Perché appena rimasto solo, si è seduto sul davanzale della finestra, ha salutato i coetanei che erano giù nel cortile della scuola, il liceo Cannizzaro di Palermo, e si è lanciato nel vuoto. …. Accanto alle riflessioni su una vita che gli pareva insensata, ha scritto una sorta di testamento: un lungo elenco di giochi che avrebbe voluto lasciare ai suoi amici più cari….

la Repubblica – 19 aprile 2012
I corsi di recupero sono un flop. “Il ministero dovrà ripensarli”.
░ Funzionano male: pochi gli insegnanti disposti a tenerli, troopo affollati i gruppi dei discenti coinvolti, e provenienti da classi differenti.
“Un inutile spreco di soldi e di tempo, che non serve ai ragazzi e in cui non crede nessuno”. I presidi delle scuole superiori bocciano senza appello i corsi di recupero voluti nel 2007 dal ministro Fioroni… Per come sono strutturati oggi –a gruppi di ragazzi provenienti da classi e modelli didattici diversi – i corsi di recupero andrebbero aboliti. Serve un nuovo sistema che argini la scuola-ombra delle lzioni private…. In difficoltà, con questo sistema sono soprattutto le famiglie più povere e le scuole, alle prese con fondi insufficienti…

Asasi - La Letterina n.319 - 19 aprile 2012
“Crisi del lavoro e crisi della scuola”
░ Riportiamo un articolo del preside Roberto Tripodi, Presidente regionale ASASI. Come Consulente della V Comm. Legisl. Dell’assemblea regionale siciliana, il d.s. ha una prospettiva privilegiata dalla quale giudicare l’operato della Regione Sicilia nelle politiche scolastiche e del lavoro, e la sua valutazione è negativa: “… la spesa per la formazione è la seconda nella Regione, dopo la sanità. Il Governo siciliano è perennemente occupato a negoziare i contributi da dare ai centri di formazione professionale privati, riconducibili sempre a esponenti sindacali o di partiti, quando non direttamente alla mafia. Mentre la popolazione scolastica nelle scuole statali si riduce al ritmo di 9.500 studenti l’anno, la disoccupazione giovanile è già oltre il 33%.
La crisi del Paese si presenta ormai, non solo come una crisi politica ed economica, ma evidenzia tutti gli aspetti di una crisi strutturale come quella del 1929, e sta colpendo alla base il sistema produttivo italiano, non più competitivo e in grado di affrontare i mercati internazionali. Il problema è che gli studenti percepiscono perfettamente le difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro dopo il diploma e non hanno più stimoli per l’impegno e lo studio. Il Rapporto Excelsior Unioncamere 2011 analizza la nostra incapacità di mettere a frutto alcune enormi opportunità di occupazione, che lasciamo inutilizzate. La prima opportunità è costituita dai posti di lavoro che restano scoperti per mancanza di manodopera dotata della qualificazione necessaria per occuparli… Risultano 117.000 posizioni di lavoro disponibili, sparse in tutte le regioni italiane, distribuite in tutti i settori e tra tutti i livelli professionali. Industria 26% (operai, macellai, tecnici informatici, mobility man, ecc.). Costruzioni 16% (elettricisti, idraulici, posatori materiali speciali, ecc.). Commercio 14% (shop manager, addetti vendite spec., informatici). Trasporto e logistica 6% (esperti conservazione alimenti, tecnici, marketing, ecc.). Alloggio e ristorazione 11% (cuochi, inform. per serv. alberghieri, accoglienza e intratten.). Informaz. e comunicaz. 3% (ingegneri, gestori web, grafici web, designer). Credito, finanza e assicur. 2% (consulenti previdenziali,
recupero crediti, promotori). Sanità 7% (infermieri, ausiliari, specialisti smaltimento, ecc.). Altri 15% (falegnami, ebanisti, panificatori, meccanici, ecc.). Come per ogni disoccupato che cerca lavoro si stima che ci siano almeno tre “lavoratori scoraggiati”, interessati a trovare un lavoro ma che non ci si provano neppure, allo stesso modo ci sono gli “imprenditori scoraggiati”: cioè quelli che avrebbero bisogno di personale qualificato, ma considerano talmente improbabile trovarlo che non fanno neppure l’inserzione sul giornale o la richiesta all’agenzia di collocamento…. I servizi di reimpiego costano l’equivalente di 5 o 6 mensilità dell’ultima retribuzione del lavoratore interessato. Sempre meno della Cassa integrazione “a perdere”: si potrebbe attivare un buon incentivo per l’azienda che licenzia, affinché essa ingaggi l’agenzia più adatta al compito; le Regioni dovrebbero riqualificare la propria spesa in questo settore, prevedendo il rimborso di tre quarti o quattro quinti del costo standard di mercato del servizio. Per questo dovrebbe essere utilizzato quel 60 per cento dei contributi del Fondo Sociale Europeo che spetterebbero all’Italia, ma che non siamo stati capaci di utilizzare. La tabella che segue mostra il numero dei contratti di lavoro dipendente che sono stati stipulati nel corso del 2010 in ciascuna delle nove regioni che sono in grado di fornire questo dato. … Queste regioni hanno fatto registrare in un anno circa quattro milioni di contratti di lavoro: Piemonte 507.833; Lombardia 1.283.291; Liguria 189.819; Trentino A.A. 250.369; Veneto 625.850; Friuli V. Giulia 128.757; Emilia Romagna 703.866; Marche 206.067; Umbria 107.449.
 

Tuttoscuola 5 aprile 2012
“Polemiche sulla chiamata diretta dei docenti”
░ La proposta di legge della Regione Lombardia che prevede la chiamata diretta dei docenti da parte delle scuole, sia pure limitatamente alle supplenze e a titolo sperimentale, trova la contrarietà dei sindacati.
Francesco Scrima, segretario della Cisl Scuola, parla in una nota di “intervento che invade le competenze dello Stato in materia di reclutamento prefigurando una inaccettabile ‘balcanizzazione’ del sistema scolastico”.Durissimo anche Mimmo Pantaleo, segretario della Flc-Cgil, che chiede al ministro Profumo di “esprimere immediatamente un parere negativo” sulla legge regionale e parla di “deriva secessionista della Giunta Lombarda in materia d'istruzione”. L'Anief (Associazione professionale sindacale) annuncia che anche in questo caso farà ricorso in Tribunale per opporsi all'art. 8 della legge regionale, palesemente contrastante con la Costituzione. "La giunta lombarda, sostiene in una nota, si sta assumendo una responsabilità enorme nel contrastare le indicazioni della nostra Costituzione e dovrà spiegare le ragioni di questa insensata iniziativa direttamente ai giudici." Di “segnale molto positivo per tutto il mondo della scuola” parla invece Roberto Gontero, neo presidente di AGeSC (Associazione Genitori Scuole Cattoliche), a cui giudizio “chi si oppone non lo fa per ragioni didattiche o pedagogiche, ma solo perché teme che possano venir meno quei superati meccanismi burocratici che regolano le assunzioni dei docenti in Italia, opponendosi a ogni volontà di reale cambiamento”. Assolutamente contrari alla chiamata diretta sono i precari, che annunciano una manifestazione per il 21 aprile prossimo. Un comunicato del coordinamento 3 ottobre di Milano, una delle loro organizzazioni, sostiene senza mezzi termini che “questa sperimentazione lombarda limiterà fortemente la libertà d'insegnamento dei docenti asservendoli ai dirigenti scolastici dei singoli istituti che avrebbero diritto di vita e di morte sui docenti neoassunti sempre più precarizzati e aumenterà il rischio di clientelismo e nepotismo nella selezione dei docenti”.

Il Sole 24 Ore – 6 aprile 2012
“Apprendistato, via di accesso anche nella Pubblica amministrazione”
░ Patroni Griffi punta sui contratti professionalizzanti e quelli per l'alta formazione; secondo la CGIL bisogna puntare, invece, sulla formazione lavoro, e chiudere la stagione del precariato.
Il documento predisposto dal Dipartimento della Funzione pubblica per il confronto aperto con i sindacati e le rappresentanze delle Regioni e degli enti locali punta molto sull'apprendistato come canale di accesso strategico dei giovani nelle amministrazioni. Il testo… cita in particolare due forme di apprendistato previste da nuovo Testo unico (dlgs 167/2011): l'apprendistato professionalizzante e quello di alta formazione e ricerca, entrambi applicabili al settore pubblico per il reclutamento di giovani tra i 18 e i 29 anni. Il ragionamento che fanno i tecnici di palazzo Vidoni sembra interessante perché, se dovesse fare breccia, può allineare le logiche di ingresso al lavoro di pubblico e privato in una prospettiva di lungo periodo rispettando, nel contingente, i vincoli di spesa. Per le nuove assunzioni dei giovani apprendisti si potrebbe utilizzare parte delle risorse che oggi sono destinate ai contratti flessibili (o ai tempi determinati) senza intaccare il blocco parziale del turn-over sulle nuove assunzioni, che è vincolato fino a tutto il 2013 al 20% dei pensionamenti. L'operazione apprendistato nella P.A. - che tra l'altro vanta buoni esempi in Europa, in particolare in Francia - potrebbe essere realizzata con una prima forma di reclutamento per concorso, nel rispetto quindi dei vincoli costituzionali sull'accesso nelle amministrazioni (articolo 97), cui potrebbe seguire un esame finale dopo il periodo di formazione per l'assunzione definitiva; un po' ricalcando e generalizzando il modello del «corso-concorso» che oggi viene utilizzato per il reclutamento della nuova dirigenza. Per attuare queste soluzione una strada normativa è già aperta: si tratta del Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che… deve essere adottato entro il prossimo autunno d'intesa con Funzione pubblica, Lavoro ed Economia. … Sull'ipotesi di utilizzo dell'apprendistato come nuovo canale d'accesso alle amministrazioni la contrarietà maggiore arriva dalla Cgil, secondo cui senza inventarsi strade di difficile praticabilità, bisognerebbe invece utilizzare i contratti di formazione lavoro. La Cgil è poi contraria alla riduzione delle causali sui contratti a termine e chiede che il tema del recepimento della riforma Fornero nel settore pubblico venga accompagnato da un piano per l'assorbimento del precariato (oggi sono 120-130mila i lavoratori flessibili del settore pubblico) e per l'assunzione dei vincitori dei concorsi pubblici.

Tonino Russo Newsletter n.69 – 6 aprile 2012
“Il governo risolva il problema degli esodati e del personale Ata transitato allo Stato”
░ Due prese di posizione del deputato PD Tonino Russo, in sintonia con le battaglie dell’Anief anche in questi due casi.
Su una questione il governo non si è ancora espresso e non è un bene. Va, infatti, risolta al più presto la drammatica vicenda degli esodati, circa 350.000 persone, che sono prigionieri di un drammatico limbo: uomini e donne senza lavoro, senza ammortizzatori e senza tutele a cui va garantito un futuro. Non è pensabile che gli sia stata concessa l'opportunità di scegliere la pensione anticipata e che dopo poco, quando avevano lasciato il lavoro, lo Stato si sia rimangiato la promessa. Non è questo il modo in cui si trattano i cittadini. Anche su questo fronte stiamo dando battaglia e se non verremo ascoltati saremo pronti a valutare le conseguenze. Il Partito Democratico è dalla parte dei lavoratori. Infine, credo che questa possa essere anche l'occasione per affrontare, finalmente dopo più di un decennio, la triste vicenda del personale ata passato dagli enti locali allo stato, perdendo diritti e parte consistente dello stipendio oltre che la ricostruzione della posizione ai fini pensionistici. In tal ottica, credo che queste 70.000 persone a basso reddito devono essere risarcite, come prevede la sentenza della corte di giustizia europea di qualche settimana addietro. Per tale ragione, la scorsa settimana in VII commissione abbiamo audito i rappresentanti degli stessi e, come PD, ci siamo fatti promotori di una risoluzione che impegni il governo ad affrontare e risolvere il problema. Personalmente, penso che occorra più coraggio ed elaborare un emendamento da inserire nel dl lavoro che tratteremo nei prossimi giorni.

Italia Oggi – 10 aprile 2012
“Assunzioni dirette, già una realtà”
░ In Italia, tre scuole sono già da tempo autorizzate all’assunzione diretta dei docenti mediante concorso per titoli.
… I primi a scagliarsi contro la legge che porta la doppia paternità Roberto Formigoni e Valentina Aprea, sono i sindacalisti della FLC.CGIL e della CISL Scuola che parlano di una legge incostituzionale. Ma in verità da anni tre istituti pubblici, tutti di ispirazione di centrosinistra, sperimentano le assunzioni dirette…, la media a indirizzo musicale Rinascita-A Livi, di Milano, l’IC Scuola Città Pestalozzi, di Firenze, e l’istituto Don Milani-Colombo, di Genova. L’articolo della riforma lombarda incriminato recita: “Al fine di realizzare l’incrocio diretto tra domanda delle istituzioni scolastiche autonome e l’offerta professionale dei docenti, le istituzioni scolastiche statali possono organizzare concorsi, differenziati a seconda del ciclo di studi, per reclutare il personale docente con incarico annuale. E’ ammesso a partecipare alla selezione il personale docente del comparto scuola iscritto nelle graduatorie provinciali fino ad esaurimento…. Fu il ministro dell’Istruzione Letizia Moratti, nel 2006, ad autorizzare i tre istituti a sperimentare la chiamata diretta…. Le scuole redigono un bando per il reclutamento, lo pubblicano all’USP e sul proprio sito. I docenti interessati presentano la domanda con curricolo e sono valutati da un comitato eletto annualmente e composto da 4 docenti. Un colloquio orale accerta le competenze professionali in coerenza con le finalità della sperimentazione.

www.orizzontescuola.it – 10 aprile 2012
“Abilitazioni conseguite - a cascata. Le si vuole rinnegare per provare il TFA”
░ Si ha notizia del fatto che alcuni docenti tenteranno le prove di accesso per il TFA per classi di concorso per i quali risultano già abilitati, non direttamente, ma per effetto di "cascata". (LALLA)
Il dm 354/98, utilizzato a partire dal concorso ordinario del 1999 e poi nei cicli Ssis e nelle procedure di abilitazione riservata , ha aggregato alcune classi di concorso in ambiti, al fine di assicurare maggiore snellezza ed economicità alle procedure di abilitazione e di assicurare nel contempo, una più ampia mobilità professionale al personale docente. Gli ambiti disciplinari costituiti per le classi della tabella A sono:
A – AMBITI DISCIPLINARI (per aggregazione di classi di concorso prevalentemente in senso verticale): A.D. 1 – per aggregazione delle classi 25/A e 28/A; A.D. 2 – per aggregazione delle classi 29/A e 30/A; A.D. 3 – per aggregazione delle classi 31/A e 32/A; A.D. 4 – per aggregazione delle classi 43/A e 50/A; A.D. 5 – per aggregazione delle classi 45/A e 46/A; A.D. 6 – per aggregazione delle classi 75/A e 76/A.
B – AMBITI DISCIPLINARI (per aggregazione di classi di concorso in senso prevalentemente orizzontale): A.D. 7 – per aggregazione delle classi 36/A – 37/A; A.D. 8 – per aggregazione delle classi 38/A – 47/A – 49/A; A.D. 9 – per aggregazione delle classi 43/A -50/A – 51/A – 52/A. Ciò ha significato che il docente che ha acquisito l’abilitazione nella classe 52/A, in base a questo decreto, ha ottenuto l’abilitazione anche per le classi di concorso 51/A, 50/A, 43/A e l’iscrizione nelle rispettive graduatorie. Una volta acquisita, l’abilitazione è valida a tutti gli effetti, per cui i docenti hanno potuto lavorare anche nelle classi di concorso acquisite a cascata, senza alcuna limitazione. Conclusione: questi docenti sono in pieno possesso delle abilitazioni conseguite per ambito (a cascata), pertanto non rispondono al requisito di accesso previsto dal decreto 11 novembre 2011 per le prove del TFA: essere privi di abilitazione per la classe di concorso richiesta… Analizziamo la concreta possibilità di lavoro che deriverebbe dall’acquisire una seconda abilitazione per la stessa classe di concorso nella quale si dispone già di abilitazione. In base all’attuale normativa i docenti abilitati con il TFA saranno collocati nella II fascia delle graduatorie di istituto, riservata ai docenti in possesso di abilitazione ma non inseriti nelle graduatorie ad esaurimento. Condizione quest’ultima che non potrebbe essere dimostrata dai docenti che conseguissero nuovamente un’abilitazione di cui sono già in possesso. Pertanto le opportunità lavorative non potrebbero derivare dall’inserimento in una nuova graduatoria (per giunta subordinata a quella in cui si trovano attualmente), impossibile da realizzare. Quanto alla possibilità invece di accedere al corso per avere un punteggio aggiuntivo derivato dalla nuova abilitazione (stabilito in 3 punti dall’attuale tabella di valutazione dei titoli) esso risulterebbe inficiato dalla non corretta applicazione della procedura di accesso al corso. Consigliamo ai colleghi di tentare il test di accesso al TFA per classi di concorso per le quali sono realmente privi dell’abilitazione, e in possesso dei crediti necessari per l’accesso. Invitiamo anche le organizzazioni sindacali ad intervenire per chiarire la questione.

La Tecnica della Scuola – 10 aprile 2012
“Docenti inidonei: assegnazione provvisoria nei ruoli ATA”
░ Con la nota prot. n. 2359 del 29 marzo scorso, il Miur ha fornito indicazioni in merito all’assegnazione della sede provvisoria per il personale docente parzialmente inidoneo per motivi di salute da inquadrare nei profili professionali di assistente tecnico e di assistente amministrativo. (Di Lara La Gatta).
Dopo una prima fase di individuazione del personale in questione, quella successiva consiste appunto nell’assegnazione della sede provvisoria per
il corrente anno scolastico, previa sottoscrizione di apposito contratto, al fine della partecipazione alle operazioni di mobilità, allo scopo della attribuzione della sede di titolarità, a decorrere dal 1° settembre 2012. In particolare, con riferimento a coloro che hanno presentato la domanda esprimendo la preferenza ad essere inquadrati nei ruoli Ata in provincia diversa rispetto a quella di servizio, il Miur sottolinea che l’accoglimento delle istanze da altra provincia non deve ingenerare situazioni di soprannumerarietà ed è, comunque, subordinato alla preventiva sistemazione di tutto il personale già in servizio nella provincia medesima. Sui posti accantonati, secondo le consistenze indicate all’atto dell’assegnazione dei contingenti provinciali per le immissioni in ruolo, sono stati stipulati contratti di lavoro a tempo determinato. Di conseguenza, i dirigenti scolastici dovranno revocare le nomine dei supplenti temporanei, senza soluzione di continuità rispetto all’assunzione in servizio del personale docente inidoneo. L’operazione di immissione nel ruolo Ata dovrà obbligatoriamente essere registrata sul Sidi, a cura dei dirigenti scolastici e contestualmente all’assunzione in
servizio, attraverso apposita funzione. Alla nota è allegato anche il modello di contratto che deve essere sottoscritto dall’interessato e dal dirigente scolastico della sede provvisoria di assegnazione e poi inviato, a cura della scuola, al competente ufficio del Mef. Le indicazioni di cui sopra – conclude la nota ministeriale - si riferiscono al personale che all’atto dell’entrata in vigore della legge n. 111/2011 si trovava già in utilizzazione in qualità di docente dichiarato permanentemente inidoneo all’espletamento alla funzione docente, ma idoneo ad altre mansioni. Per il personale dichiarato inidoneo all’insegnamento successivamente all’entrata in vigore di tale legge, si provvederà all’assegnazione della sede provvisoria anche in corso d’anno ed anche in soprannumero rispetto all’organico provinciale, tenuto conto che lo stesso personale, qualora intenda chiedere l’inquadramento nei profili Ata, deve presentare la relativa istanza nel termine di 30 giorni dalla dichiarazione di inidoneità, formulata dal competente organo sanitario.

Italia Oggi – 10 aprile 2012
“Esuberi, si tratta sotto Brunetta”
░ Al tavolo della Funzione pubblica, i sindacati fronteggiano i vincoli imposti dalla riforma dela Pubblica amministrazione. Per la Scuola, l’obiettivo è ricollocare, per il prossimo anno 10mila professori soprannumerari e in esubero. (di Antimo Di Geronimo).
Al via la ricollocazione dei soprannumerari e del personale in esubero. Il 2 aprile scorso sono iniziate le trattative tra sindacati e amministrazione per la stipula del contratto sulla mobilità annuale: il testo negoziale che dovrà regolare la ricollocazione dei circa 10mila docenti in esubero e degli altri che andranno in soprannumero nell’organico di diritto…. Quest’anno il negoziato parte con quelche motivo di preoccupazione in più. In primo luogo perché l’anno scorso l’amministrazione decise di bypassare il tavolo negoziale e procedere con ordinanza… E in secondo luogo perché dalla tenuta del sistema delle relazioni sindacali dipenderà anche la possibilità di scongiurare licenziamenti di massa nella scuola… Soluzione che esiste già… consente di ricollocare i docenti in esubero utilizzandoli secondo il titolo di studio posseduto. Dunque prescindendo dal possesso dell’abilitazione nella classe di concorso specifica, in forza della professionalità già acquisita sul campo…

Italia Oggi – 10 aprile 2012
“Per i neo immessi, niente utilizzazione”
░ La norma restrittiva non si applica a coloro che abbiano ottenuto la retrodatazione della immissione in ruolo al primo settembre 2010..
Quest’anno i neoimmessi in ruolo non potranno presentare l’utilizzazione o l’assegnazione provvisoria interprovinciale. E’ l’effetto dell’entrata in vigore dell’art.9 comma 21 della legge n.106/2011….Le nuove disposizioni sono state già applicate al contratto sui trasferimenti e i passaggi, me è stata comunque introdotta una deroga per quento riguarda i disabili e chi li assiste. L’utilizzazione è un provvedimento di mobilità annuale generalmente destinato ai docenti che hanno subito un trasferimento d’ufficio in quanto soprannumerari, oppure che non abbiano ancora ottenuto la sede definitiva, oppure ancora ad altre categorie di docenti elencate nel contratto sulle utilizzazioni… In ogni caso i destinatari dei movimenti sono solo docenti con contratto a t.i….. Le assegnazioni provvisorie sono provvedimenti di mobilità annuale destinati ai soggetti che intendano avvicinarsi alla famiglia….

Messaggero Veneto – 13 aprile 2012
“Concorso presidi, via agli orali tra i ricorsi”
░ I giudici del Tar hanno respinto la prima richiesta di annullamento delle prove regionali.
Gli esami orali del concorso per dd.ss. inizieranno oggi. Per il momento, quindi, proseguirà tutto come previsto, fatta salva l’appendice della sessione straordinaria già annunziata dalla direttrice dell’USR, Daniela Beltrame. Al momento, però, la sessione aggiuntiva vede iscritto un unico professore, ammesso con riserva dal tribunale amministrativo di Trieste. Ieri, invece, i giudici del Tar hanno respinto il ricorso presentato… per conto di un gruppo di professori che puntavano all’annullamento del concorso per presunte irregolarità della costituzione della commissione giudicatrice. Secondo i giudici, infatti, “poiché i ricorrenti non hanno chiesto l’ammissione con riserva alle prove orali, ma unicamente la sospensione delle stesse, nel bilanciamento degli opposti interessi appare preminente quello dell’Amministrazione e di chi ha superato la prova”.
 

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XXIV2012

 

 

 

In questo numero:

IL PUNTO

I RICORSI

Dimensionamento: per evitare il licenziamento i Dsga costretti a cambiare regione

Ricorso contro il blocco quinquennale della mobilità per il personale docente neo immesso in ruolo 

Scheda di rilevazione dati Ricorso Mobilità - Trasferimenti